Pamela

di
genere
etero

Pamela

Per questa storia devo tornare indietro di un bel po di anni (ho 29 anni) più precisamente ai tempi delle medie. Una ragazza di un'altra classe di nome Pamela si era presa una cotta devastante per me, ero venuto a saperlo da una sua amica che era in classe con me. Lei a me non piaceva era bassa grassotella è bruttina, unica nota positiva nonostante la giovane età aveva già una quinta abbondante che nonostante la mia perversione estrema per i seni prosperosi non riusciva proprio a farmela piacere. Fino a che un giorno non partimmo per una gita alle cinque terre ovviamente classi miste. Sarebbe stata l'occasione per molti di avere le prime fidanzatine e i primi baci. Pamela che faceva parte di una delle classi partecipante alla gita era euforica di passare un po' di tempo con me e mi assillava ogni volta che ne aveva l'occasione non facendo caso ai miei ripetuti e anche un po' scortesi rifiuti. La gita sarebbe durata solo un giorno e io non ero ancora riuscito a concludere niente con le ragazze più carine intente a correre dietro a i più "fighi" della scuola. Fino a che non arrivo l'ora di partire per il rientro. Ero deciso a portare a casa la mia esperienza a ogni costo! Così convinto dai miei amici decisi di puntare su Pamela andando così a botta sicura.
Una vita sull'autobus mi avvicinai a lei che subito si illuminò come avesse visto chissà che. Attaccai discorso come se non fosse mai successo niente.
-ciao Pamela come va?-
In viso gli si leggeva una chiara espressione di incredulità ma la sua risposta fu immediata come per paura di lasciarsi sfuggire quell'occasione.
-un po' stanca ma bene dai è stata una bella giornata-
-già-
Risposi sinceramente.
-comunque scusa per come ti ho trattata oggi e per le risposte che ti ho dato-
Mi inventai una scusa per giustificarmi.
-sai non sono abituato a certe attenzioni-
Decisi di andare rapidamente al sodo ma senza correre eccessivamente così con la scusa di stare un po' più tranquilli e comodi ci spostammo in fondo all'autobus.
Chiacchierammo per un po' della gita poi gli misi un braccio attorno al collo facendola avvicinare dolcemente a me così lei si appoggiò con la testa sulla mia spalla. Per tutta la giornata c'era stato un sole splendido ma con la sera era arrivato un po' di freschino tanto da costringere un bel po di gente a mettere felpe e maglioncini. Anche Pamela aveva la felpa ma messa com'era speravo di riuscire a sbirciarci dentro cosa che lei noto e senza tanti problemi mi agevolo il compito.
-fa più caldo qui infondo... sarà il motore ma con la felpa e toppo adesso-
Era una scusa bella e buona voleva solo farsi guardare e per me era perfetto. Si sollevò calo là zip della felpa mettendo in mostra una maglietta anonima bianca ma con uno scollo generoso. Alla vista del suo docolte schiacciato dal reggiseno e dalla maglietta la bocca mi si prosciugo per un istante. Il fatto che non facesse poi così caldo si noto all'istante, con la felpa aperta, dopo qualche secondo due piccole protuberanze apparirono sotto la maglietta. Pamela si appoggiò nuovamente a me stando ben attenta a far vedere il più possibile la scollatura. Non riuscivo più a trattenermi e infondo non dovevo il mio scopo era quello fin dall'inizio. Allungai la mano verso i suoi seni sfiorandoli quasi impaurito. Non disse nulla al contrario si sistemò meglio per darmi più spazio d'azione possibile. Iniziai a massaggiare i seni da sopra la maglietta e ogni vota che passavo sopra i capezzoli li sentivo sempre più distintamente sempre più turgidi sempre più invitanti. Continuai per qualche minuto prima di infilare con decisione la mano nella maglietta e sotto il reggiseno, mio Dio era una sensazione paradisiaca la sua quinta non stava nella mia mano ma era estremamente morbida e soffice. Iniziai a massaggiargli il seno in maniera più decisa e senza niente a frapporsi tra la mia mano e lei notai che a differenza di come apparivano dalla maglietta aveva dei capezzoli grandi e duri da far paura era evidentemente eccitatissima. Continuai a lavorare mentre sentivo crescere l'eccitazione.
-ti piace?-
Mi domando lei senza guardarmi con gli occhi chiusi concentrata a godersi il massaggio.
-no...-
Alla mia risposta la sentii irrigidirsi per un istante. Certo che quella situazione mi piaceva ma non lei non volevo dargli modo di credere che la cosa sarebbe andata oltre a quella occasione e poi volevo anche vedere fino a che punto si sarebbe spinta per farmi godere. Non ci volle molto per avere una risposta a quella domanda. Si giro in modo da stare di fronte a me sdraiandosi sulle mie gambe poi con molta tranquillità abbasso la maglietta e il reggiseno esponendo completamente il suo enorme e splendido contenuto. La sua pelle era chiara ma i capezzoli e le areole molto più scure. Dio non avevo mai visto delle tette così belle da vivo erano ipnotiche impossibile stacca gli occhi da quel ben di Dio. I seni si appoggiarono sulla gamba mentre lei iniziava a sfiorami i pantaloni della tuta. Ebbi una completa erezione istantanea e lei se ne accorse sicuramente visto che gli premeva contro il seno che io continuavo a massaggiare, stuzzicando i capezzoli ogni tanto provocando in lei un respiro accelerato. Con decisione prese in mano la mia asta e iniziò a masturbarmi lentamente stravedo i pantaloni. La guardai e notai che anche lei mi fissava con un'espressione soddisfatta.
-ti piace-
Domando nuovamente e io nuovamente mentii.
-no-
Questa volta sapeva che mentivo. Il mio piacere era lì tra le sue mani che abilmente continuavano a giocare con il mio corpo. Alzo la posta in gioco, tirò giù leggermente i pantaloni la mia asta adesso completamente eretta era lì imperiosa davanti al suo viso e per metà appoggiata ai suoi seni. Quel contatto caldo e morbido mi provoco un brivido di piacere che scese dal collo fino all'asta d'istinto strinsi le dita sul capezzolo che avevo tra le mani e subito lei dovette soffocare un gemito di dolore misto a piacere.
-ti piace adesso?-
Era inutile mentire ancora davanti all'evidenza e a stento riuscii a rispondere.
-s... si... vai avanti-
Soddisfatta con il palmo della mano aperta si porto la mia asta verso la bocca poi con un lento movimento tirò fuori la lingua e iniziò a leccare dalle palle alla cappella su e giù un paio di volte. Era davvero brava la ragazza non saprei se perché era la mia prima volta fatto sta che ero al limite sentivo l'asta pulsare freneticamente mentre continuavo a palpargli il seno. Non guardavo per sopprimere il più possibile l'eccitazione e durare un po' di più. Poi sentii la sua mano chiudersi con decisione e tirare verso il basso la pelle lasciando scoperta la cappella bagnata, un leggero freschino smorzo per un istante la l'eccitazione, riaprii gli occhi in tempo per vederla calare a bocca aperta sulla mia asta. Subito venni travolto dal tre nuove e piacevoli sensazioni. La sua bocca umida e calda mi avvolgeva muovendosi con ritmo costante su e giù la sua mano assecondava perfettamente quel ritmo masturbandomi. Appoggiai la mano libera sulla sua testa accompagnando quei movimenti lenti mentre con l'altra non mollavo il suo seno piacevolmente morbido tranne per il capezzolo ancora più turgido di prima se non era una mia impressine. Ero in paradiso. Pamela aumento il ritmo ma fermandosi ogni volta per un istante a tenere la cappella in bocca mentre con la lingua la leccava aggiungendo così una nuova goduria prima di tornare giù fino in fondo, sembrava volesse ingoiare anche le palle. Non resistevo più a tutto quel piacere.
-sto ve...-
Non feci in tempo a finire la frase che gli venni in bocca. Sgranò gli occhi per un istante sorpresa e a stento riuscì a non tossire ma subito quello sguardo si trasformi in un espressione di soddisfazione e piacere. Era riuscita a farmi godere. Lentamente si sfilò la mia asta dalla bocca stando ben attenta a non far uscire neanche una goccia del mio liquido per poi tirarsi su senza però sporgere dal sedile davanti a noi guardarmi compiaciuta. Li davanti a me con i seni enormi e splendidi al vento, ingoio tutto senza mai staccale lo sguardo da me.
-ti è piaciuto?-
Mi domando mentre si ri infilava il seno sotto la maglietta e il reggiseno con naturalezza mentre io invece un po' tremolante mi tiravo su la tuta.
-si molto e scusa se no ti ho avvisato... ma non ho fatto in tempo... è stato così... cosi... piacevole-
Non mi importava più mentire su quello che avevo provato.
-non ti preoccupare anzi è stata una piacevole sorpresa lo possiamo ri fare quando vuoi-
Mi alzai e gli passai davanti e senza guardarla in faccia gli risposi mentre tornavo al mio posto più avanti.
-no-
Non disse niente e non si mosse da lì per tutto il resto del viaggio. Non saprei se se lo aspettasse. Ma io sapevo che sarebbe finita così, avevo avuto la mia storia della gita e cazzo che storia, meglio di tutte quelle degli altri anche dei così detti fighi della scuola. Ma non mi sarei mai permesso di illuderla che la cosa sarebbe potuta andare oltre... lei non mi piaceva.
Il giorno dopo scoprii che i miei amici che avevano insistito per provarci con Pamela erano nascosti nei sedili davanti a noi e avevano anche se a fatica spiato tutto. Lei invece smise di provarci con me ma senza essere arrabbiata. Credo che lei sia stata la prima a ottenere quello che voleva forse anche più di me infondo è inutile noi maschi possiamo credere di dettare le regole e comandare il gioco ma se ciò accade e perché una donna te lo vuol far credere.
scritto il
2017-09-05
4 . 8 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.