Travolto da un insolito destino nell'azzurro mare della perversione 3
di
Narcotrax
genere
dominazione
Ho deciso di tenere questo quaderno perché non ho mai trovato il coraggio di parlarne liberamente con anima viva. Buttare giù questi appunti mi aiuta almeno un minimo a esternare i miei pensieri e a cercare quel senso o quella parvenza di liberazione che mai più ho avuto dal matrimonio in poi.
Io, Ottavio, 33 anni, medico veterinario, ridotto alla castità forzata per 21 mesi e successivamente castrato per volere di mia moglie Valentina.
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La notte che la portai in albergo a Perugia e che facemmo l amore fu l ultima volta che potei fare sesso.
Ho pensato in passato di togliermi la vita in più si un occasione, ma la mia vigliaccheria non ha fatto sì che questo accadesse.
Sono stato privato di entrambi i testicoli per mano di un mio stesso collega una notte di novembre.
Ciò accadeva ormai 7 mesi fa.
Valentina, per me dolce e sensuale chimera, si trasformò ben presto in una sadica e spietata donna sin dai primi giorni successivi al matrimonio.
I mesi che precedettero il nostro reciproco 'si' ci tenne a sottolineare che non avrebbe fatto più sesso con me finché non fossimo sposati. Io non capii il perché di ciò e le chiesi delle doverose spiegazioni a riguardo: si limitò a ricordarmi di ciò che mi aveva chiesto in precedenza ovvero che le avrei obbedito da subito e senza obiezioni da parte mia.
Un atteggiamento strano per non dire ambiguo, ma avevo promesso ed inoltre tra il trasloco nella nuova casa nel mantovano e la ricerca di uno studio dove praticare la mia professione medica, il tempo per vederci a chilometri di distanza non sarebbe stato poi molto. E c era da organizzare il matrimonio.
Tutto nella mia vita stava risplendendo, pensavo.
Furono dunque settimane molto intense e piene di appuntamenti che avrebbero dato al futuro mio e di Valentina, nuove e positive aspettative.
Con l'ingresso nel nostro appartamento la mia vita cambio radicalmente e in brevissimo tempo.
La sera che ci sposammo, appena arrivammo in casa mi disse che era troppo stanca e desiderosa di addormentarsi tra le mie braccia. Onestamente avrei voluto fare l amore con lei, soprattutto quando subito dopo la vedi spogliarsi e rendendomi conto che era sprovvista di biancheria intima, ebbi una violenta erezione all istante. Lei si accorse di ciò e con il più naturale degli atteggiamenti so avvicinò a pochi centimetri dalla mia bocca e disse: "cerca di tenerlo a bada quel cazzetto..Domani ti spiego come funzionerà il nostro rapporto, per adesso ciò che desidero è infilarmi con te nel letto mentre mi stringi forte". Detto questo mi diede un meraviglioso bacio dato dalle sue morbide labbra e ci mettemmo a dormire.
Non potrò mai scordare di quando quella notte, verso le 5 del mattino, mi accorsi dei suoi gemiti che provenivano dal bagno che era subito sulla destra accanto la nostra camera da letto. Mi alzai senza far rumore sapendo che i miei notturni passi sarebbero stati sovrastati dai suoi versi di piacere.
Arrivai vicino la porta del bagno e la vidi dallo specchio posto di fronte a lei. Si stava masturbando con un fallo di lattice, molto lungo e di colore nero. Aveva gli occhi chiusi e gemeva forte infilando dentro se quel dildo del colore dell ebano, mentre io avevo già il cazzo (tornava però la parola 'cazzetto' nella mia testa) in mano intento a segarmi.
Ero in prossimità di sborrare quando lei mi vide proprio dallo stesso specchio nel quale la stavo ammirando. Non disse nulla ma si alzò, fece uno strano sorriso e mi invito ad entrare nel bagno tirandomi la maglia a se.
Mi.sistemo' vicino il gabinetto con la testa rivolta verso l alto e divarico la sue gambe per avere la sua fica a pochi centimetri dal mio viso. Con un gesto della mano mi aprì la bocca e quando avevo cominciato a leccargliela, comincio a fare pipi sulla mia faccia e poco dopo scendere all altezza della mia spalancata bocca. Non sapevo che quello sarebbe stato il primo di una lunga serie di umiliazioni e soprusi ai quali avrei dovuto sottostare.
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