Il prof di educazione fisica / parte 1
di
Big66
genere
bisex
Scriverò di getto, non avevo pensato a nulla sino a poco fa. Ma vorrei condividere quella che è stata l’avventura più significativa della mia adolescenza. Quella che mi ha RESO bisex.
L’ora di educazione fisica era da tutti considerata una pausa fra un’ora e la successiva di lezione; il prof era deriso e considerato meno di zero. Maturo, sposato, fuori forma. Anche i colleghi non lo interpellavano se non per i fine trimestre.
Io, da parte mia, ancora vergine e molto timido, sebbene il mio sesso mi offrisse la possibilità di fruirne a ripetizione, masturbandomi di sovente. Mia ispirazione: qualche amica, una zia e mia madre, che spiavo e con la quale avrei volentieri avuto il mio primo rapporto completo...
La lezione stava volgendo al termine, quando il solito gruppo di bulli decise che era tempo di mostrare la propria superiorità: il pallone finì dritto in faccia al prof, lasciando loro in una fragorosa risata, gli altri impietriti ed il prof con gli occhiali a terra, privi di una lente.
Tutti negli spogliatoi in anticipo, doccia e fine lezioni anticipata. Era inverno, pomeriggio freddo e già buio. Non lasciai il prof da solo e, coraggio a quattro mani, mi staccai dal gruppo per raccogliere gli occhiali e la lente da terra.
Li riconsegnai nelle mani del prof, sotto lo sguardo interrogativo di tutti, a meno di quello dei bulli che mi derisero ...
Aiutai a raccogliere anche gli altri attrezzi, piegando la rete per volley e spostando il materasso per le capriole.
Al mio rientro negli spogliatoi, quasi tutti erano già andati.
Mi fiondai in doccia, pensando alla cena ed allo studio che mi attendeva...
La porta si aprì, era il prof. Grazie per prima, mi disse. Di vede che non sei un ragazzo come gli altri...
Non capisco... balbettai, correndo a coprire il sesso con le mani.
Non ti preoccupare, rispose, ero anch’io come te... molto tempo fa... a scuola.
Si stava spogliando, come nulla fosse. Non reagivo, osservando quel corpo non più agile, entrate in doccia assieme a me.
Tolse le mie mani dal mio sesso e le appoggiò sul suo.
Ebbi esitazione, ma lui forzò e le tenne sopra...
Sentivo un membro di dimensioni maggiori al mio, con peluria più folta, scroto e testicoli abbondanti...
Il cuore mi batteva forte in gola, non capivo, ero annebbiato da un turbinio di sensazioni...
(Continua)
L’ora di educazione fisica era da tutti considerata una pausa fra un’ora e la successiva di lezione; il prof era deriso e considerato meno di zero. Maturo, sposato, fuori forma. Anche i colleghi non lo interpellavano se non per i fine trimestre.
Io, da parte mia, ancora vergine e molto timido, sebbene il mio sesso mi offrisse la possibilità di fruirne a ripetizione, masturbandomi di sovente. Mia ispirazione: qualche amica, una zia e mia madre, che spiavo e con la quale avrei volentieri avuto il mio primo rapporto completo...
La lezione stava volgendo al termine, quando il solito gruppo di bulli decise che era tempo di mostrare la propria superiorità: il pallone finì dritto in faccia al prof, lasciando loro in una fragorosa risata, gli altri impietriti ed il prof con gli occhiali a terra, privi di una lente.
Tutti negli spogliatoi in anticipo, doccia e fine lezioni anticipata. Era inverno, pomeriggio freddo e già buio. Non lasciai il prof da solo e, coraggio a quattro mani, mi staccai dal gruppo per raccogliere gli occhiali e la lente da terra.
Li riconsegnai nelle mani del prof, sotto lo sguardo interrogativo di tutti, a meno di quello dei bulli che mi derisero ...
Aiutai a raccogliere anche gli altri attrezzi, piegando la rete per volley e spostando il materasso per le capriole.
Al mio rientro negli spogliatoi, quasi tutti erano già andati.
Mi fiondai in doccia, pensando alla cena ed allo studio che mi attendeva...
La porta si aprì, era il prof. Grazie per prima, mi disse. Di vede che non sei un ragazzo come gli altri...
Non capisco... balbettai, correndo a coprire il sesso con le mani.
Non ti preoccupare, rispose, ero anch’io come te... molto tempo fa... a scuola.
Si stava spogliando, come nulla fosse. Non reagivo, osservando quel corpo non più agile, entrate in doccia assieme a me.
Tolse le mie mani dal mio sesso e le appoggiò sul suo.
Ebbi esitazione, ma lui forzò e le tenne sopra...
Sentivo un membro di dimensioni maggiori al mio, con peluria più folta, scroto e testicoli abbondanti...
Il cuore mi batteva forte in gola, non capivo, ero annebbiato da un turbinio di sensazioni...
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