Non sono bella però
di
Rosa
genere
tradimenti
Mi chiamo Rosa, ho 41 anni, sposata da 16, ho 2 figli e vivo in Sicilia. Lo vedo da me e lo so di non essere bella: ho il muso sporgente, naso leggermente storto e occhi piccoli. Una cosa è non essere bella, un'altra cosa sentirsi dire dal proprio marito: faccia di capra. Proprio così, a seguito di una lite dopo che avevo trovato un preservativo nella tasca dei suoi pantaloni. Il bello era che non sapeva nemmeno come si trovasse lì. Noi non ne usiamo in quanto ho la spirale. Immaginate come mi potessi sentire. Avrei dovuto buttarlo fuori di casa ma pensai ai miei figli e alla vergogna in paese. Separati in casa e non gliela diedi più. Tutto questo 4 mesi fa. Quante cose mi passavano per la testa! Con chi? Aveva l'amante? Cercai di individuare con chi mi tradisse. Qualche nostra amica? Scartai questa ipotesi: Forse più belline in viso (qualcuna) ma fisicamente di gran lunga più scarse; qualche collega? All'inizio scartai, a maggior ragione, anche questa in quanto l'unica sua collega, lavorando presso uno studio commercialista, era sua cugina. Si, una bella donna di 37 anni, anche lei sposata con 2 figli, ma pur sempre cugini. Invece certi atteggiamenti tra loro mi fecero venire dei dubbi. Naturalmente niente certezze. Il mio atteggiamento nei loro confronti, sforzandomi, non cambiò e non cambiò nemmeno nella mia vita sociale, tanto che pensai che lui potesse pensare che l'avessi superato. In realtà internamente bollivo di rabbia per il fatto in se stesso e, diciamoci la verità, senza sesso mica è facile. Io lavoro presso un ente pubblico nel nostro capoluogo di provincia. Viaggio giornalmente, 45 minuti di auto, insieme a 2 colleghi miei compaesani. Sono: Pasquale, 50enne, simpatico e ben messo; Totò 42 anni, sempre col broncio ma tutto sommato un bell'uomo. con l'auto facciamouna settimana ciascuno e, ormai per prassi, quando guido io Pasquale sta davanti e Totò dietro; quando guida Pasquale davanti ci sto io e Totò sempre dietro; quando guida Totò davanti ci sta Pasquale ed io dietro. Ho ritenuto sempre normale qualche sbirciatina tra le mie gambe da parte di loro. Insomma, in auto succede che la gonna, specialmente guidando, va leggermente su. Adesso però era diverso. Mentre prima, pur ritenenderlo normale, notavo, non ci facevo caso e tutto finiva lì, dopo un po di tempo, non so se dovuto all'astinenza, notavo, ci facevo caso e non finiva tutto lì. Mi piaceva, mi eccitavo e non facevo niente per evitare. E loro? Chissà cosa pensavano? Sono ormai da anni che viaggiamo insieme. Comunque spesso notavo qualche scambio di occhiate tra loro e qualche battutina a doppio senso che a volte facevo finta di non sentire e a volte me ne uscivo con un: ma che avete oggi. Pensando a questi atteggiamenti un giorno, mentre mi rivestivo, guardandomi allo specchio nuda mi chiesi se si eccitassero a guardarmi. Presi le tette fra le mani, mi girai ad ammirarmi il culo sodo e fra me dissi: non è che sono da buttare! E quello stronzo di mio marito? Stronzo! Qualche volta ti faccio vedere io se sono faccia di capra. Incominciai a giocare come per farlo ingelosire vestendpmi, anche se non oscenamente, in modo più provocante. Più volte feci in modo di farmi vedere mentre indossavo gli eutoreggenti anzicchè i collant come mia abitudine; non solo, facevo pure sfoggio di intimo di una certa finezza e qualità ma soprattutto sexy. Notava; io notavo che lui notava ma non diceva niente e, francamente non so cosa pensasse. Intanto il giuoco in auto si faceva sempre più intrigante e sempre più intimo finchè un pomeriggio, non so se fosse tutto preventivato, accadde quello che mai avrei potuto immaginare che accadesse. Guidava Totò e disse che avrebbe dovuto fermarsi 5 minuti nella sua casa di campagna per pprendere una cosa. Era di passaggio, pochi chilometri prima di entrare in paese e non avremmo perso molto tempo. Arrivammo e mentre Totò apriva il portoncino, Pasquale, aprendo lo sportello, disse: "Totò! Non ci sono mai stato qui nel tuo eremo, vediamo com'è, te ne vanti tanto!" Totò invita anche me a scendere. Totò cercava qualcosa, noi un'occhiata in giro. "Carino" dissi e restai poi sorpresa quando mi chiamò: "Ro" "Eh" "Lo sai che sei provocante? In certi momenti ci fai girare la testa. Sorpresa perché, in ogni caso, non mi aspettavo che lui, e anche Totò, arrivassero a tanto. Le sbirciatine con me complice e qualche battutina va bene, ma che Pasquale prendesse questa iniziativa non ci pensavo nemmeno. "Si, girare la testa, addirittura. E chi sono? Magari stai poco bene!" dissi sorridendo. Però mi sentii lusingata: Finalmente a qualcuno girava la testa per me e mi piaceva che facevo questo effetto. Quella mattina avevo indossato, come nuova abitudine, gli autoreggenti neri e intimo sexy. Ma questo naturalmente non lo potevano vedere. A metà ottobre il clima da noi è ancora mite e avevo scelto una gonna a svasare color verde oliva, una magliettina della stessa tonalità e una giacchetta di cotone chiara. Si avvicinò Totò, "che ne dite?" "Bello. Noo, stavo dicendo a Rosa che è molto provocante e che ci fa girare la testa" "Ma che ha oggi stu vecchiaccio, dai Totò andiamo che si fa tardi" dissi sorridente e presa da una certa eccitazione sperando che il discorso continuasse. "Ro, non è che gli posso dare torto a stu vecchiaccio, come dici tu. Pure io che non sono vecchiaccio" disse Totò dando man forte a Pasquale il quale riprese: "Ro, qualche piacere ce lo potresti fare però" "Ma quale piacere?" chiedo facendo finta di non aver capito. "Magari qualche servizietto particolare" "Ma che servizietto particolare! Ma che ti prende oggi? Totò ma che ha questo? Andiamo che è già tardi" "Non è che ha tutti i torti. Tanto qua Ro siamo al sicuro e resta tutto tra di noi" "Ti ci metti pure tu?" Allora Pasquale, avendo l'appoggio di Totò, si sentì più forte e si sbilanciò in modo definitivo: "Che ci possiamo fare se ci fai impazzire! Siamo fatti di carne. Guarda qua come sono combinato per colpa tua" disse prendendosi il pacco fra le mani e mostrandomelo. "Pasquà vero dici? Sono dieci anni che viaggiamo insieme e oggi mi spunti così?" Per tutta risposta mi prese la mano destra e la portò sulla sua patta. "Va! Finiamola di scherzare con le cose serie" dissi cercando di sottrarre la mano. Però! Che malloppo! La mia mano era piccola per incopparlo tutto. Fu per istinto, sentendomi ad un tratto avvampata e curiosa, che incominciai a tastarlo mentre lui portò la sua mano sinistra sul mio culo palpandolo e Totò, alla mia sinistra, portò la mano sinistra sui miei seni mentre quella destra si uni a quella di Pasquale sul mio culo. Mi ritrovai come in una morsa e sentivo il cazzo duro di Totò sul fianco. Ero curiosa di vedere l'espressione del mio viso. Ad un tratto sentii un'altra mano sulle tette. Era qualla destra di Pasquale. Mi resi quindi conto che la mia mano sul suo pacco era libera e lo stavo tastando liberamente e con più voglia. Totò spostò la mano sinistra dalle tette alla mia guancia, girò il mio viso e sentiila sua lingua forzare le mie labbra. Pensai: alla faccia di quello stronzo di mio marito. Faccia di capra? Ora ti faccio vedere io. Al che dischiusi le labbra e la lingua di Totò fu subito dentro esplorandomi ogni angolo della bocca. Strinsi ancora con più forza il pacco di Pasquale e succhiai avidamente la lingua di Totò. Nel frattempo sentii la mano sulla coscia alzarmi la gonna e, non appena arrivò sulla mia carne viva esclamò: "Minchia Totò, sapessi com'è di sotto!" Così mentre io e Totò ci baciavamo e ci leccavamo fino a mancarci il respiro, la mano di Pasquale raggiunse l'interno delle mie cosce a contatto con la fica. Ansimai di piacere nella bocca di totò e istintivamente divaricai le gambe per farmi toccare meglio. Totò mi leccava il collo e l'orecchio ed io ansimavo, gemevo e, senza rendermene conto dicevo continuamente di si ,siii. Pasquale si staccò da me e vidi che stava aprendosi i pantaloni. Totò si spostò dietro di me, mise la testa sotto la mia gonna e prese a leccarmi le cosce e le chiappe. Pasquale lo tirò fuori. "Tieni, guarda che bello, a te aspetta" disse mostrandomelo in tutta la sua potenza. E si, in tutta la sua potenza: era bello grosso con le vene gonfie in forte rilievo. Erano quasi 2 mesi che non assaggiavo quello di mio marito e quello che mi ritrovavo a disposizione era sicuramente più grosso e più lungo. Lo impugnai e lo segai mentre la lingua di Totò mi faceva impazzire. MI stava sfilando le mutandine e, nel frattempo mi leccava. "Porca miseria Ro, me lo immaginavo che dovevi essere brava" disse Psquale gemendo. Sentivo l'orgasmo vicino: La lingua di Totò che mi torturava clitoride mi faceva letteralmente impazzire, così quando Pasquale mi prese la testa e mi fece chinare, senza esitare presi a leccarglielo e, mentre godevo di un orgasmo tempestoso, lo imboccai. "Minchia chi bocca!" Gridò Pasquale. La mia bocca sporgenter della mia faccia di capra. Ora si che sei un bel cornuto brutto stronzo, spero che sarai contento, pensai. Sentii il cazzo di Totò fra le chiappe. Mentre la mia mano sinistra era impegnata a tenere il cazzo di Pasquale, poetai quella destra ad impugnare il cazzo di Totò ed indirizzarlo nella fica. Sentii il suo colpo di reni, l'impatto del suo ventre col mio culo e il suo cazzo tutto dentro a sfondarmi tutta. Prese a muoversi velocemente facendomi gridare di piacere mentre spompinavo Pasquale che, a quanto pare, aveva qualcosa in mente. Ricordavo perfettamente che nelle battutine e nei suoi doppi senso il culo ci entrava sempre. Infatti dopo che raggiunsi il mio secondo orgasmo, senza che Totò fosse venuto e, nel caso non avrei avuto problemi, Pasquale gli dice di scambiarsi i posti. Imboccai il cazzo di Totò che mi sembrò la fotocopia di quello di mio marito che è pur sempre un bel cazzo. Avevo ragione: Pasquale aveva la testa lì. Forzava. Mentre spompinavo Totò portai la mano dietro e indirizzai il suo cazzo nella fica. Appena mi sentii penetrare, sentendomi tutta piene, stavo per venire. Mi diede due colpi facendomi gemere e lo riportò su. "Te lo devo fare provare qui" disse. Ero abituata in quanto con mio marito lo faccio, anzi lo facevo, sempre. Però capirete. Cercai ancora di portarlo giù ma subito mi ritrovai la cappella dentro. Bello! Pensai. Con due colpi fu tutto dentro fino alle palle che mi sbattevano sulla fica. Mi sentivo spaccare fin dentro lo stomaco e in pochi secondi arrivammo tutti insieme. Totò nella mia bocca dicendomi; "Chi boccaccia che hai Ro! Si bevitelaaaa. Ti piaceee Ro" Pasquale non so quanti litri di sborra bollente mi riversò dentro l'intestino facendomi godere ancora. Il tutto in poco più di mezz'0ra. Francamente era stato bello fare la troia e mettere le corna a mio marito ma ero, tra virgolette, pentita in quanto con loro ci viaggio ogni giorno: come sarebbe andata a finire? Quando me lo chiedevano che dovevo dire che non mi era piaciuto? Se ne parlava quasi giornalmente. Loro dicevano che ogni tanto si poteva fare; io, pococonvinta, dicevo di no.Durante il mese di novembre Pasquale prese l'influenza e rimase a casa una settimana. l secondo giorno che viaggiammo da soli io e Totò, martedì, uscendo dall'ufficio, erano le 16, mi disse: "Che ne dici se ci fermiamo in campagna?" "Per cosa? Totò per favore!" "Perché? Mi piacerebbe noi due da soli. Non ti arrabbiare! E'e poi magari niente più" "Totò, è successo, è piaciuto a tutti ma non è che deve diventare abitudine". Sembrava rassegnato ma qualcosa di libidinoso si era svegliato in me. Eravamo con la mia auto, guidavo io e, qualche chilometro prima che si imboccasse la stradina sterrata che conduce da lui, gli dissi: "Però non lo devi dire nemmeno a Pasquale, altrimenti diventa......Me lo giuri?" "C'è bisogno che melo dici?Poi come vuoi fare fai, decidi tu". Misi la freccia. Fu tutto diverso perché antrambi consapevoli. Questa volta ci spogliammo completamente e usammo, stendendo su un plaid, il letto. Un'ora di scopare: volle sborrarmi in bocca, mi leccò tutta soffermandosi spesso sulle tette che nè lui nè Pasquale avevano viste nude la prima volta; poi pure una spagnola; mi fece godere leccandomi la fica, trombandomi in più posizioni nella fica e poi inculandomi e sborrando ancora nel culo. Proprio niente da dire: eravamo soddisfatti entrambi e mi confidò che con sua moglie non era così. Ripetemmo tutto il venerdì. Mi disse: Ro, lunedì rientra Pasquale e poi non lo possiamo fare più, che ne dici?" Al solito posto misi la freccia. Nei primi giorni di dicembre Totò non venne in ufficio per un impegno di famiglia. Nel pomeriggio, nel rientrare,Pasquale, eravamo con la sua auto, evanzò la proposta di fermarci in qualche posto per un servizietto. "Pasquà che ti sei messo in testa! Non scherzare con le cose serie" "Tanto chi lo deve sapere! Non lo diciamo neppure a Totò". Imboccò uno svincolo e ci fermammo sotto un cavalcavia. Mi baciò e la sua linguaccia, grossa e rugosa come il suo cazzo, mi fece ribollire il sangue. Mi fece godere con l'indice e il medio dentro la fica e il pollice a distruggermi il clitoride. Poi se lo tirò fuori dicendomi che il mio pompino della prima volta se lo sognava di notte. Mi attrezzai con dei fazzolettini per paura che ci sporcassimo, lo misi in bocca e dopo due minuti mi sborrò. La inghiotii tutta.Furono di parola, mantennero il segreto. Arriviamo al 24 dicembre, vigilia di natale. Dall'ufficio solitamente, come ogni anno, usciamo a mezzogiorno ma verso le 10 il direttore ci informa che quelli che quelli che viaggiano possono andare. Con la scusa che siamo usciti prima Pasquale insiste di fermarci da Totò per farci gli auguri come si deve. Io dico di no; Totò vuole ma non dice niente, però, guidando lui arriviamo dove dovevamo arrivare. Fortunatamente. Ebbene si, fortunartamente perché prendono a baciarmi, a spogliarmi e a leccarmi insieme. Anche Pasquale fa conoscenza con le mie tette e per un'ora e mezza mi sfondano ovunque e in ogni posizione. Fortunatamente perché raggiungo il massimo del piacere che, credo una donna puù raggiungere avendo, insieme, un cazzo nella fica ed uno nel culo. Si scambiano più volte il buco ed io godo di un orgasmo senza fine. Quella stessa sera, per la cena di natale, io e mio marito siamo dai suoi genitori con tutta la sua famiglia. Per la verita era da un po di tempo che sentivo e notavo degli sguardi strani e insistenti su di me da parte di mio marito. Sul mio corpo e non sulla mia faccia di capra. Sono quasi 4 mesi che non scopiamo, riuscendo a respingere, grazie a Pasquale e Totò, qualche suo timido approccio. A mezzanotte andiamo a messa e dopo entriamo in auto diretti a casa. I nostri figli sono fuori con gli amici. E' molto nervoso. Mi sembra come se dovesse scoppiare da un momento all'altro. Infatti: "E' mai possibile? Ma come fai tutto questo tempo senza chiavare e senza maniare un cazzo?"Caspita se rimango sorpresa! Ma la grande scopata della mattina con Pasquale e Totò mi fa sentire più forte. "Che te ne frega? Tu pensa a quelle che non hanno la faccia di capra che alla mia faccia di capra ci penso io. E poi tu che ne sai?" Silenzio assoluto. Anche in ascensore. Anche a casa, ma il suo viso è paonazzo. Sono quasi le 2 del mattino e vado subito a letto. Dopo qualche minuto pure lui. Sono sul mio fianco sinistro e gli do le spalle Si avvicina a contatto, cerco di allontanarlo e noto che non indossa il pigiama. "Sei sicuro che cerchi me? Guarda che sono quella con la faccia di capra, scostati" dico. Non lo fa e anzi mi cinge con il braccio. Sento il suo cazzo duro sulle chiappe. Si muove e, nonostante la battaglia della mattina, non mi dispiace affatto. La sua mano va sotto il pigiama e pian piano raggiunge la mia fica facendomi sussultare di piacere. Ni chiede se mi faccio toccare così e se mi piace farmi maltattare la fica da un altro. Rispondo di si, che mi piace e che godo. Mi sfila pigiama e mutandine e sento il cazzo fra le cosce. Ansimo di piacere e non vedo l'ora di prenderlo, o nela fica o nel culo, mentre mi chiede dove me lo mettono gli altri. Rispondo che me lo mettono in ogni posto e che mi piace sentire un cazzo estraneo nel culo. Mi dice troia e mi chiede se più grosso del suo. Gli rispondo di si, mi mette a pancia in giù, mi scopa nella fica e godo, poi nella stessa posizione mi incula, così non l'avevo mai fatto, e mi chiede se mi inculano cosi. Gli rispondo di si e mi chiede ancora: "Ma ti fanno gedere come stai godendo ora, troia che non sei altra. Godi come una troia?" Di più. Con gli altri cazzi di più, godo come una puttanaaaaaa: Ahaaaaa siiiiiiii bellooooo"
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