La vecchia porca di campagna 2
di
Naturelle1980
genere
etero
Passarono tre giorni, questa volta, come voleva la signora Rosa, portai il mio miglior amico, di origine marocchina si chiama Zaccaria ha 25 anni e frequentiamo lo stesso posto di lavoro. Quando bussammo alla porta del vecchio casolare la vecchia porca apri subito e ci invito ad entrare, come al solito ci preparò il caffè, e parlammo un po’ di suo figlio, il quale a quasi 50 anni non era mai stato con una donna, ma si scopava le capre nella stalla.
Interessante ma quando iniziamo, dissi io, subito disse la vecchia baldracca, questa volta però rimaniamo qui e lo facciamo sul tavolo, disse la signora Rosa, noi due accettammo, e spogliati sollevammo la porca sul tavola, la posizionammo al centro e ci sistemammo uno davanti alla sua figa e uno davanti alla sua bocca. Gli ricordai la promessa e lei subito me lo prese in bocca, succhiava e leccava come una ragazzina alle prime armi, ed io succhiavo e mordicchiavo quei due capezzoli rigidi e scuri, Zaccaria intanto giocava con la figa della vecchia, la leccava, succhiava il clitoride, non mancando di infilare dita, tanto da provocarle un primo orgasmo. Io dopo averle inondato la gola di caldo sperma, dissi a al mio amico di togliersi, io mi sistemai sul tavolo, e feci sdraiare la vecchia lurida sopra di me, e puntai la mia cappella turgida verso il buchino del culo, ma il buco era troppo stretto per farmi entrare, i muscoli della signora Raso si rifiutavano di aprirsi, allora il mio amico inizio a scoparla in figa, e più il suo piacere cresceva più i muscoli cedevano, fin quando con un colpo solo la infilzai tutta, la vecchia urlò di dolore e piacere, ma poi anche iniziai a scoparla, ero il primo che entravo in quello oscuro antro. La signora Rosa era in piena estasi, un cazzo nel culo e uno nella figa che la scopavano, dei suoi occhi si vedeva solo il bianco, mentre con le mani si stuzzicava i capezzoli. Ma l’urlo precedente a attirato il figlio della zoccola in casa, appena apertasi la porta io e Zaccaria, quasi all’apice del godimento, ci fermammo bruscamente, ma la vecchia ordinò al figlio di andarsene o entrare e chiudere la porta. Il figlio entro e si sedette, la signora Rosa ci chiese di continuare, così ricominciammo a pistonarla, intanto il figlio si era tirato fuori il suo pisello e cominciando ad ansimare si tirava una sega, la cosa duro a lungo, fin quando io ed il mio amico esplodemmo i nostri umori nei buchi della vecchia baldracca, ci sfilammo e presentammo i nostri cazzi a quella famelica bocca, il figlio della vecchia, Marco, si sposto davanti al tavolo, per godersi la madre nuda sul tavolo che colava sperma dalla figa, mentre prendeva in bocca i nostri grossi peni, venne in un attimo, poi si alzò e lentamente si avvicinò alla madre, che intanto lo guardava mentre ci leccava la cappella. Marco allungo una mano e infilò due dita nella figa della vecchia porca, che pronta a godere ancora, automaticamente inarcò le reni, ma il figlio fuggi via dalla casa. Belli ripuliti e soddisfatti ci vestimmo e stanchi, ci sedemmo attorno al tavolo. Mentre ci riposavamo, la signora Rosa ci parlò nuovamente del figlio, e poi, quasi prendendoci alla sprovvista ci supplicò di aiutarlo.
Io e Zaccaria ci guardammo e subito ci intendemmo, io dissi alla vecchia che se voleva noi saremmo tornati un’altra volta e avremmo fatto in modo che alla festa partecipasse anche Marco, la signora Rosa ci ringrazio e ci invito per il 28, salutammo e ce ne andammo……… CONTINUA
Per esprimere le vostre impressioni su questa esperienza naturelle1980@virgilio.it
Interessante ma quando iniziamo, dissi io, subito disse la vecchia baldracca, questa volta però rimaniamo qui e lo facciamo sul tavolo, disse la signora Rosa, noi due accettammo, e spogliati sollevammo la porca sul tavola, la posizionammo al centro e ci sistemammo uno davanti alla sua figa e uno davanti alla sua bocca. Gli ricordai la promessa e lei subito me lo prese in bocca, succhiava e leccava come una ragazzina alle prime armi, ed io succhiavo e mordicchiavo quei due capezzoli rigidi e scuri, Zaccaria intanto giocava con la figa della vecchia, la leccava, succhiava il clitoride, non mancando di infilare dita, tanto da provocarle un primo orgasmo. Io dopo averle inondato la gola di caldo sperma, dissi a al mio amico di togliersi, io mi sistemai sul tavolo, e feci sdraiare la vecchia lurida sopra di me, e puntai la mia cappella turgida verso il buchino del culo, ma il buco era troppo stretto per farmi entrare, i muscoli della signora Raso si rifiutavano di aprirsi, allora il mio amico inizio a scoparla in figa, e più il suo piacere cresceva più i muscoli cedevano, fin quando con un colpo solo la infilzai tutta, la vecchia urlò di dolore e piacere, ma poi anche iniziai a scoparla, ero il primo che entravo in quello oscuro antro. La signora Rosa era in piena estasi, un cazzo nel culo e uno nella figa che la scopavano, dei suoi occhi si vedeva solo il bianco, mentre con le mani si stuzzicava i capezzoli. Ma l’urlo precedente a attirato il figlio della zoccola in casa, appena apertasi la porta io e Zaccaria, quasi all’apice del godimento, ci fermammo bruscamente, ma la vecchia ordinò al figlio di andarsene o entrare e chiudere la porta. Il figlio entro e si sedette, la signora Rosa ci chiese di continuare, così ricominciammo a pistonarla, intanto il figlio si era tirato fuori il suo pisello e cominciando ad ansimare si tirava una sega, la cosa duro a lungo, fin quando io ed il mio amico esplodemmo i nostri umori nei buchi della vecchia baldracca, ci sfilammo e presentammo i nostri cazzi a quella famelica bocca, il figlio della vecchia, Marco, si sposto davanti al tavolo, per godersi la madre nuda sul tavolo che colava sperma dalla figa, mentre prendeva in bocca i nostri grossi peni, venne in un attimo, poi si alzò e lentamente si avvicinò alla madre, che intanto lo guardava mentre ci leccava la cappella. Marco allungo una mano e infilò due dita nella figa della vecchia porca, che pronta a godere ancora, automaticamente inarcò le reni, ma il figlio fuggi via dalla casa. Belli ripuliti e soddisfatti ci vestimmo e stanchi, ci sedemmo attorno al tavolo. Mentre ci riposavamo, la signora Rosa ci parlò nuovamente del figlio, e poi, quasi prendendoci alla sprovvista ci supplicò di aiutarlo.
Io e Zaccaria ci guardammo e subito ci intendemmo, io dissi alla vecchia che se voleva noi saremmo tornati un’altra volta e avremmo fatto in modo che alla festa partecipasse anche Marco, la signora Rosa ci ringrazio e ci invito per il 28, salutammo e ce ne andammo……… CONTINUA
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