TV
di
momo
genere
comici
La presentatrice con la sua bocca sensuale dipinta ad arte e le sue tette favolose che straripavano dalla scollatura. Una trasmissione insulsa piena di stupidaggini. Però dallo schermo arrivavano quelle curve. Si avvicinò al video. L'uccello gli si era rizzato, lo strofinò sulla bocca della donna che, stranamente, nemmeno se ne accorse, continuando a parlare di stupidaggini. Lo strofinò ancora sentì solo uno sfrigolio di corente statica. I puntini luminosi non avevano la morbidezza della carne. Il vetro del televisore si sporcò di un po' di liquido. D'improvviso l'inquadratura cambiò e si trovò a strusciare l'uccello sui baffi di un uomo. Anche questi non si accorse del cazzo che passava sui baffi e sulla faccia. Per un attimo il cazzo sembrò sul punto di ammosciarsi, poi tornarono tutte quelle curve. Non badò allo sfrigolio dello schermo, niente AIDS, niente bambini, nessuno gli avrebbe chiesto se l'amava. La notte avrebbe dormito in santa pace Avrebbe potuto russare, scorreggiare, andare al cesso senza dover dare conto a qualcuno. Il sangue affluì anche al cervello. Quelle tette, quella bocca elettriche lo facevano impazzire più della realtà. Comunque il corpo della donna avrebbe avuto un odore e poi avrebbe dovuto farla godere e magari non ci sarebbe riuscito- Magari sarebbe arrivato troppo presto. Lo schermo d'improvviso s'impastricciò di sperma. Dovette reggersi al mobile per non cadere. L'unico fastidio era dover ripulire lo schermo e il pavimento. Sorrise, si diresse al cesso,
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