Giovane, libera e bella

di
genere
tradimenti

Elisabetta è una ragazza di 18 anni, di buona famiglia, che vive in una importante città italiana.
Come tutte le ragazze della sua età la sua routine è scandita dalla scuola e dalle uscite più o meno frequenti con gli amici o con il suo ragazzo, con cui è fidanzata da circa un anno, Simone.
Eli è una ragazza non troppo alta, diciamo sul metro e 70, è magra, mora e ha gli occhi verdi, che ama risaltare con un lieve tratto di eye-liner, le tette non sono troppo grandi e il culo rappresenta decisamente il suo punto forte, lei lo sa e non fa niente per nasconderlo, non è nè troppo grande nè a mandolino ed è rotondo al punto giusto. Il suo abbigliamento quotidiano è composto da leggins, stretti e rigorosamente neri, o altri pantaloni preferibilmente scuri stretti al punto giusto da far risaltare le sue forme, scarpe basse da ginnastica (Stan Smith, Vans o Nike) a cui ama accompagnare calzini bianchi lunghi o corti, e magliette o maglioni anche quelli spesso troppo stretti, non è la classica ragazza che è oggetto del desiderio di chiunque, ma è sicuramente una gran bella ragazza, e forse il suo fascino sta proprio nel non appartenere alla cerchia di ragazze che pensano solo ai trucchi e ai ragazzi. Alcuni giorni capitava che Eli si concedesse il lusso di presentarsi a scuola con collant che lasciavano poco all’immaginazione, spesso accompagnati da gonne che causavano l’eccitazione dei suoi compagni di classe e l’ira del suo ragazzo, spesso geloso.
Elisabetta aveva da sempre avuto un approccio molto aprerto alla sessualità, era resa ancor più affascinante dalla sfacciataggine che solo una ragazzina di 18 anni può avere e il fidanzamento che durava ormai da un anno non le impediva di avere altre avventure, di cui il suo ragazzo era ovviamente ignaro, Eli non era mossa dal desiderio di umiliare o ridicolizzare il suo ragazzo, semplicemente le piaceva trovarsi al centro dell’attenzione, le piaceva provocare e sentirsi desiderata, col suo ragazzo stava bene, anche il sesso la soddisfaceva, ma le piaceva tradire, sentire il brivido di fare qualcosa di sbagliato e sentirsi desiderata.
Nella classe del suo liceo, oltre al suo ragazzo c’erano anche altri ragazzi, più o meno interessanti, ma erano soprattutto in 3 a scatenare le voglie di Eli ed è con loro che aveva tradito più volte il suo ragazzo. Erano oggettivamente dei gran bei ragazzi, alti, e con un fisico statuario, che Simone non poteva vantare, scaturito da anni di nuoto, che tutti e tre praticavano e da un ferreo regime alimentare che seguivano senza alcuna eccezione, si chiamavano Alessandro, Matteo e Luca, e tra di loro e Simone, il ragazzo di Eli, non correva buon sangue, non si stavano simpatici e cercavano di evitarsi reciprocamente il più possibile, ma i tre avevano un asso nella manica, sapevano che potevano farsi fare un pompino o scoparsi la ragazza del loro rivale, a sua insaputa, quando ne avevano voglia, in qualsiasi momento e in qualisiasi luogo. A Elisabetta questa situazione piaceva, la eccitava e anche se non voleva ammetterlo neanche a se stessa le piaceva essere desiderata proprio dai rivali del suo ragazzo, e le piaceva concedersi e provocarli in tutti i modi, salvo poi non opporre alcuna resistenza quando i tre potevano finalmente metterle le mani addosso al riparo da sguardi indiscreti. Nonostante la giovane età le piaceva farsi prendere, essere vittima del suo, o dei suoi amanti, le piaceva farsi dominare e assumere un atteggiamento da ragazzina indifesa in preda alle attenzioni di qualcuno da cui non poteva, o non voleva difendersi. Tra lei e i tre c’era un accordo, se loro avessero voluto continuare a fotterla a loro piacimento Simone non avrebbe mai dovuto sospettare nulla, loro non ne avrebbero mai dovuto parlare con nessuno, il ragazzo di Elisabetta non avrebbe mai dovuto scoprire nulla, i ragazzi rispettavano il patto, non ne parlavano con nessuno, non gli era mai venuto in mente di confessarlo a Simone, e le foto che Eli gli mandava all’insaputa di Simone, al quale inoltrava quelle che i suoi rivali già avevano, le tenevano per loro: i tre avrebbero rispettato qualunque condizione pur di continuare ad usufruire del suo corpo. Ciò non impediva ai tre di rivolgere gesti abbastanza espliciti a Eli, che spesso ricambiava alle spalle del suo ragazzo, o di prenderlo in giro con battutine che lui non poteva capire, essendo all’oscuro di tutto, e alle quali spesso Eli partecipava divertita, ma senza farsi scoprire.
Un normale giorno di scuola era appena trascorso, cinque ore stancanti, ma la campanella era finalmente suonata e l’incubo era finito, quel giorno Eli indossava delle scarpe Adidas modello Stan Smith, dei leggins neri e una magliettina abbastanza corta che arrivava fino all’inizio dei leggins, lasciando un piccolo tratti di pancia scoperto, i capelli erano sciolti al vento; la fine della scuola era vicina e date le alte temperature non indossava altro. Si era accordata con Simone per vedersi il pomeriggio, quest’ultimo sarebbe tornato a casa per godersi un po’ di meritato riposo mentre Eli si era accordata con la sua amica Arianna per passare un pomeriggio tra ragazze, o almeno questo era quello che aveva fatto credere al suo ragazzo, ignaro dei suoi reali programmi. Dopo aver salutato Simone con un appassionato bacio in bocca, sotto l’occhio dei tre ragazzi, che sghignazzavano in lontananza prendendosi gioco di Simone, Eli si diresse nella stessa direzione della sua amica Arianna salvo poi salutarla e salire in macchina di Matteo, dopo essersi assicurava che Simone aveva girato l’angolo e non poteva vederla più. Appena Eli entró in macchina Matteo sapeva che pomeriggio l’avrebbe aspettato ed era felicissimo ed eccitatissimo, la ragazza che fino a pochi secondi prima baciava il suo rivale era ora nella sua macchina e sarebbe stata sua tutto il pomeriggio, all’insaputa del suo ragazzo. Eli si guardò in torno e bació Matteo, fú un bacio lento e appassionato, diverso da quelli che dava a Simone, era pieno di desiderio, non per forza peggiore, ma sicuramente diverso, mentre lo baciava si appoggiò a lui toccandogli il braccio destro appoggiato al volante, e non potè fare a meno di sentire il suo enorme bicipite in tensione, questo la eccitó terribilmente e il bacio divenne sempre più lungo e intenso. Quando i due si staccarono Matteo mise in moto, guidando verso casa sua, passò davanti alla fermata dell’autobus dove si trovava Simone e Eli in preda al panico e preoccupata dal fatto che Simone potesse vederla all’interno della macchina del rivale si abbassò con la testa verso il sedile del guidatore, facendo ciò che Matteo voleva. Quando passò davanti a Simone, Matteo rallentó, quasi per sfidare il fidanzato di Eli che gli rivolse uno sguardo di sdegno, non sapendo di aver già perso in partenza, visto che la sua ragazza si trovava nella macchina del rivale a poco più di un centimetro di distanza dal suo cazzo. Matteo, forte di questa situazione ricambio con un saluto amichevole accompagnato da un sorriso sornione che lascio Simone interdetto e sfrecció verso casa, preparandosi a ciò che lo aspettava. Eli fece come per tirare su la testa ma la mano forte del suo compagno di classe le bloccava la testa, schiacciandola sempre di più sul suo cazzo, ormai in erezione, Eli stette al gioco, sapendo che quella situazione sarebbe potuta finire solo in un modo, e la sua bocca sarebbe stata riempita qualunque cosa lei avesse detto e gli chiese:”Posso alzarmi? Siamo lontani ormai.” Matteo rispose prontamente:”Ho altro in mente per te piccola mia”, schiacciandole la bocca verso le patta dei pantaloni, replicò Eli:”Dai seriamente fammi alzare, mi fa male la testa” Matteo le rispose freddo:”Slacciami i pantaloni e prendimelo in bocca che non ce la faccio più, passare davanti al tuo ragazzo mi ha fatto eccitare troppo”, a quel punto Eli sapeva di avere poca scelta ma decise comunque di rispondergli:”Non potresti chiedermelo in modo più gentile?” Sapeva benissimo cosa avrebbe scatenato con quella domanda, e la replica di Simone non si fece attendere:”Non te lo sto chiedendo”. A quella risposta Eli non seppe resistere e decise finalmente di fare ciò per cui era salita in quella macchina, prendere il cazzo di Matteo nella bocca, Eli trascorse i 15 minuti che separano la scuola da casa di Matteo con il suo cazzo nella bocca, quando furono arrivati sotto casa il ragazzo aveva steso la mano destra sul sedile passeggero, abbassandole i leggins e toccandole il favoloso culo e la figa, iniziando dei lenti e intensi ditalini e causando dei mugolii e degli urletti resi ancora più eccitanti dal fatto che Elisabetta aveva la bocca piena del cazzo di Matteo, lo succhiava tutto, lo prendeva in bocca come se fosse nata per fare solo quello e mentre leccava il cazzo e si sentiva usata e desiderata si eccitava da matti, sentire che Matteo le toccava il culo con tale foga la faceva impazzire e ricambiava succhiando più veloce e lamentandosi, emettendo urletti soffocati dal cazzo nella sua bocca ogni volta che Matteo le toccava il culo, sotto o sopra i leggins, a quel punto in preda all’eccitazione decise di parlare con Matteo mentre glielo prendeva in bocca ma ebbe il tempo di esclamare solo una frase:”Mi piace succhiartelo, è veramente un’altra cosa rispetto al cazzo di quel coglione del mio ragazzo”. Con questa frase Eli sapeva di aver scatenato gli istinti più bestiali di Matteo e infatti la reazione di quest’ultimo non si fece attendere: il ragazzo prese la testa di Eli e la spinse fino a far entrare tutto il cazzo nella bocca, poi le chiese se le piacesse, Elisabetta in preda all’eccitazione più totale cercò, per quanto le era possibile muoversi, di annuire, Matteo le chiese di dirlo, ed Eli, impedita dalla presenza di un’arnese di 18 centimetri che le arrivava fino in gola, e che riusciva a tenere tutto in bocca solo perché ormai si era abituata replicó ancora con un’urlo disperato e soffocato dal cazzo:”Mi piace, sborrami in bocca!!”, Eli era ormai fuori di se è Matteo la sollevò dal cazzo, prendendola per i capelli e le sborrò sulle guance, negli occhi e in faccia, imbrattandogliela tutta mentre sospirava affannosamente ancora scosso dall’orgasmo appena avuto, Eli decise di riprendere il cazzo di Matteo in bocca, mentre quest’ultimo, ormai esausto si appoggiò sfiancato allo schienale lasciando lavorare la ragazza sul suo cazzo ancora perfettamente eretto, senza disturbarla, sorpreso da quanto la troietta avesse voglia ancora voglia di cazzo. Cominció a pregustare il pomeriggio che lo attendeva, mentre Eli succhiava avidamente il cazzo.
di
scritto il
2018-03-02
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