Arpe
di
Rosekiss
genere
poesie
Sei splendida. Delicata. Nuda. Sono disteso su di te. Ti accarezzo il viso che sorride malizioso e mi carica di promesse. Ti guardo negli occhi per un tempo che non so quantificare. Non ne ho cognizione quando mi perdo nello specchio della tua anima. Queste due fonti di purezza che mi osservano dentro raccontandomi quanto sia davvero tu il destino che voglio vivere. E guardandoli mi rendo conto del dolce paradosso: mi entri dentro ed io entro in te. Per un istante mi rendo conto che anche io, come te, sorrido. Ti voglio, voglio essere tuo. Tu sbatti le palpebre. Stacchi per un istante il collegamento tra i nostri sguardi. In quell'attimo mi distraggo un attimo dai tuoi occhi e sento che stiamo respirando all'unisono. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Sbatto le palpebre. Prendo fiato dallo stesso centimetro di aria dal quale respiri tu. È come se ci respirassimo dentro, perché mai più di ora abbiamo avuto bisogno non di aria, ma dell'essenza del partner e del Noi. I polmoni mi si gonfiano di te, che sei la mia vita e mi doni la tua. E tu capisci che io ti dedico la mia. Due essenze che interagiscono a specchio attorno alle quali tutto sfuma e svanisce. Tutto perde d'interesse per dare spazio all'alchimia dell'essere Noi. Poi, dentro me, sento la nascita del cosmo. Un boato muto dal quale esplode l'energia che inizia a farmi percorrere una nuova vita, differente in tutto da quella di un attimo fa: le nostre labbra si sono incontrate. Sento il fuoco. Sento i brividi. Sento te. Me. Sei immensa e io ti voglio e ti dono me stesso. Le essenze superano i limiti corporei e si fondono insieme al contatto delle nostre lingue che fameliche si abbracciano e ballano insieme un tango sulla pista del benessere... Della complicità. I corpi reagiscono e si accarezzano l'un l'altro. Mille scariche lì pungolano. Sento nel petto una sensazione stranissima: è come se sentissi fisicamente il tempo che prima ignoravo, ma non scorre, è sospeso. È stato il bacio. Sei stata tu. Dentro questo tempo sospeso la mia anima fluttua e si lascia titillare da mille stimoli. Va in estasi quando incontra la tua ed insieme si lasciano trasportare dalle arpe suonate da mille concertisti. Chi suona quelle arpe non sono angeli, né diavoli. Può un diavolo accendere un fuoco che non brucia? Un angelo può lenire il dolore provocato da una fiamma senza spegnere la passione? Ogni suonatore è insieme angelo e demone. Essi sono respiri, palpiti, carezze, sentimenti, sensazioni... Sono Noi. Sei Tu, nella tua immensità.
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