Capii che era arrivato il momento

di
genere
trio

Ne avevo lette tante di storie di mariti bramosi di vedere la propria moglie con un altro. Che stronzi cornuti, pensavo all'inizio immaginando, ingelosendomi, mia moglie mentre si faceva sbattere sotto i miei occhi. Incominciai a pensarci sempre più spesso notando, ad un certo punto, che mi eccitavo ritrovandomi col cazzo duro, specialmente quando la vedevo seminuda mentre si spogliava o si vestiva. Ebbene fui contaggiato e, timidamente, iniziai come tanti mariti: a letto, mentre godeva scopando. Mi diceva pazzo perverso. poi sempre più decisamente e notavo la sua eccitazione e la sua complicità. Lunghi siii gridava godendo quando glielo chiedevo mentre scopavamo. Mai fuori dal letto. Non mi sono ancora presentato: sono Sandro, ho 46 anni, sono sposato da 17 anni con Giovanna e abbiamo due figli. Viviamo in provincia di Agrigento. Io sono un bell'uomo simpatico e atletico, , lei, mia moglie, è una gran bella fica 44enne: 165 cm di buona carne e pelle vellutata; capelli ed occhi castani e viso accattivante; tette ancora sode terza misura, ventre piatto, nonostante 2 gravidanze, senza frequentare palestre; fianchi rotondi e un culo che, quando lo ammiro, è un invito e infatti ce l'ha ben collaudato; infine le sue cosce: polpose e invitanti, fra le quali piace sbirciare pure a me che sono il marito. Lunedì sera della settimana scorsa, rientrando, la trovo nel giardino di pertinenza del nostro condominio con al guinzaglio Gemma, la nostra cagnolina. Era bella imbacuccata a causa del freddo e le dissi che poteva aspettare me anzicchè scendere lei. Mi rispose che la cagnolina aveva necessità. Stava fumando. Allora mi accesi una sigaretta pure io e le dissi: "Fumiamo e poi saliamo". Sentivo ancora nelle orecchie i suoi continui siii, anche quando le sborrai in bocca, e mi venne spontaneo dire: "Che fa, allora ci siamo per sabato sera?" "Per cosa?" "Lo sai. Ieri sera mi sembravi decisa". Capì perfettamente a cosa mi riferivo e notai la sua perplessità. Perplessità, intuii, dovuta al fatto di non sembrare puttana ai miei occhi. "Ma davvero dici? Come pensi che io.....e tu non sei geloso?" "Ma tu lo vuoi fare?" Silenzio. dopo una profonda sospirata alla sigaretta, girando il viso prima a destra e poi a sinistra e la fuoriuscita del fumo dalla bocca, disse piano: "Non lo so". Silenzio. "Si. Ma con chi?" Le dissi che non era uno della nostra cerchia, che lei non lo conosceva e che già avevo organizzato tutto per sabato sera. "Sei sicuro? Non credo che poi tu me lo rinfacci!" E' arrivato il momento pensai. Il problema era che, non solo nono avevo organizzato niente, ma non sapevo nemmeno con chi. Trascorsi due giorni a spremermi le meningi e poi mi venne in mente. Erano 2 anni che non lo vedevo.Ricordavo di avere il suo numero ma non memorizzato sulla rubrica del cellulare, bensì su una agendina tascabile. Trovai tutto, lo chiamai e fu felice di sentirmi. Gli dissi che avevo bisogno di vederlo e mi venne a trovare l'indomani mattina in ufficio. Chi era? Potrei chiamarlo col suo vero nome, tanto è tunisino, invece lo chiamo David per la sua forte assomiglianza con l'ex giocatore della Juve Trezeguet. Quasi identico: alto, snello, completamente pelato e la stessa espressione del viso. Naturalmente, anche lui, scuro di pelle. Gentile, cordiale e, per come lo conosciuto io, molto educato. Ci siamo conosciuti nel mio ufficio dove aveva una pratica i corso. Lo aiutai nei limiti del possibile ma per lui fu un grandissimo favore, tanto che non sapeva come ringraziarmi. Grazie al mio aiuto ora è proprietario di un ristorante. Per ricambiare il favore arrivò persino ad offrirmi di fare l'amore con sua sorella, nonchè socia. Nemmeno per scherzo gli dissi. Mi disse che era debitore a vita nei miei confronti e che potevo chiedergli qualsiasi cosa. Era felice ma, nello stesso tempo, mortificato. Perché? Credendo che l'avessi voluto incontrare per riscuotere, come diceva lui, il mio credito, rattristato mi disse che su sua sorella non comandava più lui in quanto si era sposata. Gli dissi che non era questo il motivo e che non avevo nessun credito da riscuotere. Ma come glielo dovevo dire io il vero motivo? Quando glielo dissi, cercando di essere il più naturale possibile, rimase imbarazzato per qualche minuto. Gli dissi che non stavo scherzando e gli spiegai tutto. Restammo d'accordo che saremmo stati ospiti suoi al ristorante e dopo saremmo andati a casa sua, tanto non è sposato e vive da solo. Giovanna, nel prepararsi, nervosetta lo era. Cercai di lusingarla io che, per la verità, non ero meno nervoso di lei. Le dissi di essere sexy. Notai sul letto quello che avrebbe dovuto indossare: quella gonna azzurra, attillata e con lo spacco sul davanti che a me piaceva tanto. Sicuramente l'aveva scelto perché una volta le dissi che mi stava facendo impazzire con le cosce scoperte. Poi un maglioncino nero, foulard dello stesso colore della gonna, coordinato intimo di pizzo nero, autoreggenti neri e stivaletti, tacco da 8 cm, neri e con chiusura a zip.---Sono in soggiorno, la vedo uscire dal bagno in accappatoio e dirigersi in camera da letto. Ho voglia di vederla e il mio cazzo si agita. Sono indeciso e quando mi decido vado e la trovo con la vestaglietta che solitamente usa prima truccarsi e di vestirsi. Ha l'accappatoio in mano e sta per ritornare in bagno. "Vediamo come sei?" "Come? Come devo essere?" "Sbottonati la vestaglia" "Perché?" "Ti voglio vedere" "Mii! Che fa mai mi hai vista?" Apre la vestaglia. "Mmmmmmm! Che sei bona! Lo fai impazzire a quello" "Si, proprio. Che mi stai facendo fare va? Mi vergogno. Si può sapere chi è" dice sorridendo forzatamente. Percorriamo i 25 chilometri che ci separano dal ristorante quasi del tutto muti. Inutile, la tensione c'è. Con l'ora legale quando arriviamo non è completamente buio. Quando entriamo al ristorante, Giovanna, nel suo cappottino blu, attira l'attenzione dei presenti. David mi vede e ci viene incontro sorridendo. Mi saluta e gli presento mia moglie. E' incantato. "Signora sono felice e onorato" dice. Parla quasi bene l'italiano, ma nel suo accento. "Questo è David, il nostro amico" dico a mia moglie. E' perplessa. Lui ci indica il nostro tavolo e si allontana per dare disposizioni. Noi ci sediamo. "Con lui?" "Si" "Scherzi? Non me lo potevi dire prima? Per questo non mi volevi dire chi era!"--David è un bell'uomo di 33 anni. Elegante: in doppio petto e sicuro di se. Forse perché è tunisino? Pensai. Si avvicina con una donna accanto. Ce la presenta. E' fathima, la sorella, quella che avrei dovuto scoparmi io. Ha 27 anni, naturalmente è molto bruna, simpatica e noto pure che ha un bel corpo. Le dice che ci può fare servire e lui si accomoda con noi. La galanteria di David, durante la cena, noto che è molto apprezzata da mia moglie. Addirittura mi pare che, ad un certo punto, discute solo con lui, come se fosse attratta. Mi lancia sguardi e li recepisco come segni positivi. Infatti, quando verso fine cena lui si allontana ed io le chiedo: "Cosa ne pensi? Non è un bel ragazzo?" Sorride vergognandosi. "Mmm. Si". Ci rifletto un attimo e poi dico: "E poi sai come ti farà divertire!" Mi guarda arrossendo e continuo: "Loro hanno un cazzo che nemmeno te lo immagini" "Si, va bene, sempre là ce l'hai la testa" "E non siamo qua per questo?" Sorride abbassando lo sguardo e arrossendo. Ritorna e dice che se vogliamo possiamo anche andare. "Vi faccio vedere casa mia. Se alla signora fa piacere" continua sorridendo imbarazzato ma sicuramente voglioso di mia moglie. Andiamo a piedi, è proprio lì a due passi. Apre un portoncino e saliamo una scaletta; lui fa strada; apre un'altra porta, accende la luce e ci ritroviamo in un ambiente tipico della civiltà da cui proviene David. Intanto un leggero profumo inebriante e un gradevole tepore; una grande sala dove, sul lato sinistro, un ampio e soffice tappeto orientale con cuscini di vario colore sparsi ovunque. L'altro lato, quello destro, in legno, serve come passaggio per gli altri ambienti della casa: un grande bagno, la camera da letto e un'altra stanza. David ci invita a sfilarci i soprabiti. Lo stesso fa lui liberandosi pure della giacca. Io sono in maglione. In atteggiamento alquanto fiero ci offre bevanda tipica della tunisia e ci invita a metterci giù. E qui iniziano i problemi per mia moglie a causa della donna attillata. "Oh mio Dio!" esclama quando andando giù le sue cosce vengono fuori fin oltre gli autoreggenti. Si scusa dicendo che non voleva ma David ed io ci scambiamo uno sguardo di complicità. Lei è eccitata, la conosco bene; lui voglioso e se la mangia con gli occhi; io desideroso di vedere mia moglie presa da lui. Mentre lei, quasi mortificata, fa il tentativo di sistemarsi alla meglio, la mano di lui va sulle cosce di lei. Sorride tutta rossa e non sa come comportarsi. Io non voglio intromettermi e la fisso per cogliere le sue espressioni. Ormai la mano di David e sulla sua coscia nuda e lei, vista la situazione intrigante che si è venuta a creare improvvisamente, lascia fare alternando il suo sguardo tra i suoi occhi, i miei e la sua mano che si fa sempre più audace e va sempre più su. Socchiude gli occhi, apre leggermente la bocca e ansima. Ho l'impressione che la mano sia ormai sulle sue mutandine a contatto della fica. Il cazzo mi scoppia, sento caldo e mi sfilo il maglione. Lei, aveva le gambe ripiegate, le distende e va all'indietro con la schiena facendo leva sulle braccia. Ha voglia; divarica le cosce fin dove glielo permette la gonna e adesso si che vedo la mano di lui premere sulle mutandine. Non sono per niente geloso. Neanche quando lui si mette in ginocchio e la bacia sul collo, sull'orecchio, cerca le sue labbra e vedo le loro lingue intrecciarsi. Non avevo mai pensato che per lei sarebbe stato così facile. E' ancora più eccitante e incomincio a tirarle giù la gonna. E' quasi impossibile con la cerniera su e la troia, si proprio così , troia, mi dice di aspettare. La tira giù e se la fa sfilare muovendo il bacino, mentre David prende a sfilarle il maglione. Lei alza le braccia, il maglione vola e lo spettacolo che si presenta agli occhi di David è molto eccitante. La distende supina, riprende a baciarla e sento i rumori delle loro lingue. Nel frattempo le sfila il reggiseno e lecca le sue tette, i suoi capezzoli, mordicchiandoli, succhiandoli e lei geme, geme e si contorce. Va sempre più giù, sul ventre e lei sospira forte, le sfila le mutandine piani piano mettendo in mostra il monte di venere ricoperto dalla nera peluria ben curata. Io glieli sfilo completamente facendole scivolare lungo le cosce e quando lui insinua la lingua fra le cosce e poi sul clitoride lei impazzisce del tutto. Geme forte, dice sempre siii, si agita ed ad un tratto scoppia in un orgasmo senza fine come senza fine è il leccaggio di lui. La troia è tutta presa e prende a sbottonare la camicia di lui. Ormai sono complici. lui se la sfila e lei ammira il suo busto statuario.Si mette supino e si sfila i pantaloni. Poi si rimette in ginocchio con gli slip rigonfi al massimo sopra il viso esterefatto della troia di mia moglie. Prende a tastarlo con fare lussurioso e lui sorride. Tira giù gli slip e un coso, che non so nemmeno come definire, pende giù ancora mezzo moscio ma già di consistenza che meraviglia. Il volto di Giovanna è molto eloquente, forse stava ricordando quello che le avevo detto al ristorante. Lo maneggia curiosa ma con abilità e poi non ne può più e prende a leccarlo. Che spettacolo guardarla leccarlo tutto, in ogni parte, per tutta la lunghezza e le lecca pure le palle grosse e ruvide. Mi spoglio e osservo lei che lo imbocca facendo il viso meravigliato per la grossezza dell'arnese. inizia uno dei suoi pompini che solo io, fino a quel momento, almeno credo, so cosa sono e cosa ti fanno provare. Quando lui la prende per il bacino, la solleva e glielo mette tutto dentro, è una scena che mi fa ribollire il sangue e non posso fare a meno di guardare quel cazzone che fa avanti e indietro nella fica e di non resistere più. Giro e glielo ficco in bocca mentre lei grida: "Siii, per caritààà rompimi ancora cosiiiii". Gode agitandosi e mugugnando col mio cazzo in bocca. Poi alla pecorina e vedo il cazzone che la penetra tutta fino in fondo. Io me lo meno, poi di nuovo in bocca, poi lei supina e lui glielo mette fra le tette ed io la penetro nella fica. Lui sta sopra la sua bocca con le palle e lei ci gioca piacevolmente fino a quando lui non prende a leccarle il culo. Poi mi guarda come pre chiedermi se io lo uso. Gli faccio il cenno di si e subito sento le grida di lei. Certo, il suo culo è ben collaudato ma per un cazzo come questo è come se fosse vergine. Mentre David glielo ficca piano io gioco con la sua fica. Con la destra me lo meno e con la sinistra la masturbo. Incomincia a gustarsi il cazzo nel culo e a gemere di piacere. Io sborro su di lei, lei ha un orgasmo che non finisce mai e lui le riempe l'intestino di un mare di sborra. Ma non ha finito: lei è appoggiata con la schiena sul mio ventre; Lui glielo ficca ficca in bocca ancora grondante di sborra e la scopa così. Dopo un paio di minuti sborra ancora dentro la bocca della troia di mia moglie. E' gia notte. David ci accompagna in auto. Gli sussurro un grazie. Lei è soddisfatta e ne parliamo durante il viaggio. Le chiedo se lo vuole rifare e risponte: "Davvero vuoi?"--- Ieri mattina mi ha chiamato David. Mi dice che sua sorella le ha chiesto di come ci eravamo conosciuti. Le dice tutta la verita, cioè che io sono la persona che ha permesso loro di avere il ristoranre e che ancora dovevo essere ringraziato. Dicendole pure che mi aveva proposto di ringranziarmi con lei e che io non avevo voluto. Concluse dicendo: "Mi ha detto che suo marito la prossima settimana andrà per qualche giorno in Tunisia e che ti vuole ringraziare lei personalmente"-- Ma questa forse sarà un'altra storia, se sarà.
scritto il
2018-03-28
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