Il fratello di mio marito parte II
di
Mimmo L scrittore hard production
genere
etero
Olimpia tirò fuori dal suo zainetto: “un frustino ed una benda di colore fucsia; e, rovistando fra i suoi oggetti anche, un po' d’erba e qualche cartina; e, dopo essersi fatta una canna, si posizionò faccia al muro, con le braccia disposte ad x “era completamente nuda come madre natura l’aveva creata”.
Chiese a Rocco, dapprima di bendarla e poi, di sculacciarla a dovere ed infine, concludere il tutto, con delle scoppiettanti frustate sempre sul suo mastodontico deretano.
Olimpia: bene! Ora, vediamo cosa c’è in questo zainetto! Dunque: il frustino, la benda; ah, anche un po' d’erba ed anche delle cartine, me ne ero proprio dimenticata! Ora, mi faccio un bello spinello! Cosi, mi sento più carica!
Rocco: posso farti una domanda!?
Olimpia: prego, chiedi pure!
Rocco: che effetto ti fa, fumare l’erba!?
Olimpia: beh, mi fa sentire una leonessa; io, ci sto bene, con la mia Marì! E poi, mi eccita da morire!
Rocco: capisco! Ehm, hai mai provato altri tipi d’erba!?
Olimpia: sì, ho provato a cambiare; ma, Marì, è sempre Marì! E, non la cambio con nessuno. Ehm, posso farti anch’io una domanda!?
Rocco: certo!
Olimpia: hai mai tradito tua moglie, prima d’ora!?
Rocco: beh, qualche scappatella, con qualche liceale, l’ho fatta; ma, nulla di compromettente! E tu, nel penitenziario, hai mai provato un rapporto lesbo!?
Olimpia: beh, sì, qualcosa l’ho fatta; ma, non con tutte; anche perché, non mi piacevano! Ho avuto solamente un rapporto con una ragazza venticinquenne che, era stata rinchiusa, per scontare una pena a causa di un tentativo di rapina, era una bellissima brunetta; ricordo che, si chiamava: Filomena, ma tutte la chiamavano: Meny la lesby; sì perché lei, era lesbica al 100%.
rocco: comprendo! Ehm, com’è il rapporto lesbo!?
Olimpia: mah, io non ci vedo nulla di particolarmente straordinario, si raggiunge un normale orgasmo; solo che, l’amplesso lo si ha con un partner del tuo stesso sesso, con l’unica differenza che, noi donne, non avendo un asta carnea, facciamo uso oltre che delle nostre dita e delle nostre lingue anche di sexy-toy; per darci piacere e, compiacere le nostre reciproche fregne; che ovviamente “essendo rinchiuse” e, non avendo un uomo affianco rimangono assai e per troppo tempo desolate!
Bene! Detto questo, torniamo a noi! Ora, mi dispongo faccia al muro, con le braccia disposte ad x, tu, mi bendi e, mi dai qualche sculacciata, con le tue possenti mani ed infine, qualche frustata sempre sul culetto!
Rocco: sul culettoo!!? sul culone! Comunque: “come la signora desidera!”
olimpia: signoraa!!? chiamami sguattera, zio porcone e padrone del mio corpo e della mia mente! “Marì, aveva iniziato a fare il suo effetto”
olimpia: ti prego, zio! Sculacciami a dovere! Sono la tua nipotina capricciosa e disubbidiente; e, per questo, mi devi punire! Sì! Puniscimi, insultami!
Rocco: come madame zoccola, sgualdrina, baldracca desidera!
Olimpia: sìììì!!!! zio porcone! Continua cosi! Mi sto eccitando come una lurida troia! Godo come una scrofa! Sì, sculacciami!
Rocco: troia!
Olimpia: sì, sono troia!
Rocco: vacca svizzera!
Olimpia, aggiungendo un po' di sarcasmo: “sì, sono una vacca svizzera; ma, valdostana, è ancora meglio!”
rocco: sgualdrina, baldracca!
Olimpia: ohhhhhh!!!!! sììììììììììììì!! come godoooooooo!!!
adesso, frustami ti prego e, continua a insultarmi, lo zì!
Rocco: ehm, ma io, il vocabolario delle parolaccie, l’ho esaurito!
Olimpia: ehm, chiamami bagascia, latrina, puttana! Insomma, voglio essere umiliata!
E, Rocco, riprese a riempirla di insulti e parolacce; ovviamente dandole delle frustate sul culone, divenuto rosso come un peperone! Ed alla fine concluse con un pizzico di comicità: “ahhhhhhh!!!! le femmine grossseeeee!!!!!!” mentre, Olimpia, godeva, ansimando e gemendo, come una balena in calore!
Basta cosi; adesso io, mi stravacco sulla coperta, cosce oscenamente aperte proprio, come una balena! Tu, inginocchiati davanti alla mia passerona, tutta spanata e “squascianata”, desiderosa d’esser compiaciuta dalla tua lingua biforcuta! Avanti, son qua, cosce oscenamente aperte, senza pudore e, senza ritegno; leccami la fregna, leccamela, come Dio comanda!
E Rocco, prese a leccare amorevolmente e con spirito servile la bollente patatona della ex compagna di scuola “alla quale, in età scolare, le guardava le cosce ed essendo seduto al primo banco il deretano quand’ella gli passava d’avanti per andare alle interrogazioni alla lavagna”, facendola urlare di piacere e, squirtare come una lurida!
Ma, anche il culo, aveva bisogno di essere soddisfatto; e, ad un certo punto: “adesso, mettimelo in culo, zio porcone! Avanti, incula tua nipote bastardo!”
rocco: ah, mi hai chiamato bastardo!? E, allora beccati tutti questi centimetri di minchia nello sfintere!
Olimpia: ahhhh!!! sìììì!!! ficcamelo tutto dentro! Fammelo sentire fin dentro le viscere! Ahhhh!!! sìììì!!! tutto dentro, sì, pure le palle! Ahhhhh!!! sìììììì!! ancoraaaa!!! fammi sognare pure da dietro!
Rocco: ti piace, eh! Troia bagascia! Ma, adesso, sto per sborrare, voglio sborrarti tutto sul ventre!
Olimpia: sì, subito! Ecco il mio trippone, schizza tutto sopra! Sì, cosi, anche sulle tettone!
Rocco: ahhh!! sììì!! sbborrro!! il trippone, il trippone ohhhhh!!! sìììì!!! sborrrrrr………..!!!!!
ed il ventre e le tette della grossa, grassa amica, furono inondati dal fiume di sperma prodotto dai testicoli ed eiaculato dal fallo di Rocchino!
Rocco: sei stata fantastica, Oly!
Olimpia: hai visto!? E, non ci volevi venire! Ci siam divertìti un mondo! Adesso, ti faccio vedere un altra cosa!
Che cosa!? Domandò incuriosito rocco.
Olimpia: aspetta!
Prese un antico vaso da notte si accovacciò sopra ed emise un abbondante scroscio di pioggia d’orata! Poi si asciugò la fregna con le salviettine intime.
“vedi come piscia la vacca!” Esclamò.
Rocco: sì, pisci proprio come una vacca svizzera appena montata da un toro arrapato!
Olimpia: ora, ricomponiamoci e, dammi veramente una mano a portar giù tutta quest’immondizia; la lasciamo al primo cassonetto che troviamo.
Rocco: perfetto! Passiamo a salutare tua madre.
Olimpia: mamma!? Abbiamo finito; ora, io e Saverio andiamo a buttare la spazzatura e, andiamo via!
Grazia: bene, è stato un piacere! Ah, per quanto tempo ancora ti fermi!?
Rocco: domani parto!
Grazia: peccato! Se ti fermavi un pochino di più, ti avrei invitato a pranzo! Ah, dimenticavo: sei sposato!?
Rocco: sì ed ho due figlie! Grazie per l’invito, sarà per una prossima volta! Arrivederci, signora Grazia!
Grazia: arrivederci e, buon viaggio!
Rocco: grazie!
Si erano ormai fatte le tredici; e, il cellulare di Rocco squillò, era sua moglie; che, gli chiedeva come mai, stava facendo ritardo; per fortuna, era appena uscito dalla casa materna dell’amica; altrimenti, mamma grazia avrebbe scoperto l’imbroglio!
Rocco: accidenti! Si son fatte già le tredici! Mi sta squillando il cellulare, scommetto che, è mia moglie! My wife! Esclamò in inglese.
“pronto, cara! Che, è successo!?”
la moglie: niente tesoro! Mi stavo preoccupando del ritardo!
Rocco: ehm, sì, il fatto è che, ho incontrato un *amico di scuola e, ci siamo fermati a chiacchierare e rimembrare i vecchi tempi e, abbiam preso un aperitivo! Che, hai preparato di buono oggi!?
La moglie: patate, riso e cozze al forno! “tipica pietanza barese”.
Rocco: squisito! Fra un po' arrivo!
La moglie: ok, d’accordo!
Olimpia: ti tratta bene, la mogliettina!
Rocco: beh, sì! È un ottima cuoca; lei, è di origini pugliesi, precisamente di Bari ed oggi, ha preparato la ricetta per antonomasia, ovvero: patate, riso e cozze al forno!
Olimpia: ehm, a letto, ci sa fare!?
Rocco: mah, direi che, è un ottima scopatrice; un po' gelosetta, per questo, le ho detto che, ero in compagnia di un amico!
Olimpia: uhmmm! Faceva scenate!?
Rocco: scenate no; ma, l’interrogatorio di quarto grado sì!
Beh, ora, ti devo salutare veramente; ah, questo, è il mio numero quando vuoi chiama e per sicurezza presentati come una collega, dovessi trovarmi a casa e per sbaglio ti venisse a rispondere mia moglie!
Olimpia: ok, ti do anche il mio! Ad esserti sincera, sia io che, mio marito, vogliamo uscircene da questa drammatica situazione; insomma, vogliamo iniziare una nuova vita, anche fuori città!
Rocco: eccezionale! Il numero tuo, ce l’ho; se, mi capita qualche occasione di lavoro su da me, ti terrò aggiornata!
Olimpia: grazie, sei molto gentile! Allora, arrivederci e, magari arisentirci!
Rocco: spero di darti al più presto buone notizie; e, mi raccomando, non sbagliate più; la libertà, è un bene prezioso, auguro a tuo marito , anche se non lo conosco di riacquistarla al più presto!
Olimpia: seguirò il tuo consiglio; e, lo trasmetterò anche a mio marito!
Fine.
Chiese a Rocco, dapprima di bendarla e poi, di sculacciarla a dovere ed infine, concludere il tutto, con delle scoppiettanti frustate sempre sul suo mastodontico deretano.
Olimpia: bene! Ora, vediamo cosa c’è in questo zainetto! Dunque: il frustino, la benda; ah, anche un po' d’erba ed anche delle cartine, me ne ero proprio dimenticata! Ora, mi faccio un bello spinello! Cosi, mi sento più carica!
Rocco: posso farti una domanda!?
Olimpia: prego, chiedi pure!
Rocco: che effetto ti fa, fumare l’erba!?
Olimpia: beh, mi fa sentire una leonessa; io, ci sto bene, con la mia Marì! E poi, mi eccita da morire!
Rocco: capisco! Ehm, hai mai provato altri tipi d’erba!?
Olimpia: sì, ho provato a cambiare; ma, Marì, è sempre Marì! E, non la cambio con nessuno. Ehm, posso farti anch’io una domanda!?
Rocco: certo!
Olimpia: hai mai tradito tua moglie, prima d’ora!?
Rocco: beh, qualche scappatella, con qualche liceale, l’ho fatta; ma, nulla di compromettente! E tu, nel penitenziario, hai mai provato un rapporto lesbo!?
Olimpia: beh, sì, qualcosa l’ho fatta; ma, non con tutte; anche perché, non mi piacevano! Ho avuto solamente un rapporto con una ragazza venticinquenne che, era stata rinchiusa, per scontare una pena a causa di un tentativo di rapina, era una bellissima brunetta; ricordo che, si chiamava: Filomena, ma tutte la chiamavano: Meny la lesby; sì perché lei, era lesbica al 100%.
rocco: comprendo! Ehm, com’è il rapporto lesbo!?
Olimpia: mah, io non ci vedo nulla di particolarmente straordinario, si raggiunge un normale orgasmo; solo che, l’amplesso lo si ha con un partner del tuo stesso sesso, con l’unica differenza che, noi donne, non avendo un asta carnea, facciamo uso oltre che delle nostre dita e delle nostre lingue anche di sexy-toy; per darci piacere e, compiacere le nostre reciproche fregne; che ovviamente “essendo rinchiuse” e, non avendo un uomo affianco rimangono assai e per troppo tempo desolate!
Bene! Detto questo, torniamo a noi! Ora, mi dispongo faccia al muro, con le braccia disposte ad x, tu, mi bendi e, mi dai qualche sculacciata, con le tue possenti mani ed infine, qualche frustata sempre sul culetto!
Rocco: sul culettoo!!? sul culone! Comunque: “come la signora desidera!”
olimpia: signoraa!!? chiamami sguattera, zio porcone e padrone del mio corpo e della mia mente! “Marì, aveva iniziato a fare il suo effetto”
olimpia: ti prego, zio! Sculacciami a dovere! Sono la tua nipotina capricciosa e disubbidiente; e, per questo, mi devi punire! Sì! Puniscimi, insultami!
Rocco: come madame zoccola, sgualdrina, baldracca desidera!
Olimpia: sìììì!!!! zio porcone! Continua cosi! Mi sto eccitando come una lurida troia! Godo come una scrofa! Sì, sculacciami!
Rocco: troia!
Olimpia: sì, sono troia!
Rocco: vacca svizzera!
Olimpia, aggiungendo un po' di sarcasmo: “sì, sono una vacca svizzera; ma, valdostana, è ancora meglio!”
rocco: sgualdrina, baldracca!
Olimpia: ohhhhhh!!!!! sììììììììììììì!! come godoooooooo!!!
adesso, frustami ti prego e, continua a insultarmi, lo zì!
Rocco: ehm, ma io, il vocabolario delle parolaccie, l’ho esaurito!
Olimpia: ehm, chiamami bagascia, latrina, puttana! Insomma, voglio essere umiliata!
E, Rocco, riprese a riempirla di insulti e parolacce; ovviamente dandole delle frustate sul culone, divenuto rosso come un peperone! Ed alla fine concluse con un pizzico di comicità: “ahhhhhhh!!!! le femmine grossseeeee!!!!!!” mentre, Olimpia, godeva, ansimando e gemendo, come una balena in calore!
Basta cosi; adesso io, mi stravacco sulla coperta, cosce oscenamente aperte proprio, come una balena! Tu, inginocchiati davanti alla mia passerona, tutta spanata e “squascianata”, desiderosa d’esser compiaciuta dalla tua lingua biforcuta! Avanti, son qua, cosce oscenamente aperte, senza pudore e, senza ritegno; leccami la fregna, leccamela, come Dio comanda!
E Rocco, prese a leccare amorevolmente e con spirito servile la bollente patatona della ex compagna di scuola “alla quale, in età scolare, le guardava le cosce ed essendo seduto al primo banco il deretano quand’ella gli passava d’avanti per andare alle interrogazioni alla lavagna”, facendola urlare di piacere e, squirtare come una lurida!
Ma, anche il culo, aveva bisogno di essere soddisfatto; e, ad un certo punto: “adesso, mettimelo in culo, zio porcone! Avanti, incula tua nipote bastardo!”
rocco: ah, mi hai chiamato bastardo!? E, allora beccati tutti questi centimetri di minchia nello sfintere!
Olimpia: ahhhh!!! sìììì!!! ficcamelo tutto dentro! Fammelo sentire fin dentro le viscere! Ahhhh!!! sìììì!!! tutto dentro, sì, pure le palle! Ahhhhh!!! sìììììì!! ancoraaaa!!! fammi sognare pure da dietro!
Rocco: ti piace, eh! Troia bagascia! Ma, adesso, sto per sborrare, voglio sborrarti tutto sul ventre!
Olimpia: sì, subito! Ecco il mio trippone, schizza tutto sopra! Sì, cosi, anche sulle tettone!
Rocco: ahhh!! sììì!! sbborrro!! il trippone, il trippone ohhhhh!!! sìììì!!! sborrrrrr………..!!!!!
ed il ventre e le tette della grossa, grassa amica, furono inondati dal fiume di sperma prodotto dai testicoli ed eiaculato dal fallo di Rocchino!
Rocco: sei stata fantastica, Oly!
Olimpia: hai visto!? E, non ci volevi venire! Ci siam divertìti un mondo! Adesso, ti faccio vedere un altra cosa!
Che cosa!? Domandò incuriosito rocco.
Olimpia: aspetta!
Prese un antico vaso da notte si accovacciò sopra ed emise un abbondante scroscio di pioggia d’orata! Poi si asciugò la fregna con le salviettine intime.
“vedi come piscia la vacca!” Esclamò.
Rocco: sì, pisci proprio come una vacca svizzera appena montata da un toro arrapato!
Olimpia: ora, ricomponiamoci e, dammi veramente una mano a portar giù tutta quest’immondizia; la lasciamo al primo cassonetto che troviamo.
Rocco: perfetto! Passiamo a salutare tua madre.
Olimpia: mamma!? Abbiamo finito; ora, io e Saverio andiamo a buttare la spazzatura e, andiamo via!
Grazia: bene, è stato un piacere! Ah, per quanto tempo ancora ti fermi!?
Rocco: domani parto!
Grazia: peccato! Se ti fermavi un pochino di più, ti avrei invitato a pranzo! Ah, dimenticavo: sei sposato!?
Rocco: sì ed ho due figlie! Grazie per l’invito, sarà per una prossima volta! Arrivederci, signora Grazia!
Grazia: arrivederci e, buon viaggio!
Rocco: grazie!
Si erano ormai fatte le tredici; e, il cellulare di Rocco squillò, era sua moglie; che, gli chiedeva come mai, stava facendo ritardo; per fortuna, era appena uscito dalla casa materna dell’amica; altrimenti, mamma grazia avrebbe scoperto l’imbroglio!
Rocco: accidenti! Si son fatte già le tredici! Mi sta squillando il cellulare, scommetto che, è mia moglie! My wife! Esclamò in inglese.
“pronto, cara! Che, è successo!?”
la moglie: niente tesoro! Mi stavo preoccupando del ritardo!
Rocco: ehm, sì, il fatto è che, ho incontrato un *amico di scuola e, ci siamo fermati a chiacchierare e rimembrare i vecchi tempi e, abbiam preso un aperitivo! Che, hai preparato di buono oggi!?
La moglie: patate, riso e cozze al forno! “tipica pietanza barese”.
Rocco: squisito! Fra un po' arrivo!
La moglie: ok, d’accordo!
Olimpia: ti tratta bene, la mogliettina!
Rocco: beh, sì! È un ottima cuoca; lei, è di origini pugliesi, precisamente di Bari ed oggi, ha preparato la ricetta per antonomasia, ovvero: patate, riso e cozze al forno!
Olimpia: ehm, a letto, ci sa fare!?
Rocco: mah, direi che, è un ottima scopatrice; un po' gelosetta, per questo, le ho detto che, ero in compagnia di un amico!
Olimpia: uhmmm! Faceva scenate!?
Rocco: scenate no; ma, l’interrogatorio di quarto grado sì!
Beh, ora, ti devo salutare veramente; ah, questo, è il mio numero quando vuoi chiama e per sicurezza presentati come una collega, dovessi trovarmi a casa e per sbaglio ti venisse a rispondere mia moglie!
Olimpia: ok, ti do anche il mio! Ad esserti sincera, sia io che, mio marito, vogliamo uscircene da questa drammatica situazione; insomma, vogliamo iniziare una nuova vita, anche fuori città!
Rocco: eccezionale! Il numero tuo, ce l’ho; se, mi capita qualche occasione di lavoro su da me, ti terrò aggiornata!
Olimpia: grazie, sei molto gentile! Allora, arrivederci e, magari arisentirci!
Rocco: spero di darti al più presto buone notizie; e, mi raccomando, non sbagliate più; la libertà, è un bene prezioso, auguro a tuo marito , anche se non lo conosco di riacquistarla al più presto!
Olimpia: seguirò il tuo consiglio; e, lo trasmetterò anche a mio marito!
Fine.
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