Mamma Ilaria - Affari di Famiglia
di
Mamma Ilaria
genere
fisting
Siamo arrivati già al settimo episodio della saga, e spero di poterla proseguire ancora per un po'! Come sempre aspetto i vostri commenti con idee e impressioni ;)
Non ci volle molto che Federico e Luca si facessero nuovamente vivi. La nuova esperienza vissuta con il fisting li aveva eccitati ed incuriositi molto ed erano decisi a provarla di nuovo.
Decisi, quindi, di interpretare il ruolo della "maestra" offrendomi come cavia per tutte le loro fantasie. Una cosa che mi chiedevano spesso era di andare con loro a fare "aperitivo". Lo virgoletto, perchè ovviamente non era un aperitivo normale: insiame ai drink ordinavano sempre un paio di lattine di birra, quelle più basse e larghe per intenderci, con il solo scopo di guardarmi mentre le facevo sparire dentro di me e vedermi ballare con non chalance, consci di quello che nascondevo dentro di me.
Una sera, decisero, finalmente, di cambiare routine. Mi invitarono quindi ad unirmi a loro per una serata in discoteca.
La discoteca in questione era di un noto e ricchissimo imprenditore della mia città, nonché padre di Luca.
Per la serata indosso un top nero, senza spalline, che mi lascia scoperta la pancia, una minigonna nera attillata, molto mini, gli immancabili plateau a tacco alto, bianco laccato e make-up decisamente elaborato.
Appena arrivati, uno dei buttafuori ci scorta verso una delle entrate per il personale e ci fa accomodare nel privé, un salottino nascosto, quasi separato dal resto del locale. Siamo soli, e i due ragazzi non hanno intenzione di perdere tempo: mi fanno sedere su un divanetto e posizionatisi in piedi davanti a me, si abbassano i pantaloni, liberando i loro arnesi già perfettamente in tiro, facendomi cenno di iniziare ad occuparmi di loro. Di tutta risposta gli afferro entrambi ed inizio a menarli lentamente. Passo le lingua sulla cappella di Luca, poi su quella di Federico, a turno lecco le loro aste per tutta la loro lunghezza. Mi soffermo un po' anche sulle palle, sputo sulle loro cappelle e spalmo bene la saliva su tutta l'asta. Loro sembrano già in estasi, ed infatti appena li prendo in bocca, mi bastano pochi affondi per far venire, prima uno, poi l'altro, assicurandomi di bere fino all'ultima goccia.
Appena si ricompongono ci raggiunge un uomo in giacca gessata e camicia bianca, alto, abbastanza possente, dall'aria sicura e decisa.
-"Ciao ragazzi, tutto bene? Chi è la vostra amica?" Chiede guardandomi
-"È una nostra cara amica" risponde Luca "ti presento Ilaria"
Mi alzo e gli tendo la mano, che lui afferra per il tipico baciamano
-"Piacere di conoscerti Ilaria, sono il padre di Luca, puoi chiamarmi Lupus" si presenta
Penso subito 'che soprannome da sbruffone, se lo sarà affibbiato da solo come minimo'
-"Ragazzi andate a ballare" dice rivolgendosi a Luca e Federico
-"Ma veramente noi..."
-"Luca ho detto ANDATE A BALLARE" lo interruppe con tono pacato, ma deciso.
Luca e Federico eseguirono senza fiatare e ci lasciarono da soli nel privé.
'Lupus' si sedette accanto a me e distese un braccio, appoggiando la mano sulla mia spalla, iniziando a farmi complimenti per l'abbigliamento, a dirmi che ero bellissima e a vantarsi dei suoi soldi, il tutto con tono sempre più lascivo. In altre situazioni non gli avrei dato una singola chance, ma era davvero un bell'uomo e avevo già notato le sue mani possenti, che solo al pensiero di quello che avrebbero potuto farmi mi aveva fatto eccitare al punto di farmi bagnare.
La mano che aveva appoggiata alla mia spalla, nel frattempo, stava scivolando sempre più verso il mio seno, ed io lo lasciavo fare volentieri. Il suo tono di voce era diventato molto più basso, quasi sussurrava, mentre la mano aveva iniziato a palparmi un seno con decisione, scoprendolo. Vedendo che stavo al gioco, mi tolse il top, iniziando a palparmi e succhiarmi le tette. Era bravo e sentire la sua lingua sfregare contro i miei capezzoli mi piaceva ed eccitava. Iniziai a massaggiargli il pacco, era bello gonfio; a quel punto si staccò dal mio seno e si calò i pantaloni liberando il suo arnese: bello, venoso, duro come il marmo e con il glande rosso vivo. Per un cazzo del genere ci voleva un trattamento speciale: portai le gambe allo schienale, con la testa giù dal divanetto, spalancando la bocca ed invitandolo ad usufruirne. Non si fece pregare: in un attimo fu davanti a me, che lentamente, faceva scivolare il suo arnese fino in fondo alla mia gola. Da li in poi fu un crescendo: affondi sempre più rapidi ed energici, ad ogni colpo le sue palle picchiavano contro il mio naso, la saliva mi colava sulla faccia e il trucco si stava rovinando. Mi scopava la bocca come se fosse una vagina.
Improvvisamente lo sento tremare, stava per venire ed io assaporavo già la copiosa sborrata che mi avrebbe riempita la pancia. Improvvisamente, però sfilò il cazzo, liberandosi sulle mie tette e sulla pancia.
-"Ora mettiti a pecora, che iniziamo a fare sul serio" mi impose, ignaro.
Ubbidii, mettendomi a pecora davanti a lui. Mi sfilò la minigonna, lasciandomi nuda e mettendo in mostra i miei buchi e le "condizioni" in cui versavano.
-"Wow, penso che qui un cazzo non basti!" Esclamò
Iniziò quindi a leccarmi avidamente, entrambi gli orifizi, con una maestria che mi lasciò senza fiato. I miei umori mi colavano abbondanti lungo le cosce, mentre il primo orgasmo era già sopraggiunto.
Staccò la bocca, e presto la prima mano iniziò a farsi strada dentro la mia vagina, un dito alla volta, finchè non la inserì fino al polso. Aveva le mani grosse, ma una sola non mi bastava lo stesso.
-"C'è ancora spazio, metti anche l'altra" dissi
Inserì anche la seconda mano ed iniziò a fottermi con vigore, facendomi squirtare abbondantemente.
-"Wow, non mi aspettavo certo una verginella, ma nemmeno una vacca sfondata come te" esclamò
Le sue parole mi fecero eccitare a dismisura.
Nel frattempo tornarono anche Luca e Federico. Luca si sedette sullo schienale del divanetto di fronte a me, con il cazzo già in tiro. Mi poggiò una mano sulla testa, ed io iniziai a spompinarlo. Federico, invece, iniziò lentamente, dito per dito ad inserirmi una mano nel culo, mentre Lupus ancora era intento a fistarmi la fica.
Luca mi sfilò il cazzo di bocca, e raggiunse Federico, iniziando ad estrarre e reinserire a turno una mano nel mio culo.
Mi fistarono per più di un'ora, alternandosi nel fisting anale e vaginale, facendomi squirtare come una fontana. Infine mi fecero inginocchiare a terra e dopo avermi circondato, mi sborrarono sul viso e sul seno.
-"Ragazzi, la prossima volta portatemi un'amica un po' più stretta" disse Lupus con fare arrogante, mentre si rivestiva.
Federico e Luca non risposero, erano più imbarazzati loro che io.
Ci rivestimmo e mi accompagnarono a casa.
PS: Come al solito, alla fine di ogni "puntata", voglio sapere le vostre impressioni e i vostri riguardo il racconto, sperando commentiate numerosi! :)
Non ci volle molto che Federico e Luca si facessero nuovamente vivi. La nuova esperienza vissuta con il fisting li aveva eccitati ed incuriositi molto ed erano decisi a provarla di nuovo.
Decisi, quindi, di interpretare il ruolo della "maestra" offrendomi come cavia per tutte le loro fantasie. Una cosa che mi chiedevano spesso era di andare con loro a fare "aperitivo". Lo virgoletto, perchè ovviamente non era un aperitivo normale: insiame ai drink ordinavano sempre un paio di lattine di birra, quelle più basse e larghe per intenderci, con il solo scopo di guardarmi mentre le facevo sparire dentro di me e vedermi ballare con non chalance, consci di quello che nascondevo dentro di me.
Una sera, decisero, finalmente, di cambiare routine. Mi invitarono quindi ad unirmi a loro per una serata in discoteca.
La discoteca in questione era di un noto e ricchissimo imprenditore della mia città, nonché padre di Luca.
Per la serata indosso un top nero, senza spalline, che mi lascia scoperta la pancia, una minigonna nera attillata, molto mini, gli immancabili plateau a tacco alto, bianco laccato e make-up decisamente elaborato.
Appena arrivati, uno dei buttafuori ci scorta verso una delle entrate per il personale e ci fa accomodare nel privé, un salottino nascosto, quasi separato dal resto del locale. Siamo soli, e i due ragazzi non hanno intenzione di perdere tempo: mi fanno sedere su un divanetto e posizionatisi in piedi davanti a me, si abbassano i pantaloni, liberando i loro arnesi già perfettamente in tiro, facendomi cenno di iniziare ad occuparmi di loro. Di tutta risposta gli afferro entrambi ed inizio a menarli lentamente. Passo le lingua sulla cappella di Luca, poi su quella di Federico, a turno lecco le loro aste per tutta la loro lunghezza. Mi soffermo un po' anche sulle palle, sputo sulle loro cappelle e spalmo bene la saliva su tutta l'asta. Loro sembrano già in estasi, ed infatti appena li prendo in bocca, mi bastano pochi affondi per far venire, prima uno, poi l'altro, assicurandomi di bere fino all'ultima goccia.
Appena si ricompongono ci raggiunge un uomo in giacca gessata e camicia bianca, alto, abbastanza possente, dall'aria sicura e decisa.
-"Ciao ragazzi, tutto bene? Chi è la vostra amica?" Chiede guardandomi
-"È una nostra cara amica" risponde Luca "ti presento Ilaria"
Mi alzo e gli tendo la mano, che lui afferra per il tipico baciamano
-"Piacere di conoscerti Ilaria, sono il padre di Luca, puoi chiamarmi Lupus" si presenta
Penso subito 'che soprannome da sbruffone, se lo sarà affibbiato da solo come minimo'
-"Ragazzi andate a ballare" dice rivolgendosi a Luca e Federico
-"Ma veramente noi..."
-"Luca ho detto ANDATE A BALLARE" lo interruppe con tono pacato, ma deciso.
Luca e Federico eseguirono senza fiatare e ci lasciarono da soli nel privé.
'Lupus' si sedette accanto a me e distese un braccio, appoggiando la mano sulla mia spalla, iniziando a farmi complimenti per l'abbigliamento, a dirmi che ero bellissima e a vantarsi dei suoi soldi, il tutto con tono sempre più lascivo. In altre situazioni non gli avrei dato una singola chance, ma era davvero un bell'uomo e avevo già notato le sue mani possenti, che solo al pensiero di quello che avrebbero potuto farmi mi aveva fatto eccitare al punto di farmi bagnare.
La mano che aveva appoggiata alla mia spalla, nel frattempo, stava scivolando sempre più verso il mio seno, ed io lo lasciavo fare volentieri. Il suo tono di voce era diventato molto più basso, quasi sussurrava, mentre la mano aveva iniziato a palparmi un seno con decisione, scoprendolo. Vedendo che stavo al gioco, mi tolse il top, iniziando a palparmi e succhiarmi le tette. Era bravo e sentire la sua lingua sfregare contro i miei capezzoli mi piaceva ed eccitava. Iniziai a massaggiargli il pacco, era bello gonfio; a quel punto si staccò dal mio seno e si calò i pantaloni liberando il suo arnese: bello, venoso, duro come il marmo e con il glande rosso vivo. Per un cazzo del genere ci voleva un trattamento speciale: portai le gambe allo schienale, con la testa giù dal divanetto, spalancando la bocca ed invitandolo ad usufruirne. Non si fece pregare: in un attimo fu davanti a me, che lentamente, faceva scivolare il suo arnese fino in fondo alla mia gola. Da li in poi fu un crescendo: affondi sempre più rapidi ed energici, ad ogni colpo le sue palle picchiavano contro il mio naso, la saliva mi colava sulla faccia e il trucco si stava rovinando. Mi scopava la bocca come se fosse una vagina.
Improvvisamente lo sento tremare, stava per venire ed io assaporavo già la copiosa sborrata che mi avrebbe riempita la pancia. Improvvisamente, però sfilò il cazzo, liberandosi sulle mie tette e sulla pancia.
-"Ora mettiti a pecora, che iniziamo a fare sul serio" mi impose, ignaro.
Ubbidii, mettendomi a pecora davanti a lui. Mi sfilò la minigonna, lasciandomi nuda e mettendo in mostra i miei buchi e le "condizioni" in cui versavano.
-"Wow, penso che qui un cazzo non basti!" Esclamò
Iniziò quindi a leccarmi avidamente, entrambi gli orifizi, con una maestria che mi lasciò senza fiato. I miei umori mi colavano abbondanti lungo le cosce, mentre il primo orgasmo era già sopraggiunto.
Staccò la bocca, e presto la prima mano iniziò a farsi strada dentro la mia vagina, un dito alla volta, finchè non la inserì fino al polso. Aveva le mani grosse, ma una sola non mi bastava lo stesso.
-"C'è ancora spazio, metti anche l'altra" dissi
Inserì anche la seconda mano ed iniziò a fottermi con vigore, facendomi squirtare abbondantemente.
-"Wow, non mi aspettavo certo una verginella, ma nemmeno una vacca sfondata come te" esclamò
Le sue parole mi fecero eccitare a dismisura.
Nel frattempo tornarono anche Luca e Federico. Luca si sedette sullo schienale del divanetto di fronte a me, con il cazzo già in tiro. Mi poggiò una mano sulla testa, ed io iniziai a spompinarlo. Federico, invece, iniziò lentamente, dito per dito ad inserirmi una mano nel culo, mentre Lupus ancora era intento a fistarmi la fica.
Luca mi sfilò il cazzo di bocca, e raggiunse Federico, iniziando ad estrarre e reinserire a turno una mano nel mio culo.
Mi fistarono per più di un'ora, alternandosi nel fisting anale e vaginale, facendomi squirtare come una fontana. Infine mi fecero inginocchiare a terra e dopo avermi circondato, mi sborrarono sul viso e sul seno.
-"Ragazzi, la prossima volta portatemi un'amica un po' più stretta" disse Lupus con fare arrogante, mentre si rivestiva.
Federico e Luca non risposero, erano più imbarazzati loro che io.
Ci rivestimmo e mi accompagnarono a casa.
PS: Come al solito, alla fine di ogni "puntata", voglio sapere le vostre impressioni e i vostri riguardo il racconto, sperando commentiate numerosi! :)
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Commenti dei lettori al racconto erotico