L'idromassaggio

di
genere
etero

Se la trovò davanti all'improvviso. "Ciao, sorpreso di vedermi?" disse ridendo. No, non era sorpreso di vederla. Si erano dati appuntamento lì dopo essersi incontrati al mattino in quell'aula universitaria. Allora sì che era stato sorpesa di vederla, anche perchè era passato tanto tempo dall'ultima volta e non sapeva che anche lei era stata invitata a quel convegno.
"Si", le sorrise, "da queste parti si fanno certi brutti incontri..." e si avvicinò a lei per salutarla con due baci sulle guance. Il vestito bianco e leggero ondeggiava con la brezza, come pure i suoi capelli sciolti. La cinse su un fianco. "Andiamo allora?" e si avviarono verso il ristorante che lui aveva prenotato.
Durante la cena parlarono di molte cose, tanto era il tempo da cui non si vedevano; ad un certo punto la conversazione virò verso i rispettivi alberghi. "Cioè, uno arriva in albergo già pregustando di potersi rilassare nella spa, per poi scoprire chè è chiusa per manutenzione.. Una rabbia, guarda..." gli disse. "Se ti accontenti di un semplice idromassaggio, offro io!". Sarà stato il numero delle birre o quel vestitino bianco, fatto sta che si stava sentando sempre più attratto da lei. "Mi vuoi dire che nel tuo albergo la spa è aperta anche a quest'ora?" gli rispose. "Beh," le disse "la spa no, ma la mia camera si...".
Lei rimase di sasso. Non si aspettava questa risposta, ma anzichè esserne infastidita, scoprì subito che la attraeva. In fondo, all'epoca si era presa una mezza cotta per lui. "Sai che come idea non sarebbe male? Però non è possibile... devo andare a prendere il costume e il mio albergo si trova dall'altra parte della città...". "Costume? Vanno bene anche mutandine e reggiseno se è per questo, mica mi scandalizzo! Oppure mi stai dicendo che sotto non porti nulla?" e le fece l'occhiolino. "Ma và, scemo..." le rispose sorridendo. "Vada per l'intimo, tanto è uguale... ma poi cosa mi metto?". "Ti presterò qualcosa di mio, vedrai come sarai sexy..." e scoppiarono in una fragorosa risata.
Pagarono il conto e si avviarono verso l'albergo di lui. Anche stavolta la cinse su un fianco, ma la stretta ora si era fatta più potente e sfrontata. Lo cinse anche lei. Arrivati in albergo presero l'ascensore e salirono in camera. Entrando, la colpì perchè era molto ampia e illuminata, con un grande letto matrimoniale al centro coperto da un copriletto rosso scarlatto ed oro. Sulle pareti facevano bella mostra alcuni dipinti, in prevalenza nature morte. Venne attirata da un quadro che raffigurava una coppia di fidanzati sedutai su una panchina; erano avvinghiati l'un altro e lui teneva un ombrello per ripararli dalla pioggia. Per un attimo si immaginò di trovarsi con lui dentro quel quadro, su quella panchina, e questo la eccitò enormemente.
Venne destata da quella visione dal rumore dell'acqua che lui aveva iniziato a far scorrere nella vasca. "Purtroppo dobbiamo accontentarci del bagnoschiuma che passa l'albergo" le giunse la voce ovattata dal bagno. "Di solito fanno un sacco di schiuma, speriamo di non affogare!". Lei rise, mentre ripensava a un film comico nel quale una lavatrice, caricata con molto sapone, iniziava a sputare fuori schiuma fino a riempire per intero la casa.
Uscì dal bagno. "La vasca si sta riempiendo. Se vuoi intanto posso aiutarti a togliere il vestito...". Non fece in tempo neanche a rispondergli che già le si era portato dietro, iniziando ad armeggiare con la zip dietro la schiena. In altre occasioni l'avrebbe messa a disagio spogliarsi davanti a un uomo, ma con lui era diverso. E poi sarebbe rimasta in mutandine e reggiseno, accipichhia, proprio come al mare. E non indossava un intimo particolarmente sexy, con pizzi e merletti. Erano semplicemente di cotone bianco. Quando lui le slacciò il vestito, e lo fece cadere ai suoi piedi venne scosssa da un brivido. Cosa le stava succedendo?
Lui intanto iniziò a risalire con lo sguardo la sua figura. Le guardò le cosce e risalì fino al culo, che seppure racchiuso nell'intimo sembrava essere bello tondo e sodo. Questa visione iniziò ad eccitare lui e soprattutto il suo amico dentro ai boxer. "Oh no, e ora che figura ci faccio" pensò tra sè. "Se intanto vuoi andare, fra poco arrivo" le disse, sperando che nel frattempo il suo amico si calmasse un pò. Lei si avviò in bagno e poco la sentì immergersi ed accendere l'idromassaggio. Si tolse jeans e camicia e rimase in boxer; il suo amico sembrava collaborare, per cui si recò in bagno anche lui. La trovò immersa ad occhi chiusi che si gustava il dolce massaggio. Dall'acqua spuntavano le ginocchia; la schiuma stava crescendo e le iniziava a nascondere i seni. Gaurdandola sentì di nuovo il cazzo indurirsi dentro ai boxer e si affrettò così ad entrare nella vasca.
Si trovavano ora uno di fronte all'altro, lei verso la parte più verticale e scomoda. L'acqua calda li cingeva e li coccolava, insieme al gradevole massaggio delle bolle d'aria; la vasca non era grandissima ed i loro corpi si toccavano. Lui le sollevò un piede e cominciò a massaggiarlo. Lei, ad occhi chiusi, si godeva quel momento: il tepore dell'acqua, il profumo soave della schiuma, il solletico piacevole dell'aria e soprattutto il massaggio di lui. Entrambi iniziarono a sentirsi strani: quello che era cominciato come un gioco innocente si stava invece rivelando una delle esperienze più sensuali che avevano mai vissuto.
"Vieni qua" le disse prendendola per la mano. Lei, come incantata, si alzò. Le mutandine bagnate facevano intravedere una eccitante peluria nera e folta. Si sdraiò dandogli le spalle e appoggiandosi a lui. La parte bassa della schiena andò a contatto con il cazzo. Lo sentiva duro, possente. Non fuggì da quel contatto ma, anzi, iniziò a cercarlo con insistenza. Il basso ventre cominciava a mandarle dei chiari segnali. Voleva quel cazzo, e lo voleva subito.
Lui iniziò a massaggiarle le spalle: un massaggio lento, deciso, reso eccitante dall'acqua calda e dal sapone che aiutava le mani a percorrerle per tutta la larghezza. Intanto le cinse le gambe con le sue, in una presa forte e decisa. Le spalline del reggiseno erano però di disturbo: voleva toglierglielo, ma come avrebbe reagito? E se avesse mandato all'aria tutto quanto? Oramai la situazione stava raggiungendo un punto di non ritorno e decise di provare. Iniziò ad armeggiare con la chiusura del reggiseno; si aspettava delle remore da un momento all'altro, ma lei invece continuava a lasciarlo fare. Anzi, quasi implorava dentro si se che lo facesse!
Finalmente riuscì a slacciarle il reggiseno, e con un gesto rapido glielo sfilò. L'eccitazione di lei era arrivata alle stelle ed il cuore prese a batterle all'impazzata, seminuda di fronte a un uomo. Lui riprese a massaggiarle le spalle, ora libere dalle spalline. Prese i suoi capelli sciolti e li spostò da un lato del collo. Avvicinò la bocca alla spalla nuda di lei; non la baciava, ancora, ma le faceva sentire il suo respiro sempre più vicino. Lei chiuse gli occhi pronta a godersi quelle stupende sensazioni. Iniziò a baciarle il collo in maniera sempre più decisa, mentre le mani scivolavano dalla pancia su verso il suo seno. Incontrò con le mani le sue morbide colline e prese a stuzzicarle i capezzoli ormai di marmo. Il sapone rendeva tutto molto più scivoloso, eccitante e gradevole. Lei non resistette più: si girò verso di lui ed iniziarono a baciarsi. Le lingue si cercarono vogliose, mentre le mani di lui le accarezzavano tutta la schiena. La fica spingeva sopra quel grosso cazzo, entrambi imprigionati dalla biancheria. Continuando baciarla lui le sfilò le mutandine, trovandosi a massaggiare le sue chiappe morbide. Anche lei, orami in preda all'eccitazione, gli sfilò i boxer. Rimasero nudi nell'acqua, a baciarsi e ad accarezzarsi.
Un veloce sguardo negli occhi valse più di mille parole e si alzarono dall'acqua. Lui prese ad ammirare la sua fica pelosa; un batuffolo di schiuma si era posata sulla peluria, e glielo tolse sfiorandola. Lei intanto era estasiata dalla visione di quel bel cazzo duro, grosso e leggermente ricurvo. Non riusciva a staccare gli occhi da quel bastone di carne, che fra poco sarebbe stato suo. Si asciugarono in fretta e si fiondarono sul letto. Il copriletto era freddo e ruvido, così lei iniziò a tirarlo verso i piedi del letto. Per fare ciò si mise in ginocchio, a pecorina. La visione di quel culo e di quella fica aperta lo eccitò e decise di sdraiarsi a pancia in su con la faccia in mezzo alle gambe di lei. Iniziò ad accarezzare con la lingua le labbra della fica. Era bagnatissima ed aveva un buon sapore. Lei rimase sopresa ma iniziò a godersi quella leccata. Alzò la schiena sedendosi meglio con la fica sopra la bocca di lui, che intanto dava delle leccate sempre più lunghe e profonde fino ad arrivare al clitoride. Quella posizione la eccitava moltissimo e prese a muovere il bacino per sentire meglio quella lingua insinuarsi tra il suo sesso. Alternava leccate a lievi succhiate del clitoride, facendola impazzire.
La voglia di prendere quel cazzo l'aveva ormai completamente rapita; si girò, abbassandosi fino a portare la faccia vicino a quell'uccello grosso e già scappellato. Lui continuava a leccarle la fica sempre più bagnata e vogliosa, mentre lei iniziò a baciare quel bel pezzo di carne. Non aveva mai succhiato un cazzo ma questa volta non seppe resistere. Lo prese in bocca ed iniziò a succhiare quella grossa cappella. La sua lingua roteava frenetica e questo lo faceva indurire ancora di più. Non poteva crederci, ma lo sentiva crescere ancora dentro la sua bocca.
Lui non ce la fece più, si alzò e la fece sdraiare sulla schiena, appoggiando la punta del cazzo sulla fica aperta. Riprese a baciarla, senza ancora affondarglielo dentro. Lei non riusciva più a resistere, tanta era la voglia di accoglierlo dentro di sè. Iniziò a spingerlo, molto molto lentamente. Lei iniziò a godersi quella lenta penetrazione; sentiva quel cazzo, grosso e duro, farsi strada piano piano dentro di lei, aprendola e riempendola. Quando glielo ebbe infilato tutto, si fermò. Lei sentiva la presenza abbondante di quel cazzo dentro di lei, e la fica lo stringeva forte come a volerlo stritolare. Prese a muoversi lentamente, sfilandolo quasi tutto e poi rispingendolo dentro con potenza, mentre continuavano a baciarsi in maniera quasi oscena. Le loro lingue si cercavano vogliose, mentre, più in basso, i loro corpi uniti godevano l'uno dell'altro. Le mani di lui le percorrevano la schiena mentre lei gli stringeva quel culo rassodato dal rugby e dalla corsa.
Continuarono così per un bel pezzo. Ad un certo punto si sfilò e la fece sdraiare sulla pancia. Le penetrò la fica da dietro e si sdraiò sulla sua schiena. Iniziò a scoparla nuovamente, infilando le braccia sotto di lei per accarezzarle le tette. Non aveva mai provato quella posizione, ma le piaceva sentire il pube di lui sbattere contro il suo culo. Dopo un pò, rimanendo attaccati, si girarono su un fianco. Dallo specchio accanto al letto poteva vedersi con le gambe aperte mentre il cazzo usciva ed entrava dalla sua figa ormai fradicia. L'eccitazione le era salita alle stelle e sentiva il godimento crescere sempre più dentro di lei.
La scopata stava andando avanti da un bel pò e lui uscì per riposarsi, sdraiandosi sulla schiena. Lei, oramai in balia dell'orgasmo imminente, si portò velocemente sopra di lui, e dopo avergli impugnato il cazzo ed averlo puntato sulla figa, si penetrò. Iniziò a cavalcare il cazzo sempre più velocemente, mentre lui le accarezzava le chiappe; gli occhi chiusi ed il respiro ormai affannoso erano il segnale che l'orgasmo stava arrivando. Lui alzò leggermente la testa e con la lingua iniziò a leccare le tette che gli ballonzolavano davanti. L'orgasmo arrivò in fretta: "Oh, si, godo, si, che bello...!" riuscì a dire mentre le il piacere esplodeva dentro di lei.
Tutto questo eccitò ulteriormente anche lui, che le afferrò di nuovo il culo e cominciò ad affondare i colpi sempre più velocemente. Dopo poco godette anche lui, scaricandole dentro tutto il suo piacere in lunghi fiotti caldi. Rimasero così, abbracciati, e poco dopo si addormentarono, lei sopra di lui e con il cazzo ancora affondato dentro la fica.
Ad un tratto, in piena notte, lei si svegliò? Era vero quello che era successo o si era trattato di un meraviglioso sogno? Non riusciva a capirlo. Allungò il braccio e toccò il corpo di lui, che dormiva profondamente. Gli si accoccolò vicino, dandogli la schiena e appoggiandosi con il culo su quel cazzo che tanto piacere le aveva donato. E si riaddormentò, pregustandosi una speciale e piacevole colazione a letto.
di
scritto il
2018-06-19
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