Ai piedi di una sconosciuta sul treno
di
Roma
genere
feticismo
Ciao. Mi chiamo Lorenzo.
Ero salito sul treno e come al solito non c'erano cabine libere quindi entrai in una cabina dove sedeva una ragazza bellissima, magra con curve perfette e sandali aperti che sfoggiavano dei piedi (37 o 38) bellissimi smaltati rosso.
Si chiamava Maria. Lei sembrava poco piú grande di me, forse sulla ventina (io ho 17 anni). Chiesi se avrei potuto sedermi e lei disse tranquillamente di no. Stava aspettando altre amiche (le cabine sono da 5 posti). Io le dissi che me ne sarei andato quando fossero arrivate le sue amiche, lei accettó. Mi sedetti di fronte a lei e da quel momento mi ignoró completamente, stavo provando ad iniziare una conversazione ma lei con aria annoiata mi ignorava. Mi stava umiliando. Inizió a fare una telefonata e mentre parlava con una sua amica muoveva in continuazione il suo piede. Non riuscivo a resistere e guardavo solo quello, lei probabilmente se ne accorse ma non fece una piega.
Due fermate piú tardi arrivarono le sue amiche.
Erano tre ragazze bellissime. Potevano tranquillamente essere modelle. Le stavo ammirando da testa ai piedi, sopratutto ai piedi. Due portavano zeppe con un leggero tacco e la terza aveva delle infradito. Una voce arrogante mi sveglió da quello stato. Era una ragazza che rivolta a me disse "spostati, ci sediamo noi qua". Io le chiesi umilmente se avrei potuto restare nella cabina visto il quinto posto libero ma Maria mi disse di no. Quel posto le sarebbe servito per allungare le gambe e poggiarci i piedi. Ma continuó dicendo che se volevo restare potevo sedermi per terra. La mia eccitazione saliva ed io accettai. Mi sedetti a terra con la schiena poggiata sotto al finestrino. Le altre ragazze parlavano e ridevano di cose loro completamente ignorandomi. Poco dopo mi ritrovai un piede di Maria a pochi centimetri dal viso che dondolava dolcemente io ero in stato di trans. Non riuscivo a fare nulla, potevo solo ammirare quel piede che mi stuzzicava senza mai toccarmi. Sentii che ora parlavano di me. Mi stavano deridendo dicendo quanto fossi ridicolo e patetico a fissare i loro piedi da per terra. Scoppiavano a ridere mentre mi umiliavano ed ignoravano. Io ero eccitatissimi e per nulla lucido. Sentii in lontananza il megafono chiamare la mia fermata ma in quello stato non osavo muovermi. Dopo due fermate passate con il piede di maria che faceva dondolare il suo sandalo a pochi cm da me e le risate di tutte era arrivata la loro fermata. Fecero per andarsene ma io in quello stato le fermai. Mi lanciai in ginocchio ai piedi di Maria implorandola di diventare il suo schiavo. Le dissi che avrei fatto qualunque cosa per lei e che volevo solo essere sottomesso da lei.
Continua...
Ero salito sul treno e come al solito non c'erano cabine libere quindi entrai in una cabina dove sedeva una ragazza bellissima, magra con curve perfette e sandali aperti che sfoggiavano dei piedi (37 o 38) bellissimi smaltati rosso.
Si chiamava Maria. Lei sembrava poco piú grande di me, forse sulla ventina (io ho 17 anni). Chiesi se avrei potuto sedermi e lei disse tranquillamente di no. Stava aspettando altre amiche (le cabine sono da 5 posti). Io le dissi che me ne sarei andato quando fossero arrivate le sue amiche, lei accettó. Mi sedetti di fronte a lei e da quel momento mi ignoró completamente, stavo provando ad iniziare una conversazione ma lei con aria annoiata mi ignorava. Mi stava umiliando. Inizió a fare una telefonata e mentre parlava con una sua amica muoveva in continuazione il suo piede. Non riuscivo a resistere e guardavo solo quello, lei probabilmente se ne accorse ma non fece una piega.
Due fermate piú tardi arrivarono le sue amiche.
Erano tre ragazze bellissime. Potevano tranquillamente essere modelle. Le stavo ammirando da testa ai piedi, sopratutto ai piedi. Due portavano zeppe con un leggero tacco e la terza aveva delle infradito. Una voce arrogante mi sveglió da quello stato. Era una ragazza che rivolta a me disse "spostati, ci sediamo noi qua". Io le chiesi umilmente se avrei potuto restare nella cabina visto il quinto posto libero ma Maria mi disse di no. Quel posto le sarebbe servito per allungare le gambe e poggiarci i piedi. Ma continuó dicendo che se volevo restare potevo sedermi per terra. La mia eccitazione saliva ed io accettai. Mi sedetti a terra con la schiena poggiata sotto al finestrino. Le altre ragazze parlavano e ridevano di cose loro completamente ignorandomi. Poco dopo mi ritrovai un piede di Maria a pochi centimetri dal viso che dondolava dolcemente io ero in stato di trans. Non riuscivo a fare nulla, potevo solo ammirare quel piede che mi stuzzicava senza mai toccarmi. Sentii che ora parlavano di me. Mi stavano deridendo dicendo quanto fossi ridicolo e patetico a fissare i loro piedi da per terra. Scoppiavano a ridere mentre mi umiliavano ed ignoravano. Io ero eccitatissimi e per nulla lucido. Sentii in lontananza il megafono chiamare la mia fermata ma in quello stato non osavo muovermi. Dopo due fermate passate con il piede di maria che faceva dondolare il suo sandalo a pochi cm da me e le risate di tutte era arrivata la loro fermata. Fecero per andarsene ma io in quello stato le fermai. Mi lanciai in ginocchio ai piedi di Maria implorandola di diventare il suo schiavo. Le dissi che avrei fatto qualunque cosa per lei e che volevo solo essere sottomesso da lei.
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Commenti dei lettori al racconto erotico