Campeggio
di
Luca Corsaro
genere
etero
Verso l’una di notte vibrò il telefono. Marco guardò il messaggio, la foto di una ragazza in bikini: il segnale concordato. Frugò nello zaino, prese un asciugamano ed uscì dalla tenda.
Mentre si incamminava verso le docce, sentì l’eccitazione crescere e rendere le gambe tremanti. Si sedette sul bordo del terrazzamento. Alzò lo sguardo a guardare il cielo stellato, finché un paio di mani resero tutto nero. Si alzò e nel girarsi si ritrovò abbracciato da un corpo femminile caldo e profumato, la cui bocca combaciava con la sua. Marco portò le mani sul sedere di Paola, stringendo il bikini in mezzo alle natiche e tirandolo leggermente. La ragazza mugolò e staccò la bocca dalla sua.
-scusami se ti ho fatto aspettare…
-tranquilla, mi fa piacere che tu sia venuta stanotte.
-te l ho promesso ricordi?
Senza preoccuparsi di guardarsi intorno, si inginocchiò e abbassò i pantaloncini di Marco, scoprendo il pene parzialmente eretto. Ne strinse la base con due dita e leccò dal basso verso l’alto più volte, fino a che lo sentì pulsante e vigoroso; a quel punto le labbra lo circondarono e metà asta scomparve in bocca.
Un brivido percorse la schiena di Marco e quasi istintivamente portò la mano sulla testa di Paola. Il tempo lo decideva lei, non la stava forzando, ma quel gesto la eccitò parecchio: sentì clitoride e capezzoli indurirsi e premere contro il costume quasi contemporaneamente.
Il membro si era ingrossato parecchio e ora le occupava tutta la bocca, poteva sentirne le vene con la lingua. Lo estrasse con uno schiocco secco e continuando a segarlo gli sorrise dal basso. Ripresosi dal torpore le sorrise anche Marco, chinandosi per baciarla ed aiutarla a rialzarsi.
La ragazza fece qualche passo in direzione del casotto delle docce poco distante, poi si fermò, slacciò il pezzo sopra del bikini, si voltò verso Marco e glielo lanciò. L’afferrò al volo e alzando lo sguardo la vide farle la lingua mentre copriva i seni con le mani. Poi scappò nel casotto. Con un lungo sospiro, si tirò su i pantaloncini e si incamminò pure lui.
Le docce si estendevano in fila sul lato destro della struttura. Erano una decina, ognuna in muratura con piastrelle azzurre e presentavano una sorta di anticamera, separata dalla doccia vera e propria, con appendini e una panca, per evitare che gli indumenti fossero bagnati dagli schizzi. Solo l ultima doccia aveva la luce accesa.
Varcata la porta, vide Paola appoggiata alla parete sotto il doccino, con le mani dietro la schiena e il busto scoperto. Posò l’asciugamano, il telefono e il reggiseno di Paola sulla panca, si voltò a chiudere la porta. Poi si avvicinò alla ragazza, appoggiò le mani al muro sopra le sue spalle e il petto atletico sul seno nudo. Aprì la maniglia dell’acqua e prima ancora che il getto li bagnasse, le lingue si contorcevano sensualmente.
I due corpi si eccitarono velocemente, quando il getto finì stavolta fu Marco ad inginocchiarsi: slacciò il bikini bagnato e appoggiò le labbra sul pube. Era depilato tranne che per una striscia di pelo sopra la figa. Mosse la punta della lingua tra le labbra, su e giù, stimolando il clitoride ad ogni passaggio. Paola si sentì andare a fuoco, ansimò forte e sollevando una gamba l'appoggiò sulla spalla di Marco. La nuova posizione era più agevole per il ragazzo, che non tardò a poggiare tutta la bocca sul tesoro di lei e iniziare a profanarlo con la lingua. La ragazza dovette ammettere che era bravo e stavolta fu lei a premergli la testa tra le sue gambe. Sentendo sulla testa la mano di lei che spingeva, aumentò il ritmo e azzardò a stimolarle il lato b con un dito.
Dopo pochi secondi ebbe un orgasmo. Marco dovette alzarsi ed afferrarla perché le tremavano le gambe. Si baciarono di nuovo, fino a che Paola prese il pene di Marco e lo fece scivolare nella figa. Sapendo di non poter fuggire da quella prigione calda e umida, si rassegnò a scoparla senza preservativo.
Marco mai avrebbe pensato di finire a fare l’amore in piedi sotto il getto d'acqua della doccia. Pensava a ciò con fatica, concentrato sul mantenere la valvola chiusa per evitare di mettere la ragazza incinta. Ma non era facile, sentendo all’orecchio i gemiti di piacere di Paola, il suo seno muoversi sfregando contro il suo petto e soprattutto avvertendo gli stimoli che arrivavano da in mezzo alle gambe. Fece del suo meglio, ma dopo un po’ dovette desistere e smettere.
Restarono a guardarsi un paio di minuti, ansimando entrambi. Poi Paola prese in mano la situazione e si chinò a succhiare il cazzo Marco.
Ebbe di nuovo un brivido intenso quando le labbra carnose lo circondarono per la seconda volta, scivolando subito lungo tutta la lunghezza. Questa volta Paola non si trattenne: muoveva la testa decisa, avanti e indietro, facendo scomparire il cazzo fino in gola. Marco chiuse gli occhi e si appoggiò alla parete fredda, godendo di quella dolce tortura.
Paola era invece in preda al piacere. I capezzoli le facevano male, restava concentrata sul movimento ritmico della testa e soprattutto delle tre dita che forsennatamente muoveva in un febbrile ditalino. Dopo due orgasmi si sentiva spossata ma Marco si tratteneva e non riusciva a farlo venire succhiandolo. Appoggiò un dito sull'ano: nessuno l aveva mai violato, nonostante qualche volta si fosse masturbata. Si sentì indecisa, ma alla fine prevalse lo stimolo inconscio. Iniziò con due dita a stimolarlo.
Poi si staccò dal cazzo di Marco, bagnato di saliva , si girò di spalle e piegò la schiena in avanti. Arrossì, prendendo le natiche tra le mani e scoprendo platealmente l’ano.
Il ragazzo fu preso in contropiede, ma la mente tornò in fretta lucida. Appoggiò il cazzo sull'ano e spinse delicatamente: entrò senza fatica fino a metà. Poi spinse di colpo ed entrò completamente in lei.
Paola rimase senza fiato. Non si aspettava che il suo lato b fosse già pronto a ricevere interamente Marco. Provò una sensazione nuova, un piacere diverso dal solito e un forte dolore, che si tramutava in calore, pervadendole il corpo scosso dai brividi. Quando iniziò a scoparla lentamente, non trattenne versi di piacere che riecheggiarono nel casotto.
Godeva nonostante il dolore, Marco andava piano ma deciso, batteva il ventre sul suo culo sodo e ansimava parecchio: anche per lui era una sensazione nuova e libidinosa. Poi sentì il suo corpo chinarsi sul proprio e appoggiarsi, le braccia che circondano il petto, trattenendo il seno nelle mani. I colpi diventarono ritmici per un paio di minuti, finché parecchi fiotti caldi destarono Paola da uno stato di trance. Marco la baciò forte sul collo.
Aprirono la doccia e baciandosi, si lavarono i corpi caldi e bagnati di passione.
Mentre si incamminava verso le docce, sentì l’eccitazione crescere e rendere le gambe tremanti. Si sedette sul bordo del terrazzamento. Alzò lo sguardo a guardare il cielo stellato, finché un paio di mani resero tutto nero. Si alzò e nel girarsi si ritrovò abbracciato da un corpo femminile caldo e profumato, la cui bocca combaciava con la sua. Marco portò le mani sul sedere di Paola, stringendo il bikini in mezzo alle natiche e tirandolo leggermente. La ragazza mugolò e staccò la bocca dalla sua.
-scusami se ti ho fatto aspettare…
-tranquilla, mi fa piacere che tu sia venuta stanotte.
-te l ho promesso ricordi?
Senza preoccuparsi di guardarsi intorno, si inginocchiò e abbassò i pantaloncini di Marco, scoprendo il pene parzialmente eretto. Ne strinse la base con due dita e leccò dal basso verso l’alto più volte, fino a che lo sentì pulsante e vigoroso; a quel punto le labbra lo circondarono e metà asta scomparve in bocca.
Un brivido percorse la schiena di Marco e quasi istintivamente portò la mano sulla testa di Paola. Il tempo lo decideva lei, non la stava forzando, ma quel gesto la eccitò parecchio: sentì clitoride e capezzoli indurirsi e premere contro il costume quasi contemporaneamente.
Il membro si era ingrossato parecchio e ora le occupava tutta la bocca, poteva sentirne le vene con la lingua. Lo estrasse con uno schiocco secco e continuando a segarlo gli sorrise dal basso. Ripresosi dal torpore le sorrise anche Marco, chinandosi per baciarla ed aiutarla a rialzarsi.
La ragazza fece qualche passo in direzione del casotto delle docce poco distante, poi si fermò, slacciò il pezzo sopra del bikini, si voltò verso Marco e glielo lanciò. L’afferrò al volo e alzando lo sguardo la vide farle la lingua mentre copriva i seni con le mani. Poi scappò nel casotto. Con un lungo sospiro, si tirò su i pantaloncini e si incamminò pure lui.
Le docce si estendevano in fila sul lato destro della struttura. Erano una decina, ognuna in muratura con piastrelle azzurre e presentavano una sorta di anticamera, separata dalla doccia vera e propria, con appendini e una panca, per evitare che gli indumenti fossero bagnati dagli schizzi. Solo l ultima doccia aveva la luce accesa.
Varcata la porta, vide Paola appoggiata alla parete sotto il doccino, con le mani dietro la schiena e il busto scoperto. Posò l’asciugamano, il telefono e il reggiseno di Paola sulla panca, si voltò a chiudere la porta. Poi si avvicinò alla ragazza, appoggiò le mani al muro sopra le sue spalle e il petto atletico sul seno nudo. Aprì la maniglia dell’acqua e prima ancora che il getto li bagnasse, le lingue si contorcevano sensualmente.
I due corpi si eccitarono velocemente, quando il getto finì stavolta fu Marco ad inginocchiarsi: slacciò il bikini bagnato e appoggiò le labbra sul pube. Era depilato tranne che per una striscia di pelo sopra la figa. Mosse la punta della lingua tra le labbra, su e giù, stimolando il clitoride ad ogni passaggio. Paola si sentì andare a fuoco, ansimò forte e sollevando una gamba l'appoggiò sulla spalla di Marco. La nuova posizione era più agevole per il ragazzo, che non tardò a poggiare tutta la bocca sul tesoro di lei e iniziare a profanarlo con la lingua. La ragazza dovette ammettere che era bravo e stavolta fu lei a premergli la testa tra le sue gambe. Sentendo sulla testa la mano di lei che spingeva, aumentò il ritmo e azzardò a stimolarle il lato b con un dito.
Dopo pochi secondi ebbe un orgasmo. Marco dovette alzarsi ed afferrarla perché le tremavano le gambe. Si baciarono di nuovo, fino a che Paola prese il pene di Marco e lo fece scivolare nella figa. Sapendo di non poter fuggire da quella prigione calda e umida, si rassegnò a scoparla senza preservativo.
Marco mai avrebbe pensato di finire a fare l’amore in piedi sotto il getto d'acqua della doccia. Pensava a ciò con fatica, concentrato sul mantenere la valvola chiusa per evitare di mettere la ragazza incinta. Ma non era facile, sentendo all’orecchio i gemiti di piacere di Paola, il suo seno muoversi sfregando contro il suo petto e soprattutto avvertendo gli stimoli che arrivavano da in mezzo alle gambe. Fece del suo meglio, ma dopo un po’ dovette desistere e smettere.
Restarono a guardarsi un paio di minuti, ansimando entrambi. Poi Paola prese in mano la situazione e si chinò a succhiare il cazzo Marco.
Ebbe di nuovo un brivido intenso quando le labbra carnose lo circondarono per la seconda volta, scivolando subito lungo tutta la lunghezza. Questa volta Paola non si trattenne: muoveva la testa decisa, avanti e indietro, facendo scomparire il cazzo fino in gola. Marco chiuse gli occhi e si appoggiò alla parete fredda, godendo di quella dolce tortura.
Paola era invece in preda al piacere. I capezzoli le facevano male, restava concentrata sul movimento ritmico della testa e soprattutto delle tre dita che forsennatamente muoveva in un febbrile ditalino. Dopo due orgasmi si sentiva spossata ma Marco si tratteneva e non riusciva a farlo venire succhiandolo. Appoggiò un dito sull'ano: nessuno l aveva mai violato, nonostante qualche volta si fosse masturbata. Si sentì indecisa, ma alla fine prevalse lo stimolo inconscio. Iniziò con due dita a stimolarlo.
Poi si staccò dal cazzo di Marco, bagnato di saliva , si girò di spalle e piegò la schiena in avanti. Arrossì, prendendo le natiche tra le mani e scoprendo platealmente l’ano.
Il ragazzo fu preso in contropiede, ma la mente tornò in fretta lucida. Appoggiò il cazzo sull'ano e spinse delicatamente: entrò senza fatica fino a metà. Poi spinse di colpo ed entrò completamente in lei.
Paola rimase senza fiato. Non si aspettava che il suo lato b fosse già pronto a ricevere interamente Marco. Provò una sensazione nuova, un piacere diverso dal solito e un forte dolore, che si tramutava in calore, pervadendole il corpo scosso dai brividi. Quando iniziò a scoparla lentamente, non trattenne versi di piacere che riecheggiarono nel casotto.
Godeva nonostante il dolore, Marco andava piano ma deciso, batteva il ventre sul suo culo sodo e ansimava parecchio: anche per lui era una sensazione nuova e libidinosa. Poi sentì il suo corpo chinarsi sul proprio e appoggiarsi, le braccia che circondano il petto, trattenendo il seno nelle mani. I colpi diventarono ritmici per un paio di minuti, finché parecchi fiotti caldi destarono Paola da uno stato di trance. Marco la baciò forte sul collo.
Aprirono la doccia e baciandosi, si lavarono i corpi caldi e bagnati di passione.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto sucessivo
Camerino Lesbo
Commenti dei lettori al racconto erotico