Linda - double il secondo trio

di
genere
trio

Riprendo il racconto da dove l’ho lasciato. Dopo averla inculata e averle farcito l’intestino ci sdraiammo sul letto e parlammo di quanto era successo quella sera. A Linda la prima chiavata a tre era piaciuta molto. Non si era mai immaginata quanto potesse essere bello essere al centro dell’attenzione e quanto piacevole fosse giocare con due cazzi. Lei, esibizionista di natura, si era trovata eccitata dall’esperienza e i due orgasmi che aveva avuto erano stati molto intensi e soddisfacenti. Prima di addormentarsi disse che questa era un’esperienza da ripetere e che l’avremmo aggiunta, quando possibile, alle nostre avventure da scambisti.

La mattina dormimmo un po’ più del solito. Alzatici, fatta la doccia e mangiato la colazione rientrammo in stanza per prendere le cose che ci servivano per la giornata mentre aspettavamo che venisse alla sera il momento di andare al nostro privé come avevamo programmato. Mentre aspettavo che Linda finisse di agghindarsi notai che avevamo un messaggio in segreteria. Era la reception che ci diceva che avevamo una lettera. Scesi a prendere la busta. La aprii proprio mentre Linda uscì dal bagno. Era il barista, Mark, che ci scriveva.

La nota diceva: “Sono Marc, il barista dell’albergo. Scusate se non ho potuto darvi molto ascolto ieri sera, come avrete visto c’erano molti clienti. Ho preso il vostro numero di camera dal conto che avete pagato, spero che questo non sia un problema. Ho notato ieri che avete fatto amicizia con Sandro. Lo conosco da molto tempo, è un cliente abituale dell’albergo. Mi è parso di vedervi salire con lui Vorrei invitarvi per andare a mangiare un boccone insieme e poi se vorrete, proporvi un pomeriggio divertente a casa mia, prima che io debba venire in albergo per il mio turno al bar. Il mio numero è….. aspetto con ansia una vostra risposta”.

Linda fu un po’ sorpresa ma non dispiaciuta che Marc avesse osato. Le era piaciuto la sera prima. Concluse che Sandro doveva avergli raccontato della nostra serata. Ci era sembrato chiaro il suo messaggio e cosa in realtà fosse la sua proposta. Mi guardò e disse: “cosa dici? A me non dispiacerebbe, chissà magari ci scappa un’altra avventura a tre. Non pensavo avessimo l’opportunità così presto. Ma perché lasciarsela scappare?” E poi aggiunse: “Marc è un bell’uomo e magari ci ha pure un bel randello”. Io le dissi: “sono d’accordo, figurati! del resto abbiamo diverse ore da riempire prima del privé. Ti è piaciuto ieri e io non vedo l’ora di vederti montata di nuovo, non abbiamo nulla da perdere, se non ci va salutiamo e andiamo via” Lei prese il telefono e gli mandò subito un messaggino: “ciao Marc, sono Linda, abbiamo appena letto il tuo messaggio. Dove? A che ora? Veniamo senz’altro”. Nel giro di un minuto ricevemmo la risposta con l’indirizzo del ristorante, per le 12:30, giusto il tempo perché Linda si cambiasse.

Si vestì in modo elegante ma non osé, ma mi disse che aveva messo l’intimo più sexy che aveva portato: un perizoma a filo con una apertura sulla figa e il reggiseno con la finestra per i capezzoli che infatti si vedevano turgidi ed eretti spuntare nella camicetta premendo il tessuto.

Il pranzo fu veloce e piacevole. Linda guardava Marc con occhiate intense come a prenderne le misure scrutando e cercando di capire che tipo fosse. Sembrò soddisfatta e si rilassò visibilmente. Dopo poco si parlò di sesso. Marc ci confessò che Sandro gli aveva raccontato tutto quello che avevamo fatto e di come era rimasto ben impressionato dalla mentalità aperta di Linda e dal suo modo di chiavare e sbocchinare. Linda, ormai a suo agio, gli disse quanto si fosse divertita con Sandro e che io e lei avevamo proprio parlato di quanto le sarebbe piaciuto ripetere l’esperienza. Era ora di passare ai fatti e Marc ci chiese se eravamo d’accordo di andare da lui. Non ebbi modo di rispondere perché Linda disse subito di sì.

Non ci volle molto ad arrivare al suo appartamento. In casa si passò subito ai fatti. Linda era già calda, io eccitato all’idea e Marc visibilmente in tiro a giudicare dai jeans. Lei si tolse subito i vestiti rimanendo con l’intimo e le scarpe coi tacchi alti che si era messa. Fui sorpreso perché di solito si doveva scaldare prima con un po’ di preliminari ma era chiaro che fosse in calore. Si inginocchiò davanti a lui, gli aprì la patta e lo liberò dai calzoni e dalle mutande rivelando una nerchia molto grossa e già in erezione. Non era lunghissimo ma molto grosso, come piace a lei. Lui disse: “hmm aveva ragione Sandro sei proprio una donna disinibita, subito pronta. Lei rispose: “si mi piace il cazzo e non vedo l’ora di sapere se la tua sborra é buona come quella di Sandro. Ne ho prese due dosi ieri bevendomi anche quello che aveva scaricato nel preservativo” Se lo mise subito in bocca e cominciò ad andare su e giù con foga e passione reggendogli le palle con le mani. Non credevo ai miei occhi. Si era trasformata in una zoccoletta vogliosa.

Se lo tolse dalla bocca per leccargli l’asta e poi prendersi i coglioni uno ad uno in bocca succhiandoli e facendo uno schiocco quando passava da uno all’altro. Poi tornò a leccare la cappella e prese tutto il cazzo che riuscì ad ingoiare soffermandosi come se volesse deglutire. Io mi avvicinai da dietro e presi prima a strizzarle i capezzoli duri ed eretti, poi scesi con la mano a toccarle la figa. Lei allargo le gambe. Ci infilai due dita e dissi: “è tutta fradicia”. Continuai a ravanarle la sorca aprendola ben bene mentre lei lo pompava.

Lei lo fece poi sedere sul divano e gli leccò lo scroto giù fin quasi al buco del culo soffermandosi a leccare e succhiare per bene. Lui dava segni di gradire molto il servizio e disse: “dai leccami bene mi piace, scendi ancora di più” e lei per la prima volta che io sappia gli leccò il buco del culo cercando di infilarci dentro la lingua, poi si infilò ancora la sua nerchia in bocca e io le spinsi la nuca fino a che se lo prese tutto fino alla radice in gola. La tenni così per un po’. Le dissi: ‘dai che ti piace anche questo cazzo, preditelo tutto, è così bello vederti così”. La lasciai andare e lei riprese a sbocchinarlo. Alzò il culo a portata del mio cazzo così l’inforcai in figa entrando senza difficoltà dato che era fradicia di umori. Sentivo che le piaceva comportarsi da troia Cosi continuai ad incitarla. “Allora ti piace farti due nerchie contemporaneamente? Ti piace essere montata mentre succhi? Ieri Sandro oggi Marc e poi stasera quanti cazzi ti farai al privé?” E lei: “oh si mi piace da morire, non pensavo mi potesse piacere così l’essere porcella godo!” Quando sentiva che Marc stava per venire si fermava, poi riprendeva. Io la pompavo con forza. Ad un certo punto lui disse: “ahh vengo, bevi tutta la mia sborra e dimmi se ti piace, ingoia tutto e non fartene scappare nemmeno una goccia” cominciò a schizzarle il suo seme in gola e lei fece di tutto per prenderselo fino in fondo. Io le spinsi di nuovo la nuca ancora più in giù. Lei quasi si ingozzò ed ebbe come dei conati che ebbero l’effetto di mungerlo ancora di più tanto che disse: “wow sei proprio una gran bella bocchinara che sa come mungere un cazzo. Continua!” Si svuotò le palle e lei inghiottì tutto e leccandosi le labbra disse: “Sai la tua sborra ha un sapore più forte di quella di Sandro, ma mi piace. Preparati perché ne vorrò ancora!”.

Io continuavo a pomparla da dietro e lei venne squirtando e poi disse: “si ho scoperto che mi piace essere sfondata da voi” Io mi trattenni a stento, avevo avuto un’idea che volevo perseguire. Ci sedemmo tutti e tre e riprendere fiato. Lei in mezzo a noi sul divano a cosce aperte con la sorca bella in mostra guardando lui come per dire “allora?”. Marc le mise due dita nella figa e cominciò lentamente a masturbarla, poi aggiunse un terzo dito e poi un quarto e girandosi verso di lei prese a chiavarla con quattro dita prima piano poi sempre più veloce. Lei alzava il bacino per facilitarlo. Mi inginocchiai sul divano e le porsi il mio cazzo da succhiare. Non ero più in erezione per cui lo prese tutto e cominciò a succhiare con foga per farmelo rinvenire. La scena di lei con le cosce oscenamente aperte che veniva scopata con forza dalla mano di Marc mi rese eretto in pochissimo tempo. Lei venne e squirtò copiosamente. Lui disse “sei una fontana!”

Linda si voltò verso di Marc e gli fece lo stesso servizio che aveva fatto a me continuando fino a che non fu di nuovo eretto e disse che voleva essere chiavata in figa e rivolta a Marc: “voglio che mi sfondi la sorca, fammi venire ancora!”, lo montò quindi a cavalcioni infilandoselo con un colpo solo nella fregna fradicia. Vedevo il cazzo entrarle ed uscirle dalla figa ed lo spettacolo era. Lei si voltò e mi fece cenno di avvicinarmi. Mi tolsi i vestiti e andai sul divano porgendole la mia nerchia. Prese quindi a succhiarmi mentre montava Marc. Poi misi in atto il mio piano, suggerii di andare su un letto per essere più comodi e Marc ci portò nella sua camera.

Linda lo montò di nuovo. Io mi avvicinai da dietro, le misi due dita in bocca e le dissi di leccarmele bene poi la piegai in avanti le allargai le chiappe e le infilai le due dita nel culo con un colpo netto. Lei si fermò per il dolore ed emise un gemito di sorpresa ma non mi fermò. Presi quindi ad incularla con le dita sempre più velocemente allargandole bene il buco e le dissi: “continua a farti il cazzo di Marc che ti apro il culo mentre lo chiavi.” E lui: “ah la porcella è sfondata anche in culo, dai facciamole una doppia!” Era proprio quello che avevo intenzione di fare. Lui prese dal comodino un flacone che aveva evidentemente preparato nel caso servisse. Mi lubrificai bene il cazzo le aprii le chiappe ancora rivelando la rosellina già rilassata e poi con un colpo secco l’inculai. Lei “ohh come mi sento piena, fai piano che Marc ce l’ha grosso!” Non le detti retta e dissi: “la doppia la facciamo sempre con i vibratori e ti piace, è venuta l’ora di farti sfondare per bene da due veri cazzi porcella” sbattendola con tanta forza. Dopo poco lei prese a muoversi venendomi incontro e disse “un’altra prima volta, ah che bello non immaginavo, dai sfondatemi che sono il vostro giocattolo” Poco dopo godette con una convulsione e mi disse: “sborrami nel culo porco. Ti piace quando faccio la porcella?” Io non me lo feci ripetere due volte e mi svuotai le palle dentro di lei.

Ci sfilammo dai suoi buchi e lei rimase a pecorina col culo alto, la mia sborra le usciva dal buco del culo. Marc disse: “guardala come è sfondata in culo!” E lei “dai sfondami anche tu col tuo cazzo grosso! Ma metti il preservativo che voglio bermi la tua sborra dopo!” Lui si infilò il preservativo e senza nessun riguardo glielo mise dentro con un colpo secco fin ai coglioni cominciando po a sbatterla forte aggrappandosi ai suoi fianchi. Lei emise un gemito e disse: “piano!” Ma poco dopo:”dai continua, sfondami il culo, riempimi, godi porco e dammi tutta la sborra che hai che voglio gustarmela” Non ci volle molto e lui con un grugnito venne. Dopo essersi calmato un po’ si sfilò, tolse il preservativo e lo diede a Linda che, come aveva fatto con Sandro, lo strizzò per benino bevendone tutto il contenuto.

Spossati ci sdraiammo per riprendere il fiato. A turno ci facemmo una doccia, rivestendoci ci scambiammo i nostri recapiti e ci demmo appuntamento per la prossima volta che saremmo stati in città. Marc doveva andare al lavoro per cui non potè venire con noi al privé ma Linda gli disse: “mi sei piaciuto e ti faremo sapere sicuramente la prossima volta che veniamo così giochiamo ancora”. Ero interdetto dalla trasformazione di Linda che si era lasciata completamente andare con una foia, una determinazione ed un impeto che non avevo visto prima.

Tornati in albergo io e Linda ci baciammo teneramente, entrambi, per motivi diversi, contenti di ciò che avevamo fatto commentando quanto fosse stato bello e fortunato il nostro weekend fino a quel momento. Ma Lei era ancora carica e disse che non voleva rinunciare alla visita al privé quella sera. Per cui uscimmo a cena e venuta l’ora, verso le undici, andammo al privé. La sua disinibizione continuò e le sue voglie non si erano assopite anzi erano ancor più accresciute. Fu molto attiva al privé cercando una coppia dopo l’altra che fosse disposta a giocare con noi. Linda si fece fottere da altri tre maschi di altrettante coppie uno dopo l’altro, godendone molto, li succhiò a dovere e si bevve ancora due dosi di sborra, era scatenata, qualcosa era scattato in lei. Quel fine settimana fu a quel punto un record per noi; cinque cazzi sconosciuti in ventiquattro ore e tanta sborra per Linda che era ormai priva di ogni ritegno.

Ne parlammo sulla strada di casa e lei disse che quella settimana di lavoro difficile ed il suo collega la avevano caricata come non mai. Aveva capito ancor di più quanto le piacesse il sesso e che la porcaggine cui si era lasciata andare aveva ancor di più eccitato la sua libidine in una spirale che si alimentava da sé. Era anche lei stupita ed allo stesso tempo compiaciuta del suo nuovo modo d’essere. Potete immaginarvi quanto fosse bello per me pensare a quanti capitoli nuovi questa svolta potesse aprire. In effetti vedrete nei prossimi racconti come si è evoluto il nostro rapporto e la sessualità di Linda che è diventata sempre più porca con mio grande compiacimento
scritto il
2025-04-07
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