Barbara

di
genere
saffico

Stavo attraversando un periodo difficile della mia vita, fatto di insicurezze mentali e di cambiamenti fisici dovuti alla menopausa.
Mi capitava spesso di guardarmi allo specchio e di vedermi brutta, con i miei cinquant'anni sulle spalle.
Il mio stato d'animo era ko e forse è stato quello a farmi cadere nella tentazione.

Barbara era seduta accanto a me sul divano. Ascoltavo ammirata le sue consolatrici parole, chiedendomi come fosse possibile tanta maturità e saggezza da parte di una ragazza di soli vent'anni.
Quando si avvicinò con la bocca alla mia e mi baciò, non opposi alcuna resistenza, quasi come se me lo aspettassi, quasi come se lo volessi.
Un brivido percorse tutto il mio corpo nell'istante in cui le nostre lingue si toccarono e iniziammo a limonare, e lei, con le sue giovani mani, mi accarezzò il petto da sopra la camicetta di seta.
Toglietela ”mi disse, aiutandomi a sfilarla.
Fu inaspettatamente naturale per me denudarmi, e rimanere con i seni scoperti davanti a Barbara.
Me li palpò, scendendo poi con la bocca sulle mie piccole tette, leccando e succhiando i capezzoli turgidi.
Mi stavo eccitando, sia di testa che di corpo.
Con la mano scese ad accarezzarmi il ventre, per poi risalire sul mio seno.
“Come sei bagnata” mi sussurrò all'orecchio, infilando la mano dentro alle mie mutandine.
“Oh Dio Barbara" dissi gemendo, mentre mi toccava delicatamente la figa, massaggiando il clitoride ed entrando dentro con un dito.
Fui attraversata da un'intensa scarica di piacere, mi bagnai ulteriormente.
“Voglio assaggiarti” mi disse, mettendosi in ginocchio davanti a me e togliendomi le mutandine.
Non scorderò mai il suo sguardo voglioso, travolgente, sensuale che mi faceva sentire tanto desiderata.
Allargai le gambe mostrando il mio sesso maturo ai suoi giovani occhi.
“Che bella sei” disse mettendo il suo viso fra le mie cosce.
Una nuova scarica di piacere invase il mio corpo, nell'istante in cui la sua calda lingua toccò la mia figa, iniziando a leccarla tutta e continuando a penetrarmi energicamente con le dita.
Godevo intensamente, il mio corpo tremava e mi sentivo accaldata, sentivo crescere in me l'orgasmo.
“Siii Barbara siii così così, siiii!!” urlai un secondo prima di venire, guardandola gustare con la bocca i miei densi umori.
Mi baciò con la lingua, facendomi sentire il mio stesso sapore. Un sentore di legno e caramello, un gusto afrodisiaco mai provato.
“Girati” mi disse, facendomi mettere alla pecorina.
Rimasi un secondo senza respiro, sentendo la sua lingua sul mio ano.
Eccitata pensai a quale sapore potesse avere quella mia parte così intima, così proibita, così sporca, mentre Barbara la esplorava profondamente con la lingua, come se fosse la cosa più buona al mondo.
Mi irrigidì quando con delicatezza, mi infilò un dito nel culo.
“Rilassati, ti piacerà” disse con voce calda e sensuale.
Iniziò a toccarmi a masturbarmi il culo e la figa, infilandole le sue giovani dita nei miei buchi.
Il piacevole senso di dolore che provavo al mio vergine ano, mi faceva impazzire.
“Dio siii Barbara, continua così, più forte” le sussurrai gemendo.
La giovane donna continuò a darmi piacere con le sue dita esperte facendomi nuovamente venire.
“Vengo siii vengo” urlai scossa dall'ennesimo orgasmo.
Barbara tirò fuori le sue dita sporche di me e le portò alla mia bocca.
“Senti che buon sapore che hai” mi disse.
Succhiai quelle dita avidamente, urtata dal loro sgradevole sapore, mentre Barbara mi leccava ancora il buco del culo aperto.
Toccava a Barbara ora provare piacere.
Stavo già immaginando il sapore della sua figa, quando il citofono squillò, riportandomi alla realtà.
Mio marito era arrivato.
Come due fulmini ci rivestimmo e dopo averla baciata con passione, le dissi “la prossima volta inizio io”.
La guardai andarsene con il rimpianto di non averla potuta assaggiare.



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scritto il
2025-04-11
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