Linda - il quartetto

di
genere
trio

Linda va in calore periodicamente. Quando succede organizzo subito un fine settimana di sesso fuori città; mai sprecare un’occasione! Prima delle esperienze in trio di solito si andava al privé di una città prescelta. Dopo le possibilità divenivano più numerose. C’era stata una chiara svolta, positiva. La donna di successo in publico si stava evidenziando sempre più come grande porcella in privato. Così come si era impegnata fino in fondo professionalmente, così ora era risoluta nel dirigere le sue attenzioni alla sfera sessuale.

Linda non faceva che portare l’argomento su come si era divertita con i due trii e come le fosse piaciuta la doppia rivivendo i momenti che più le erano rimasti impressi. Disse che era tutta un’altra cosa avere due bastoni di carne che la pompavano invece che un vibratore o due. Mi disse che la sensazione di pienezza e gli stimoli dei due cazzi piantati nei suoi buchi erano molto appaganti. Poi disse che dato che le piace bersi la sborra, due da mungere garantivano di non rimanere all’asciutto. Ma come trovare il terzo? Per il momento i due che avevamo incontrato rimanevano la via più facile.

Era in contatto sia con Marc che con Sandro, via messaggini. Me li faceva leggere quei messaggi da porcella, parlavano di come era stato e di cosa avrebbero potuto fare la prossima volta che ci incontrassimo e mi eccitavo anche io. Venutale di nuovo la foia le dissi che forse sarebbe stato bene contattarli entrambi così da poter sincronizzare i calendari ed organizzarci per un bis. Non aspettava altro! Si mise subito in contatto con tutti e due. Si concordò per il fine settimana successivo per una visita alla loro città. Stesso albergo e noi, si pensava, stesso programma, venerdì sera con Sandro, sabato pomeriggio con Marc e la sera al privé. Eravamo entrambi eccitati.

Fu Sandro che propose un diverso programma. Disse che, se eravamo d’accordo, ci si sarebbe trovati tutti e quattro il sabato da Marc per un quartetto, eravamo disposti a provare? Marc disse che si sarebbe preso il sabato libero così avremmo avuto tempo senza limiti. Per me andava bene, figuriamoci! Non restava che sentire Linda. Lei ci pensò su un pochino con aria di chi deve soppesare la cosa ma il giorno dopo disse: «Effettivamente me li sono fatti tutti e due separatamente, con grande soddisfazione, il ghiaccio è rotto, farmeli insieme non mi causerà sicuramente imbarazzo, chissà potrebbe essere divertente!» per cui accettammo.

Arrivammo all’albergo. Sabato mattina preparativi, bagno rilassante, spalmata di creme varie per le gambe, le tette, il resto del corpo, il viso, sistemata ai capelli, fresca rasatura della passera. Linda finì di prepararsi e si vestì per il pranzo che consumammo veloci in albergo, poi in camera si cambiò. Gonna corta nera di pelle, blusa bianca, scarpe nere con un tacco da vertigine, aperte davanti, unghie rosso fuoco, mani e piedi, col suo solito profumo che usa per scopare al privé. Bigiotteria, perché si perde facilmente scopando, collarino nero di velluto, cavigliera sexy, calze velate nere che sono aperte dietro e davanti per permettere di chiavare senza togliersele. Niente reggiseno e niente slip. Appena si fu agghindata nel pomeriggio Uber fino a casa di Marc. Era estate per cui non aveva molto con cui nascondere l’abbigliamento che lasciava intuire le nostre intenzioni, il guidatore dell’Uber le diede una bella serie di sguardi. Lei non stava più nella pelle. Mandava messaggini a Marc e Sandro dando loro il resoconto di dove fossimo nel tragitto. Mi disse: «eppure me ne sono fatti tanti in questi anni! Ma mi sento come una scolaretta alle prime armi»

Arrivammo e salimmo all’appartamento. Marc aprì la porta, aveva già preparato un buon caffè e dei pasticcini. Ci sedemmo, Linda in mezzo a Sandro ed a Marc sul divano io in poltrona di fianco. Poche parole per parlare, ciao come stai.. bevemmo il caffè e ci mangiammo dei pasticcini ma poi subito in azione eravamo tutti pronti. Sandro allungò le mani su per le cosce di Linda che socchiuse le gambe. Si baciarono appassionatamente, poi Marc le aprì le cosce ancora di più, la gonna scivolò su a mostrare la figa appena rasata, nuda e bagnata, appena appena aperta. Lui le infilò le dita in figa e le disse: «Sei già bagnata!», tolse la blusa a Linda sfilandogliela e poi le sfilò anche la gonna lasciandola colle calze e le scarpe. Marc le mise quattro dita nella sorca e cominciò a trombarla aumentando sempre più il ritmo. Andò avanti per un po’ finché Linda non venne chiudendo gli occhi e mugolando di piacere. Ci spogliammo anche noi.

Le porgemmo i nostri cazzi a turno per una succhiata di aperitivo. Lei se li prese uno dopo l’altro in bocca leccandoli per farli diventare più duri che potè, andava su e giù per l’asta, soppesava i coglioni e leccava lo scroto tenendo il cazzo e le palle. Eravamo tutti eccitati e pronti a cominciare a chiavare. Io suggerii: «mettiamoglielo nella fica a turno» e rivolto a Linda: «se ti metti a pecorina sul tappeto ti apriamo la fregna». Lei era tutta eccitata e disse: «sii riempitemi la figa, sfondatemi per benino ma non venite che voglio la prima mungitura da bere. Spero vi siate risparmiati per me!» Risposero che si erano trattenuti per lei ed erano pronti a farle vedere quanta ne avevano nelle palle.

Sandro fu il primo ad inchiodarla con un colpo secco entrando senza fatica fino ai coglioni tanto era bagnata. Marc si mise davanti e se lo fece succhiare. Linda era a girarrosto. Inforcata da dietro e da davanti come un lattonzolo sullo spiedo. Godeva e succhiava la nerchia di Marc prendendoselo in gola con impeto, spinta in avanti dai colpi di Sandro. Che spettacolo vederla così, sbattuta quasi con violenza in fica e in gola. Poi si diedero il cambio. Sandro appena uscito dalla sua sorca fradicia glielo diede in gola e lei si assaporò i suoi stessi umori. Godette mugolando impedita dalla bocca piena dil cazzo.

Fu il mio turno e presi io a fotterla da dietro mentre Sandro glielo teneva fermamente piantato in gola sino alla base. Andammo avanti per un po’ io la sbattevo più forte che potevo aggrappato con una mano al suo fianco mentre con l’altra le spingevo la testa a prendere quanto pi`¨poteva della nerchia di Sandro. Marc ci propose di spostarci in camera. La scena continuò con noi che la inforcavamo a turno da dietro facendoci succhiare le nerchie e tenendole piantate nella sua gola fino a quando non ci dava segni di dover respirare.

Marc aprì il comodino e ne tirò fuori due grossi vibratori a forma di fallo dicendole: «te ne mettiamo uno nel culo mentre ci mungi così te lo apriamo bene» Lei disse: «oh si dai apritemi bene così non farete fatica a sfondarmi in doppia!», io le aprii le chiappe e Marc spinse dentro pian piano quell’enorme fallo dopo averlo ben lubrificato. Le ci volle un po’ per accomodarlo ed abituarsi ma poi diede segno di essere pronta e Marc cominciò a fotterla con vigore con il vibratore acceso al massimo. La scena mi aveva ancora una volta stupito, se la potessero vedere i suo colleghi e le sue amiche, culo sfondato e lei che boccheggia con goduria!

Disse: «Ahh come è grosso, mi sfondate il culo!» Io le misi in bocca la mia nerchia tappandola e le dissi: «Prendilo tutto che ti sborro in gola» Lei mi prese in gola fino alle palle e tirò fuori la lingua per leccarmele mentre ero piantato dentro di lei. Mentre Marc continuava a fotterle il culo col fallo, io presi a fotterle letteralmente la bocca come fossi nella sua sorca tenendole la nuca premuta contro il mio bastone. Sandro le pizzicava i capezzoli mungendole le tette e tirandole con forza. Le venni in bocca inondandole la gola e le tappai le narici cole dita affinché non potesse fare altro che ingoiare tutto. Finito di schizzarla di sborra le dissi: «adesso ti bevi quella di Sandro che ti piace tanto!» Lei tirò il fiato un secondo e Marc le tolse di colpo il vibratore dal culo che usci rumorosamente lasciandola interdetta. Le vidi il buco del culo bello aperto che si contraeva per richiudersi. Marc decise di infilzarla nella sorca e cominciò un vai e vieni furioso aggrappandosi ai suoi fianchi. Sandro le rimise la nerchia in gola spingendo più che poteva ad ogni affondo di Marc.

Marc si fermò per non venire e lei continuò a succhiare Sandro su e giù con forza, poi prese a leccargli l’asta, prese un coglione alla volta in bocca, lo succhiò e gli leccò lo scroto, come di sua prassi. Lo fece stendere e si dedicò completamente al lavoro da esperta bocchinara. Sandro non ce la fece e le schizzò in gola svuotandosi le palle con numerosi contrazioni. Lei deglutì tutto e si fermò con il palo infilato fino in fondo nella sua gola fino a quando le contrazioni non cessarono. Poi se lo sfilò e disse: «Tanta e gustosissima sborra mi hai regalato!» Poi: « dammelo tu ora Marc che mungo anche te! Voglio gustarmi anche la tua sborra!»

Eccitato spinsi le cose ancora un pochino e dissi: «ti metto in fica e in culo i due vibratori mentre ti mungi Marc come piace a te» Lei disse: «sii riempimi!» gliene piantai uno nella fregna senza lubrificarlo tanto era fradicia fino in fondo per poi metterle quello grosso nel culo; un po’ per volta perché erano belli grossi. Linda si irrigidì un poco perché era piena e completamente allargata. Ma dopo poco si rilassò e disse: «Oggi mi sento in vena di essere sfondata in tutti i buchi». Marc le si mise davanti ed afferratela la nuca la penetrò in bocca, chiavandola con vigore. La visione di Linda che si succhiava Marc impalata nei due buchi dai vibratori che stavano dentro da soli tanto erano grossi, era splendida. Marc continuò a pomparle la gola e poi fece come me scaricandosi le palle tenendola per la nuca e tappandole il naso. Lei ebbe dei conati che aiutarono Marc ancor di più a darle tutta la sborra che potè. Prendemmo il fiato per qualche tempo dopo averle tolto i vibratori dai due buchi che ormai erano come caverne. Erano tanto aperti i due orifizi che facevano fatica a richiudersi.

Avevamo fame a quel punto e Marc ordinò una cena e ci sedemmo in sala sui due divani e Linda sulla poltrona. Linda si accarezzava la figa lentamente con le mani, come per tenersela calda. Chiacchierammo un po’ come per distrarci anche se si faceva fatica dato che e lei si stava scaldando di nuovo. Ci eravamo dimenticati della cena. Dopo un po’ di chiacchiere, una birra e degli stuzzichini, sentimmo suonare alla porta, Marc si mise un asciugamano in vita ed andò ad aprire. Sandro ed io ci infilammo i pantaloni, Linda rimase nuda. Il ragazzo marocchino che portava la cena entrò nella stanza e rimase a bocca aperta. Linda aveva messo le gambe sui braccioli mostrandosi in tutto il suo splendore, oscenamente aperta con la spacca che era ancora arrossata.

Feci cenno al garzone, un giovane smilzo, di mettere le borse con la cena sul tavolino tra i divani. Non riusciva a distogliere lo sguardo dalle gambe spalancate e dalla spacca aperte di Linda che se la accarezzava languidamente e quasi finì per terra inciampando. Linda gli fece cenno e disse: «vieni qui che ti do la mancia» Lui si avvicinò e lei gli apri la patta ed estrasse un cazzo lungo e sottile e senza battere ciglio se lo mise in gola. Gli mise le mani sulle chiappe e cominciò a sbocchinarlo facendolo andare avanti e indietro.

Lui era interdetto ma si stava godendo il bocchino. La verga del giovane non tardò ad inturgidirsi, lei riprendendo fiato gli disse: «dammi tutta la sborra che hai che me la bevo» e riprese a sbocchinarlo tenendogli le palle nelle mani. Non ci volle molto perché lui le venisse in bocca. Lei deglutì tutto e se lo leccò ben pulito prima di dirgli «grazie! Avevo proprio voglia di un aperitivo» leccandosi le labbra. «Wow» disse Sandro «pure il garzone! Ti piace proprio la sborra sei veramente una grande bellissima zoccola!» Linda non rispose passandosi la lingua sulle labbra per prendersi tutta la sborra. Uscito il garzone ci sedemmo a mangiare.

Linda mentre si mangiava ci disse: «vi dico cosa mi piacerebbe fare. Voglio sedermi su Ludovico ed impalarmi nel culo, rivolta verso i suoi piedi. Voi a turno me lo ficcate uno in figa e l’altro in bocca, tappandomi tutti i buchi, a tenuta d’aria». La disinvoltura di Linda che non era per niente sottomessa, anzi voleva essere lei a dirigere la scena, mi lasciava sempre più stupito.

Finito di mangiare Linda ci pompò a turno inginocchiata sul tappeto per portarci in tiro, mentre si ficcava le dita in figa masturbandosi. Andammo sul letto, mi sdraiai e Linda si impalò nel culo senza sforzo come si fosse seduta su una sedia, era bell’e sfondata in culo. Sandro le mise il cazzo in fregna e cominciò un andirivieni forsennato.

Linda disse: «Per dessert voglio che mi farcite tutti i buchi con la vostra crema!, vi voglio a pelle Svuotatevi i coglioni di tutto quello che avete, quante volte volete» Marc se lo fece succhiare facendo fatica a rimanerle in bocca dalla foga di Sandro che la sbatteva a tutta birra. Lo sentivo attraverso le pareti dell’intestino e della figa che la sfondava con colpi veloci e profondi. Si irrigidì e le venne dentro. Ero all’estasi sapendola riempita così e vedendola così porca, Lei venne quasi in contemporanea a lui e fu bellissimo per me sentirla contrarre la sorca intorno al cazzo di Sandro ed al mio. Uscito Sandro per non perderne nemmeno una goccia lei si mise le dita in sorca, ne estrasse quanta sborra potè e se le leccò una ad una pulendole e guardandoci dicendo: «hmm quanto mi piace la sborra!»

Marc e Sandro si scambiarono di posto e Linda si trovò di nuovo con un cazzo per buco. Marc ci mise un bel po’ a venirle in fregna martellandola a più non posso poi urlò: «vengo! Ti inondo tutta, zoccola» e la riempi di nuovo di sborra. Io mi trattenni perché volevo venirle in bocca quando fossi uscito dal suo intestino. Linda subito si infilò di nuovo le dita in sorca e si leccò quanta sborra riuscì a prendersi. Poi si infilò le dita quanto poteva e mi massaggiò il cazzo che aveva in culo. Sandro le tornò ancora in gola e le si mise a fotterle la bocca.

Linda si rivoltò a pecorina e io le misi il cazzo che avevo appena tolto dal suo culo in bocca dicendole: «succhia e puliscilo tutto che poi ti faccio bere la mia sborra». Intanto Marc la impalò nel culo da dietro sbattendola furiosamente non aveva però più sborra nelle palle e dopo un po’ cedette il posto a Sandro che per sentirla più stretta le mise il fallo di gomma in figa spingendolo dentro senza pietà fino alla base e poi la inculò dicendo: «ti piace prenderlo in tutti i buchi da tutti noi. Ti sfondiamo per bene, farai fatica a camminare per qualche giorno!» Linda intanto mi succhiava come non ci fosse un domani e quando non potei più resistere le sborrai in gola. Come al solito non ne perse una goccia. Poi prese in bocca Marc dicendo che ne voleva ancora e lo succhiò con avidità, Disse a Sandro di fare cambio e Marc glielo mise di nuovo in culo sempre con il fallo piantato in figa. Poi fu il mio turno. Il buco del culo di Linda era bello aperto per cui la inculai con l’altro fallo e li feci andare avanti ed indietro a tutta velocità accesi al massimo delle vibrazioni fino a quando Linda non venne sbrodolando copiosamente. Esausti facemmo una doccia a turno e ci rivestimmo.

Linda ringraziò Sandro per avere avuto l’idea del quartetto e disse che anche questa era un’esperienza che avrebbe voluto rifare. Ma non era ancora sazia, si sedette sulla poltrona apri le gambe appoggiandole di nuovo ai braccioli, a figa spalancata disse: «chi vuole leccarmela per bene? Ho voglia di venire ancora» Sandro le si inginocchiò davanti e cominciò a leccarle la bernarda con gusto, Ci mise dentro le dita e la chiavò mentre la leccava fino a che lei gridò: «oh sii bravo, vengo!» e squirtò copiosamente.

In macchina rientrando Linda disse: «sai, quando Sandro e poi Marc mi hanno dato della zoccola ci sono rimasta un po’ male ma poi mi sono resa conto che stavano solo dicendo la verità, mi comporto con loro come una zoccola se per zoccola si intende una cui piace il sesso.Non faccio male a nessuno e mi piace il cazzo, non posso fare altro che riconoscerlo. Inutile mentire a me stessa. Devo dire che sentirmi zoccola e sentirmi apostrofare così anzi mi eccita. D’ora in poi mi impegno a non avere preconcetti ed a seguire il mio istinto. Penso di essere una vera zoccola quando sono in calore. Grazie Ludovico per avermi assecondato in questi miei desideri». Quella notte dormimmo senza fare altro, eravamo contenti, stanchi ed appagati. Anche questa fu una esperienza che Linda processò a lungo rivivendola e riparlandone con me spesso.

Il prossimo racconto parlerà della prima festa cui partecipammo per cui sarà nella categoria orge. Arrivederci a presto!
scritto il
2025-04-11
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