Linda - Primo trio
di
Galea Molitori
genere
trio
Ciao a tutti, sono Ludovico, mia moglie è Linda. Siamo sposati, figli fuori casa e liberi quindi finalmente di vivere la vita che desideriamo. Sono stato molto fortunato ad incontrare Linda. È la compagna che ho sempre desiderato. Bionda, occhi azzurri, capelli a caschetto ed un culo da chiavare, tette di dimensioni ridotte, sode, che stanno in una mano come piace a me.
Casta e pura ufficialmente ed a tutti nota come donna seria, impegnata, di successo nel suo lavoro, è una dirigente con un bellissimo percorso professionale. Rispettata nel suo settore tanto da essere chiamata ad aiutare a formulare politiche economiche, ed impegnata ad un alto livello anche personalmente, portando avanti con l’esempio l’avanzamento delle donne nel mondo del lavoro, Ricercata come mentore per donne giovani che iniziano la loro carriera.
In privato è tutta un’altra cosa. Ama il sesso, è disinibita sin da ragazza, lo è diventata sempre più col passare degli anni. Prende l’iniziativa quando ha voglia senza problemi. Le piace il cazzo e occasionalmente anche la figa. Ama farsi farcire tutti i suoi orifizi. Fin da subito mi ha dato il culo, e mi ha fatto sapere quanto le piace succhiare il cazzo. Il nostro rapporto è andato sempre più evolvendosi aggiungendo avventure sempre più libertine.
Siamo scambisti da diversi anni e lei si è fatta una buona dose di cazzi ed occasionalmente di fighe, io per contro mi sono fatto diverse mogli dei maschi che Linda si è chiavata. Lascio sia sempre lei a scegliere con chi accoppiarsi. Ama moltissimo esibirsi non perde l’occasione di mostrare la figa ed il culo quando le circostanze lo permettono. Le piace moltissimo il sesso orale, soprattutto darlo e quando fa un pompino le piace ingoiare la sborra; gode quando il maschio di turno si svuota le palle nella sua gola. Le piace fare sesso davanti ad altri e mostrare la fica, che tiene ben rasata, a gambe oscenamente aperte.
Mi da il culo chiedendomi lei di incularla a dovere e gode anche così con il mio cazzo piantato fino in fondo nel suo intestino. Ama I vibratori di ogni genere e se li infila nell’altro orifizio mentre la monto in culo o in figa, le piace sentire le vibrazioni mentre la chiavo.
Dato il suo profilo professionale molto visibile tutte le nostre avventure avvengono in segreto e in luoghi lontani da casa. La trasferta la eccita, farlo in luoghi non comuni con persone sconosciute sono le cose che le piacciono di più e, quando è in vena, le avventure diventano veramente piccanti. Ama I privè.
Con questi miei primi racconti mi ripropongo di narrare le “prime” volte di quando abbiamo oltrepassato un limite che non avevamo valicato prima.
Questo episodio è avvenuto qualche anno fa, prima del Covid. Per lavoro Linda si doveva recare in una capitale europea dove eravamo stati insieme e separatamente diverse volte in anni precedenti. Questa volta lei partì prima, il lunedì, ed io la raggiunsi il venerdì sera. Il programma era di passare un bel fine settimana fuori città, insieme. Come facciamo di solito quando viaggiamo avevamo in programma una visita al nostro solito privé il sabato per una serata scambista.
Lei era stata impegnata tutta la settimana con il lavoro e sentivo, alla sera quando ci parlavamo al telefono, che era via via sempre più tesa ed allo stesso tempo stranamente eccitata. Aveva bisogno di sfogarsi. Arrivai il venerdì nel tardo pomeriggio e andai subito all’albergo dove Linda mi aspettava. Era un albergo diverso da quello dove era stata tutta la settimana, più vicino ai luoghi che ci piacevano. Era già pronta, con un vestitino elegante, sexy, scarpe col tacco alto, truccata, docciata e profumata. Era già nello spirito della serata. Io feci una doccia velocissima e mi cambiai. Scendemmo al bar dell’albergo a prenderci un aperitivo per cominciare la serata. Mi raccontò della settimana e dei problemi che aveva avuto col lavoro. Parlandone si sfogò un po’ e cominciò a rilassarsi. Il bar era vuoto. Seduta al bancone cominciò a far battute con il barista, scambiando prima scherzetti innocenti poi commenti un po’ più spinti, io stetti al gioco. Disse al barista, ammiccando, che eravamo in città quel fine settimana per giocare un po’. Il barista era un uomo di mezza età di bel aspetto. Camicia nera aperta su un petto che doveva essere muscoloso, intelligente e sagace, proprio come piace a Linda. Tra risatine e sguardi eloquenti lui capì quello che eravamo venuti a fare.
Ci congedammo e Linda buttò lì che magari lo avremmo rivisto l’indomani, mettemmo gli aperitivi sul conto della stanza e lei gli diede un bacino sulla guancia. Fui sorpreso da questa mossa di Linda, non aveva mai dato tanta confidenza e i sottintesi facevano trapelare il suo interesse. Ma ne fui contento, chissà mi dissi, questa potrebbe essere la volta buona per una scopata a tre che tanto desideravo ma che lei non mi aveva ancora concesso.
Decidemmo di andare al ristorante vicino cui eravamo stati diverse volte. Una trattoria carina, con un numero limitato di tavoli. Il nostro era in fondo alla sala. Cibo semplice e buono. Il nostro cameriere era giovane, alto con uno sguardo penetrante ed un buon senso dell’umorismo. Vidi Linda flirtare anche con lui, che ricambiava. Sotto la tovaglia mi accarezzava il pacco. Era chiaramente in vena quella sera. Le confessai che vederla flirtare con il barista ed il cameriere mi aveva eccitato e lei sorrise sorniona.
Facemmo quattro passi dopo la cena e poi Linda suggerì di tornare al bar dell’albergo per un bicchierino della staffa. Seduti di nuovo al bancone Linda riprese a flirtare con il barista, ma lui era occupato da diversi clienti, il bar si stava riempiendo di tanti che come noi erano in città per affari, per cui non potè darle retta più di tanto.
Di fianco a lei c’era seduto un uomo, capelli brizzolati, in bella forma, sulla quarantina, elegante nel suo abito da ufficio, Linda si rivolse a lui in inglese, facendo qualche battuta. Poi si presentò: “Piacere, Linda e questo è mio marito, Ludovico e lui: “sono Sandro, piacere tutto mio”. Quattro chiacchiere su chi eravamo cosa facevamo in città e poi lui disse indicando un tavolino appena liberato: “Perché non cui spostiamo lì? Saremmo più comodi”.
Seduti al tavolino il discorso si fece più diretto. Linda gli chiese se era sposato lui disse no, non lo era mai stato. Gli chiese se avesse una ragazza e lui disse che viaggiando praticamente non-stop per lavoro non aveva mai avuto relazioni stabili. Disse che aveva amiche nelle destinazioni più usuali dei suoi viaggi e, un po’ titubante, confessò che erano amiche con benefici. Guardò Linda per capirne la reazione, era chiaro che voleva spostare il discorso sul personale.
Linda non si mostrò per niente scandalizzata anzi. Si voltò verso di me con uno sguardo eloquente come a dire “posso osare?”, io le sorrisi dicendo si con gli occhi. Allora lei gli confessò che noi eravamo scambisti e gli parlò di quanto la nostra esperienza fosse stata ottima per il nostro rapporto matrimoniale. Parlò del fatto che come adulti consenzienti non ci sentivamo per niente in imbarazzo riguardo al sesso e che anche se non eravamo una coppia aperta eravamo però felici di avere rapporti con altre coppie. Ancora una volta fui sorpreso di quanto Linda si fosse aperta.
Gli disse che saremmo andati al privé la sera dopo e che era eccitata all’idea. Lui ci disse che di solito rientrava a casa il venerdì ma che questa volta sarebbe rientrato a casa l’indomani avendo fatto tardi in ufficio. Aggiunse che quella settimana era rimasto a secco perché la solita amica non era disponibile. Ci fu una pausa come per digerire quello che era stato detto. Dopo un poco, incoraggiato dall’atteggiamento e dalla risposta di Linda che non si era dimostrata per nulla imbarazzata da quanto aveva sentito, aggiunse anche che aveva delle amiche sposate con le quali capitava spesso di fare sesso a tre. Disse che sapeva come comportarsi in quelle occasioni avendolo fatto più volte e quali fossero le cose da evitare rispettando i desideri ed i limiti di tutti. Linda disse: “Interessante! Ti piace fare sesso in tre?” Lui annuii e disse che si creava una atmosfera positiva e che la donna in questione si sentiva il centro dell’attenzione e che se i partecipanti sapevano come gestire la situazione era gratificante per tutti.
Disse che non capitava spesso di incontrare donne aperte e disinibite come Linda. Lei era lusingata e vedevo nei suoi occhi la scintilla dell’eccitazione. Sandro le piaceva e lei era chiaramente in calore. Sandro disse che se non fosse stato che era impegnato e doveva tornare a casa l’indomani, sarebbe venuto volentieri con noi al privé sempre che fossimo d’accordo. Io dissi che a me sarebbe andato bene, magari la prossima volta. Linda si girò verso di me e mi diede un bacio a tutta lingua facendomi l’occhiolino.
Poi si girò di nuovo verso Sandro, e disse che non avevamo mai avuto un’esperienza a tre anche se a me sarebbe piaciuto tanto. Disse che non si era mai trovata in una situazione dove si potesse sentire a suo agio, ma che non era contraria di principio; con la persona giusta ed il momento giusto le sarebbe piaciuto provare. Poi notai che Sandro ebbe un sussulto e mi accorsi che lei sotto la tavola Linda aveva allungato una mano sulla sua patta accarezzandolo. e si leccò le labbra soffermandosi a tastare il pacco di Sandro.
Quella tensione che viene sempre quando si incontra qualcuno di nuovo con il quale ci si trova disarmati, come quando ci si dà il primo bacio, la prima volta che si fa all’amore, era palpabile nell’aria. Eravamo tutti e tre elettrizzati ed eccitati come degli adolescenti. Lei continuò a massaggiargli il cazzo ed a guardarlo dritto negli occhi e disse: “sembri eccitato dall’idea a giudicare dal tuo pacco, forse oggi è venuto il momento giusto?”. Dopo poco lui disse con un fil di voce: “mmm perché non andiamo nella mia stanza a continuare la conversazione? Ci facciamo portare una bottiglia di bollicine e festeggiamo il nostro incontro”.
Sgranai gli occhi non credendo a quanto stesse succedendo, ero chiaramente eccitato e Linda sembrava essere pronta al passo. Non ci fu bisogno di dire altro. Mi alzai, pagai il conto e voltatomi notai Linda e Sandro che si baciavano appassionatamente. Alcuni seduti vicini avevano notato quello che stava succedendo Linda aveva appena finito di slinguare me e ora si slinguava Sandro.
Andammo tutti e tre verso gli ascensori con Linda in mezzo che ci teneva a braccetto tutti e due. In ascensore Linda e Sandro continuarono il bacio a tutta bocca e Sandro infilò la mano sotto la gonna di Linda accarezzandola e salendo lungo le cosce fino ad arrivare alla figa. Commentò: “guarda come è già tutta bagnata la,porcella!”. Ormai il ghiaccio era completamente rotto e non c’era più bisogno di mantenere il decoro. Linda disse: “ho tanta voglia di succhiare le vostre nerchie e sentirmi riempita. Non vedo l’ora, Sandro, di gustarmi il tuo bastone” poi aggiunse: “accidenti come è lento questo ascensore!”. Non c’erano più dubbi su come la serata si sarebbe conclusa.
Finalmente arrivammo al decimo piano e quasi correndo andammo alla porta della stanza. Sandro aprì e ci fece entrare. Aveva una bella suite con un salottino, un bel bagno ed un lettone che era della dimensione giusta. Mentre ordinava il servizio in camera Linda ed io ci sedemmo io in poltrona e lei sul divano. Lei mi guardò e richiese se mi andava bene che ci buttassimo in questa avventura, disse che forse si era lasciata trascinare troppo in fretta. La rassicurai e le dissi che non vedevo l’ora di vederla montata da Sandro e che mi piaceva da morire vederla comportarsi così da vera porcella. Lei mi disse: “stasera sarò il vostro giocattolo, mi farò sfondare da voi e mi berrò tutta la sborra che avete nelle palle. Sai come mi piace ingoiare la sborra quando sono eccitata”.
Sandro si sedette di fianco a Linda sul divano e riprese a baciarla e a toccarla ovunque, salendo con le mani di nuovo fino alla sorca fradicia di Linda. Le tolse il perizoma, le allargò le cosce e le infilò due dita in figa penetrandola avanti ed indietro mentre limonavano con le lingue che si contorcevano. Poi le fece togliere il vestito ed il reggiseno. Le prese le tette con le mani e prese a spremerle succhiando con avidità ora l’uno ora l’altro capezzolo facendoli diventare turgidi ed eretti al massimo. Scese poi baciandola sulla pancia, il ventre e finalmente cominciò a leccarle la bernarda. Linda si era sporta in avanti con il bacino fino al bordo del divano e lui si mise in ginocchio a leccarla penetrandola con le dita. Prima due poi tre poi quattro, avanti ed indietro scopandola con la mano mentre succhiava il clitoride.
Linda si stava godendo quello che faceva con gusto, emetteva dei mugolii di piacere, si volse verso di me e mi disse: “vieni tira fuori il tuo cazzo che lo voglio succhiare” mi avvicinai in ginocchio a suo fianco sul divano e le porsi la nerchia che lei si mise in bocca ciucciando avidamente, lei godette con un forte tremito e contrazione. Mi spogliai. In quel mentre bussarono alla porta e Sandro andò ad aprire. Era la cameriera con le bollicine. Linda non si fermò a continuò il suo bocchino. Sandro fece entrare la cameriera che tutta rossa in viso appoggiò il vassoio con lo spumante e il secchio del giaccio sul tavolino davanti a noi; in tutta fretta si voltò e uscì dalla stanza.
Chiusa la porta dietro di lei Sandro disse ridacchiando: “magari sono stato villano a non invitarla ad unirsi a noi” e poi “sono però in vena egoista, oggi facciamo il trio”. Si spogliò anche lui e Linda gli prese il cazzo in mano accarezzandolo e spremendo gentilmente le palle e disse “hmm che bel cazzo duro, lo voglio sentire in gola!”. Sandro suggerì di andare in camera sul letto e ci spostammo lì con linda che ci prese per i cazzi camminando verso il letto. Si mise a pecora con la testa verso la tastiera e lui le infilò il suo bastone tutto in gola. Io la montai da dietro con un colpo secco. Era talmente bagnata che entrai fino in fondo senza nessuno sforzo. Presi a sbatterla con foga e Sandro le afferrò la nuca trombandole la gola con la stessa foga.
La stavamo inchiodando ed arrostendo allo spiedo. Lei gli disse interrompendosi per un attimo: “sborrami in bocca, fammi sentire il tuo sapore!” E poi rivolta a tutti e due: “Stasera sono la vostra zoccola, fottetemi con tutto quello che avete!” Lui non resistette molto nella gola di Linda e venne copiosamente. Linda da brava bocchinara esperta deglutì tutto spingendosi fino a toccargli il ventre con la bocca e se lo tenne così dentro fino a quando lui non ebbe finito di svuotarsi le palle. Si ritrasse e riprese il fiato e disse: “che buona la tua sborra, tanta e gustosa!Mi piace scopare a tre!” Lo ripulì per bene con la lingua mentre io continuavo a trombarla da dietro. Lui non dava segni di perdere l’erezione e lei disse: "ora montami tu fammi sentire questo bellissimo cazzo che mi riempia la figa”. Si girò e messasi alla missionaria spalancò le gambe tenendosele sotto le ginocchia, alte ed oscenamente aperte. “Ti piace la mia sorca? Guarda come Ludovico mi ha aperta per bene! Dai fottimi, sono la vostra troia in calore oggi, voglio godere con te!” disse a Sandro. Lui si infilò il preservativo e prese a chiavarla con forza dicendole “eccotelo zoccola, te lo do tutto”.
Linda era con la testa al bordo del letto per cui io mi misi in piedi a chiavarla in gola. Entrò tutto fino alle palle e mi misi a chiavarle la bocca come fosse la sua fregna. I colpi miei e di Sandro le facevano ballonzolare le tette. Le dissi: “oh come mi piace vederti così porca, era da tempo che sognavo di vederti trombata così. Dai troia godi!” Lei venne di nuovo poco dopo seguita da Sandro che si svuotò per la seconda volta con un grugnito. La scena era troppo eccitante, io non ce la feci a trattenermi e le svuotai in gola tutta la sborra che mi ero tenuto dentro durante la settimana. Continuai a chiavarla in bocca fino a quando non sentii il mio cazzo cominciare ad ammollarsi. Lei tolse il preservativo a Sandro facendo attenzione che la sborra rimanesse dentro poi se lo portò alla bocca e lo svuotò ingoiando quello che era stata la seconda sborrata di Sandro. Le dissi: “allora ti è piaciuta la doppia dose di sborra troia?” E lei disse: “oh sii, ne berrei ancora se ne aveste!”. Era stato breve ma molto intenso questo incontro. E come vedrete apri le porte a tante nuove avventure.
Ci scambiammo gli indirizzi della mail, ringraziammo e, rivestitici, ritornammo alla nostra stanza. Camminammo in silenzio verso l’ascensore. Io le dissi, “grazie Linda! Lo desideravo da tanto” e lei disse “è piaciuto tanto anche a me, lo voglio rifare, non pensavo fosse così bello. Mi sono sentita il centro dell’attenzione e non ho avuto nessun imbarazzo. Poi Sandro mi piace, ha un bel cazzo, dei bei modi e ci sa fare. Chissà forse si apre un nuovo capitolo per noi”.
Le chiesi cosa le avesse fatto fare il passo. Tirò un sospiro e disse: “devo confessare che malgrado la settimana fosse stata veramente pesante sul lavoro, un nuovo collega della filiale ha attratto la mia attenzione ed io la sua. Mi ha fatto una corte spietata ed era chiaro che se avessi anche solo dato un millimetro si sarebbe preso tutto. Per motivi ovvi non mi sono lasciata coinvolgere. Prima di tutto non siamo una coppia aperta e senza il tuo consenso non ti avrei mai messo le corna. Poi se lo avessi fatto io, sarebbe giusto che lo potessi fare anche tu e non voglio che andiamo per quella strada. Poi è un collega di lavoro e non possiamo permetterci di mischiare le due cose perché in un modo o nell’altro queste cose non si possono nascondere più di tanto checché la gente creda. Prima o poi salta fuori e sarei professionalmente rovinata. Per cui ho mantenuto le distanze in modo chiaro accertandomi che nessuno potesse equivocare. Devo dirti però che mi sono sentita molto lusingata ed ho pensato a lui mentre mi masturbavo la sera a letto in albergo ed ho cominciato a fantasticare su come sarebbe stato con te e lui insieme. Sono entrata nell’idea quindi di una avventura a tre ed avevo un gran desiderio di sfogare la mia voglia. Sono insomma in calore. Spero che questo non ti offenda”. Le risposi: “Linda, innanzitutto grazie per la tua sincerità e per aver rispettato i nostri accordi. Ti ho detto diverse volte che si vuoi farti qualcuno, basta che tu me lo dica prima e che poi mi racconti ed io sono d’accordo. Per me l’eccitante è il vederti godere e saperti contenta ed essere partecipe anche se non presente. Io mi fotto le mogli dei tuoi uomini ma solo perché mi piace farlo mentre ti vedo chiavare i loro mariti. È la tua libidine e conseguente porcaggine che mi eccita. In questo caso il discorso del lavoro rimane chiaramente la ragione più importante per non esserti fatta il tuo collega. Sono comunque contento che abbiamo fatto questo passo con Sandro e che ti sia piaciuto. È stato per me veramente appagante vederti chiavare con me e con Sandro comportandoti da vera porcella! Alla prossima!” E la baciai con passione. Arrivati in camera me la inculai con gusto e venni nel suo intestino con quanta sborra mi era rimasta nelle palle.
Casta e pura ufficialmente ed a tutti nota come donna seria, impegnata, di successo nel suo lavoro, è una dirigente con un bellissimo percorso professionale. Rispettata nel suo settore tanto da essere chiamata ad aiutare a formulare politiche economiche, ed impegnata ad un alto livello anche personalmente, portando avanti con l’esempio l’avanzamento delle donne nel mondo del lavoro, Ricercata come mentore per donne giovani che iniziano la loro carriera.
In privato è tutta un’altra cosa. Ama il sesso, è disinibita sin da ragazza, lo è diventata sempre più col passare degli anni. Prende l’iniziativa quando ha voglia senza problemi. Le piace il cazzo e occasionalmente anche la figa. Ama farsi farcire tutti i suoi orifizi. Fin da subito mi ha dato il culo, e mi ha fatto sapere quanto le piace succhiare il cazzo. Il nostro rapporto è andato sempre più evolvendosi aggiungendo avventure sempre più libertine.
Siamo scambisti da diversi anni e lei si è fatta una buona dose di cazzi ed occasionalmente di fighe, io per contro mi sono fatto diverse mogli dei maschi che Linda si è chiavata. Lascio sia sempre lei a scegliere con chi accoppiarsi. Ama moltissimo esibirsi non perde l’occasione di mostrare la figa ed il culo quando le circostanze lo permettono. Le piace moltissimo il sesso orale, soprattutto darlo e quando fa un pompino le piace ingoiare la sborra; gode quando il maschio di turno si svuota le palle nella sua gola. Le piace fare sesso davanti ad altri e mostrare la fica, che tiene ben rasata, a gambe oscenamente aperte.
Mi da il culo chiedendomi lei di incularla a dovere e gode anche così con il mio cazzo piantato fino in fondo nel suo intestino. Ama I vibratori di ogni genere e se li infila nell’altro orifizio mentre la monto in culo o in figa, le piace sentire le vibrazioni mentre la chiavo.
Dato il suo profilo professionale molto visibile tutte le nostre avventure avvengono in segreto e in luoghi lontani da casa. La trasferta la eccita, farlo in luoghi non comuni con persone sconosciute sono le cose che le piacciono di più e, quando è in vena, le avventure diventano veramente piccanti. Ama I privè.
Con questi miei primi racconti mi ripropongo di narrare le “prime” volte di quando abbiamo oltrepassato un limite che non avevamo valicato prima.
Questo episodio è avvenuto qualche anno fa, prima del Covid. Per lavoro Linda si doveva recare in una capitale europea dove eravamo stati insieme e separatamente diverse volte in anni precedenti. Questa volta lei partì prima, il lunedì, ed io la raggiunsi il venerdì sera. Il programma era di passare un bel fine settimana fuori città, insieme. Come facciamo di solito quando viaggiamo avevamo in programma una visita al nostro solito privé il sabato per una serata scambista.
Lei era stata impegnata tutta la settimana con il lavoro e sentivo, alla sera quando ci parlavamo al telefono, che era via via sempre più tesa ed allo stesso tempo stranamente eccitata. Aveva bisogno di sfogarsi. Arrivai il venerdì nel tardo pomeriggio e andai subito all’albergo dove Linda mi aspettava. Era un albergo diverso da quello dove era stata tutta la settimana, più vicino ai luoghi che ci piacevano. Era già pronta, con un vestitino elegante, sexy, scarpe col tacco alto, truccata, docciata e profumata. Era già nello spirito della serata. Io feci una doccia velocissima e mi cambiai. Scendemmo al bar dell’albergo a prenderci un aperitivo per cominciare la serata. Mi raccontò della settimana e dei problemi che aveva avuto col lavoro. Parlandone si sfogò un po’ e cominciò a rilassarsi. Il bar era vuoto. Seduta al bancone cominciò a far battute con il barista, scambiando prima scherzetti innocenti poi commenti un po’ più spinti, io stetti al gioco. Disse al barista, ammiccando, che eravamo in città quel fine settimana per giocare un po’. Il barista era un uomo di mezza età di bel aspetto. Camicia nera aperta su un petto che doveva essere muscoloso, intelligente e sagace, proprio come piace a Linda. Tra risatine e sguardi eloquenti lui capì quello che eravamo venuti a fare.
Ci congedammo e Linda buttò lì che magari lo avremmo rivisto l’indomani, mettemmo gli aperitivi sul conto della stanza e lei gli diede un bacino sulla guancia. Fui sorpreso da questa mossa di Linda, non aveva mai dato tanta confidenza e i sottintesi facevano trapelare il suo interesse. Ma ne fui contento, chissà mi dissi, questa potrebbe essere la volta buona per una scopata a tre che tanto desideravo ma che lei non mi aveva ancora concesso.
Decidemmo di andare al ristorante vicino cui eravamo stati diverse volte. Una trattoria carina, con un numero limitato di tavoli. Il nostro era in fondo alla sala. Cibo semplice e buono. Il nostro cameriere era giovane, alto con uno sguardo penetrante ed un buon senso dell’umorismo. Vidi Linda flirtare anche con lui, che ricambiava. Sotto la tovaglia mi accarezzava il pacco. Era chiaramente in vena quella sera. Le confessai che vederla flirtare con il barista ed il cameriere mi aveva eccitato e lei sorrise sorniona.
Facemmo quattro passi dopo la cena e poi Linda suggerì di tornare al bar dell’albergo per un bicchierino della staffa. Seduti di nuovo al bancone Linda riprese a flirtare con il barista, ma lui era occupato da diversi clienti, il bar si stava riempiendo di tanti che come noi erano in città per affari, per cui non potè darle retta più di tanto.
Di fianco a lei c’era seduto un uomo, capelli brizzolati, in bella forma, sulla quarantina, elegante nel suo abito da ufficio, Linda si rivolse a lui in inglese, facendo qualche battuta. Poi si presentò: “Piacere, Linda e questo è mio marito, Ludovico e lui: “sono Sandro, piacere tutto mio”. Quattro chiacchiere su chi eravamo cosa facevamo in città e poi lui disse indicando un tavolino appena liberato: “Perché non cui spostiamo lì? Saremmo più comodi”.
Seduti al tavolino il discorso si fece più diretto. Linda gli chiese se era sposato lui disse no, non lo era mai stato. Gli chiese se avesse una ragazza e lui disse che viaggiando praticamente non-stop per lavoro non aveva mai avuto relazioni stabili. Disse che aveva amiche nelle destinazioni più usuali dei suoi viaggi e, un po’ titubante, confessò che erano amiche con benefici. Guardò Linda per capirne la reazione, era chiaro che voleva spostare il discorso sul personale.
Linda non si mostrò per niente scandalizzata anzi. Si voltò verso di me con uno sguardo eloquente come a dire “posso osare?”, io le sorrisi dicendo si con gli occhi. Allora lei gli confessò che noi eravamo scambisti e gli parlò di quanto la nostra esperienza fosse stata ottima per il nostro rapporto matrimoniale. Parlò del fatto che come adulti consenzienti non ci sentivamo per niente in imbarazzo riguardo al sesso e che anche se non eravamo una coppia aperta eravamo però felici di avere rapporti con altre coppie. Ancora una volta fui sorpreso di quanto Linda si fosse aperta.
Gli disse che saremmo andati al privé la sera dopo e che era eccitata all’idea. Lui ci disse che di solito rientrava a casa il venerdì ma che questa volta sarebbe rientrato a casa l’indomani avendo fatto tardi in ufficio. Aggiunse che quella settimana era rimasto a secco perché la solita amica non era disponibile. Ci fu una pausa come per digerire quello che era stato detto. Dopo un poco, incoraggiato dall’atteggiamento e dalla risposta di Linda che non si era dimostrata per nulla imbarazzata da quanto aveva sentito, aggiunse anche che aveva delle amiche sposate con le quali capitava spesso di fare sesso a tre. Disse che sapeva come comportarsi in quelle occasioni avendolo fatto più volte e quali fossero le cose da evitare rispettando i desideri ed i limiti di tutti. Linda disse: “Interessante! Ti piace fare sesso in tre?” Lui annuii e disse che si creava una atmosfera positiva e che la donna in questione si sentiva il centro dell’attenzione e che se i partecipanti sapevano come gestire la situazione era gratificante per tutti.
Disse che non capitava spesso di incontrare donne aperte e disinibite come Linda. Lei era lusingata e vedevo nei suoi occhi la scintilla dell’eccitazione. Sandro le piaceva e lei era chiaramente in calore. Sandro disse che se non fosse stato che era impegnato e doveva tornare a casa l’indomani, sarebbe venuto volentieri con noi al privé sempre che fossimo d’accordo. Io dissi che a me sarebbe andato bene, magari la prossima volta. Linda si girò verso di me e mi diede un bacio a tutta lingua facendomi l’occhiolino.
Poi si girò di nuovo verso Sandro, e disse che non avevamo mai avuto un’esperienza a tre anche se a me sarebbe piaciuto tanto. Disse che non si era mai trovata in una situazione dove si potesse sentire a suo agio, ma che non era contraria di principio; con la persona giusta ed il momento giusto le sarebbe piaciuto provare. Poi notai che Sandro ebbe un sussulto e mi accorsi che lei sotto la tavola Linda aveva allungato una mano sulla sua patta accarezzandolo. e si leccò le labbra soffermandosi a tastare il pacco di Sandro.
Quella tensione che viene sempre quando si incontra qualcuno di nuovo con il quale ci si trova disarmati, come quando ci si dà il primo bacio, la prima volta che si fa all’amore, era palpabile nell’aria. Eravamo tutti e tre elettrizzati ed eccitati come degli adolescenti. Lei continuò a massaggiargli il cazzo ed a guardarlo dritto negli occhi e disse: “sembri eccitato dall’idea a giudicare dal tuo pacco, forse oggi è venuto il momento giusto?”. Dopo poco lui disse con un fil di voce: “mmm perché non andiamo nella mia stanza a continuare la conversazione? Ci facciamo portare una bottiglia di bollicine e festeggiamo il nostro incontro”.
Sgranai gli occhi non credendo a quanto stesse succedendo, ero chiaramente eccitato e Linda sembrava essere pronta al passo. Non ci fu bisogno di dire altro. Mi alzai, pagai il conto e voltatomi notai Linda e Sandro che si baciavano appassionatamente. Alcuni seduti vicini avevano notato quello che stava succedendo Linda aveva appena finito di slinguare me e ora si slinguava Sandro.
Andammo tutti e tre verso gli ascensori con Linda in mezzo che ci teneva a braccetto tutti e due. In ascensore Linda e Sandro continuarono il bacio a tutta bocca e Sandro infilò la mano sotto la gonna di Linda accarezzandola e salendo lungo le cosce fino ad arrivare alla figa. Commentò: “guarda come è già tutta bagnata la,porcella!”. Ormai il ghiaccio era completamente rotto e non c’era più bisogno di mantenere il decoro. Linda disse: “ho tanta voglia di succhiare le vostre nerchie e sentirmi riempita. Non vedo l’ora, Sandro, di gustarmi il tuo bastone” poi aggiunse: “accidenti come è lento questo ascensore!”. Non c’erano più dubbi su come la serata si sarebbe conclusa.
Finalmente arrivammo al decimo piano e quasi correndo andammo alla porta della stanza. Sandro aprì e ci fece entrare. Aveva una bella suite con un salottino, un bel bagno ed un lettone che era della dimensione giusta. Mentre ordinava il servizio in camera Linda ed io ci sedemmo io in poltrona e lei sul divano. Lei mi guardò e richiese se mi andava bene che ci buttassimo in questa avventura, disse che forse si era lasciata trascinare troppo in fretta. La rassicurai e le dissi che non vedevo l’ora di vederla montata da Sandro e che mi piaceva da morire vederla comportarsi così da vera porcella. Lei mi disse: “stasera sarò il vostro giocattolo, mi farò sfondare da voi e mi berrò tutta la sborra che avete nelle palle. Sai come mi piace ingoiare la sborra quando sono eccitata”.
Sandro si sedette di fianco a Linda sul divano e riprese a baciarla e a toccarla ovunque, salendo con le mani di nuovo fino alla sorca fradicia di Linda. Le tolse il perizoma, le allargò le cosce e le infilò due dita in figa penetrandola avanti ed indietro mentre limonavano con le lingue che si contorcevano. Poi le fece togliere il vestito ed il reggiseno. Le prese le tette con le mani e prese a spremerle succhiando con avidità ora l’uno ora l’altro capezzolo facendoli diventare turgidi ed eretti al massimo. Scese poi baciandola sulla pancia, il ventre e finalmente cominciò a leccarle la bernarda. Linda si era sporta in avanti con il bacino fino al bordo del divano e lui si mise in ginocchio a leccarla penetrandola con le dita. Prima due poi tre poi quattro, avanti ed indietro scopandola con la mano mentre succhiava il clitoride.
Linda si stava godendo quello che faceva con gusto, emetteva dei mugolii di piacere, si volse verso di me e mi disse: “vieni tira fuori il tuo cazzo che lo voglio succhiare” mi avvicinai in ginocchio a suo fianco sul divano e le porsi la nerchia che lei si mise in bocca ciucciando avidamente, lei godette con un forte tremito e contrazione. Mi spogliai. In quel mentre bussarono alla porta e Sandro andò ad aprire. Era la cameriera con le bollicine. Linda non si fermò a continuò il suo bocchino. Sandro fece entrare la cameriera che tutta rossa in viso appoggiò il vassoio con lo spumante e il secchio del giaccio sul tavolino davanti a noi; in tutta fretta si voltò e uscì dalla stanza.
Chiusa la porta dietro di lei Sandro disse ridacchiando: “magari sono stato villano a non invitarla ad unirsi a noi” e poi “sono però in vena egoista, oggi facciamo il trio”. Si spogliò anche lui e Linda gli prese il cazzo in mano accarezzandolo e spremendo gentilmente le palle e disse “hmm che bel cazzo duro, lo voglio sentire in gola!”. Sandro suggerì di andare in camera sul letto e ci spostammo lì con linda che ci prese per i cazzi camminando verso il letto. Si mise a pecora con la testa verso la tastiera e lui le infilò il suo bastone tutto in gola. Io la montai da dietro con un colpo secco. Era talmente bagnata che entrai fino in fondo senza nessuno sforzo. Presi a sbatterla con foga e Sandro le afferrò la nuca trombandole la gola con la stessa foga.
La stavamo inchiodando ed arrostendo allo spiedo. Lei gli disse interrompendosi per un attimo: “sborrami in bocca, fammi sentire il tuo sapore!” E poi rivolta a tutti e due: “Stasera sono la vostra zoccola, fottetemi con tutto quello che avete!” Lui non resistette molto nella gola di Linda e venne copiosamente. Linda da brava bocchinara esperta deglutì tutto spingendosi fino a toccargli il ventre con la bocca e se lo tenne così dentro fino a quando lui non ebbe finito di svuotarsi le palle. Si ritrasse e riprese il fiato e disse: “che buona la tua sborra, tanta e gustosa!Mi piace scopare a tre!” Lo ripulì per bene con la lingua mentre io continuavo a trombarla da dietro. Lui non dava segni di perdere l’erezione e lei disse: "ora montami tu fammi sentire questo bellissimo cazzo che mi riempia la figa”. Si girò e messasi alla missionaria spalancò le gambe tenendosele sotto le ginocchia, alte ed oscenamente aperte. “Ti piace la mia sorca? Guarda come Ludovico mi ha aperta per bene! Dai fottimi, sono la vostra troia in calore oggi, voglio godere con te!” disse a Sandro. Lui si infilò il preservativo e prese a chiavarla con forza dicendole “eccotelo zoccola, te lo do tutto”.
Linda era con la testa al bordo del letto per cui io mi misi in piedi a chiavarla in gola. Entrò tutto fino alle palle e mi misi a chiavarle la bocca come fosse la sua fregna. I colpi miei e di Sandro le facevano ballonzolare le tette. Le dissi: “oh come mi piace vederti così porca, era da tempo che sognavo di vederti trombata così. Dai troia godi!” Lei venne di nuovo poco dopo seguita da Sandro che si svuotò per la seconda volta con un grugnito. La scena era troppo eccitante, io non ce la feci a trattenermi e le svuotai in gola tutta la sborra che mi ero tenuto dentro durante la settimana. Continuai a chiavarla in bocca fino a quando non sentii il mio cazzo cominciare ad ammollarsi. Lei tolse il preservativo a Sandro facendo attenzione che la sborra rimanesse dentro poi se lo portò alla bocca e lo svuotò ingoiando quello che era stata la seconda sborrata di Sandro. Le dissi: “allora ti è piaciuta la doppia dose di sborra troia?” E lei disse: “oh sii, ne berrei ancora se ne aveste!”. Era stato breve ma molto intenso questo incontro. E come vedrete apri le porte a tante nuove avventure.
Ci scambiammo gli indirizzi della mail, ringraziammo e, rivestitici, ritornammo alla nostra stanza. Camminammo in silenzio verso l’ascensore. Io le dissi, “grazie Linda! Lo desideravo da tanto” e lei disse “è piaciuto tanto anche a me, lo voglio rifare, non pensavo fosse così bello. Mi sono sentita il centro dell’attenzione e non ho avuto nessun imbarazzo. Poi Sandro mi piace, ha un bel cazzo, dei bei modi e ci sa fare. Chissà forse si apre un nuovo capitolo per noi”.
Le chiesi cosa le avesse fatto fare il passo. Tirò un sospiro e disse: “devo confessare che malgrado la settimana fosse stata veramente pesante sul lavoro, un nuovo collega della filiale ha attratto la mia attenzione ed io la sua. Mi ha fatto una corte spietata ed era chiaro che se avessi anche solo dato un millimetro si sarebbe preso tutto. Per motivi ovvi non mi sono lasciata coinvolgere. Prima di tutto non siamo una coppia aperta e senza il tuo consenso non ti avrei mai messo le corna. Poi se lo avessi fatto io, sarebbe giusto che lo potessi fare anche tu e non voglio che andiamo per quella strada. Poi è un collega di lavoro e non possiamo permetterci di mischiare le due cose perché in un modo o nell’altro queste cose non si possono nascondere più di tanto checché la gente creda. Prima o poi salta fuori e sarei professionalmente rovinata. Per cui ho mantenuto le distanze in modo chiaro accertandomi che nessuno potesse equivocare. Devo dirti però che mi sono sentita molto lusingata ed ho pensato a lui mentre mi masturbavo la sera a letto in albergo ed ho cominciato a fantasticare su come sarebbe stato con te e lui insieme. Sono entrata nell’idea quindi di una avventura a tre ed avevo un gran desiderio di sfogare la mia voglia. Sono insomma in calore. Spero che questo non ti offenda”. Le risposi: “Linda, innanzitutto grazie per la tua sincerità e per aver rispettato i nostri accordi. Ti ho detto diverse volte che si vuoi farti qualcuno, basta che tu me lo dica prima e che poi mi racconti ed io sono d’accordo. Per me l’eccitante è il vederti godere e saperti contenta ed essere partecipe anche se non presente. Io mi fotto le mogli dei tuoi uomini ma solo perché mi piace farlo mentre ti vedo chiavare i loro mariti. È la tua libidine e conseguente porcaggine che mi eccita. In questo caso il discorso del lavoro rimane chiaramente la ragione più importante per non esserti fatta il tuo collega. Sono comunque contento che abbiamo fatto questo passo con Sandro e che ti sia piaciuto. È stato per me veramente appagante vederti chiavare con me e con Sandro comportandoti da vera porcella! Alla prossima!” E la baciai con passione. Arrivati in camera me la inculai con gusto e venni nel suo intestino con quanta sborra mi era rimasta nelle palle.
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