Preda di guerra 7 bis: Il generale Rashid - Un nuovo padrone 2
di
PricK
genere
dominazione
IL GENERALE RASHID – UN NUOVO PADRONE 2
I colpi si fermarono anche se il corpo di Diana rimase teso mentre aspettava la loro ripresa. Invece, sentì il Generale in piedi dietro di lei e poi sentì la sua mano allargare le sue netiche. Involontariamente si irrigidì, poi, con un atto di volontà, fece rilassare i muscoli. Diana sapeva cosa sarebbe successo il Generale stava per sodomizzarla. Dopo lo stupro di gruppo anale che aveva sofferto con Yazeed ed i suoi uomini lei sapeva benissimo che combatterlo sarebbe stato inutile (d’altronde il suo culo lo avevano oramai preso e goduto così tanti al bordello ufficiali che non era più un problema concederlo) ed inarcò, come spinta da una volontà superiore, la schiena in modo da offrire la figa ed il buco del culo al suo prossimo stupratore, era oramai un riflesso condizionato nel mentre si girò a guardare il Generale, infatti le era stato insegnato a guardare sempre gli uomini che la godevano per dar loro maggiore soddisfazione. Diana si accorse che aveva un cazzo enorme e rigido, ancora più grosso di quello di Yazeed e del suo sergente…era grosso come il cazzo di un mulo e stava puntando verso il suo culo. Diana ammaestrata dalle precedenti multiple sodomizzazioni cercò, suo malgrado, di aprirsi il più possibile come le era stato insegnato in segno di sottomissione per favorire la penetrazione nel cazzo nel suo nuovo stupratore, sentì la testa dell'enorme pene premere contro il suo ano non più vergine e poi la familiare sensazione di bruciore mentre la cappella valicava il suo sfintere. Poi sentì la familiare pressione mentre il pene del Generale Rashid riempiva il suo colon, mandando dolorosi crampi attraverso le sue viscere e nel suo cervello ma risvegliando un desiderio animale e primordiale di sesso che incominciò a farle colare il culo e la figa.
"AHHHHH !!!!!! OOHHHH !! Fa male, Pleaseee!"
Rashid fu felice di trovarla così facile da penetrare, si accorse che Diana si posizionava in modo da favorire la penetrazione ed apprezzò la sottomissione di quella cagna americana, mentre Diana si inarcava sporgendo in fuori il culo le spinse il cazzo fino in fondo e la impalò completamente accorgendosi che il culo della prigioniera stava cominciando a bagnarsi ed a lubrificarsi. Diana pur sotto gli assalti del Generale ed in modo quasi involontario cominciò a pompare con il culo come le era stato insegnato, contraendo, sia pur con dolore, lo sfintere in modo da mungere il cazzo ed aumentare il piacere del suo stupratore. Rashid apprezzò l'abilità della prigioniera, si fermò un attimo e lasciò che Diana muovesse il suo culo oramai totalmente lubrificato sul suo cazzo poi riprese a pompare ed allungò le mani intorno alla donna per afferrare i sui seni. Il generale trovò i suoi capezzoli già eccitati ed eretti e li afferrò tra le sue dita, stringendoli in concerto con le sue spinte nel culo di Diana. Assaporò il modo in cui Diana si contorceva sotto di lui cercando di compiacerlo; lo eccitò più di quanto gli aspetti fisici del semplice sesso potessero mai avere.
"Troia americana, sei la mia prigioniera, farai qualunque cosa io dica, quando lo dirò, se mi sfidi in minima parte, ti batterò con quella cintura fino a che non vi sarà più pelle sul tuo corpo," Rashid sussurò nel suo orecchio mentre continuava a cavalcare il suo culo, "Mi mostrerai il rispetto che merito, puttana!"
Diana involontariamente strinse lo sfintere ancor di più per lo shock quando il generale le parlò in inglese. Una spinta e una dolorosa torsione dei suoi capezzoli sensibili le ricordarono di non combatterlo. Appoggiò la testa contro il muro e cercò di rilassare tutto il suo corpo, sperando di superare lo stupro con il minor dolore possibile.
"Puttana, mi risponderai quando parlo", abbaiò, stringendo dolorosamente i suoi capezzoli mentre parlava.
"Sì signore, io ... io sono la sua puttana ... AAAAAHH! Mi piace, signore…MI STA SFONDANDO IL CULO!!!!…OOOOOHH!," Diana soffocò tra i gemiti mentre la sodomizzava e torturava i suoi capezzoli.
Apparentemente soddisfatto, Rashid si è concentrò sul culo di Diana, il ritmo delle sue spinte aumentò mentre lui pompava sempre più forte nel suo culo. Diana pensò che si sentiva come se le stesse spingendo una mazza da baseball nel culo. Il dolore sembrò a Diana continuare all'infinito mentre il Generale cavalcava il suo culo e le martoriava i seni con le unghie. Era tutto ciò che poteva fare era appoggiare la testa contro il muro e concentrarsi sulle sue spinte tra le urla ma all'improvviso le montò l'orgasmo e mentre il suo culo e la sua figa sbrodolavano secrezioni Diana cominciò a godere ed a pompare con il culo ululando per il piacere del Generale…”GODOOOO!!!! VENGOOOOO!!!”. Mentre Diana veniva il Generale ebbe un parossismo di spinte, ma, alla fine, le spinte del martello pneumatico si fermarono e lei poté sentire un liquido caldo che riempiva, piacevolmente, i suoi intestini. Era da due giorni che Diana non veniva stuprata e le sembrava che il suo culo e la sua figa fossero animate di una loro propria volontà e desiderosi di cazzo e di sborra.
Diana rimase inebetita mentre Rashid slegava le sue mani e le faceva retrocedere dietro la schiena. Poi lui le slacciò i piedi e la condusse in un letto nell'angolo.
La fece inginocchiare accanto al letto e disse: "Sto per mettere alla prova la tua ubbidienza: se fallisci, ti frusterò due volte più forte di quello che ho appena fatto". Estraendo la pistola dalla fondina, Rashid continuò: "Ti ordino di leccare il sudiciume dal mio cazzo, se i tuoi denti mi toccano il mio cazzo, ti ucciderò".
Con la pistola alla testa, Diana fissò disgustata le macchie scure sul suo cazzo mezzo eretto. Il suo stomaco si rivoltò al pensiero di dove quell'enorme cazzo fosse appena stato. Ma era troppo spaventata per rifiutare, d'altronde non era la prima volta che era costretta a tale abiezione, talvolta anche Yazeed ed il traduttore erano soliti sodomizzarla senza clistere e farsi pulire il cazzo, anche se spesso gli ufficiali al bordello la costringevano a subire clisteri in pubblico per non lordarsi il cazzo ed umiliarla. Lentamente e con riluttanza, tirò fuori la lingua e la fece scorrere sul lato inferiore del suo pene macchiato di merda. Continuò a leccare il cazzo fino a quando tutte le macchie scure erano sparite e l'organo da mezzo duro era diventato di nuovo totalmente eretto e lucido della sua saliva. Il sapore amaro delle sue stesse feci le riempì la bocca ma continuò a leccare finché non rimase traccia della sua merda.
A quel punto si distese spontaneamente sul letto e, come aveva fatto più volte nel bordello ufficiali, mise le sue mani sulla figa divaricandone il più possibile le labbra per far vedere al Generale la sua vagina che stava colando umori e squirtando. Il Generale accolse con piacere la resa di Diana e subito la impalò in figa con il suo cazzo spropositato e cominciò a cavalcarle la figa con brutalità tirando fuori il cazzo ed infilandolo poi di colpo sino alla radice mentre Diana teneva la vulva spalancata con le mani ed il suo corpo era scosso da orgasmi plurimi e subentranti, totalmente fuori del suo controllo, le sue grida di piacere "VENGOOOOO!!!! GODOOOOOO!!!!" rieccheggiavano nella caserma per il piacere di Rashid e di quelli che la avrebbero montata i giorni successivi, una volta che il Generale avesse soddisfatto completamente la sua lussuria.
I colpi si fermarono anche se il corpo di Diana rimase teso mentre aspettava la loro ripresa. Invece, sentì il Generale in piedi dietro di lei e poi sentì la sua mano allargare le sue netiche. Involontariamente si irrigidì, poi, con un atto di volontà, fece rilassare i muscoli. Diana sapeva cosa sarebbe successo il Generale stava per sodomizzarla. Dopo lo stupro di gruppo anale che aveva sofferto con Yazeed ed i suoi uomini lei sapeva benissimo che combatterlo sarebbe stato inutile (d’altronde il suo culo lo avevano oramai preso e goduto così tanti al bordello ufficiali che non era più un problema concederlo) ed inarcò, come spinta da una volontà superiore, la schiena in modo da offrire la figa ed il buco del culo al suo prossimo stupratore, era oramai un riflesso condizionato nel mentre si girò a guardare il Generale, infatti le era stato insegnato a guardare sempre gli uomini che la godevano per dar loro maggiore soddisfazione. Diana si accorse che aveva un cazzo enorme e rigido, ancora più grosso di quello di Yazeed e del suo sergente…era grosso come il cazzo di un mulo e stava puntando verso il suo culo. Diana ammaestrata dalle precedenti multiple sodomizzazioni cercò, suo malgrado, di aprirsi il più possibile come le era stato insegnato in segno di sottomissione per favorire la penetrazione nel cazzo nel suo nuovo stupratore, sentì la testa dell'enorme pene premere contro il suo ano non più vergine e poi la familiare sensazione di bruciore mentre la cappella valicava il suo sfintere. Poi sentì la familiare pressione mentre il pene del Generale Rashid riempiva il suo colon, mandando dolorosi crampi attraverso le sue viscere e nel suo cervello ma risvegliando un desiderio animale e primordiale di sesso che incominciò a farle colare il culo e la figa.
"AHHHHH !!!!!! OOHHHH !! Fa male, Pleaseee!"
Rashid fu felice di trovarla così facile da penetrare, si accorse che Diana si posizionava in modo da favorire la penetrazione ed apprezzò la sottomissione di quella cagna americana, mentre Diana si inarcava sporgendo in fuori il culo le spinse il cazzo fino in fondo e la impalò completamente accorgendosi che il culo della prigioniera stava cominciando a bagnarsi ed a lubrificarsi. Diana pur sotto gli assalti del Generale ed in modo quasi involontario cominciò a pompare con il culo come le era stato insegnato, contraendo, sia pur con dolore, lo sfintere in modo da mungere il cazzo ed aumentare il piacere del suo stupratore. Rashid apprezzò l'abilità della prigioniera, si fermò un attimo e lasciò che Diana muovesse il suo culo oramai totalmente lubrificato sul suo cazzo poi riprese a pompare ed allungò le mani intorno alla donna per afferrare i sui seni. Il generale trovò i suoi capezzoli già eccitati ed eretti e li afferrò tra le sue dita, stringendoli in concerto con le sue spinte nel culo di Diana. Assaporò il modo in cui Diana si contorceva sotto di lui cercando di compiacerlo; lo eccitò più di quanto gli aspetti fisici del semplice sesso potessero mai avere.
"Troia americana, sei la mia prigioniera, farai qualunque cosa io dica, quando lo dirò, se mi sfidi in minima parte, ti batterò con quella cintura fino a che non vi sarà più pelle sul tuo corpo," Rashid sussurò nel suo orecchio mentre continuava a cavalcare il suo culo, "Mi mostrerai il rispetto che merito, puttana!"
Diana involontariamente strinse lo sfintere ancor di più per lo shock quando il generale le parlò in inglese. Una spinta e una dolorosa torsione dei suoi capezzoli sensibili le ricordarono di non combatterlo. Appoggiò la testa contro il muro e cercò di rilassare tutto il suo corpo, sperando di superare lo stupro con il minor dolore possibile.
"Puttana, mi risponderai quando parlo", abbaiò, stringendo dolorosamente i suoi capezzoli mentre parlava.
"Sì signore, io ... io sono la sua puttana ... AAAAAHH! Mi piace, signore…MI STA SFONDANDO IL CULO!!!!…OOOOOHH!," Diana soffocò tra i gemiti mentre la sodomizzava e torturava i suoi capezzoli.
Apparentemente soddisfatto, Rashid si è concentrò sul culo di Diana, il ritmo delle sue spinte aumentò mentre lui pompava sempre più forte nel suo culo. Diana pensò che si sentiva come se le stesse spingendo una mazza da baseball nel culo. Il dolore sembrò a Diana continuare all'infinito mentre il Generale cavalcava il suo culo e le martoriava i seni con le unghie. Era tutto ciò che poteva fare era appoggiare la testa contro il muro e concentrarsi sulle sue spinte tra le urla ma all'improvviso le montò l'orgasmo e mentre il suo culo e la sua figa sbrodolavano secrezioni Diana cominciò a godere ed a pompare con il culo ululando per il piacere del Generale…”GODOOOO!!!! VENGOOOOO!!!”. Mentre Diana veniva il Generale ebbe un parossismo di spinte, ma, alla fine, le spinte del martello pneumatico si fermarono e lei poté sentire un liquido caldo che riempiva, piacevolmente, i suoi intestini. Era da due giorni che Diana non veniva stuprata e le sembrava che il suo culo e la sua figa fossero animate di una loro propria volontà e desiderosi di cazzo e di sborra.
Diana rimase inebetita mentre Rashid slegava le sue mani e le faceva retrocedere dietro la schiena. Poi lui le slacciò i piedi e la condusse in un letto nell'angolo.
La fece inginocchiare accanto al letto e disse: "Sto per mettere alla prova la tua ubbidienza: se fallisci, ti frusterò due volte più forte di quello che ho appena fatto". Estraendo la pistola dalla fondina, Rashid continuò: "Ti ordino di leccare il sudiciume dal mio cazzo, se i tuoi denti mi toccano il mio cazzo, ti ucciderò".
Con la pistola alla testa, Diana fissò disgustata le macchie scure sul suo cazzo mezzo eretto. Il suo stomaco si rivoltò al pensiero di dove quell'enorme cazzo fosse appena stato. Ma era troppo spaventata per rifiutare, d'altronde non era la prima volta che era costretta a tale abiezione, talvolta anche Yazeed ed il traduttore erano soliti sodomizzarla senza clistere e farsi pulire il cazzo, anche se spesso gli ufficiali al bordello la costringevano a subire clisteri in pubblico per non lordarsi il cazzo ed umiliarla. Lentamente e con riluttanza, tirò fuori la lingua e la fece scorrere sul lato inferiore del suo pene macchiato di merda. Continuò a leccare il cazzo fino a quando tutte le macchie scure erano sparite e l'organo da mezzo duro era diventato di nuovo totalmente eretto e lucido della sua saliva. Il sapore amaro delle sue stesse feci le riempì la bocca ma continuò a leccare finché non rimase traccia della sua merda.
A quel punto si distese spontaneamente sul letto e, come aveva fatto più volte nel bordello ufficiali, mise le sue mani sulla figa divaricandone il più possibile le labbra per far vedere al Generale la sua vagina che stava colando umori e squirtando. Il Generale accolse con piacere la resa di Diana e subito la impalò in figa con il suo cazzo spropositato e cominciò a cavalcarle la figa con brutalità tirando fuori il cazzo ed infilandolo poi di colpo sino alla radice mentre Diana teneva la vulva spalancata con le mani ed il suo corpo era scosso da orgasmi plurimi e subentranti, totalmente fuori del suo controllo, le sue grida di piacere "VENGOOOOO!!!! GODOOOOOO!!!!" rieccheggiavano nella caserma per il piacere di Rashid e di quelli che la avrebbero montata i giorni successivi, una volta che il Generale avesse soddisfatto completamente la sua lussuria.
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