Guarda che Luna!
di
LonelyDickens
genere
tradimenti
27 Luglio 2018 serata caldissima. Esco a fare una piccola passeggiata alla ricerca di un po’ di refrigerio notturno dopo una giornata dannatamente infernale passata a fare il meno possibile a casa. Mia moglie ha preferito andarsene a dormire.
Durante la mia passeggiata incrocio Damiano e Moira, una coppia di amici con la quale usciamo spesso per qualche cena o qualche gita.
Dopo un po’ di convenevoli, lui mi invita a casa loro
“C’è l’eclissi lunare stasera, monto il telescopio e ce la guardiamo dalla terrazza”
Accetto volentieri, tanto non ho nulla da fare
Devo premettere che ho sempre avuto fantasie su Moira. E’ una bella donna, mora, due bei seni, delle belle gambe e un culo da favola che sembra fatto di marmo. Nelle poche volte che siamo stati in piscina con loro, io spesso, fingendo di leggere un libro, mi scrutavo per bene il corpo di lei e cercavo con lo sguardo di imprimere nella mia mente ogni singolo dettaglio, un neo, una pieghetta della pelle, qualsiasi cosa utile a riprodurmi l’immagine del corpo di lei quando in seguito avrei fantasticato masturbandomi. E spesso nei miei solitari me la immaginavo posseduta da me e da altri, fino a spingermi a vederla sottomessa da uomini brutti e rozzi, a fare le porcate più inimmaginabili.
Per cui l’idea di stare sul terrazzo con loro mi eccita. Chissà semmai si presenta un’occasione per sfiorarla, per annusarla o addirittura per tentare un azzardato approccio.
Dunque siamo nell’oscurità del terrazzo (un poggiolo stretto e lungo, per la verità) e Damiano è intento a montare il telescopio. Io e Moira siamo uno accanto all’altra, appoggiati con i gomiti conserti sul parapetto del poggiolo e osserviamo la luna ad occhio nudo, commentandone le minime variazioni
Con movimenti impercettibili, allargo il gomito verso il suo, millimetro dopo millimetro, finché riesco a stabilire un contatto. Non è niente. Sono solo due gomiti che si toccano, pelle con pelle. Ma tanto basta per cominciare a sentire un inturgidimento del mio membro
“Ecco fatto” commenta Damiano, finito di istallare l’aggeggio “Ora viene il bello. Devo puntare il mirino e poi ci godiamo sta luna”
Quindi ci risolleviamo dal nostro appoggio sul davanzale e lei si mette in piedi dietro di lui ed io, di conseguenza, dietro di lei
Damiano è intento a guardare dentro al mirino per cercare la miglior inquadratura e l’operazione si protrae per qualche minuto, durante il quale io, eccitato, cerco un altro contatto con la sua donna, la mia preda per stasera, il mio sogno proibito.
Mi avvicino con il corpo sempre più verso di lei e, come un’ape che si appoggia delicatamente su un fiore, arrivo al contatto. Il mio cazzo semirigido è appoggiato alle sue chiappe, dritto nel mezzo.
Lei non si muove. Non si volta. Non dice nulla. Eppure lo sta sentendo di sicuro.
“Ancora un po’ di pazienza e ci siamo” dice Damiano sempre più indaffarato nella sua messa a punto
“Tranquillo, fai con comodo. La Luna non scappa …” gli risponde lei
Sono parole che mi scatenano un’immediata e violenta eccitazione, perché le interpreto come una sorta di via libera … di va bene così … di continua pure …
Sento il cazzo irrigidirsi come non mai e, azzardando definitivamente, glielo premo bene affondandoglielo dentro alle chiappe, lei abbassa lentamente una mano e me la appoggia sul fianco. E’ il definitivo lasciapassare.
Comincio a strusciarle il cazzo sul culo, sempre lentamente. C’è comunque la concreta possibilità di essere scoperti da Damiano, per cui i movimenti sono quasi dissimulati, al rallentatore. E il tutto assume una carica ancora più erotica. Il piacere del proibito. Non sto solamente desiderando la donna del mio amico, ma sto anche usando il corpo di lei per puro piacere sessuale. E lei, sta accondiscendendo a questo mio scopo, e accompagna il miei movimenti con un languido e delicato movimento del culo, come una sorta di danza sensuale. Il tutto avviene a pochissimi centimetri da suo marito, mio amico.
“Eccola, dovremmo esserci” commenta Damiano staccando l’occhio dal mirino e facendoci ricomporre un attimo, e quindi facendoci staccare. Poi lui si mette lateralmente al telescopio e appoggia l’occhio per osservare la meravigliosa luna che si staglia sopra di noi
Stavolta è il culo di lei che arretra cautamente e giunge al contatto con il mio cazzo. E continua il lavoro di strusciamento precedentemente interrotto.
Io la lascio fare e le cingo i fianchi con le mani. Lei prontamente fa scivolare le sue sopra le mie e me le stringe, me le carezza.
Avrei una gran voglia di scoparmela, così, ora. Alzarle la gonna, scostarle le mutande e penetrarla da dietro. Penso che sborrerei in 30 secondi, tale è l’eccitazione.
“Guarda che meraviglia!” esclama Damiano estasiato dalla visione celestiale di una Luna per metà offuscata dal cono d’ombra della terra e per l’altra metà rossa come il fuoco
Io invece il fuoco lo sento dentro ai pantaloni, e lo sto strofinando sulle marmoree chiappe di sua moglie. Sono davvero quasi al culmine di un’eccitazione mai provata prima d’ora. Stacco una mano dai sui fianchi e la faccio scivolare dapprima sulla sua pancia e poi salgo via via più su, fino a raggiungere uno dei suoi bellissimi seni e glielo agguanto, stringendoglielo e strizzandoglielo. Il cazzo mi sta per scoppiare. Comincio a darle dei colpi di cazzo come a simulare una scopata e glielo sbatto sul culo. Con la stessa mano salgo ancora, le carezzo il collo, la guancia. Arrivo alla bocca e le infilo dentro due dita. Lei le accoglie leccandole. E’ davvero troppo per resistere.
Comincio a sborrarmi dentro i pantaloni ed ho un sussulto che mi fa sospirare un attimo. Cerco di fingere di avere la tosse. Mi stacco da lei e dico
“Devo andare un attimo al bagno”
“Ti accompagno” dice Moira “Perché non so se è in ordine”
Damiano continua ad osservare la sua Luna e sembra non essersi accorto del tradimento appena consumato alle sue spalle
Moira quindi mi scorta fino al bagno e, appena dentro, mi dice
“Tiralo fuori!”
Io imbarazzatissimo le rispondo
“Sono già venuto!”
“Sssshh” mi zittisce lei, chinandosi davanti a me e slacciandomi i pantaloni. Poi mi abbassa le mutande imbrattate di sperma e mi prende con una mano il cazzo semirigido e tutto unto di sperma e se lo affonda dentro alla bocca succhiando e leccando tutto il liquido.
Io le carezzo la testa mentre lei mi sta facendo un bidet con la lingua
“Moira!” chiama Damiano dal poggiolo “Vieni a vedere che meraviglia di Luna!”
“MMmmm” risponde lei con la bocca piena, e poi staccandosi “SBOLPP … arrivo amore! Sistemo un attimo il bagno!” poi riprende il lavoro di pulizia del mio cazzo ripulendolo per bene
“Adesso vado” mi sussurra “sennò si insospettisce! Ma tra di noi non finisce qua!” e si alza, mi da un bacio sulla bocca e mi passa la lingua dentro. Sa di sborra. La mia sborra.
Di ritorno dal bagno poi, ho dovuto fingere di meravigliarmi nell’osservare la Luna. In fondo lo dovevo, almeno per tutto il lavoro che aveva fatto Damiano.
“Un eclissi che non scorderò mai” commento prima di congedarmi da loro
Durante la mia passeggiata incrocio Damiano e Moira, una coppia di amici con la quale usciamo spesso per qualche cena o qualche gita.
Dopo un po’ di convenevoli, lui mi invita a casa loro
“C’è l’eclissi lunare stasera, monto il telescopio e ce la guardiamo dalla terrazza”
Accetto volentieri, tanto non ho nulla da fare
Devo premettere che ho sempre avuto fantasie su Moira. E’ una bella donna, mora, due bei seni, delle belle gambe e un culo da favola che sembra fatto di marmo. Nelle poche volte che siamo stati in piscina con loro, io spesso, fingendo di leggere un libro, mi scrutavo per bene il corpo di lei e cercavo con lo sguardo di imprimere nella mia mente ogni singolo dettaglio, un neo, una pieghetta della pelle, qualsiasi cosa utile a riprodurmi l’immagine del corpo di lei quando in seguito avrei fantasticato masturbandomi. E spesso nei miei solitari me la immaginavo posseduta da me e da altri, fino a spingermi a vederla sottomessa da uomini brutti e rozzi, a fare le porcate più inimmaginabili.
Per cui l’idea di stare sul terrazzo con loro mi eccita. Chissà semmai si presenta un’occasione per sfiorarla, per annusarla o addirittura per tentare un azzardato approccio.
Dunque siamo nell’oscurità del terrazzo (un poggiolo stretto e lungo, per la verità) e Damiano è intento a montare il telescopio. Io e Moira siamo uno accanto all’altra, appoggiati con i gomiti conserti sul parapetto del poggiolo e osserviamo la luna ad occhio nudo, commentandone le minime variazioni
Con movimenti impercettibili, allargo il gomito verso il suo, millimetro dopo millimetro, finché riesco a stabilire un contatto. Non è niente. Sono solo due gomiti che si toccano, pelle con pelle. Ma tanto basta per cominciare a sentire un inturgidimento del mio membro
“Ecco fatto” commenta Damiano, finito di istallare l’aggeggio “Ora viene il bello. Devo puntare il mirino e poi ci godiamo sta luna”
Quindi ci risolleviamo dal nostro appoggio sul davanzale e lei si mette in piedi dietro di lui ed io, di conseguenza, dietro di lei
Damiano è intento a guardare dentro al mirino per cercare la miglior inquadratura e l’operazione si protrae per qualche minuto, durante il quale io, eccitato, cerco un altro contatto con la sua donna, la mia preda per stasera, il mio sogno proibito.
Mi avvicino con il corpo sempre più verso di lei e, come un’ape che si appoggia delicatamente su un fiore, arrivo al contatto. Il mio cazzo semirigido è appoggiato alle sue chiappe, dritto nel mezzo.
Lei non si muove. Non si volta. Non dice nulla. Eppure lo sta sentendo di sicuro.
“Ancora un po’ di pazienza e ci siamo” dice Damiano sempre più indaffarato nella sua messa a punto
“Tranquillo, fai con comodo. La Luna non scappa …” gli risponde lei
Sono parole che mi scatenano un’immediata e violenta eccitazione, perché le interpreto come una sorta di via libera … di va bene così … di continua pure …
Sento il cazzo irrigidirsi come non mai e, azzardando definitivamente, glielo premo bene affondandoglielo dentro alle chiappe, lei abbassa lentamente una mano e me la appoggia sul fianco. E’ il definitivo lasciapassare.
Comincio a strusciarle il cazzo sul culo, sempre lentamente. C’è comunque la concreta possibilità di essere scoperti da Damiano, per cui i movimenti sono quasi dissimulati, al rallentatore. E il tutto assume una carica ancora più erotica. Il piacere del proibito. Non sto solamente desiderando la donna del mio amico, ma sto anche usando il corpo di lei per puro piacere sessuale. E lei, sta accondiscendendo a questo mio scopo, e accompagna il miei movimenti con un languido e delicato movimento del culo, come una sorta di danza sensuale. Il tutto avviene a pochissimi centimetri da suo marito, mio amico.
“Eccola, dovremmo esserci” commenta Damiano staccando l’occhio dal mirino e facendoci ricomporre un attimo, e quindi facendoci staccare. Poi lui si mette lateralmente al telescopio e appoggia l’occhio per osservare la meravigliosa luna che si staglia sopra di noi
Stavolta è il culo di lei che arretra cautamente e giunge al contatto con il mio cazzo. E continua il lavoro di strusciamento precedentemente interrotto.
Io la lascio fare e le cingo i fianchi con le mani. Lei prontamente fa scivolare le sue sopra le mie e me le stringe, me le carezza.
Avrei una gran voglia di scoparmela, così, ora. Alzarle la gonna, scostarle le mutande e penetrarla da dietro. Penso che sborrerei in 30 secondi, tale è l’eccitazione.
“Guarda che meraviglia!” esclama Damiano estasiato dalla visione celestiale di una Luna per metà offuscata dal cono d’ombra della terra e per l’altra metà rossa come il fuoco
Io invece il fuoco lo sento dentro ai pantaloni, e lo sto strofinando sulle marmoree chiappe di sua moglie. Sono davvero quasi al culmine di un’eccitazione mai provata prima d’ora. Stacco una mano dai sui fianchi e la faccio scivolare dapprima sulla sua pancia e poi salgo via via più su, fino a raggiungere uno dei suoi bellissimi seni e glielo agguanto, stringendoglielo e strizzandoglielo. Il cazzo mi sta per scoppiare. Comincio a darle dei colpi di cazzo come a simulare una scopata e glielo sbatto sul culo. Con la stessa mano salgo ancora, le carezzo il collo, la guancia. Arrivo alla bocca e le infilo dentro due dita. Lei le accoglie leccandole. E’ davvero troppo per resistere.
Comincio a sborrarmi dentro i pantaloni ed ho un sussulto che mi fa sospirare un attimo. Cerco di fingere di avere la tosse. Mi stacco da lei e dico
“Devo andare un attimo al bagno”
“Ti accompagno” dice Moira “Perché non so se è in ordine”
Damiano continua ad osservare la sua Luna e sembra non essersi accorto del tradimento appena consumato alle sue spalle
Moira quindi mi scorta fino al bagno e, appena dentro, mi dice
“Tiralo fuori!”
Io imbarazzatissimo le rispondo
“Sono già venuto!”
“Sssshh” mi zittisce lei, chinandosi davanti a me e slacciandomi i pantaloni. Poi mi abbassa le mutande imbrattate di sperma e mi prende con una mano il cazzo semirigido e tutto unto di sperma e se lo affonda dentro alla bocca succhiando e leccando tutto il liquido.
Io le carezzo la testa mentre lei mi sta facendo un bidet con la lingua
“Moira!” chiama Damiano dal poggiolo “Vieni a vedere che meraviglia di Luna!”
“MMmmm” risponde lei con la bocca piena, e poi staccandosi “SBOLPP … arrivo amore! Sistemo un attimo il bagno!” poi riprende il lavoro di pulizia del mio cazzo ripulendolo per bene
“Adesso vado” mi sussurra “sennò si insospettisce! Ma tra di noi non finisce qua!” e si alza, mi da un bacio sulla bocca e mi passa la lingua dentro. Sa di sborra. La mia sborra.
Di ritorno dal bagno poi, ho dovuto fingere di meravigliarmi nell’osservare la Luna. In fondo lo dovevo, almeno per tutto il lavoro che aveva fatto Damiano.
“Un eclissi che non scorderò mai” commento prima di congedarmi da loro
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