La mia famiglia

di
genere
incesti

Era l’estate immediatamente successiva alla mia licenza liceale, a settembre mi sarei iscritto all’università, e quei giorni me li stavo proprio godendo: rincasavo all’alba e dormivo tutta la mattina. Ma quel giorno avevo esagerato, ed ero tornato, essendo stato in una discoteca sulla costa adriatica, alle otto del mattino. Parcheggiai l’auto appena passato il cancello della villa dove abito al secondo piano, mentre al primo vivono i miei nonni materni con mio zio scapolo, e attraversai a piedi il vialetto. Quando stavo aprendo il portoncino d’ingresso, la mia attenzione fu richiamata da un parlottare che proveniva dalla finestra aperta a piano terra, quella dove c’è la cucina dei nonni. Lanciai dentro uno sguardo e quel che vidi mi lasciò basito: zio Alfredo, il fratello minore di mai madre, stava palpeggiando senza ritegno il culo di nonna Maria, sua madre! Restai impietrito ed incredulo e continuai a spiare. Lui le aveva sollevato completamente la gonna e standole alle spalle le toccava il culo, mentre lei, visibilmente divertita, non solo lo lasciava fare, ma addirittura con una mano gli massaggiava la patta. Il mio stupore si trasformò nella incredulità più assoluta quando vidi apparire anche mio nonno Ubaldo, che si avvicinò ai due con il cazzo in mano dicendo
-me lo avete fatto venire duro, dai Mari adatto da fare, prendimelo in bocca mentre tuo figlio ti scopa!
La nonna si chinò mettendosi a novanta gradi, prese con entrambe le mani il cazzo del marito, lo leccò sulla cappella e poi se lo mise tutto in bocca. Zio Alfredo le sfilò le mutande e senza troppi complimenti glielo mise nella fica e cominciò subito a fotterla con vigore. Il nonno le teneva le mani sulla testa accompagnandone i movimenti e incitandola con frasi oscene
-si…dai…così come lo succhi tu non lo succhia nessuna…mmmhhh che porca che sei…dai continua che ti sborro in bocca!
Mio zio dal canto suo, continuava a darci dentro stringendole le chiappe carnose, e io, invece di provare orrore per quel che stavo vedendo, mi eccitai come una bestia, tirai fuori il cazzo e cominciai a menarmelo furiosamente. Va detto che la nonna è una 62enne ancora molto piacente, con un corpo prosperoso, due enormi tette e un culone grosso. Guardavo come i due se la godevano e come lei a sua vota godeva, e la mia eccitazione cresceva a dismisura. Dovetti fermarmi per non sborrare, perché volevo ritardare la goduta fino alla fina. Il nonno e lo zio vennero quasi simultaneamente nella bocca e nella fica di mia nonna, e a quel punto anche io sborrai dovendo sforzarmi per non emettere nessun gridolino di piacere. Poi sgattaiolai nella mia stanza, ma quel che avevo visto mi aveva sconvolto. Non facevo altro che pensarci, e più ci pensavo più cresceva in me il desiderio di godermi anch’io quella gran porca della nonna. Qualche giorno dopo, approfittando del fatto che lei era sola in casa, andai da lei con una banale scusa. Non sapevo come prendere l’iniziativa, e optai per il modo più scontato: le toccai il culo. Mia nonna si mostrò stupita ma non accennò reazioni negative, si limitò a chiedermi cosa mi passasse per la mente, e io risposi
-sei una donna troppo eccitante, non resisto più!
Lei ribatte laconicamente
-ma sono tua nonna…
E a quel punto calai l’asso che avevo nella manica
-se lo fai con tuo figlio puoi farlo anche con tuo nipote. E poi abbiamo la fortuna che il nonno non è geloso.
Nonna Maria capì che in qualche modo avevo scoperto la tresca, mi fissò qualche istante pensando a cosa fare, e poi mettendomi una mano sulla patta disse
-dovevo aspettarmelo, buon sangue non mente. Da una famiglia come la nostra, doveva per forza venir fuori un altro porcellino.
Così mentre lei mi slacciava i pantaloni, io le aprii la camicetta e le tolsi il reggiseno. Mi apparvero due poppe maestose, enormi, almeno della sesta misura con due areole grosse e scure, le palpai e le sentii ancora sorprendentemente sode, anche se un po’ appesantite. Mi riempivo le mani di quella carne e le baciavo, ma lei di colpo si inginocchiò davanti a me e me lo prese in bocca. Lo succhiava divinamente segandolo alla base e accarezzando le palle, muoveva la lingua e andava avanti e indietro con la testa, se lo faceva arrivare fino in gola per poi succhiare la cappella. Sentii che non potevo resistere oltre, mi irrigidii e le scaricai in bocca tutto il mio piacere in interminabili schizzi di sborra. La nonna ingoiò tutto, poi fissandomi dritto negli occhi dal basso dove ancora si trovava, si leccò le labbra e disse
-nipotino, non penserai di lasciarmi così adesso. D’altronde a 18 anni si fa presto a tornare in tiro, e so io come fartelo tornare bello duro. Però adesso fai alla lettera tutto quello che ti dico.
Si tolse la gonna e le mutande, si appoggiò con il sedere al tavolo, aprì le gambe e mi chiese di darmi da fare con la lingua. Mi inginocchiai e cominciai a fare del mio meglio, mentre lei mi guidava spiegandomi come fare. La sentii venire dopo poco. Il mio cazzo, come da lei previsto, era di nuovo dritto e duro, allora mi disse di andare nella sua stanza. Ci mettemmo a letto, salii sul suo corpo più che giunonico, tra le sue gambe oscenamente aperte, e la penetrai. Scopai mia nonna portandola almeno due volte all’orgasmo. La baciavo in bocca e stingevo la sua carne abbondante, e alla fine accelerai il ritmo della scopata e le sborrai nel ventre. Fu la mia prima scopata in famiglia. Ma molte cose dovevano ancora accadere….
scritto il
2011-04-24
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