Sono un papà, veramente porco
di
NIK BARTLEY
genere
incesti
Premessa: Questo racconto, l'ho scritto di getto, dopo aver ricevuto una mail di sexyfragolina, che mi chiedeva se ero un papà porco, nella giornata di oggi 14-03-2017
Sono un papà, veramente porco! (by NIK BARTLEY)
Cara sexyfragolina, hai trovato la persona giusta, sono proprio un papà veramente porco. Devi sapere che il primo a spulzellare mia figlia, Wilma, all’età di 23 anni, sono stato io. Ero da poco tempo, rimasto vedovo, mia moglie all'età di 47 anni è morta per un brutto tumore al seno, nonostante, sia stata operata, con l'asportazione della mammella destra. Mia figlia ed io passavamo le giornate a piangere la mancanza del caro affetto, per lei, come madre e per me, come moglie. Io passavo le nottate al computer e la mattina, dopo aver sciacquato la faccia, ancora vestito dalla sera prima, mi recavo al lavoro, mentre mia figlia dormiva fino all'ora di pranzo, quando io ero in pausa pranzo e tornavo a casa per mangiare e preparare da mangiare anche per lei, ancora intorbidita dal sonno. Un giorno, mi disse che la notte io avrei dovuto riposare, per poi poter essere più fresco sul lavoro e mi suggerì di dormire nello stesso letto, il mio quello matrimoniale. La prima sera, che avremmo dovuto dormire nello stesso letto, capitò che in TV, su una rete locale, stavano trasmettendo il film: "Vieni, vieni amore mio!" con la, ormai scomparsa, Lilli Carati. In una scena, si vedeva che Lilli, scompariva sotto il tavolo e lavorava di bocca il marito, che preso all'improvviso, si stava strozzando. Mia figlia, ingenua, mi chiese cosa faceva la moglie sotto il tavolo, al che rimasi, un attimo indeciso, come spiegarle la cosa, poi esordii, dicendole che gli stava facendo il solletico, al momento lei mi dette ascolto e tutto finì li. Terminato il film, era ormai ora tarda e dovevamo, per la prima volta, occupare lo stesso letto, per farci compagnia. Io mi spogliai in bagno, mettendomi un pigiama boxer, che aveva la patta che si chiudeva con un bottone e non portavo intimo. Quando ritornai in camera, lei si stava togliendo il reggiseno e feci appena in tempo a vedere il suo splendido e florido seno. Subito, per pudore, stavo uscendo, ma mia figlia, mi trattenne, dicendo che ero stato io a crearla e che lei non si vergognava, di farsi vedere nuda e continuò togliendosi anche il mini slip, restando nuda. Il mio Pippo, cominciò ad agitarsi e istintivamente, mi coprii la patta con le mani e lei azzardò: "Allora ti eccitò così come sono, pensa che all’università nessun maschietto, mi si fila, però son contenta di piacere solo a te!" Io le dissi di coprirsi, perché il maschio che era in me, era in agitazione. Lei candidamente, aprì un cassetto ed estrasse un babydoll della madre e lo indossò. Altro colpo al mio Pippo, vedere indosso a mia figlia quell'indumento della madre ed essendo molto somigliante a lei, per un attimo persi la tramontana, immaginai di vedere la mia Anna, mi avvicinai a lei e le schioccai un forte bacio sulla bocca, poi mi ravvidi e le chiesi scusa, ma lei ingenua, forse, mi disse che le era piaciuto, quel gesto d'affetto, nei suoi confronti. Ancora e sempre più eccitato, mi nascosi per primo sotto le lenzuola, lei mi seguì. Ci trovammo tutti e due distesi, a guardare il soffitto, poi lei disse di non spegnere la luce, perché, così faceva per sua abitudine ed io ribattei dicendole che c’ero io, suo papà, vicino e non era più da sola e lei: “Allora dammi la tua mano, che te la stringo, per farmi e farci compagnia!” Mentre sentivo il battito accelerato mio e suo, tramite la sua mano, ebbi una forte erezione, che si manifestò, creando come una tenda col lenzuolo. Ad un tratto avvertii, la mia Wilma sorridere ed a tentoni, afferrare, con la mano sinistra, la punta della tenda, che si era formata e stringerla forte, procurando , un ulteriore irrigidimento, del mio Pippo, in contemporanea, con la sua mano destra, catturare la mia mano destra e portarla sul lenzuolo, in corrispondenza della sua adorata natura, ancora vergine, come lei in seguito mi confessò. Iniziò a stringere e rilasciare, colui che l’aveva creata, procurandomi un forte godimento e nello stesso tempo guidava la mia destra, ad accarezzare la sua natura. Inutile che vi dica, come mi sentivo e si sentiva lei, eravamo due assatanati, ormai con la mia mano, lasciata libera dalla sua, la scoprii ed iniziai ad accarezzarle il clitoride, che avvertii, ingrossarsi, sempre di più, fino a raggiungere le stesse dimensioni di quello della madre, che ricordavo, molto bene, perché vi avevo pascolato, per ben più di venti anni, con le mani, la bocca ed il mio bastone da pastore. Per far godere di più la mia Wilma, continuando a masturbarla, mi posi fra le sue gambe ed iniziai a pennellarle, con la mia lingua, le sue piccole labbra, che si erano ingrossate e lubrificate da uno sciroppo dolce, come un ambrosia. Mentre succhiavo la sua protuberanza, la mia Wilma, presa da un principio d’orgasmo, mi disse: “Papà facciamo come facevi con la mamma?” Io sorpreso, le chiesi, come facesse a sapere ciò che realizzavamo con la sua mamma, anche perché facevamo tutto senza gridare, tenendo sempre la porta chiusa, anche nei periodi caldi e soprattutto, perché la serratura era del tipo Yale, che non da possibilità di traguardare al di la della soglia e lei confessò, che una volta, aveva sentito dei mugugni soffocati ed incuriosita, sapendo cosa fanno le coppie sposate, grazie al cugino Fred, già anch’egli maggiorenne, che le aveva fatto vedere un DVD sull’argomento coppia ed un accoppiamento incestuoso tra un papà e la sua figliola. Aveva rischiato di farsi scoprire, girando piano la maniglia e scostando la porta di poco. per guardare ciò che avveniva sul letto. Nell’aprirsi, la porta emise un cigolio, che per fortuna, dato l’orgasmo dei suoi cari padre e madre, non avvertirono, continuando a copulare, sempre più accaldati e lei continuò ad assistere a quella performance, fino al loro quietarsi, dopo un orgasmo sfrenato, che le aveva fatto bagnare i suoi slip. Subito richiuse, lentamente, la porta ed andò in bagno a fare un bidè rinfrescando la sua fighetta accaldata, dal tanto vedere orgasmico. Poi aggiunse, dicendo che, per non rischiare di farsi scoprire, a causa del cigolio, che provocava l’apertura della porta ed attratta dal desiderio di rivedere copulare i suoi genitori, chiese al cugino più grande di lei, come evitare di sentire il cigolare della porta, ma bleffò perché, per non far sapere i fatti suoi al cugino, disse che era la sua porta a cigolare. Lui si prestò, però voleva una “ricompensa in natura”, lei accettò e furbescamente, osservò come Fred suo cugino maggiore, operava con olio minerale, a lubrificare la maniglia, lo scatto della serratura ed i 3 cardini. Terminata l’operazione, fu lei stessa a chiedere al cugino, se poteva scegliere lei la ricompensa pattuita, Fred accettò, perché con sua cugina Wilma, nonostante guardassero insieme i DVD porno, non c’era mai stato niente di più che masturbazioni mentali e lei gli propose di masturbarlo, con mano lesta ed una grande sorpresa, che di sicuro, lui non si sarebbe mai aspettato. Iniziò con lo sbottonargli i pantaloni, per portare alla luce il suo grande priapeo pene, che era davvero enorme, con un glande simile ad una albicocca, attaccato ad un enorme banana, alla cui base vi erano due grosse e dure noci, sembrava ancora più grosso perché il tutto era depilato, in tutti i casi era lungo 28 cm. Per lei era il primo che vedeva, dal vivo e non poteva paragonarlo ad alcuno, neanche a quello dei porno star, visti nei DVD. Per gratificarlo, subito gli scoccò un bacio sul glande, poi afferratolo con due mani, iniziò a masturbarlo, su e giù, su e giù, cominciò ad aumentare il ritmo. Fred, non preparato, iniziò a gemere, perché era secco e lo sfregare gli procurava dolore, Wilma, guardandolo un attimo in viso, vide che lui chiudeva gli occhi, allora fermò l’azione ed iniziò a spargere la sua saliva sull’attrezzo enorme, leccando le grosse noci, per poi ungere l’enorme banana e salire alla sommità della grande albicocca, per suggere linfa pre orgasmica dal buchetto superiore. Per Fred stava arrivando l’apoteosi, si affrettò a dirlo a Wilma, che subito gli disse di bloccare il suo orgasmo, perché era giunta l’ora della promessa grande sorpresa. Si tolse la camicetta, si fece sganciare il reggiseno dal cugino, sempre più sorpreso dal fare autoritario ed esperto della cugina, che aveva un seno splendido, carnoso di una già 5° misura, alla sua ancora virginea età. Denudandosi così il marmoreo petto, riprese con le due mani il priapeo pene e ricominciò a masturbare il cugino, sempre più in erezione splendida ed attonito, al saper fare di sua cugina. Ormai Fred era in linea d’arrivo, lo disse a Wilma, che si avvicinò con l’eburneo seno, al grande strumento procacciatore di orgasmi infiniti, data la sua grande stazza, lo imprigionò tra le splendide mammelle virginee, lasciò il grande pene e con le mani iniziò a stringere con le sode pive il grosso tronchetto ed andare su e giù, sempre più veloce ed ecco, con un forte urlo, Fred cominciò a rovesciare sul seno una quantità, industriale, di bianco, condensato e caldo seme. Parte di quel denso caldo succo, le imbrattò la gola ed il mento e Wilma, non ancora sazia, affondò nella gola profonda, quel tubo godurioso, aspirando le ultime bordate sparate dal pene di Fred.
Dopo tutto questo raccontare dell’ancora vergine, mia figlia Wilma, rimasi attonito ad ascoltare il racconto della sua lunga esperienza. Nel frattempo, stavo pensando a cosa intendesse dire, che aveva visto fare a me e mia moglie … P.S. Avrete notato, di certo, i due nomi da me scelti, per mascherare i veri: Fred e Wilma, come i Flintstones.
Sono un papà, veramente porco! (by NIK BARTLEY)
Cara sexyfragolina, hai trovato la persona giusta, sono proprio un papà veramente porco. Devi sapere che il primo a spulzellare mia figlia, Wilma, all’età di 23 anni, sono stato io. Ero da poco tempo, rimasto vedovo, mia moglie all'età di 47 anni è morta per un brutto tumore al seno, nonostante, sia stata operata, con l'asportazione della mammella destra. Mia figlia ed io passavamo le giornate a piangere la mancanza del caro affetto, per lei, come madre e per me, come moglie. Io passavo le nottate al computer e la mattina, dopo aver sciacquato la faccia, ancora vestito dalla sera prima, mi recavo al lavoro, mentre mia figlia dormiva fino all'ora di pranzo, quando io ero in pausa pranzo e tornavo a casa per mangiare e preparare da mangiare anche per lei, ancora intorbidita dal sonno. Un giorno, mi disse che la notte io avrei dovuto riposare, per poi poter essere più fresco sul lavoro e mi suggerì di dormire nello stesso letto, il mio quello matrimoniale. La prima sera, che avremmo dovuto dormire nello stesso letto, capitò che in TV, su una rete locale, stavano trasmettendo il film: "Vieni, vieni amore mio!" con la, ormai scomparsa, Lilli Carati. In una scena, si vedeva che Lilli, scompariva sotto il tavolo e lavorava di bocca il marito, che preso all'improvviso, si stava strozzando. Mia figlia, ingenua, mi chiese cosa faceva la moglie sotto il tavolo, al che rimasi, un attimo indeciso, come spiegarle la cosa, poi esordii, dicendole che gli stava facendo il solletico, al momento lei mi dette ascolto e tutto finì li. Terminato il film, era ormai ora tarda e dovevamo, per la prima volta, occupare lo stesso letto, per farci compagnia. Io mi spogliai in bagno, mettendomi un pigiama boxer, che aveva la patta che si chiudeva con un bottone e non portavo intimo. Quando ritornai in camera, lei si stava togliendo il reggiseno e feci appena in tempo a vedere il suo splendido e florido seno. Subito, per pudore, stavo uscendo, ma mia figlia, mi trattenne, dicendo che ero stato io a crearla e che lei non si vergognava, di farsi vedere nuda e continuò togliendosi anche il mini slip, restando nuda. Il mio Pippo, cominciò ad agitarsi e istintivamente, mi coprii la patta con le mani e lei azzardò: "Allora ti eccitò così come sono, pensa che all’università nessun maschietto, mi si fila, però son contenta di piacere solo a te!" Io le dissi di coprirsi, perché il maschio che era in me, era in agitazione. Lei candidamente, aprì un cassetto ed estrasse un babydoll della madre e lo indossò. Altro colpo al mio Pippo, vedere indosso a mia figlia quell'indumento della madre ed essendo molto somigliante a lei, per un attimo persi la tramontana, immaginai di vedere la mia Anna, mi avvicinai a lei e le schioccai un forte bacio sulla bocca, poi mi ravvidi e le chiesi scusa, ma lei ingenua, forse, mi disse che le era piaciuto, quel gesto d'affetto, nei suoi confronti. Ancora e sempre più eccitato, mi nascosi per primo sotto le lenzuola, lei mi seguì. Ci trovammo tutti e due distesi, a guardare il soffitto, poi lei disse di non spegnere la luce, perché, così faceva per sua abitudine ed io ribattei dicendole che c’ero io, suo papà, vicino e non era più da sola e lei: “Allora dammi la tua mano, che te la stringo, per farmi e farci compagnia!” Mentre sentivo il battito accelerato mio e suo, tramite la sua mano, ebbi una forte erezione, che si manifestò, creando come una tenda col lenzuolo. Ad un tratto avvertii, la mia Wilma sorridere ed a tentoni, afferrare, con la mano sinistra, la punta della tenda, che si era formata e stringerla forte, procurando , un ulteriore irrigidimento, del mio Pippo, in contemporanea, con la sua mano destra, catturare la mia mano destra e portarla sul lenzuolo, in corrispondenza della sua adorata natura, ancora vergine, come lei in seguito mi confessò. Iniziò a stringere e rilasciare, colui che l’aveva creata, procurandomi un forte godimento e nello stesso tempo guidava la mia destra, ad accarezzare la sua natura. Inutile che vi dica, come mi sentivo e si sentiva lei, eravamo due assatanati, ormai con la mia mano, lasciata libera dalla sua, la scoprii ed iniziai ad accarezzarle il clitoride, che avvertii, ingrossarsi, sempre di più, fino a raggiungere le stesse dimensioni di quello della madre, che ricordavo, molto bene, perché vi avevo pascolato, per ben più di venti anni, con le mani, la bocca ed il mio bastone da pastore. Per far godere di più la mia Wilma, continuando a masturbarla, mi posi fra le sue gambe ed iniziai a pennellarle, con la mia lingua, le sue piccole labbra, che si erano ingrossate e lubrificate da uno sciroppo dolce, come un ambrosia. Mentre succhiavo la sua protuberanza, la mia Wilma, presa da un principio d’orgasmo, mi disse: “Papà facciamo come facevi con la mamma?” Io sorpreso, le chiesi, come facesse a sapere ciò che realizzavamo con la sua mamma, anche perché facevamo tutto senza gridare, tenendo sempre la porta chiusa, anche nei periodi caldi e soprattutto, perché la serratura era del tipo Yale, che non da possibilità di traguardare al di la della soglia e lei confessò, che una volta, aveva sentito dei mugugni soffocati ed incuriosita, sapendo cosa fanno le coppie sposate, grazie al cugino Fred, già anch’egli maggiorenne, che le aveva fatto vedere un DVD sull’argomento coppia ed un accoppiamento incestuoso tra un papà e la sua figliola. Aveva rischiato di farsi scoprire, girando piano la maniglia e scostando la porta di poco. per guardare ciò che avveniva sul letto. Nell’aprirsi, la porta emise un cigolio, che per fortuna, dato l’orgasmo dei suoi cari padre e madre, non avvertirono, continuando a copulare, sempre più accaldati e lei continuò ad assistere a quella performance, fino al loro quietarsi, dopo un orgasmo sfrenato, che le aveva fatto bagnare i suoi slip. Subito richiuse, lentamente, la porta ed andò in bagno a fare un bidè rinfrescando la sua fighetta accaldata, dal tanto vedere orgasmico. Poi aggiunse, dicendo che, per non rischiare di farsi scoprire, a causa del cigolio, che provocava l’apertura della porta ed attratta dal desiderio di rivedere copulare i suoi genitori, chiese al cugino più grande di lei, come evitare di sentire il cigolare della porta, ma bleffò perché, per non far sapere i fatti suoi al cugino, disse che era la sua porta a cigolare. Lui si prestò, però voleva una “ricompensa in natura”, lei accettò e furbescamente, osservò come Fred suo cugino maggiore, operava con olio minerale, a lubrificare la maniglia, lo scatto della serratura ed i 3 cardini. Terminata l’operazione, fu lei stessa a chiedere al cugino, se poteva scegliere lei la ricompensa pattuita, Fred accettò, perché con sua cugina Wilma, nonostante guardassero insieme i DVD porno, non c’era mai stato niente di più che masturbazioni mentali e lei gli propose di masturbarlo, con mano lesta ed una grande sorpresa, che di sicuro, lui non si sarebbe mai aspettato. Iniziò con lo sbottonargli i pantaloni, per portare alla luce il suo grande priapeo pene, che era davvero enorme, con un glande simile ad una albicocca, attaccato ad un enorme banana, alla cui base vi erano due grosse e dure noci, sembrava ancora più grosso perché il tutto era depilato, in tutti i casi era lungo 28 cm. Per lei era il primo che vedeva, dal vivo e non poteva paragonarlo ad alcuno, neanche a quello dei porno star, visti nei DVD. Per gratificarlo, subito gli scoccò un bacio sul glande, poi afferratolo con due mani, iniziò a masturbarlo, su e giù, su e giù, cominciò ad aumentare il ritmo. Fred, non preparato, iniziò a gemere, perché era secco e lo sfregare gli procurava dolore, Wilma, guardandolo un attimo in viso, vide che lui chiudeva gli occhi, allora fermò l’azione ed iniziò a spargere la sua saliva sull’attrezzo enorme, leccando le grosse noci, per poi ungere l’enorme banana e salire alla sommità della grande albicocca, per suggere linfa pre orgasmica dal buchetto superiore. Per Fred stava arrivando l’apoteosi, si affrettò a dirlo a Wilma, che subito gli disse di bloccare il suo orgasmo, perché era giunta l’ora della promessa grande sorpresa. Si tolse la camicetta, si fece sganciare il reggiseno dal cugino, sempre più sorpreso dal fare autoritario ed esperto della cugina, che aveva un seno splendido, carnoso di una già 5° misura, alla sua ancora virginea età. Denudandosi così il marmoreo petto, riprese con le due mani il priapeo pene e ricominciò a masturbare il cugino, sempre più in erezione splendida ed attonito, al saper fare di sua cugina. Ormai Fred era in linea d’arrivo, lo disse a Wilma, che si avvicinò con l’eburneo seno, al grande strumento procacciatore di orgasmi infiniti, data la sua grande stazza, lo imprigionò tra le splendide mammelle virginee, lasciò il grande pene e con le mani iniziò a stringere con le sode pive il grosso tronchetto ed andare su e giù, sempre più veloce ed ecco, con un forte urlo, Fred cominciò a rovesciare sul seno una quantità, industriale, di bianco, condensato e caldo seme. Parte di quel denso caldo succo, le imbrattò la gola ed il mento e Wilma, non ancora sazia, affondò nella gola profonda, quel tubo godurioso, aspirando le ultime bordate sparate dal pene di Fred.
Dopo tutto questo raccontare dell’ancora vergine, mia figlia Wilma, rimasi attonito ad ascoltare il racconto della sua lunga esperienza. Nel frattempo, stavo pensando a cosa intendesse dire, che aveva visto fare a me e mia moglie … P.S. Avrete notato, di certo, i due nomi da me scelti, per mascherare i veri: Fred e Wilma, come i Flintstones.
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