Alex

di
genere
gay

Il ragazzo timido Alex
Era estate ed Alex doveva rientrare a casa dopo il lavoro, appena salito sul treno che lo avrebbe portato a casa, notò che era l'ora di punta e percorrendo carrozza dopo carrozza c'erano 4 posti liberi, si sedette prese il suo telefono e collegò anche le cuffie. Ascoltava musica l'unica sua amica , durante il suo tragitto per tornare a casa. Scese dal treno e si diresse verso casa dove lo aspettava il suo compagno. Nel mentre cerca nel marsupio le chiavi del portone e lo apre, varca finalmente il corridoio del androne sale le scale. Arrivato a casa apre la porta ed entra in casa e saluta Giancarlo come il suo solito. Un uomo maturo, più grande di Alex di nove anni, occhi grigi, capelli corti neri e al lato delle tempie un po' bianchi, fisico nella norma.
Aveva come Il suo solito canotta nera e pantaloncini blu e per terra le sue infradito blu con la scritta turchese, i piedi appoggiati sul tavolino trasparente come il suo solito.
Alex lo salutò passando dal soggiorno al corridoio si recò verso la camera da letto rispose il borsello sulla sedia di pelle marrone, ma ad un certo punto Giancarlo chiama Alexdal salone con passo lento si recò dove lo aspettava Giancarlo.
Alex si sedette affianco a lui sul divano e Giancarlo esclamò in quel momento dicendo ad Alex: sai ultimamente mi sono accorto di una cosa strana in te che non avevo mai notato, vedo che tu guardi i miei piedi quando sono distratto, ma con la coda dell'occhio mi sono accorto di tutto. Alex in quel momento si impietrí e avendo un carattere timido diventò subito rosso in viso, era rosso come un peperone. Giancarlo lo abbracciò forte a sé e gli disse sai ti conosco da 4 anni sei come un libro aperto, in quel momento Alex non sapeva come comportarsi aveva un nodo alla gola non riusciva a parlare.
Dopo un po' si riprese e gli raccontò il suo sogno che portava ormai da 31 anni dentro di sé. Giancarlo in quel momento si alza e sposta il tavolino trasparente mettendolo in un angolo. In quel momento Alex gli chiese perché stava spostando il tavolino, Giancarlo rispose tra poco lo vedrai, con il piede sposto le sue ciabatte.
L’area circostante ormai era sgombera si risedette sul divano chiese ad Alex di provare il suo sogno con lui. Alex in quel momento non sapeva come comportarsi, era come al suo solito rosso in viso, il cuore che pulsava a mille tremava aveva paura dell'ignoto e cose gli potesse accadere. Giancarlo in quel momento disse una parola di conforto: puoi stare tranquillo .... sai che non ti farò del male.
Alex si alzo dal divano e tirò un sospiro di sollievo. In quel momento Giancarlo lo fece inginocchiare a lui e gli fece chiudere gli occhi.
Giancarlo avvicina la mano al viso di alex e con una tenera carezza gli sfiorò le gote rosse dall’emozioe, gli alza il mento e gli dà un bacio sulle sue labbra rosa sussurrandogli a bassa voce: non ti farò del male stai tranquillo non tremare ci sono io accanto a te che ti sostengo! Alex mentre era in ginocchio dinanzi a lui afferrò la Gamba di Giancarlo forte forte a lui, gli mi mise la mano sul capo e gli fece una tenera carezza per tranquillizzarlo. Alex in quel momento era calmo non tremava più.
Giancarlo pronuncio la frase che l'uomo dei suoi sogni pronuncia a spesso "ora puoi stenderti ai miei piedi" Alex lo face e Giancarlo posò i suoi due piedi sul ventre di Alex.....
scritto il
2018-10-31
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