La notte di Halloween
di
MistyFairy
genere
incesti
Io e mio fratello Alessandro abbiamo sempre condiviso lo stesso gruppo di amici, per cui ad Halloween eravamo, come spesso capitava, insieme. Ma prima facciamo le presentazioni: mi chiamo Melissa, ho 18 anni, ho i capelli biondo scuro, occhi verdi; sono alta un metro e 70 circa, e ho una terza di seno. Mio fratello Alessandro ha quattro anni più di me, ha i capelli del mio stesso colore, ma è più alto di me e, facendo nuoto, ha un fisico atletico.
Come vi dicevo, ad Halloween eravamo insieme, girando per locali insieme ai nostri amici e una volta bevuto abbastanza ci siamo ritrovati davanti al cimitero della nostra città: non so neanche a chi di noi fosse venuta, ma ci trovavamo li per una folle e stupida idea che ci era venuta insieme all'alcol; una sfida di coraggio da affrontare in un cimitero di una frazione fuori città che consisteva nell'entrare, farsi un giro fino alla parte opposta e poi uscire.
Io pensavo fosse una pessima idea, ma essendo in minoranza, fui costretta ad entrare insieme agli altri, da un buco che avevano trovato nella recinzione e stavamo ancora decidendo come muoverci quando una voce ci costrinse a interrompere tutto e darcela a gambe: con la nostra fortuna eravamo incappati nel custode, che ci aveva visto e aveva cominciato a correre nella nostra direzione.
Ci dividemmo e mio fratello, presami per un braccio prese a correre con me, praticamente trascinandomi fino a farci nascondere dietro una piccola cappella, in modo da farmi riprendere il fiato; eravamo vicini, nascosti e io con il fiato corto cercavo di riprendermi prima di dirgli quanto stupida fosse stata quell'idea, mentre lui, per niente affaticato, mi guardava divertito.
- Non ridere, scemo.. siamo nei guai, seri! - dissi a bassa voce
- Ma va, qui non ci troverà nessuno, quel custode non si troverebbe il naso, non ce l'avesse tra gli occhi!
Mio fratello sembrava divertito, anche troppo per la situazione, mentre io era spaventata, e molto, sia dal luogo dove eravamo sia dalla situazione.
Aspettammo cinque minuti, in silenzio, immersi nel buio del cimitero senza che nulla si muovesse, vicini; non guardavo mio fratello e quindi mi sorpresi quando mi prese la mano, appoggiandola sui pantaloni del suo costume da vampiro, dove spiccava, già evidente un'evidente erezione.
Cercai di ritirare via la mano, senza riuscirci a causa della sua presa
- Ma che fai, scemo, lasciamo la mano subito! - dissi mentre lui muoveva piano le nostre mani
- Sssh... o ci farai scoprire... Dai Meli... continua, è una vita che sogno una cosa del genere!
- Smettila!! - continuai a dirgli, senza riuscire a togliere la mano.
- Ssssh, ho sentito un rumore! - concluse lui, nascondendosi meglio, ma continuando a farsi accarezzare l'erezione, e costringendomi a continuare.
E così fui costretta ad andare avanti, ad accarezzargli l'erezione ascoltando i suoi piccoli gemiti di piacere mentre, dopo qualche secondo lui si abbassava i pantaloni e gli slip, mostrandomi cosa stavo accarezzando e, lo giuro, cercai di non guardare, ma la curiosità era troppa e diedi un solo sguardo; non ve lo nascondo, non me lo aspettavo ma mio fratello aveva davvero un gran bell'arnese in mezzo alle gambe ma feci in modo di far capire il mio apprezzamento nei suoi confronti e tornai subito a guardare altrove.
La mia decisione però non durò ancora a lungo: mio fratello si stava ormai segando con la mia mano da un po' quando con l'altra mano mi prese dietro la testa e mi fece abbassare verso di lui
- Aspetta! Ho visto qualcosa li in fondo! - addusse come scusa, ma io non gli stavo badando.
Mi aveva spostato la testa verso il suo petto e da li avevo una visione in primo piano della sua erezione, ma soprattutto della mia mano e solo allora mi accorsi che non era più lui a muovermela, chissà da quando, ma che ero, di mia iniziativa, che lo stavo segando. Mi accorsi anche che quello che vedevo mi piaceva e che ormai, sotto lo sguardo divertito di mio fratello non potevo più nascondermi: avvicinai il mio viso alla sua erezione con la mano mi spinsi la sua cappella sulle labbra, baciandola, e assaporandone il sapore.
Non lo avevo mai fatto e non so se fu quello, se fu la mia eccitazione o se fu l'alcol, ma mi piacque: diedi un bacio, poi un altro, più lungo, e dopo un altro ancora; presi a baciarlo e a leccarlo, per tutta la lunghezza dell'asta e sulla punta, mentre mio fratello, evidentemente, gradiva:
- Oh si... Dio lo sapevo che ti sarebbe piaciuto... mmhh. continua!
Ma io non avevo bisogno di ulteriori incoraggiamenti e aprii lentamente le labbra e con la mano me lo spinsi dentro delicamente, cominciando a succhiarlo piano muovendo la testa su e giu lungo la sua erezione mentre lui sospirava di piacere.
Mi stavo eccitando, non mi ero mai sentita così, e quindi non ebbi niente da obiettare quando la sua mano si insinuò lentamente sotto la mia minigonna e dentro i miei slip per cominciare a toccarmela: il suo dito si infilò lentamente ma con decisione e così mentre io succhiavo lui, lui toccava me, e presto cominciando a sincronizzarci e fu come se lo stessimo facendo davvero.
Ma chiaramente a lui non poteva bastare e presto mi fece spostare, sdraiandosi per terra e incitandomi a salire su di lui e io ero troppo su di giri per rinunciare: con la mano tenevo il suo pene dritto sotto di me e, dandogli le spalle, perchè mi vergognavo di farmi vedere da lui, scesi lentamente con il bacino, fino a quando la sua cappella non mi tocco e mi penetrò e così cominciai a fare l'amore con lui, nascosti dalle tombe.
Non mi ero mai sentita così bene, sentivo il suo pene, duro e pulsante dentro di me mentre lentamente salivo e scendevo, mentre ancheggiavo lentamente su di lui, mentre lui mi teneva per i fianchi e invece di sentirmi schifata per dove eravamo o per l'incesto che stavamo consumando io mi sentivo bene, eccitata e felice, desiderosa di volerne ancora, di volerne di più.
Alla fine, dopo un po' mio fratello mi fece spostare, in modo da potermi vedere e riprese a fare l'amore con me, gemendo e godendo insieme a me: lo sentivo sospirare di piacere mentre me lo spingeva dentro con forza, eccitato quanto me; sentivo il suo pene duro entrarmi dentro e uscire, farsi strada dentro il mio corpo ed ogni suo colpo era un tremito di piacere irresistibile per me.
Anche mio fratello non era mai sazio di me, e mi fece spostare ancora: mi misi carponi, facendomi appoggiare ad una lapide e mi sollevo la mini scoprendomi e riprendendo a scoparmi con forza, tenendomi una mano davanti alla bocca per non farmi fare troppo rumore; io ero pazza di piacere, lo sentivo dentro di me e lo incitavo anche se lui non poteva sentirmi a continuare.
Ma le mie avventure per la sera non erano ancora finite: di colpo mi accorsi di un'ombra, poco lontano, che ci guardava; mi spaventai quando riconobbi la sagoma del guardiano, che si stava guardando, con uno sguardo indecifrabile sul volto. Mi scappò un urlo e lo indicai ad Alessandro, che senza neanche fermasi si mise a ridere:
- Te ne sei accorta ora? - disse fra una spinta e l'altra - E' da un po' che ci guarda, si sta godendo lo spettacolo, guarda bene! - concluse ridendo.
Io feci quello che mi aveva detto e vidi finalmente che l'uomo, in la con gli anni e con un evidente pancetta si stava segando guardandoci, e l'espressione che aveva sul volto era la sua espressione di godimento.
Avrei dovuto dire a mio fratello di smetterla, di vestirci e andarcene, avrebbe dovuto farmi senso vedere quel vecchio che si toccava guardandoci, ma non feci nulla del genere: mio fratello prese a spingere con più forza e tutto quello che riuscii a fare fu cominciare a gemere di piacere mentre l'uomo, tirati malamente su i pantaloni si avvicinava a noi.
Senza dire una parola, senza neanche guardarmi troppo mi venne di fronte e, presami per la testa, mi fece aprire la bocca e mi infilò il suo pene in bocca, obbligandomi a ingoiarlo tutto. Era più piccolo di quello di mio fratello, ma più largo e aveva un odore più penetrante: doveva già essere venuto una volta, perchè era umido sulla mia lingua e prese a scoparmi la bocca come mio fratello mi stava scopando da dietro, dandomi della troia e della puttana.
E io mi ci sentivo davvero così, mentre mio fratello e quell'uomo mi usavano a loro piacimento, riempiendomi con le loro erezioni e facendomi godere, in un crescendo di eccitazione che non avevo mai provato.
Io fui la prima a venire, sotto le spinte di mio fratello e mentre mugulavo il mio piacere anche il custode venne dentro di me, mentre mi schiacciava la faccia contro la sua pancia flaccida e il suo seme mi entrava direttamente in gola; l'ultimo fu mio fratello, che venne gemendo spingendomi il suo pene tremante fino in fondo.
Il custode, dopo avermi dato nuovamente della troia, si allontanò intimandoci di andarcene, che i nostri amici erano già scappati, e io e mio fratello così facemmo, ma solo dopo che io, completamente persa e ancora eccitata, lo ripolussi per bene.
Ai nostri amici raccontammo solo di esserci nascosti, e quello che avvenne quella notte rimase un segreto tra me e mio fratello.
Come vi dicevo, ad Halloween eravamo insieme, girando per locali insieme ai nostri amici e una volta bevuto abbastanza ci siamo ritrovati davanti al cimitero della nostra città: non so neanche a chi di noi fosse venuta, ma ci trovavamo li per una folle e stupida idea che ci era venuta insieme all'alcol; una sfida di coraggio da affrontare in un cimitero di una frazione fuori città che consisteva nell'entrare, farsi un giro fino alla parte opposta e poi uscire.
Io pensavo fosse una pessima idea, ma essendo in minoranza, fui costretta ad entrare insieme agli altri, da un buco che avevano trovato nella recinzione e stavamo ancora decidendo come muoverci quando una voce ci costrinse a interrompere tutto e darcela a gambe: con la nostra fortuna eravamo incappati nel custode, che ci aveva visto e aveva cominciato a correre nella nostra direzione.
Ci dividemmo e mio fratello, presami per un braccio prese a correre con me, praticamente trascinandomi fino a farci nascondere dietro una piccola cappella, in modo da farmi riprendere il fiato; eravamo vicini, nascosti e io con il fiato corto cercavo di riprendermi prima di dirgli quanto stupida fosse stata quell'idea, mentre lui, per niente affaticato, mi guardava divertito.
- Non ridere, scemo.. siamo nei guai, seri! - dissi a bassa voce
- Ma va, qui non ci troverà nessuno, quel custode non si troverebbe il naso, non ce l'avesse tra gli occhi!
Mio fratello sembrava divertito, anche troppo per la situazione, mentre io era spaventata, e molto, sia dal luogo dove eravamo sia dalla situazione.
Aspettammo cinque minuti, in silenzio, immersi nel buio del cimitero senza che nulla si muovesse, vicini; non guardavo mio fratello e quindi mi sorpresi quando mi prese la mano, appoggiandola sui pantaloni del suo costume da vampiro, dove spiccava, già evidente un'evidente erezione.
Cercai di ritirare via la mano, senza riuscirci a causa della sua presa
- Ma che fai, scemo, lasciamo la mano subito! - dissi mentre lui muoveva piano le nostre mani
- Sssh... o ci farai scoprire... Dai Meli... continua, è una vita che sogno una cosa del genere!
- Smettila!! - continuai a dirgli, senza riuscire a togliere la mano.
- Ssssh, ho sentito un rumore! - concluse lui, nascondendosi meglio, ma continuando a farsi accarezzare l'erezione, e costringendomi a continuare.
E così fui costretta ad andare avanti, ad accarezzargli l'erezione ascoltando i suoi piccoli gemiti di piacere mentre, dopo qualche secondo lui si abbassava i pantaloni e gli slip, mostrandomi cosa stavo accarezzando e, lo giuro, cercai di non guardare, ma la curiosità era troppa e diedi un solo sguardo; non ve lo nascondo, non me lo aspettavo ma mio fratello aveva davvero un gran bell'arnese in mezzo alle gambe ma feci in modo di far capire il mio apprezzamento nei suoi confronti e tornai subito a guardare altrove.
La mia decisione però non durò ancora a lungo: mio fratello si stava ormai segando con la mia mano da un po' quando con l'altra mano mi prese dietro la testa e mi fece abbassare verso di lui
- Aspetta! Ho visto qualcosa li in fondo! - addusse come scusa, ma io non gli stavo badando.
Mi aveva spostato la testa verso il suo petto e da li avevo una visione in primo piano della sua erezione, ma soprattutto della mia mano e solo allora mi accorsi che non era più lui a muovermela, chissà da quando, ma che ero, di mia iniziativa, che lo stavo segando. Mi accorsi anche che quello che vedevo mi piaceva e che ormai, sotto lo sguardo divertito di mio fratello non potevo più nascondermi: avvicinai il mio viso alla sua erezione con la mano mi spinsi la sua cappella sulle labbra, baciandola, e assaporandone il sapore.
Non lo avevo mai fatto e non so se fu quello, se fu la mia eccitazione o se fu l'alcol, ma mi piacque: diedi un bacio, poi un altro, più lungo, e dopo un altro ancora; presi a baciarlo e a leccarlo, per tutta la lunghezza dell'asta e sulla punta, mentre mio fratello, evidentemente, gradiva:
- Oh si... Dio lo sapevo che ti sarebbe piaciuto... mmhh. continua!
Ma io non avevo bisogno di ulteriori incoraggiamenti e aprii lentamente le labbra e con la mano me lo spinsi dentro delicamente, cominciando a succhiarlo piano muovendo la testa su e giu lungo la sua erezione mentre lui sospirava di piacere.
Mi stavo eccitando, non mi ero mai sentita così, e quindi non ebbi niente da obiettare quando la sua mano si insinuò lentamente sotto la mia minigonna e dentro i miei slip per cominciare a toccarmela: il suo dito si infilò lentamente ma con decisione e così mentre io succhiavo lui, lui toccava me, e presto cominciando a sincronizzarci e fu come se lo stessimo facendo davvero.
Ma chiaramente a lui non poteva bastare e presto mi fece spostare, sdraiandosi per terra e incitandomi a salire su di lui e io ero troppo su di giri per rinunciare: con la mano tenevo il suo pene dritto sotto di me e, dandogli le spalle, perchè mi vergognavo di farmi vedere da lui, scesi lentamente con il bacino, fino a quando la sua cappella non mi tocco e mi penetrò e così cominciai a fare l'amore con lui, nascosti dalle tombe.
Non mi ero mai sentita così bene, sentivo il suo pene, duro e pulsante dentro di me mentre lentamente salivo e scendevo, mentre ancheggiavo lentamente su di lui, mentre lui mi teneva per i fianchi e invece di sentirmi schifata per dove eravamo o per l'incesto che stavamo consumando io mi sentivo bene, eccitata e felice, desiderosa di volerne ancora, di volerne di più.
Alla fine, dopo un po' mio fratello mi fece spostare, in modo da potermi vedere e riprese a fare l'amore con me, gemendo e godendo insieme a me: lo sentivo sospirare di piacere mentre me lo spingeva dentro con forza, eccitato quanto me; sentivo il suo pene duro entrarmi dentro e uscire, farsi strada dentro il mio corpo ed ogni suo colpo era un tremito di piacere irresistibile per me.
Anche mio fratello non era mai sazio di me, e mi fece spostare ancora: mi misi carponi, facendomi appoggiare ad una lapide e mi sollevo la mini scoprendomi e riprendendo a scoparmi con forza, tenendomi una mano davanti alla bocca per non farmi fare troppo rumore; io ero pazza di piacere, lo sentivo dentro di me e lo incitavo anche se lui non poteva sentirmi a continuare.
Ma le mie avventure per la sera non erano ancora finite: di colpo mi accorsi di un'ombra, poco lontano, che ci guardava; mi spaventai quando riconobbi la sagoma del guardiano, che si stava guardando, con uno sguardo indecifrabile sul volto. Mi scappò un urlo e lo indicai ad Alessandro, che senza neanche fermasi si mise a ridere:
- Te ne sei accorta ora? - disse fra una spinta e l'altra - E' da un po' che ci guarda, si sta godendo lo spettacolo, guarda bene! - concluse ridendo.
Io feci quello che mi aveva detto e vidi finalmente che l'uomo, in la con gli anni e con un evidente pancetta si stava segando guardandoci, e l'espressione che aveva sul volto era la sua espressione di godimento.
Avrei dovuto dire a mio fratello di smetterla, di vestirci e andarcene, avrebbe dovuto farmi senso vedere quel vecchio che si toccava guardandoci, ma non feci nulla del genere: mio fratello prese a spingere con più forza e tutto quello che riuscii a fare fu cominciare a gemere di piacere mentre l'uomo, tirati malamente su i pantaloni si avvicinava a noi.
Senza dire una parola, senza neanche guardarmi troppo mi venne di fronte e, presami per la testa, mi fece aprire la bocca e mi infilò il suo pene in bocca, obbligandomi a ingoiarlo tutto. Era più piccolo di quello di mio fratello, ma più largo e aveva un odore più penetrante: doveva già essere venuto una volta, perchè era umido sulla mia lingua e prese a scoparmi la bocca come mio fratello mi stava scopando da dietro, dandomi della troia e della puttana.
E io mi ci sentivo davvero così, mentre mio fratello e quell'uomo mi usavano a loro piacimento, riempiendomi con le loro erezioni e facendomi godere, in un crescendo di eccitazione che non avevo mai provato.
Io fui la prima a venire, sotto le spinte di mio fratello e mentre mugulavo il mio piacere anche il custode venne dentro di me, mentre mi schiacciava la faccia contro la sua pancia flaccida e il suo seme mi entrava direttamente in gola; l'ultimo fu mio fratello, che venne gemendo spingendomi il suo pene tremante fino in fondo.
Il custode, dopo avermi dato nuovamente della troia, si allontanò intimandoci di andarcene, che i nostri amici erano già scappati, e io e mio fratello così facemmo, ma solo dopo che io, completamente persa e ancora eccitata, lo ripolussi per bene.
Ai nostri amici raccontammo solo di esserci nascosti, e quello che avvenne quella notte rimase un segreto tra me e mio fratello.
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