Ho sognato un incontro

di
genere
etero

W. è una ragazza bellissima, giovane, curiosa e con una voglia di ampliare il suo bagaglio di conoscenze ed esperienze, senza eguali. Da poco aveva avuto un esperienza con la sua migliore amica di scuola, era la sua prima esperienza con un'altra donna e le era piaciuto, realizzare quella fantasia che per così tanto tempo l'aveva fatta solo viaggiare con la sua mente, le fece capire che era pronta a sperimentare e conoscere cose nuove...Iniziò con il dedicarsi alla scrittura erotica, un modo per dar sfogo alla sua fervida immaginazione, e anche per cercare gente nuova alla quale poter confidare tutti i suoi segreti, rimanendo nel totale anonimato, senza doversi esporre, perché W. era considerata una "brava ragazza" l'amica perfetta, ispirava tenerezza negli occhi di chi poteva ammirarla, nonostante il suo modo di truccarsi e vestirsi in maniera sexy...Avevo avuto il piacere di scambiare qualche messaggio e qualche parere sui suoi racconti, che erano sempre molto realistici, riuscivano a farti vivere in prima persona il momento, e spesso gli facevo notare che mi sarebbe piaciuto vivere realmente uno di questi racconti con lei, e spesso fantasticavo su questo incontro, ma senza impegno, forse perché non credevo saremmo mai arrivati a tanto, passare dallo scambio di messaggi a un incontro di persona, per quanto fosse grande e fervida l'immaginazione di W. non mi sembrava pronta per vivere di persona tutti quei racconti frutto della sua mente che spaziava spesso tra l'osceno e il pornografico...Finché un giorno non giunse un messaggio da parte di W. "Ciao L. sono all'università e non riesco a smettere di pensare al mio ultimo racconto, l'ho scritto pensando a te, a come avrei voluto trascorrere il tempo in tua compagnia..." non riuscivo a staccare lo sguardo da quel maledetto telefono, l'avevo desiderata tanto, come mai avevo fatto con un'altra donna, e ora finalmente era giunto il momento tanto desiderato e non sapevo cosa fare! Nella mia mente stavo rivivendo tutto quel racconto, mi vennero in mente tutti i dettagli e dopo qualche minuto mi riesco a sbloccare e a risponderle, "ho desiderato tanto questo momento, e in questo pomeriggio noioso il tuo messaggio è stato come un fulmine a ciel sereno, se ti va ti passo a prendere all'università e andiamo a prenderci un caffè".Ci scambiammo ancora qualche messaggio e ci demmo appuntamento in un bar non lontano da dove studiava, arrivato li mi sento chiamare per nome, il cuore inizia a battere all'impazzata e un nodo alla gola mi rallenta il respiro, stavo per vedere per la prima volta W., me l'ero immaginata molte volte, ma la ragazza che vidi era di gran lunga meglio di come l'avessi mai potuta immaginare, un corpo armonioso con delle curve generose e che la rendevano tremendamente affascinante, e quel sorriso che aveva stampato in faccia la rendeva raggiante.Aveva indosso un giubbino di pelle nera, una gonna di jeans e delle calze velate che finivano all'interno di anfibi in pelle nera. Iniziammo a parlare del più e del meno, avevamo tante cosa da raccontarci, ma non riuscii a trattenermi dal poggiare la mia mano sulla sua coscia, vicino al bordo della gonna, iniziando ad accarezzarla, W. era arrossita e aveva smesso di parlare, così le dissi che se le dava fastidio avrei smesso immediatamente, ma invece prese coraggio e disse "no continua, l'ho sognato così tanto questo momento, che quasi non mi sembra reale!". Iniziò anche lei ad accarezzarmi e a parlare in modo sempre più audace, le toccai le labbra con un dito per farla tacere, ma lei lo catturò tra le sue labbra e lo succhio con fare malizioso, volevo sentire la sua lingua dentro la mia bocca e così iniziai a baciarla appassionatamente, la mia mano intanto stava salendo lungo la sua coscia, fermandosi sulle sue mutandine, fermandomi li, ma sapendo che si stavano già bagnando rapidamente. Ma lei mi fermò, dicendomi che non le andava di dare spettacolo li, dove avrebbe potuto incontrare qualche conoscente, ma saremmo potuti andare nel suo appartamento che era li vicino, tanto le sue coinquiline non sarebbero tornate fino a sera. Poco dopo giungemmo al suo appartamento, mi fece accomodare e mi invitò a guardarla, mentre si apprestava a uno spogliarello improvvisato, sapeva quanto la cosa mi avrebbe eccitato, sembrava avesse pianificato l'incontro nei minimi dettagli. Rimasta con il solo intimo indosso si avvicinò verso me che ero seduto sul divano, la passione era palpabile, le nostre labbra si avvicinarono fino a toccarsi prima dolcemente e poi sempre con più passione, mentre con una mano iniziava a sfilarmi i pantaloni. Ci guardammo un attimo, sentivo che la tensione erotica tra noi stava crescendo, mi desiderava, voleva farmi suo, e io sentivo il bisogno del contatto della sua pelle sulla mia, mi sfilai la camicia e i pantaloni, e inizia ad accarezzarle i seni, il desiderio che provavo in quel momento era troppo, le sfilai il reggiseno e gli leccai i capezzoli che si inturgidirono. I miei boxer non contenevano più il mio gonfiore, mi stacco dai suoi seni e rivolse il suo sguardo sul mio membro, fermandosi ad ammirarlo, era bramosa di poterlo leccare e assaporare, e non resistette molto, dapprima iniziò una sega lentamente con la sua mano e poi avvicino le sue labbra, timidamente e iniziò a leccarlo, prima solo la punta e poi tutta l'asta, lo sentivo diventare duro e grosso nella sua bocca, sollevo la sua testa per alzarsi e baciarmi e si abbassò nuovamente continuando a succhiarlo, mentre ogni tanto si fermava a leccare e giocare con le palle, tutti quei giorni trascorsi a fantasticare d come ci saremmo potuti divertire insieme, e la realtà era meglio di qualunque sogno avessi mai fatto. La feci alzare, la baciai dolcemente tra le labbra, le scostai i capelli e cominciai a baciarla sul collo, scendendo e soffermandomi sui suoi capezzoli, li leccai e stuzzicai per qualche minuto prima di continuare a scendere con le mie labbra e la mia lingua sul suo ventre, volevo assaporare ogni centimetro di lei, gli scostai gli slip e con la lingua iniziai a massaggiarle il clitoride, mentre con un dito iniziavo a scoparla, sentendo i suoi umori colare sulla mia mano. La leccavo dolcemente e le dita aumentarono, prima due poi, tre, iniziandola a scopare fino a sentire i suoi primi gemiti di piacere, sentivo che stava per godere, e quando fu quasi al culmine cercai di togliere la testa per baciarla, ma mi prese per i capelli e mi spinse la testa fino a sentire il suo primo orgasmo tutto sulle mie labbra, la baciai e inizia a penetrarla alla missionaria, volevo continuare a sentire le sue labbra sulle mie. La feci salire su di me e le sussurrai all'orecchi "W. sei fantastica", avvicinai le mie dita alla sua bocca e le feci inumidire, portandole poi verso il suo culo, quando capì quello che stava succedendo W. si blocco e mi disse"lo sai che li dietro sono ancora vergine, quello che hai letto nei racconti erano veramente solo fantasie" "non ti preoccupare W. ,sarò dolce e non farò male prometto", iniziai prima con un dito e poi con due, nel frattempo lei aveva ripreso a cavalcarmi, e il piacere che stava provando era maggiore del dolore che avrebbe potuto provare con il sesso anale. La girai a pecorina e poggiai la punta del mio membro sul suo culetto, stretto e vergine, ma ci misi poco a farmi strada, nonostante l'inesperienza e il timore, W. era rilassata abbastanza da godersi appieno questa esperienza, da poter poi immortalare in un'altro dei suoi racconti...iniziai a scoparla sempre con più forza, il poco dolore iniziale ormai era scomparso e il piacere che provava da quella nuova esperienza le stava facendo raggiungere il suo primo orgasmo anale, venimmo insieme, ci abbracciamo distesi sul letto, stanchi ma soddisfatti, di aver dato finalmente vita ad alcune di quelle fantasie di cui tanto avevamo scritto, ma le fantasie da realizzare erano ancora molte e così rimanemmo che ci saremmo rivisti per realizzarne altre....
scritto il
2018-11-14
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