Siero ( in polvere) della verità ... anche del controllo - Parte 2

di
genere
dominazione

Erano passati quasi due mesi da quando avevo regalato le creme a Luigi, da allora ci eravamo visti spesso, ma sempre un saluto veloce o una chiacchierata di pochi minuti nel vano scala, ma nulla di che. Ero troppo in ritardo con il lavoro in laboratorio che non avevo avuto fantasie su Francesca.
Un giorno, mentre ero a casa a guardare un film, suonano alla porta ed erano Francesca e Luigi con una bottiglia di spumante. Erano venuti a darmi la bella notizia, Francesca era incinta. Tranquillo che il bambino non fosse mio, ero veramente contento per loro. Lì invitai ad entrare e a bere lo spumante che mi avevano portato, vedere Francesca così felice, mi eccitava. Così presi un po’ di polvere e la lanciai nella stanza.
Io: Iniziatevi a spogliare che stasera ci divertiamo un po’
Iniziarono a spogliarsi, ma questa volta Luigi non aveva crema quindi come la volta scorsa si ritrovò a masturbarsi con un cazzo di max 10 cm. Era da parecchio che non mi sfogavo, quindi ero molto carico ed irruento
Io: Forza puttanona, vieni a leccarmi il cazzo che non vedo l’ora di scoparti
F: Wow che cazzone che hai, è anche più grosso di quello di Luigi quando si mette la crema
Io: Luì, vai dietro tua moglie e leccale figa e culo, stasera ho proprio voglia di spaccarle tutto. Quello che vi nascerà sarà proprio un figlio di puttana, ahahah
F: Si, ho fatto un sogno erotici un giorno su di te, che mi scopavi
L: Hai detto che era un attore di Hollywood?
F: Mica potevo dirti che mi ero sognata che il tuo vicino mi aveva scopata e fatto venire come una puttana
Io: Luigi ti ha aperto per bene in questi giorni, stavolta ti scopo senza paura di romperti
F: Quindi non era un sogno?
Io: Delusa? Avevi una fame di cazzo che ti sei fatta sborrare dappertutto. Vedo che ormai anche la bocca si è allargata, guarda come scendi giù ora. Ha iniziato a scoparti nel culo sto cornuto?
F: No sono vergine lì
Io: Da oggi non lo sarai più, stasera ti apro in due anche il culo
F: Siiiiii scopami, voglio esser trattata da puttana.
Io: Qui ho molti giocattoli e creme, vedrai che ci divertiamo
F: Vedendo i risultati con mio marito, amo le tue creme
Io: Scopati tua moglie che ora vengo.
Andai in camera e aprì una borsa dove conservavo tutti i campioni degli esperimenti da laboratorio. Presi una crema, che aveva l’effetto di non lasciare segni sulla pelle. Ci era stata commissionata da una casa di moda, spesso le modelle subiscono violenza, con questa crema non si sarebbero viste ne cicatrici ne graffi o lividi.
Io: Francè staccati da quel cornuto e vieni qui, devo spalmarti questa crema
F: Di cosa si tratta?
Io: Non voglio che domani trovi segni particolari, con questa crema potremo torturarti e non avrai neanche un graffio.
Massaggiai la crema sul seno e sul culo di Francesca, appena terminato, tirai una sculacciata al culo, ebbe un sussulto di dolore, ma la crema aveva funzionato benissimo, non c’era neanche un minimo di rossore. Sono impreparato, non mi aspettavo di trovarvi qui stasera, quindi dovremo ingegnarci. Andai a prendere delle mollette per stendere le robe e le piazzai sui capezzoli di Francesca. Francesca finchè non si abituò al dolore, gridava, nel frattempo avevo iniziato a scoparla nella fica e Luigi per non farla gridare troppo le aveva messo il cazzo in bocca. Dopo qualche minuto, Francesca si era abituata la dolore ai capezzoli, così inizia a schiaffeggiarle il culo ad ogni affondo. Le sue urla era passate da dolore a piacere, per liberarsi la bocca, stringeva le palle al marito e nel frattempo che il marito allentava la presa mi incitava a spingere sempre più forte. Luigi arrabbiato dal fatto che Francesca gli stringeva le palle, prese altre mollette e le piazzò sulla parte laterale del seno.
L: Sei tu che devi subire non io, stronza puttana
F: Bastardo, fai pure tanto ti sto facendo cornuto, coglione
Più Francesca umiliava Luigi e più Luigi riempiva il corpo di Francesca con le mollette. Ad un certo punto con uno scatto di nervi, Francesca acchiappa Luigi e lo fa sdraiare sotto di lei e lo costringe a leccargli le labbra aperte mentre il mio cazzo entra ed esce da quella fica, nel frattempo lei prende il bocca il cazzo del marito e tenta un soffocone, ma purtroppo il cazzo del marito è piccolo e non ci riesce. Arrabbiata, si stacca dal marito e da me, si gira e ordina al marito di leccargli per bene il buco del culo, perché vuole che la inculi, nel frattempo inizia con il mio cazzo un soffocone da paura. Aveva tanta foga che non serviva spingerla per farglielo entrare sempre più, mentre prendeva il cazzo in bocca, con le mani mi massaggiava le palle. Era uno spettacolo incredibile, non avevo il coraggio di fermarla per prendere io in mano il gioco, Luigi subiva la foca della moglie, sputava e con le dita cercava di allargarle il buco del culo.
Io: Luì, ti fai trattare a merda da questa troia, hai un culo da favola d’avanti a te, schiaffeggiala.
F: Mai cornutone, schiaffeggialo, fammi sentire quanto sei uomo
Rimanemmo per qualche minuto in quella posizione, Francesca che a pecorina mi faceva un pompino e Luigi che allargava e schiaffeggiava il culo di Francesca.
Io: Ora girati che ti rompo il culo e chissenefrega se domani ti troverai il buco allargato
F: Penserò di averti sognato e di esservi masturbata con qualche oggetto
Io: Tanto ormai anche tuo marito sa che sei troia
F: Fai piano però che mi fa male
Spinsi piano piano, ma riuscì ad entrare dopo qualche minuto, Francesca con le lacrime dovute dal dolore, continuava ad incitare a spingere, Luigi non sapendo cosa fare continuò a torturare il seno di Francesca. Ero pronto a sborrare ed invitai tutti ad andare in bagno, non volevo sporcare casa con tutta quella sborra.
Io: Mettiti sdraiata nella vasca che voglio riempirti tutta di sborra, poi rimarrai lì finchè la tua pelle non avrà assorbito la maggior parte del liquido, poi ti liberi della sborra in eccesso e te ne andrai di qui senza lavarti. Domani mattina ti alzerai con il culo aperto e il sapore della mia sborra
F: Sei proprio un porco, non vedo l’ora che mi ri-scopi, hai così tanta fantasia che solo al pensiero vengo come una troia
Io: La prossima volta, porterò dal laboratorio un’altra crema che ci farà divertire parecchio
F: Chissà quante donne hai fatto godere con le tue creme, sei un porco bastardo
Io: Stenditi che sto per sborrare, ahhhhh sìììììììì prendi tutto troia
Come richiesto, rimase nella vasca aspettando che gran parte della sborra fosse assorbita dalla pelle. Luigi eccitato sborrò anche lui, ma come la scorsa volta gli uscirono due schizzi che a stento colpirono il volto di Francesca. Andarono via che Francesca aveva ancora qualche goccia di sborra in faccia. Ero contento per loro, diventare genitori deve essere una bella esperienza soprattutto se i figli non arrivano facilmente, ma Francesca mi attirava troppo e finchè sarebbe stato possibile me la sarei scopata.
Era mercoledì ed era giunto il giorno di mostrare al committente i risultati della ricerca. Erano in due, un uomo bruttino parecchio in sovrappeso e una giovane donna molto carina assistente dell’uomo. La donna di nome Sabrina è rossa, con due labbra carnose, una terza di seno, ventre piatto, un sedere tonico e due gambe molto curate. L’esperimento era in fase avanzata, mancavano alcuni dettagli che nel giro di un mese sarebbero stati completati, ma a loro i risultati piacquero molto, erano così soddisfatti che l’uomo di nome Marco, mi invitò a cena per festeggiare. La sera andai a cena e con me portai un campione della crema che io stavo portando avanti come ricerca, poteva non servirmi, ma era meglio portarla. Arrivato al ristorante, loro erano già lì, l’uomo con un classico vestito elegante, mentre lei aveva un vestito lungo molto aderente di colore bianco. Seduti al tavolo, la donna si assentò per andare in bagno, nel frattempo ebbi modo di parlare con Marco
Io: Scusami se mi permetto, ma hai proprio una bella assistente, complimenti
M: Sono stato fortunato, è la classica raccomandata, il padre è uno dei dirigenti della società. Mi chiamò nel suo ufficio pensando accettasse la richiesta di aumento, invece mi propose di prendere la figlia come tirocinante.
Io: Comunque sembra preparata, stamattina conosceva molto bene il progetto
M: Si te l’ho detto, sono stato fortunato oltre ad essere bona è anche brava.
Io: Ma avete solamente un rapporto da colleghi o c’è altro?
M: Ma mi hai visto? Secondo te una come quella può mettersi con uno come me?
Io: Ma vorresti fartela?
M: Mi funziona tutto, quindi è logico che me la vorrei scopare, ho fatto un sacco di sogni erotici su di lei, purtroppo rimarranno sogni
Io: E se ti dicessi che te la puoi scopare come e quante volte vuoi?
M: Non fare lo stronzo è impossibile
Io: E se ti dicessi che è possibile? Cosa saresti disposto a fare o pagare?
M: Proprio perché è impossibile, ti darei 100mila euro, ma non deve essere un sola sera, ma per sempre.
Io: Azzo … addirittura 100mila euro, si può fare
M: Sentiamo grande mago come faresti?
Io: Con questa! (uscì dalla tasca un vasetto con po’ di polvere)
M: Che diavoleria è mai questa?
Io: Mentre stavamo portando avanti l’esperimento, a casa in parallelo ho portato avanti un secondo esperimento, molto più potente di quello da laboratorio. In poche parole questa polvere oltre a far dire la verità alla gente, puoi manipolarle nonostante mantengano il loro grado di coscienza
M: Ma sai che non è legale? Sia portare avanti la ricerca, sia la manipolazione della gente.
Io: Al loro risveglio non ricordano nulla, pensano di aver fatto un sogno con dettagli vaghi
M: Rimane una cosa illegale, non mi piace
Io: Ok, tanto non ne ho molta e produrla mi costa molto
M: Stai attento che se ti beccano finisci male
Tornò Sabrina e iniziammo a cenare. Marco non aveva badato a spese, mangiammo di tutto e tutte cose costose. Involontariamente Sabrina fece versare il bicchiere d’acqua sul suo vestito ed essendo bianco, si intravedeva parte della biancheria. Sabrina corse in bagno e quando fu abbastanza lontano, Marco si girò verso di me implorandomi di dargli la polvere.
Io: Facciamo così, anziché 100mila me ne dai 80, ma partecipo anch’io alla scopata, in più se passiamo da casa prende una crema che ci farà divertire di più
M: Sei sicuro che alla fine non ricorderà nulla?
Io: Si, l’ho già testata, funziona perfettamente ma tu devi bere questo antidoto.
Finita la serata, proposi di andare a fare un giro per la città visto che loro erano di passaggio, così potevo tranquillamente passare da casa per prendere la crema. Dopo esser sicuro che Marco aveva bevuto l’antidoto, in macchina lanciai la polvere in modo che solo Sabrina fosse contagiata. Arrivammo in albergo e per non insospettire il personale prendemmo le chiavi delle due stanze, io ero ospite di Marco per concludere un affare di lavoro. Entrammo nella stanza di Marco e facemmo sedere Sabrina.
Io: Come stai messo giù?
M: Con sta panza non riesco neanche a vedermelo
Io: Prima di denudarti vai in bagno e spalma questa crema sul tuo cazzo, aspetta qualche minuto e poi vieni. Non preoccuparti ti aspetto
Marco andò in bagno e quando tornò era completamente nudo. Sabrina che era sotto il controllo della polvere, diceva la verità su quello che pensava ma era obbligata a fare quello che le veniva chiesto.
S: Ma che cavolo fai, fai schifo anche se hai un cazzone
M: Zitta troia e vieni qui a leccarmi il cazzo
S: Fai schifo puzzi, ma potevi lavarti prima?
M: E secondo te, cosa ti tengo a fare? Dillo che sei una pompinara
S: I pompini sono la mia specialità, il mio ragazzo non ha il cazzo grande quanto il tuo ma dice che sono la dea del pompino
M: Antò avevi ragione, funziona
Io: Te l’ho detto, ma abbiamo solo 3 ore per quell’altra crema poi ci sarà la sorpresa finale, ahahah
M: Di che cazzo parli?
Io: Non preoccuparti, se vorrai sarà un altro spettacolo
Sabrina iniziò a leccare entrambi i cazzi, mentre Marco con le mani cercava di torturare il seno di Sabrina. Successivamente Marco si posiziona dietro Sabrina e senza nemmeno lubrificarla inizia violentemente a scoparla.
Io: Ehi vacci piano che hai un cazzo grosso con quella crema, rischi di romperle qualcossa.
M: Sta troia gode a farmelo diventare duro con tutti quei completini aderenti, poi ogni volta le cade qualcosa e si piega in modo osceno per farmi vedere sto culo
S: Mi è sempre piaciuto stuzzicare la gente, poi volevo vedere se sotto sta panza si intravedeva il pacco. Se sapevo che avevi un cazzo così grosso un pensierino l’avrei fatto
M: Chissà quante corna ha il tuo ragazzo, sei tutta bagnata non sarà la prima volta che lo tradisci
S: E neanche l’ultima puoi scommetterci, adoro essere scopata
M: Tutte uguali le donne, fanno le santarelline e poi sono delle troie.
Io: Non tutte le donne, ma buona parte si
Continuavamo a scopare Sabrina mentre lei ci incitava, sembrava posseduta probabilmente era anche la prima volta che scopava con dei cazzi così grossi.
Io: Cambiamo posizione, tu passi al culo e il la fica.
S: Con quei due cazzoni mi ucciderete … non voglioooo
M: Sta zitta puttana oggi devi solo subire, domani il tuo ragazzo troverà tutto rotto qui giù
S: Nooooo, mi spaccherete qualcosa
M: Hai un culo bello largo, si vede che è stato già sfondato
S: Sìììììi mi piace nel culo
Io: Se fai la brava ci metto anche il mio cazzo nel culo
S: Noooooooooo mi ucciderete, continua così che sto già al mio secondo orgasmo
Continuammo così per qualche altro minuto poi tanto spingeva forte Marco che nella rincorda il suo cazzo uscì e invece di tornare nel culo stava per entrare nella fica
S: Oh non fare scherzi che mi uccidi, rientra nel culo stronzo
M: Non te le hanno insegnate le buone maniere eh puttanella? Tò beccati ste sberle sul culo, sono un tuo superiore mi devi chiamare capo, anzi padrone, ahhahah
S: Si scusami padrone, ma rientra nel culo
M: Mi devi supplicare di rientrare, intanto ti entro anch’io nella fica
Io: Oh fai piano che ci sto già io
M: Non preoccuparti sta troia è così bagnata che neanche ci toccheremo, guarda come si sta allargando
Era molto strano che una ragazza così magrolina potesse allargarsi, aveva nella fica due cazzi con elasticità estrema grazie alla crema e lei invece nonostante il dolore riusciva ad ospitare entrambi i cazzi. Dopo qualche minuto Marco stava per sborrare
M: Girati puttanella che voglio sborrarti in bocca
Io: No Marco, andiamo in bagno non immagini quanta ne uscirà
M: Ottimo allora andiamo
Andammo in bagno e Sabrina entrò nella doccia, io rimasi dietro Marco che in pochi secondi inondò Sabrina di sborra. Vedere Sabrina che qualche ora fa faceva tanto la santarellina che se la tirava e ora il suo corpo era pieno di sborra di un uomo dal fisico viscido, mi fece eccitare tantissimo tanto che feci in tempo a superare Marco ed arrivare a pochi cm da Sabrina. Sborrai anch’io ma la colpì soprattutto in faccia e sui capelli.
M: Era questa la sorpresa finale che parlavi prima? Che sborro tantissimo?
Io: No non è quella la sorpresa non sono passate le 3 ore ancora
M: E’ vero, qual è allora?
Io: Questa crema è ancora un prototipo, purtroppo per mancanza di fondi la ricerca non è andata avanti. Ci mancava da risolvere il problema del finale.
M: Oh non fare scherzi, cosa mi succederà?
Io: Dopo le 3 ore il tuo corpo deve espellere la crema e lo fa tramite una esplosione di urina, ne esce tanta con un getto potente
M: Manca poco più di un’ora, forse ci riusciamo a farcela un’altra volta. Rimani qui tu, noi fra poco ti riscopiamo
Sabrina rimase in bagno a darsi una sistemata, mentre noi andammo in soggiorna a rifiatare sul divano. Passò quasi mezz’ora quando ritornammo alla carica contro Sabrina. Per paura che scadessero le 3 ore e non ce ne fossimo accorti, rimanemmo a scopare nel bagno. Mentre eravamo di nuovo a penetrarla insieme, il tempo era volato, scaricammo tutta la pisciata nel culo e nella fica di Sabrina, fu una reazione così incontrollata che vedemmo Sabrina effettuare uno scatto in avanti e perdere da entrami i buchi una marea di piscio. Rimanemmo entrambi esausti a terra, mentre Sabrina dallo schifo cercava di ripulirsi più che poteva. Sabrina ritornò nella sua stanza tutta arrabbiata per l’ultima umiliazione ricevuta, ma comunque appagata per la serata passata. Visto il grande finanziamento ricevuto da parte di Marco, gli regalai la restante polvere rimasta nel barattolo e quel poco di crema elasticizzante rimasta nel barattolo, tanto di quella ne avevo a sufficienza. Con i soldi di Marco riuscì a produrre una buona quantità di polvere ma come aveva detto lui, dovevo stare attento a non farmi beccare sia in laboratorio che dalla gente che manipolavo.
di
scritto il
2018-11-16
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