Angela recupera il tempo perduto - parte 3

di
genere
etero

Finita la serata Le proposi di venire a casa da me, ma doveva tornare a casa a riprendere il figlia
Durante la domenica a parte qualche messaggio di saluto non successe nulla. Il lunedì pomeriggio si ripresentò per la classica lezione con una proposta che non potevo rifiutare.
A: Buongiorno prof., ho una proposta per lei
Io: Devo preoccuparmi?
A: Scemo …, Siccome sto indietro con il programma e i progressi ci sono ma lenti, vorrei proporti una proposta.
Io: Sentiamo
A: Ad ogni esercizio che risolvo bene, tu fai una cosa per me, ad ogni esercizio risolto male, io farò una cosa per te ma dovrai farmi vedere come si risolve, ci stai?
Io: Va bene, ci sto tanto oggi pomeriggio solo con te ho lezione
Assegnai degli esercizi e nel frattempo continuai a fare alcuni lavori d’ufficio, in quella giornata dovevo effettuare una conference call con un gruppo di persone in cantiere. Iniziò e dopo poco sbaglio il primo esercizio, dopo averle spiegato il procedimento giusto, riscattai il primo pegno (doveva rimanere senza maglia, con solo il reggiseno per tutta la restante giornata). Finito il secondo esercizio, anche qui commise un errore, anche se era un errore semplice, reclamai il pegno (doveva rimanere senza pantalone, solo con reggiseno e slip per tutta la restante giornata). Inizio il terzo esercizio, ma arrivò anche l’ora della videochiamata col cantiere. Mentre parlavo nell’altro sentì un urlo di soddisfazione, l’esercizio era esatto. Abbozzai un sorriso e continuai a parlare, mentre lei scrisse su un foglio < Ho vinto, ora riscatto il pegno>. La vidi avvicinarsi a quattro zampe ed infilarsi sotto la mia scrivania, mi abbasso i pantaloni e le mutande ed inizio un pompino da favola, mentre io paonazzo continuavo a parlare nella videochiamata. La mia presenza diventava sempre meno incisiva, parlavo pochissimo e cercavo di evitare gesti che mi facessero scoprire, intanto lei imperterrita continuava a leccare e succhiare il cazzo e le palle. Con la mano cercavo di spingerla sempre più il cazzo in gola, per evitare si notasse il sali e scendi del braccio, ma mi blocco dicendomi
A: Smettila altrimenti inizio ad ansimare ed esco tutta nuda, è il tuo pegno e devi pagarlo.
Continuai la videochiamata e ogni volta che intervenivo mi mordicchiava le palle, se avvicinavo le mani a lei mi mordicchiava, tentando in tutti i modi di umiliarmi durante la chiamata. Terminata la chiamata si alzò e si risiedette al suo posto, tutta soddisfatta. Le assegnai un ultimo esercizio, avevo una rabbia che avrei voluto vendicarmi, ma senza esagerare, volevo stare al gioco facendola sentire quella più forte, ma in realtà quello che aveva ricevuto il pompino ero io. L’esercizio era troppo difficile, tanto che anch’io feci difficoltà a completarlo, ma appena terminato l’esercizio reclamai il pegno.
A: Dai stavo scherzando, non esagerare, era solo un gioco, si clemente, ti prego niente umiliazioni pubbliche, io non l’ho fatto
Io: Devi completare quello che hai iniziato, infondo mi hai lasciato a metà
A: Tutto qua? Niente punizioni o umiliazioni?
Io: Guarda che quello che ha ricevuto il pompino sono io, nessuno avrebbe protestato, poi i tuoi pompini sono una favola, hai così tanta saliva che è uno spettacolo vederlo entrare ed uscire dalla tua bocca.
A: Dovevo decidermi prima a venire da te a ripetizioni, sei il miglior uomo che abbia mai conosciuto, ma sei un coglione, come pegno ero pronta a darti il culo
Io: C’è tempo, c’è tempo, i risultati vanno raggiunti poco per volta.
Angela completò il lavoretto iniziato durante la videochiamata, ma questa volta potevo utilizzare le mani, e spingevo la sua nuca finché non prendeva tutto in bocca il mio cazzo. Ad ogni strozzamento la liberavo per qualche secondo e subito dopo la rispingevo giù. Successivamente si dedicò a leccarmi le palle ed io iniziai a torturargli i capezzoli. Quando stavo per sborrare la posizionai sul divano e concludemmo con una spettacolare spagnoletta tra quelle fantastiche bocce. Dopo un momento di pausa per entrambi, proposi:
Io: Stasera hai impegni o sei libera?
A: Veramente ho appuntamento con un ragazzo che ho conosciuto prima del nostro incontro, è da un mese che mi chiede di uscire e la settimana scorsa gli diedi appuntamento per oggi. Se ti da fastidio disdico, neanche mi interessa sto tipo
Io: No no, non preoccuparti, l’ho chiesto per organizzarmi, amici mi hanno chiesto di vederci stasera e volevo sapere se eri libera.
A: Non sei geloso che mi veda con un altro? E se poi funziona? Non hai paura di perdere tutto?
Io: Hai tutto il diritto di vederti con chi vuoi, hai sperimentato me e devi sperimentare altri, poi trarre delle conclusioni
A: Sinceramente mi aspettavo e speravo in un attacco di gelosia, anche piccola invece non te ne frega niente, a me darebbe fastidio se stasera tu uscissi con un’altra ragazza
Io: Non è vero, mi piaci e sono interessato ad andare avanti, perché ti reputo una persona interessante, ma puoi sapere se la persona è quella giusta solo confrontandola con altri. Poi sei resterai indecisa e l’altro sarà d’accordo faremo un Ménage à trois
A: Hai capito l’ingegnere faceva tanto il bravo ragazzo educato e dopo pochi giorni propone già un menage, non hai paura che sia più dotato di te?
Io: A me non importa dell’altra persona, a me interessa far godere te, mi mandi in estasi quando ti sento venire
A: Con quel cazzo che ti ritrovi è difficile non venire, poi hai anche una buona resistenza. Poi guarda qua, solo vedermi seminuda e già prende vigore, “ma ciao bel pistolone sei di nuovo tra noi”
Io: Ora capisci l’effetto che mi fai
A: Si ma è tardi, devo scappare a prendere la bambina, ci vediamo domani per la prossima lezione, SMACK
Bacia il cazzo e si riveste velocemente, poi mi saluta e se ne va dicendomi “Stasera mi farò l’altro tipo, voglio proprio vedere se non sei geloso”.
Ad una provocazione si reagisce con un’altra provocazione, appena andò via chiamai alcuni amici ed organizzai la serata. Il piano consisteva nel convincere alcune nostre amiche di comitiva a flirtare con noi stasera e riuscire a pedinarli per capire in quale locale l’avrebbe portata. Il piano funzionò alla perfezione, alle 21 il tizio andò a prendere Angela pedinati da Giuseppe e si diressero in un locale molto in voga nel nostro paese (quindi non avrebbe pensato ad un inseguimento ma una probabile coincidenza). Dopo una mezz’oretta dal loro arrivo arrivammo noi, nessuno aveva prenotato e aspettammo nella hall del locale. Entrai nel locale poco dopo gli altri, intrattenuto da una chiamata di lavoro, lei nel frattempo aveva riconosciuto alcuni dei miei amici ed aveva intuito che potevo arrivare da un momento all’altro. Appena entrai lei mi notò subito, mentre io facendo finta di non sapere che lei era lì cercavo con lo sguardo di raggiungere i miei amici. Le ragazze erano a conoscenza del mio piano ed erano brave a comportarsi come le era stato suggerito. Io mi comportavo allo stesso modo del primo incontro con Angela al bar, timido e molto pacato. Dopo qualche minuto mi arriva un messaggio:
A: < Sei proprio un coglione, non vedi che la biondina ci sta provando in tutti i modi con te?>
Mi giro e rigiro facendo finta di cercarla, poi le scrivo:
Io: < E tu cosa ne sai? Abbiamo amici in comune non credo gli piaccio. Ma sei qui?>
A:
Io:
A:
Io:
A:
Io:
A:
Io:
La serata passa tranquilla, ogni tanto ci scambiamo qualche messaggio, ma niente da annotare. A terminare prima sono loro e mentre stavano andando via, il suo accompagnatore si avvicina ed inizia ad inventare milioni di scuse per il ritardo con il lavoro. La mia risposta è stata:
Io: Ti avevo notato prima ma non volevo rovinarti la serata, visto che sei in compagnia di una splendida ragazza, ma visto che hai deciso di umiliarti, sarò breve e coinciso “Se entro giovedì non ho il materiale in cantiere, eserciterò le penali e non mi risparmierò come l’ultima volta che sei venuto strisciando a chiedermi proroghe”, la tua compagna si sta spazientendo meglio che tu vada altrimenti perdi anche lei.
Andarono via e dopo qualche minuto mi arriva un suo messaggio:
A: < Vederti fare quella sfuriata mi ha fatto bagnare, sono un lago lì sotto>
Io: < Ehm la stessa cosa mi ha detto la biondina>
A: < Stronzooooooo te la farò pagare, lo scoperò tutta la notte per farlo vendicare>
Io: < Quindi se sei bagnata gli ho pure spianato la strada>
A: < Coglione sei un coglione>
La cena con gli amici filò tranquilla, la biondina che mi aveva aiutato era un’amica che aveva accettato volentieri la parte. Ritornai a casa e dopo qualche ora ricevo un messaggio:
A: < Sei uno stronzo, mi hai rovinato la serata, quest’altro coglione si è sentito troppo umiliato e preoccupato e il suo cazzo non reagiva alle mie avance>
Io: < Mi dispiace veramente, non volevo rovinarti la serata>
A: < Bastardo, secondo me avevi pensato tutto, ora sono bagnata per farla finire così la serata, sto venendo da te bastardo>
Io: < Chi ti dice che sono solo?>
A: < Non me ne frega, arrivo e mi scopi, sono troppo arrapata>
Io: < Ok vieni che sono appena arrivato a casa>
Arriva a casa e non faccio in tempo ad aprire la porta che entra prepotentemente e mi salta addosso baciandomi. Con lei avvinghiata al mio corpo, mi dirigo verso la camera da letto. La lancio sul letto ed con forza inizio a strapparle i vestiti di dosso. Lei è più assatanata di me e si arrabbia ancora di più quando non riesce a staccare la cinta dal pantalone. La agevolo a spogliarmi, poi partiamo con un 69. Lei era veramente bagnata e più la leccavo e più il mio cazzo pulsava, lei invece trovandosi sotto, faticava con i movimenti il mio cazzo la strozzava, ma continuava imperterrita. Ad un certo punto la giro ed inizio a scoparmela a pecorina, fregandomene della durata o se le facessi male, ma notavo che lei apprezzava.
Urlava di goduria come un’ossessa “di più di più, spingi sto cazzo …., sono una trooooiiiiaaaaa” più gridava e più aumentavo il ritmo. La giro e continuo a scoparmela e mentre ci guardavamo in faccia e ci baciavamo
A: Dimmmmeeeeellllloooo che sono zoccola, dimmelo che mi piaceeeeee
Io: Se una zoccola, hai due bocce belle piene che spaccherebbero di tutto, hai sto buco di culo che è troppo invitante. Girati di lato, voglio schiaffeggiarlo un po sto culo
A: Cheeee staaaaaiiii faceeeennnddooooo, faaaaiiiii piiaannooooo
Io: Sto solo provando a metterci il dito dentro sto culo, non è ancora il momento di incularti
A: Mi piaaacccccceeeee connnnnttttiiinnuuuuaaa, mi stai facendo diventaaareee unnaaaa verrrraaaa zoccccolllaaaa
Io: E’ ancora niente, ho voglia di soddisfare ogni mia fantasia con te
A: Stooooo vennneeeennnnddoooooooo, connttiinua non ferrrmmmaaaaarrrtiiiiiiiiii
Io: Brava la mia zoccolettta, ora fai venire anche me, girati e prendilo in bocca
A: Stavolta lo voglio ingoiare, mira bene, mira alla bocca della zoccola
Io: Sto … ven … endo, ahhhh
A: Mmmm buona, non ricordavo quanto fosse buona
Io: Che fai rimani o te ne vai?
A: Vado via, voglio stare a casa quando si svegli mia figlia
Io: Allora sono 50€
A: Cossssaaaaaa?
Io: Sei tu la zoccola, mica io. Hai insistito per rimediare la serata e ti ho accontentato, se rimanevi era diverso, ti avrei dato un’altra botta tra un’oretta
A: Scemo, eri in debito per avermi rovinato la serata ammosciandomi il cazzo di quell’altro coglione
Io: E’ pure colpa mia se ti ho salvato da uno sfigato?
A: Stronzo hai pensato a tutto stasera vero?
Io: Non so di cosa parli
A: Non credo alla coincidenza del locale, sapevi tutto, ammettilo
Io: Diciamo che il locale l’ho scelto io
A: Lo sapevo bastardo, l’ho sperato fino all’ultimo una tua mossa, quando ho visto i tuoi amici ho capito che non era una coincidenza
Io: Volevo solo vedere con chi stavo competendo, tutto qui
A: Se come no, hai avuto culo che lo conoscevi e che era in debito con te, altrimenti saresti rimasto fregato
Io: Ma se per tutta la serata non hai fatto altro che guardarmi
A: E tu che ne sai, non hai fatto altro che sorridere a quell’altra zoccola
Io: Io non ti guardavo, ma i miei amici si e non l’hai cacato proprio il tuo compagno. Secondo te, perché dopo aver finito è voluto andare subito via?
A: Perché aveva fretta di scoparmi, è logico
Io: No, aveva fretta di portarti via di lì, perché ha capito che eri distratta. Avrà detto andiamo via di qui, ti posto in un posto più tranquillo. Poi prima di andare in macchina siete rimasti un po’ sulla panchina del lungo mare
A: Che hai fatto, mi hai fatto seguire anche fuori dal locale?
Io: No qui sono andato d’intuito, era palese che non eri concentrata
A: E tu perché subito a casa? Che la biondina non ha voluto dartela?
Io: Sara è una mia amica d’infanzia, le era stato detto che al locale c’era una ragazza che nell’ultimo periodo esce con me, ti ha voluto stuzzicare e tu ci sei cascata
A: Sei riuscito ad ottenere tutto senza sforzo, mi stai fregando sempre e non riesco mai ad accorgermene
Io: E’ il mio lavoro giocare d’anticipo “Sfonda prima che te lo sfondino” è il mio motto
A: Secondo me sei solo stronzo, ma mi piaci
Andò via salutandomi con un bacio, poi sfinito andai a letto, anche il bluff tra “un’ora ti do un’altra botta” ha funzionato, non avrei mai avuto la forza per farcela, è un’assatanata.
di
scritto il
2018-11-22
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