La villa dell'eccesso

di
genere
dominazione

Esco dalla camera da letto ancora assonnata, spettinata e sfatta.

Socchiudo gli occhi per la luce intensa, mentre il sole basso del mattino mi illumina fino all’ombelico ed evidenzia l'interno cosce decorato di piccoli lividi. Zoppico un po’, ho le gambe ancora stanche. Seguo una voce sconosciuta di donna, senza esserne troppo sorpresa, e mi avvio verso il patio tra le colonne di mogano scuro. I miei occhi faticano ad adattarsi alla luce quando esco dal salone e il sole illumina il mio corpo bianco e nudo.

Ti vedo mollemente adagiato su un canapè con le braccia larghe, appoggiate allo schienale, e le gambe divaricate, rilassate. Indossi una vestaglia di lino bianca, aperta, che mostra la tua nudità. Sembri un guerriero che si riposa dopo lunga battaglia, gli addominali torniti ma rilassati, il petto che si espande lento al ritmo del tuo respiro. Scorro con gli occhi il tuo corpo, dalle spalle fino al pube, e lo ammiro nella sua potenza e completa nudità, se non fosse che tra le tue gambe si trova una biondina in un completo da lavoro molto elegante (ma molto anonimo), intenta a succhiarti il cazzo.

Un'altra donna, in piedi alle spalle della prima, ti sta parlando in maniera tranquilla mostrandoti oggetti di chiara utilità: sono plug anali, pinze e tutto il necessario per poter usare una schiava.

Mamma mi corre incontro con un sorriso coccolo e affettuoso. Anche lei totalmente nuda. La somiglianza tra di noi è evidente: stessa fisicità, gambe tornite e caviglie sottili. Ventre piatto e collo sottile. Si nota appena la differenza tra di noi quando mamma saltella o corre. 40 anni di vita le hanno rilassato appena l’interno coscia, seni e le braccia. La guardo e mi vedo fra 20 anni. Compiacendomi.

Mi bacia con tenerezza. Poi frenetica comincia a toccarmi vogliosa, a palparmi i seni e a strizzarmi i capezzoli. Fa scivolare la mano con lascivia lungo la pancia, rallenta sulla figa insinuando le dita attraverso le mie labbra e poi si ferma sul culo, fremente ed eccitata. Con la voce stridula esulta:”Il Princess plug! Te lo sei messa! Brava bimba mia!” poi continua, quasi farneticante: "Deve essere meravigliosa la sensazione del culo pieno e tappato, ooh.. Quanto lo vorrei anche io... la mia piccola bimba è una troietta che mi fa arrapare... ohh sii... brava la mia cagnolina. Nel culo! Si proprio nel culo lo vorrei!"

Continua a carezzarmi eccitata. Io, scocciata, le chiedo “Quante ore sono? Mamma” Lei guarda l'orologio e annuncia con una certa eccitazione “Sono 501 ore!” e detto questo si mette a limonare con me in maniera passionale, palpandomi arrapata. La biondina sgrana gli occhi quando realizza il rapporto di parentela tra di noi. La vedo da sopra la spalla di mamma, ci osserva con occhi fissi, indagatori. Dentro di lei vedo le sensazioni di ribrezzo mescolarsi alla perverso voyeurismo di osservare madre e figlia che lesbicano. La cosa mi diverte e mi da una certa sensazione di superiorità, sorrido con gli occhi, rivolta verso la bionda mentre mi lascio palpare e baciare e affondo le unghie nelle natiche materne.

Sono quasi 21 giorni che è stato negato l'orgasmo a mamma. Mia madre, una persona intelligente e razionale anche se non ha mai nascosto la sua perversione ed lussuria, si è trasformata in questi giorni in una troietta eccitata che pensa solo al sesso. E’ ridotta ad una bambolina completamente stupida. Non ha altri pensieri al di fuori del sesso. Non riesce a metter in fila due concetti legati e sensati. Parla solo di orgasmi, porcherie e perversioni. Ho visto la sua trasformazione lenta e graduale, è ridotta un manichino fatto solo per mendicare un orgasmo.

Io sono condiscendente con mamma all’inizio, ma poco dopo comincio ad essere infastidita. Trovo fuori luogo il suo modo frenetico di toccarmi. Le sconcezze che mi sussurra non sono eccitanti. Per evitare che continui mi ingobbisco, svicolando le sue palpate di seno. Poi in maniera gentile le prendo le mani e le tolgo dal mio pube. Appena sveglia sono scorbutica, lo so. Dovrei, per ruolo e per attitudine, farle fare ciò che desidera col mio corpo. Ma non ho ancora assolto al mio compito mattutino e non vorrei farti scocciare. Devo venire a salutarti e renderti omaggio.

Mi avvicino al canapè e saluto con un sorriso Veronica, la donna in piedi. Lei è la responsabile mondiale di prodotti fetish più costosa al mondo, proprio gli oggetti che ti sta illustrando. Oltre ad essere una delle Domina più famose per perversione e sadismo. E' una tua amica di vecchia data, siete coetanei e avete mosso i primi passi in questo mondo insieme, la conosci da quando ha 19 anni. Di solito lei non lavora come rappresentare ma le è rimasta l'abitudine di venire a trovarti per mostrarti le novità, o forse solo per il gusto di vederti nudo (le sei sempre piaciuto). In più ne approfitta per addestrare le responsabili commerciali di zona.

Senza dire nulla mi avvicino e mi accuccio verso il tuo cazzo. Tu, con fare scocciato, posi una mano sulla testa della biondina e la sposti in maniera bruta per lasciare libera l'asta gonfia ma molle (che sembra riposarsi come te). Io mi chino la raccolgo tra le mani e la bacio con passione sul glande. Sento che, nonostante il sapore di saliva della ragazza, c'è ancora impresso l’odore delle mie budella. Con un filo di voce rispettosa ed educata dichiaro: “buongiorno mio Padrone”. E fisso con un sospiro il bestio lucido e odoroso.

Finito di renderti omaggio, con un gesto molto semplice, come se prendessi una cosa, riprendo la testa della ragazza e la rimetto a prendersi cura del tuo cazzo.

Mi sorridi, complice e soddisfatto, ma poi torni ad ignorarmi e chiedi a Veronica:" Ma questa da dove arriva, scusa?" Indicando la figura bionda piegata sul tuo cazzo, che ricomincia a generare rumori sconci di palle succhiate.

"E' la mia nuova business analist. Ha un master in BA conseguito a Los Angeles. Un curriculum di tutto rispetto. Faceva la cubista all'università per mantenersi gli studi. E' stata la prima nel suo corso a laurearsi. 110 con lode e diritto di pubblicazione. Esperta di dispositivi medici e di marketing del porno." Ti dichiara Veronica in maniera molto formale e professionale.

"Si, ma un cazzo non lo sa succhiare come si deve!" Aggiungi tu scocciato. Vedi Veronica che non può far altro che annuire accondiscendente. "Per questo le sto facendo fare pratica" aggiunge, ora in tono molto più malizioso e complice.

Mamma, intanto, osserva rapita come la ragazza bionda ti succhia. E' avida con gli occhi e si carezza i seni distratta e inappagata. Si struscia contro il canapè, lasciando scie di umori sullo schienale e sussurrando frasi sconnesse e volgari. Quando non ce la fa più, si prende i peli pubici e se li tira, per sfogare la tensione e la frustrazione del non poter venire. Da quando le è stato negato l'orgasmo le è stato anche imposto di non radersi il pube. Altra piccola differenza evidente tra la mia e la sua nudità. A volte la lussuria è stata tale, e il climax ha raggiunto livelli di pericolosità tale, che mamma si è strappata qualche ciuffo per sfogare la foga e la frustrazione, in un misto di dolore e piacere dovuto all'urgenza di venire, che lentamente si stabilizza.

"Vediamo di fare qualcosa per questo musetto imbronciato" mi annuncia Veronica con aria finto preoccupata, come se si rivolgesse a una bimba. Si avvicina, mi cinge un fianco e mi accompagna vicino alla sua valigia "La piccolina oggi si è svegliata scorbutica, ci vuole qualcosa che le cambi l'umore" dice ammiccante in tua direzione. E' una donna che ci sa fare e mi sento subito a mio agio tra le sue braccia. E' accondiscendente e sorridente con me e lo fa senza malizia o volgarità. Mi fa sentire la sua migliore amica, con pochi gesti e poche espressioni. Con estrema normalità, lascia la presa sul mio corpo e si china per estrarre dalla sua case un oggetto informe di lattice rosa chiaro. Continua a flirtare con te mentre con rapidi movimenti, educati ma molto decisi, mi fa alzare la testa, aprire la bocca e mi monta sul muso quello strano oggetto informe. E' un morso, un anello per tenermi aperta la mandibola, in un materiale duro e plasticoso che mi preme sulle arcate dentarie, contornato da un sacco di lattice che mi copre dal naso al mento, si allarga con 2 ali ai lati per poi essere chiuso sulla nuca. Serrato. Ho il naso coperto dal lattice e ne sento l'odore forte. Il mio respiro ricircola nelle cavità di quella maschera, ma in qualche modo riesco a respirare. Sento forte l'odore del mio alito, come se ci fossero dei fori sulla bocca. La bocca è spalancata e ci metto poco a cominciare a sbavare. Aiutata anche da tubo morbido infilato fino a metà bocca, con supporti semi rigidi che mi tengono la lingua abbassata.

Vedo il tuo sguardo illuminarsi di perversione nel osservarmi con la nuova maschera. Ti sistemi meglio sul canapè mentre di scatto il tuo scettro sobbalza e reagisce alla mia vista. Esegui in elegante applauso nei confronti di Veronica "C'est tres magnifique!" declami in maniera teatrale, osservandomi divertito e avido.

Io non capisco.

Mamma mugola in deliquio e mi guarda con occhio affamato, tu mi ammiri e sorridi a Veronica. La biondina continua a succhiare alacre senza permettersi di distogliere l'attenzione dalla tua verga. E' la stessa veronica a svelare l'arcano, porgendomi un vezzoso specchio dalle fatture fiabesche. Mi osservo. Il mio viso ha una figa al posto del naso e della bocca. La maschera è una perfetta riproduzione in forma e colore di una figa aperta, dove il buco per il piacere del maschio coincide con la mia bocca. Il clitoride gommoso è appena sotto la punta del naso. Le piccole labbra, che ondeggiano lievi coi miei movimenti del capo, circondano il mio foro orale e le grandi labbra, lisce e morbide, degradano verso gli zigomi. Il colore del lattice è più scuro e rossastro al centro, intorno alla bocca, ma poi degrada lentamente fino a quello della mia pelle, dando una sensazione di realismo incredibile. Non posso parlare, ovviamente. Ogni respiro sento l'odore che proviene dalla mia bocca. Capisco che la cosa è intenzionale. Messa cosi posso respirare l'odore di chi mi scopa la bocca e vivere la cosa con tutti i sensi.

Ora capisco il tuo interesse. Hai di fronte a te un nuovo buco da scopare. Un buco osceno e fuori da ogni logica che sta continuando a colare saliva che, incanalata dalle labbra sintetiche, mi cola sul corpo come se fossero umori più intimi. Alzi dal schiena dal canapè spostandoti in avanti sulla seduta. Prendi la testa della biondina e ci affondi dentro il cazzo, tenendola ferma. I tuoi muscoli sono tesi e si percepisce la tua eccitazione per la novità. Continui a fissarmi stupito e soddisfatto, e guardi Veronica con ammirazione. Mi aspetto da un momento all'altro di essere messa in ginocchio da te per essere provata, ma tu non ti muovi e fremente rimani li a soffocare la businness analist.

Io mi ritrovo, in piedi, nuda, con la facoltà di parlare compromessa e la faccia che è diventata un osceno pube con gli occhi. Mi sento in un qualche modo stupida e fuori posto. Ma so anche che in realtà sono proprio nel luogo dove ho sempre desiderato trovarmi. Mamma gongola e la vedo fremere per venire a leccare il mio nuovo muso in silicone. Ma persino lei non si azzarda a rompere l'incantesimo di vedere una ragazza nuda in piedi, a disagio, resa mostruosa da quella protesi facciale.

Dopo un tempo infinito (o sono passati solo poche decine di secondi?) torni a rilassarti sul canapè e lasci la presa alla ragazza tra le tue gambe, che scappa dal cazzo cominciando a tossire filamenti di sbava densa, rossa in viso e con il trucco che cola dal lato occhi. La maschera kabuki del piacere, la chiamo io. Quando tutto il tuo corpo è intento a riprendere ossigeno, e sai di aver dato il meglio di te per non deludere le aspettative del Padrone.

Aspetti paziente che la bionda si riprenda, alternando il tuo sguardo tra lei e me e poi con un leggero gesto del bacino ti protendi nuovamente in avanti sedendo sul bordo. Dall'alto guardi la biondina che si pulisce la bocca col dorso della mano, viso rivolto verso il pavimento. La sovrasti con la tua fisicità. La tua asta ora è tesa e pulsa eccitata e sei uno spettacolo per tutte noi. Ad ogni tuo leggero movimento il tuo minaccioso palo ondeggia e rimbalza lento, come a volerci ipnotizzare tutte. Mamma è in crisi, ma vedo anche Veronica far fatica a rimanere lucida davanti a quello spettacolo. Io invece sono un soprammobile che cola bava, mi sento senza emozioni. L'attrazione per il tuo sesso è una sensazione remota e lontana, un rumore di fondo che sembra ricordarmi che potenzialmente potrei avere desideri e aspirazioni, anche se ora mi sento solo un oggetto di arredamento. "Pulisci per terra" ordini secco alla bionda senza ammetere repliche. Lei sbuffa cerca con un lampo degli occhi il supporto di Veronica e poi, mesta, si mette a leccare le righe schifose di bava dal parquet di legno scuro.

Ti scopri improvvisamente curioso di esplorare il corpo di quella che fino ad ora era solo una bocca, nemmeno tanto esperta. Con le mani cominci a carezzarle la schiena, sollevando la blusette di seta bianca, giochi con le linee dei suoi muscoli dorsali e piano piano sali fino al culo, sollevato per la posizione. Porti le mani sui suoi fianchi e con le dita cominci a sollevare la gonna a tubino, che dalle ginocchia sale, scoprendo lentamente un bel paio di gambe abbronzate. Ti fermi solo quando tutta la gonna è appallottolata a livello della vita, a circondare un culetto decente coperto inutilmente da degli slippini di cotone color lilla, con orletto in pizzo inguardabile. La mano scorre piano sul gluteo e lo saggia con leggere palpate. Un paio di volte la Businness Analist si è fermata, si è irrigidita, sembrava volersi ribellare. Ma non ha trovato il pretesto per farlo.

Sciaf!

Il suono forte echeggia secco ed improvviso. La natica destra comincia ad arrossarsi subito, facendo comparire l'impronta delle tue dita. La bionda si alza di scatto con un urlo di dolore. " Ma che caz!" Ti intima guardandoti furiosa. A me e a mamma si ferma il cuore, un affronto del genere non passa impunito. Veronica ti osserva con gli occhi illuminati dalla curiosità.

Tu sei impassibile, la sua reazione non ti ha minimamente scalfito. Posi i gomiti sulle tue ginocchia, le mani rilassate in mezzo alle gambe penzolano inermi. "Cosa c'è?" Le chiedi " Pensi che la tua laurea, la tua specializzazione e il tuo ruolo di donna impegnata non ti permettano di essere trattata cosi? Mostrare il culo va bene, ma il resto no? E' questo il confine della tua libertà personale? Pensi che il dolore di uno schiaffo sia da riservare solo a donne inferiori?" Dici guardando me e mamma. Poi la fissi per interminabili secondi per vedere il suo sguardo quanto ci metterà a cedere. "A cosa pensi che ti porterà il tuo ruolo in azienda, il tuo lavoro prestigioso, la tua laurea coi fiocchi? Ad avere una bella casetta in periferia fra qualche anno, con un maritino amorevole, magari preparare la stanza per i bimbi? Uscire i sabati con le tue quattro amiche frigide a scambiarvi pettegolezzi e a fingervi scandalizzate per le banali immagini porno che vi arriveranno su whatsapp?" Una pausa teatrale per vedere quanto i tuoi affondi siano penetrati. Poi riprendi "Ti stai costruendo una gabbia, piano e da sola, troppo spaventata per vedere cosa c'è nel mondo reale, illusa di essere più emancipata delle tue compagne di liceo, solo perché lavori nel mondo del porno? Il mondo reale è fatto di gioia e di sofferenza, fatica e fiducia. Solo queste cose danno la vera libertà e l'emancipazione." Le prendi il mento, con delicatezza e le alzi il viso verso mamma "guarda questa donna" le ordini " guarda come è ridotta, è una patetica troia assetata di sesso totalmente schiava dei suoi istinti e di me. Eppure è libera come tu non lo sarai mai. E' libera perché lei stessa ha scelto di soffrire cosi tanto, è un patto che ha stilato con me, ma soprattutto con se stessa.

Hai presente quando scopi con gli amici sfigati che ti ritrovi? Quando ti vengono subito in figa e si accasciano su di te ebeti ed esausti? E tu che resti li con la voglia di avere un orgasmo decente?

Che fai? Niente!

Resti li a sorridergli e a fare moine, troppo pudica per ammettere a te stessa di essere insoddisfatta e troppo educata per dire chiaramente al tuo compagno cosa provi. Resti li, frustrata, pensando che la prossima volta andrà meglio, sfiorandoti il clitoride di nascosto per cerare un orgasmo liberatorio, che alla fine non trovi perché la magia si è rotta. E rimani insoddisfatta.

Ora prendi questa sensazione e moltiplicala per 24 ore e poi per 21 giorni. Moltiplicala per 501 volte! Quella donna è in quelle condizioni e ci è arrivata perché ha liberamente deciso di seguire un mio ordine. Sa che quello che sta facendo la rende libera. Libera come tu non lo sei mai stata." Poi ti accasci al canapè, fai un respiro profondo e concludi sbuffando " e ora vedi di finire quello che stavi facendo e torna a succhiarmi il cazzo. Mi hai fatto girare i coglioni, cazzo!" Ti accendi una sigaretta e distratto fissi lontano, verso la spiaggia, come se nessuna delle quattro donne presenti esistesse più.

Siamo tutte immobili, immerse nel silenzio. Persino la bionda ci mette un po' a trovare il coraggio per scendere di nuovo col viso a finire di leccare la sua sbava. C'è imbarazzo palpabile, persino per noi, abituate a vederti arrabbiato.

E' Veronica a spezzare il momento, rivolgendosi a mamma "Tesoro mio, ho qualcosa anche per te, se fai la brava". Senza farselo ripetere due volte, mamma zampetta speranzosa verso di noi. I suoi seni maturi rimbalzano leggiadri e maliziosi come il suo animo. Sono tre giorni che mamma ha smesso di camminare semplicemente, ormai zampetta come una ninfa eccitata per qualsiasi spostamento. Sovraccarica di lussuria da sfogare.

"Qualcosa per la figa? Qualcosa che mi penetri e mi faccia godere?" chiede speranzosa, in piedi davanti alla Domina, col pube proteso verso di lei e le gambe oscenamente larghe. Veronica non le risponde ma tira fuori dalla valigia un set di 4 dildo. Non dildo comuni, ma dalla forma canina. La perfetta riproduzione di quattro cazzi rosa-violacei, con il nodo che sfuma in una colorazione bianco grigiastra, arabescati da venature viola scuro. Variano di forma e dimensioni, ma sono quattro gemelli osceni, di lattice duro e lucido. Sembrano bagnati, come se fossero appena usciti dalla sacca intima dei loro proprietari fittizi. Riflettono la luce del mattino mentre Veronica li muove lentamente, tenendoli a coppie per mano, davanti al muso di mamma per farglieli anelare e osservare bene. Mamma mugola di disperazione, piena di speranza per un sollievo che forse giungerà a breve. Si china in avanti, la bocca aperta istintivamente, per allungare il braccio verso il pube e far sparire un polso tra le sue cosce. Io che le sono dietro, vedo che sta cercando l'ano con 2 dita, mentre col polso si struscia sul clitoride. Immagino che se solo avesse provato a privilegiare l'altro orifizio sarebbe caduta a terra con un orgasmo violento.

La ammiro. E' visibilmente fuori di testa, probabilmente una equipe medica la dichiarerebbe incapace di intendere, ma la sua fedeltà agli ordini che le dai è tale dal lasciarle quel barlume di lucidità che le consente di trovare artifizi per non cedere alla lussuria definitiva. O forse ha solo paura della punizione che potrebbe arrivare.

Veronica gioca con tale spregiudicata voglia, ondeggiandole il dildo più piccolo davanti al muso, ordinandole di leccarlo. Lo sposta nell'aria, mentre mamma lo segue con la lingua avida. Veronica ha un ghigno sadico stampato in viso. Lo stesso ghigno che vedo su di te, quando mi volto per vedere la tua reazione.
scritto il
2018-11-19
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