Così è la vita.

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genere
comici

COSI' E' LA VITA....

Questo è un racconto di fantasia sull'amore romantico ed ha scopo di giocoso intrattenimento, pertanto ogni riferimento a persone o cose reali è da considerarsi puramente casuale.

Oggi è una classica giornata "no", quando tutto sembra andare male, anzi non sembra, va tutto male. La suocera si è fratturata un femore ed è all'ospedale, la figlia (mia moglie) è sconvolta, tutto il parentado è in fibrillazione e nel pomeriggio, in attesa che torni dalla visita in ospedale sono qui davanti al vecchio portatile (lavora ancora in Dos) intanto che spero di trovare una briciola di ispirazione per scrivere qualche cosa d'interessante, giusto per passare il pomeriggio, e magari incrementare il malloppo di racconti scritto fino ad ora. Stranamente mi è presa una certa passione, scrivere racconti osè indirizzati alle donne che non credo pubblicherò mai, più per il piacere personale di scrivere che altro, io che non ho mai avuto la capacità di farlo essendo sempre stato, come si dice, asciutto, stringato e molto conciso fin dai tempi scolastici. Ma purtroppo non ho idee, sono troppo confuso e un po' depresso e scribacchio qualcosa così senza un filo logico, tanto per farlo con la segreta speranza che si accenda quella lucina che evidenzia l'ispirazione in atto. Per TV trasmettono l'ennesimo film su D'Artagnan ed i moschettieri del Re di Francia ed in particolare una scena di Aramis (famigerato estimatore del sesso femminile, simpatico contaballe e seduttore) alle prese con una bella ragazza che si rivela poi una moglie, un po' fedifraga a dire il vero, che si risolve poi con lui inseguito dal legittimo marito e dalle pistolettate del medesimo rivelatosi una guardia del Cardinale Richelieu. La bella sposina era fornita da madre natura di due splendidi seni, un po' piccolini in verità, avendo apparentemente una seconda scarsa ma comunque molto graziosi in virtù della prorompente giovinezza, seni per una metà abbondante in bella vista, come era d'uso nel 1600-1700, epoca in cui sono ambientati molti film di cappa e spada. Purtroppo per esigenze cinematografiche, di censura e buona costumanza, la scena cominciata con un promettente bacio finì lì senza ulteriori prosegui, però fu sufficiente per accendere una piccola lucina d' ispirazione per un racconto un poco osè come del resto tutti gli altri in archivio. Di sicuro la gnocca tira da sempre abbondantemente più di un trattore pesante cingolato ed in particolare nei bei tempi andati, considerato il livello di igiene e pulizia dei secoli scorsi, in cui passerina, pisello e sederini (femminili e maschili) sicuramente non dovevano profumare di fresco bucato visto che i bidet erano ancora di là da venire come pure il water come lo conosciamo oggi che fu inventato, credo da un inglese, intorno al 1800 dell'era volgare (la nostra). In effetti a Versailles per esempio, la corte del Re di Francia, nonostante tutti i soldi spesi per edificarla, non era dotata di servizi igienici per uso pubblico ed era uso consolidato fra i cortigiani farla nei corridoi, più o meno dove ci si trovava in quel momento e non oso pensare a come ci si puliva il fondoschiena in caso di necessità solide (il metodo usa le dita e poi leccale ?).
Comunque sia dovevano essere particolari di poco conto sui quali si soprassedeva, considerato che la razza umana per otto o per diciotto e con qualche saliscendi ha continuamente incrementato il suo numero, alla faccia di effluvi più o meno gradevoli e tuttora sta aumentando nonostante gli impegni colossali profusi per limitarla. D'altronde in quasi tutta Europa l'uso inveterato delle parrucche nacque dalle necessità estetiche e formali di coprire le teste rasate per contrastare le inesorabili infestazioni micidiali ed incurabili di pidocchi che affliggevano la classe nobile e temo non solo quella. Cosa dire poi dell'invenzione (pare da parte dei sempre attivi francesi) dei profumi che erano usati a man bassa, sempre dalle classi agiate, per coprire i "fumi pestilenziali" che le persone emanavano grazie alla consolidata abitudine di considerare le abluzioni ed i bagni in particolare come perniciosi e veri attentati alla salute pubblica e privata per cui ad anni e anni di avversione per acqua e sapone in qualche modo dovevano pur porvi rimedio. Altra usanza di quei tempi, il cui rappresentante massimo, Luigi XIV, soprannominato Re Sole diede per estensione l'aggettivo aureo a quel periodo storico; cosa ci fosse poi di aureo in quei tempi di pidocchi, cimici, profumi tattici e corridoi usati come latrine per bisogni fisiologici liquidi e solidi non lo capirò mai, ma pare fosse così che le cose giravano. Per non parlare poi di abitudini erotico-sessuali gradite da ambedue i sessi, anche se pubblicamente schermite, vale a dire i cosiddetti rapporti orali o più prosaicamente il leccare la passerina e dintorni e di succhiare il pisello volgarmente detto pompino, di cui riferirò in modo particolare della prima, chiamato anche “cunnilingus” (qui sono un po' tendenzioso in quanto sono di sesso maschile). Attività sconsigliata dagli antichi romani perchè, a loro dire, provocava l'alito cattivo (mi sa che anche ai tempi dei romani nonostante le “termae” l'igiene spicciola fosse cosa ancora di là da venire).
Certo è che considerate le scarse attività igieniche correnti a quei tempi ancora grami della seconda metà del secondo millennio (1600 e dintorni) era il minimo che potesse capitare al malcapitato ma super coraggioso che si cimentava in un passatempo simpatico ma almeno inizialmente un po' sgradevole era in effetti acquisire un alito, diciamo così, un po' pesante.
Tornando all'aspetto osè della storia mi sovviene che forse tutti questi "profumi caserecci” costituivano una sorta di un qualche elisir afrodisiaco visto che scopavano come ricci in calore a conferma, se mai ce fosse bisogno, di quanto abbia sempre tirato un pelo di passerina, specie se vogliosa di sesso e giovane se possibile.. In buona sostanza c'è da riconfermare che un pelo di passera tira più che mai ed a volte sono stato da un passo dal fare robe che mi avrebbero fatto dubitare un po' del mio raziocinio. Un bel paio di tettine bianche e possibilmente sode con due capezzoli inviperiti e sensibili al minimo sfioro, emergenti da splendide areole dorate, mi fanno ancora un certo effetto tanto da invitarmi a prenderle, carezzarle, affondarci il viso per baciarle e mordicchiarle fino a perderci ore. E cosa dire poi se scendiamo un po' più in basso a vedere cosa si nasconde sotto quel delizioso ed attraente pelo pubico, un vero bijuox per intenditori, un'opera d'arte fatta di una varietà particolare di ciccia, (da cui deriva anche “ciccina”, uno dei tanti nomi in uso per indicarla) carne sopraffina di qualità inimitabile, nascosta dietro due grandi labbra che a sua volta nascondono poi altre due piccole labbra che a loro volta racchiudono quel vero scrigno di goduria che è così dolce amare. Guardare quel piccolo fiore purpureo, toccarlo lievemente, titillarlo, vederlo palpitare lentamente, imperlarsi piano piano di umori, diventare sempre più umido e lubrificato, aprirsi lentamente preparandosi alla sperata ed imminente penetrazione, l'inturgidire progressivo del sesso nel suo complesso e del clitoride in particolare che pian piano emerge sempre più dal suo morbido nido tra le grandi labbra, pronto a reagire al tocco imperlando sempre più di umori quel sesso ormai in spasmodica attesa del suo compagno da cui otterrà quel piacere gratificante a cui ambisce l'amore gioioso che il destino li lega e che in fondo muove il mondo e forse pure l'universo intero. Detto tutto questo a costo di sudori dovuti a voglie recondite cos'altro rimane da dire su questa giornata uggiosa e un po' sfigata se non di approfittarne finchè è tempo di mele? Perchè come dice un vecchio adagio “pir, figa e mlon ad ognun la so stagion” (pere, figa e meloni ad ognuno la sua stagione), specie per il secondo “oggetto” conviene che sia più fresca possibile, tanto per gli altri due c'è sempre il frigo che però con noi mica funziona tanto. E con questo la chiudo qui anche perchè non so più cosa dire.

Ringrazio in anticipo i tre o quattro lettori che, coraggio alla mano, hanno avuto l'ardire di leggere queste sciocchezzuole ma spero siano piaciute almeno un po'.
Sono gradite critiche ed opinioni anche negative purchè cortesi.
scritto il
2011-05-26
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