Mamma raffinata o Puttana succhiacazzi?

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tradimenti

Era una calda sera di luglio,
in una tipica pizzeria "napoletana" di periferia.
Mi trovavo al centro di una lunga tavolata, al termine di una cena, che ci era stata gentilmente offerta per festeggiare il compleanno di un sessantenne.
La mia ragazza era alla mia sinistra e parlava con sua zia seduta al suo fianco, mentre mangiavano delle ciliegie.
Io ero li in mezzo, tra la mia fidanzata e quella di un mio amico, seduta alla mia destra.
Quest'ultima, con la sua fastidiosa voce d'oca,  continuava a commentare foto di Vip mentre guardava Instagram dal suo telefono.
Scorrendo le dita con difficoltà sullo schermo, perché le sue unghia ricostruite color rosso ferrari con decorazioni argentate, glielo rendevano difficile.
Io, intanto, avevo il cazzo che mi si era indurito e premeva nei jeans.
Era da qualche minuto che sotto al tavolo, sentivo il tacco di una donna andare dolcemente su e giù sul mio polpaccio.
Quando la papera del mio amico, guardando l'ennesima foto esclamò "che belle queste unghia", presi la palla al balzo e guardando lo schermo illuminato dissi, "belle..ma troppo esagerate!".
Porse subito la sua mano sinistra verso di me e sorridendo, con la sua faccia da ebete disse, "anche le mie sono troppo esagerate?", di tutta risposta io "si sono belle ..ma preferisco quelle meno appariscenti" e guardando di fronte a me continuai "tipo quelle di Angela sono splendide.."
La signora Angela in questione era la mamma del mio amico, suocera della sciocca papera, che ci stava ascoltando seduta di fronte a noi..
Porsi la mano verso la signora, guardandola negli occhi e lei posò subito i polpastrelli della sua mano destra sulle mie dita, mostrando orgogliosa le sue curate unghia color rosa antico.
Riguardando di nuovo la stupida oca dissi " vedi come sono eleganti e di classe?".
La cretina, quasi infastidita dalla mia affermazione, ritirò subito la mano e con un espressione da ritardata starnazzò, "bhe ma le mie sono più alla moda!".
Intanto sotto il tavolo, il tacco che mi stava massaggiando da un po', era salito sempre di più verso il mio pacco.
Con tranquillità, mentre ancora accarezzavo le mani di Angela risposi alla scema "ok ma io preferisco quelle più raffinate", in pratica dicendogli indirettamente che le sue sembravano quelle di una puttana di strada.
"Vado ad incipriarmi il naso prima che arrivi la torta!" esclamò Angela smorzando la conversazione, ritraendo la mano e portandola sulle sue cosce per sistemarsi il vestitino.
Il suo succinto abito, forse era salito un po' troppo per i suoi continui movimenti di gambe.
Si alzò e dopo aver preso la piccola borsa appesa alla sedia, si incamminò verso la toilette, attirando molta attenzione.
Al tavolo infatti, quasi tutti i maschietti buttarono un occhio per ammirarla mentre si allontanava con il suo vestitino scollato, sculettando con stile sui suoi tacchi da quattordici centimetri.
Angela, la bella mamma del mio amico, una splendida donna di 51 anni ancora in eccellente forma fisica.
Mora, alta un metro e settanta circa, con delle lunghissime cosce sormontate da un bel culo alto e sodo.
Tette sicuramente rifatte perché di forma e grandezza perfette e un visino delicato ma molto seducente, potremmo dire quasi da troione di classe.
Quella sera, insieme alla mia ragazza, era stata la topa più squadrata da tutti i maschietti della sala e anche da tante donnette invidiose.
Mi avvicinai alla mia ragazza, seguendo con lo sguardo la signora sparire dietro il vano del bagno e le sussurrai all'orecchio "vado a pisciare tesoro".
Mi sistemai il cazzo alla meno peggio nei pantaloni, in quanto ancora duro per il lavoretto di piedi ricevuto e andai verso il bagno.
Erano diversi mesi che con cautela, corteggiavo la madre del mio amico, volevo fottermela a tutti i costi.
Quella sera finalmente aveva risposto alle mie avance, con classe da sotto il tavolo.
Entrai nel bagno, che fortunatamente aveva il lavabo ad uso promiscuo e lei era li, davanti allo specchio che si passava il rossetto sulle labbra.
Girò lo sguardo verso di me e sorrise, ricambiai e le feci l'occhiolino per poi voltarmi e chiudere la porta di ingresso a chiave.
Ero tremendamente eccitato.
Mi fissò attraverso lo specchio con un espressione da gran porca, finché non la raggiunsi da dietro.
La presi dolcemente per i fianchi e le baciai sul collo sentendo il suo buon profumo, il bacio si trasformò subito in una lussuriosa leccata.
Limonammo come due ragazzini per qualche secondo davanti allo specchio, mentre da dietro la tenevo con il culo sulla mia verga, che ormai era spuntata fuori dall'orlo dei jeans.
In un un attimo, voltandosi velocemente, si staccò dalle mia labbra e si piegò a novanta, imboccando la cappella.
Sbottonó la patta dei miei pantaloni mentre leccava con maestria la capocchia, intanto che io da sopra scoprivo le sue fantastiche natiche, alzandole l'abitino.
Con piacere vidi che la signora aveva idossato un bel perizoma tipo g-string, per capirci, quelli che hanno un filetto striminzito che sta tra le chiappe.
La bella mamma ci sapeva proprio fare, andava su e giù con la testa come una forsennata, prendendosi quasi tutta la minchia in gola.
Spostando quello spago di mutanda che si era messa, con il dito medio, trovai la passera già bella bagnata.
Si staccò di colpo dalla nerchia e bisbigliò, "no..devo andare!.." rimettendosi in piedi.
Cercai di trattenerla afferrando il perizoma tirandolo verso il basso, ma lei aiutandosi con le mani se lo sfilò e disse, "organizziamo per quando mi dovrai riportare quello.."
Si tirò giù il vestito e uscì dal bagno, lasciandomi li, con in mano il suo microslip da mignotta.
Altro che donna raffinata e di classe, la signora Angela era proprio una gran Puttana succhiacazzi.
Continua...






scritto il
2018-12-13
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