Solo piacere e nient'altro

di
genere
incesti

Tutto il parentado era a conoscenza da tempo del bellissimo rapporto che c'era tra me e mia nipote. Lei Sabrina, 52 anni , divorziata, insegnante di lettere in un liceo di Torino, io 62 anni sposato, da poco felice pensionato a Napoli. Sabrina è figlia di una mia sorella molto più grande di me e sin da quando era piccolina ha mostrato un particolare affetto verso di me, dimostrandomi in più di una occasione ,di tenere a me come una sorta di punto di riferimento. Tra di noi non ci sono mai stati tabù di nessun genere. Insomma un bellissimo rapporto marcato bellamente dal termine "zio" che, nonostante la poca differenza di età usa ogni volta che parla con me.

Tutto avvenne lo scorso novembre, quando una sua telefonata mi informava che era stata selezionata per partecipare come concorrente alla trasmissione televisiva "L'eredità". Era eccitatissima e anche agitata all'inverosimile; non sapeva se essere contenta o lasciarsi andare ad un tremendo scoramento. Dovetti faticare non poco per calmarla e incoraggiarla a dire di sì a quella opportunità che le si presentava; la sua cultura generale era altissima, e anche , sicuramente la sua telegenia non sarebbe stata da meno. Sabrina è una bella donna, alta 1.70 , fisico asciutto , terza di seno , due gambe tornite e un sedere durissimo che , ogni volta che ci incontravamo, mettevo a dura prova dandogli pacche e piacevoli pizzicotti.
"Zio ci sarebbe un mezzo problema nel caso decidessi andare" disse mia nipote.
"Cioè"? le feci io, aggiustandomi meglio la cornetta del telefono.
"Mi accompagneresti? La trasmissione è a Roma e pagano le spese di vitto e alloggio per due persone..... Avresti problemi con la zia? Spero di no"
La sentivo come una bimba alla quale viene annunciato un bellissimo evento del quale fare parte.
" Ma certo che verrò a Roma; figurati se la zia si dispiacerà per la mia assenza" - ridemmo insieme.
"Zio, entro la fine della settimana mi faranno sapere il giorno in cui dovrò presentarmi in Rai e avrò cura di dirtelo subito.... grazie"

Quattro giorni dopo io e Sabrina ci incontravamo all'aeroporto di Fiumicino dove andai ad accoglierla. Era sempre una bella donna; indossava un vestito che le arrivava a metà gamba e sotto indossava un paio di stivali che aiutavano ad abbellire le sue splendide fattezze.
"Ti trovo in forma , zio, sono contenta"
"Anche tu stai bene nipotona.....e.....il culo? Segnali di inflaccimento ?"
per tutta risposta lei scostò il soprabito , si fermò e mi porse una natica per farmela palpare, mentre una coppia di stranieri si lasciò andare ad un cenno di approvazione.
Ridemmo di gusto e andammo a prendere il taxi.

Era mezzogiorno quando l'addetta alla reception degli studi Rai di Via Romagnoli ci accolse sorridente; ci spiegò che un assistente alla produzione si sarebbe occupato di noi e che la prima registrazione del programma si sarebbe effettuata alle 15.00 e , nel caso Sabrina fosse rimasta in gara avrebbe partecipato alla seconda registrazione delle 18.00. Ci mise al corrente che potevamo usufruire della mensa e che avremmo pernottato in un hotel 3 stelle convenzionato con la Rai ubicato proprio vicino agli studi.
Senza volerla fare lunga la nipotina vinse tutte e due le puntate prenotandosi di diritto a partecipare alle puntate del giorno seguente. Uscimmo dagli studi felici, incamminandoci verso l'hotel che ci avrebbe ospitato. Eravamo gasati nonostante si fosse affermata campionessa senza aver vinto nulla; ridevamo e programmavamo la serata andando a cena in una tipica trattoria a Trastevere; non ci eravamo accorti che....ci avevano dato una camera matrimoniale, un argomento quest'ultimo che ci portò a continuare a ridere immaginando russate, calci e rumori vari che ci avrebbero fatto passare la notte in bianco.
"Tu da quale parte dormi"? chiese Sabrina sedendosi sulla poltrona e cercando di sfilarsi gli stivali
"Se per te è uguale - feci io - preferirei a destra" sedendomi di fatto sul letto e togliendomi le scarpe.
"Faccio la doccia e usciamo ?" chiese la nipotina già mezza denudata mentre entrava in bagno.
Era bella Sabrina e vederla così in slip e reggiseno, senza accennare un minimo senso di pudore davanti a suo zio, mi provocò un certo turbamento. Credevo che le sue gambe fossero molto più affusolate, invece erano belle in carne e le natiche non presentavano nessun accenno di cellulite. Tutto questo contribuì a farmi notare che qualcosa si muoveva dentro me. Provai ad alzarmi all'impiedi e in effetti il rigonfiamento che avevo davanti era evidente. Cercai in tutti i modi di pensare ad altro, accesi la Tv e andai alla finestra che sporgeva sul cortile interno dell'hotel dove si affacciavano altre finestre.
"Zio, tu non fai la doccia?" urlò Sabrina dal bagno
"Non adesso tesoro, la farò stasera prima di coricarci" . Notai alcuni secondi dopo aver terminato la frase che avevo chiamato "tesoro" mia nipote; non l'avevo mai fatto, ma tutto sommato non mi curai tanto della cosa.
Uscì dal bagno avvolta in due teli; uno in testa e l'altro che le cingeva il corpo. Con molta naturalezza ritornai alla finestra criticando a voce alta quell'architetto che aveva progettato quegli archi a piano terra; non volevo metterla in imbarazzo mentre si vestiva, invece lei si avvicinò accanto a me mentre si aggiustava meglio i mini slip , cercando di commentare la cosa. Cristo, era con le tette al vento; non potei fare a meno di guardarle, erano sode con i capezzoli piuttosto turgidi, come se fossero pronti ad una fase più acuta di eccitazione.
"Guarda quella finestra di fronte, c'è gente che ci osserva" feci io chiudendo le tende e rimettendomi le scarpe. Cercavo di darle le spalle perchè dopo quella vista, il mio cazzo si era indurito di nuovo a dismisura, e avrei avuto tutte le ragioni di questo mondo di imbarazzarmi in quanto mi era difficoltoso gestire 21 cm di carne fremente.
Fortunatamente riuscimmo ad uscire e a trascorrere una serata divertente. Avevamo già telefonato a mia moglie annunciandole in anteprima la vittoria e la cosa che mi lasciò stupito fu quella di sentire Sabrina dire a mia moglie che ci avevano dato due camere singole. Quando rincasammo in hotel eravamo abbastanza allegri e le molte birre tracannate si facevano sentire.
Mia nipote si buttò sul letto mentre io cercavo di assumere un atteggiamento più sobrio.
"Adesso sì che farò una bella doccia" feci io rimanendo in slip e incamminandomi verso il bagno
"Aspetta un attimo zio - mi fermò Sabrina - prima di tuffarti sotto l'acqua bollente, mi aiuteresti a sfilare gli stivali?" e così dicendo alzò una gamba per porgermi il piede; con non poca fatica riuscii a toglierglielo, ma quando dovetti posizionarmi per sfilarle il secondo stivale, lei, per fare forza con l'altra gamba, l'appoggiò sul mio uccello palpandone, seppure con la pianta del piede, tutta la sua consistenza.
"Urca, zio, sei fornito bene"
Feci finta di non sentire, cercai di uscirmene con uno striminzito "sì" e mi infilai in bagno sotto un potente getto di acqua calda.
"Scusami...scusami....zietto....esordì la nipotina entrando di corsa in bagno e appollaiandosi sul water..." mi scappava" e giù una risata, una delle sue risate, di quelle che non sai decifrare a quale evento ti portano. La sentii uscire dal bagno e poco dopo uscii anch'io avvolto in un telo azzurro. Sabrina aveva provveduto ad accendere la luce sul suo comodino e a spegnere quella principale. Una bella penombra gravava piacevolmente nella stanza, di quelle che ....in certi momenti ti conciliano il sonno. In un batter d'occhio infilai gli slip e mi misi a letto. Ho sempre dormito con addosso i soli slip, estate e inverno, e la dolce calda temperatura che c'era in camera mi dava una maggiore sensazione di libertà. ma quando alzai il lenzuolo per infilarmi nel letto vidi mia nipote completamente nuda che mi sorrideva.
"Cara nipote" - feci io assumendo un tono grave, - combinata così ti consiglio di non farti venire strane idee,....pensa che siamo zio e nipote, quindi buonanotte e a domani"
"Caro zio - rispose lei di rimando - questo predicozzo fallo ad altre; non sono una bambina e so quel che faccio; adesso non dirmi che anche tu non ti sei eccitato vedendomi nuda; in fondo non facciamo altro che manifestare il nostro reciproco piacere......"
"Sabrina,....porca miseria.....questo al mio paese si chiama incesto, lo capisci o no?
"Capisco bene, zio, ma sono certa che anche tu, come me,...più di me....non t'importa di altro che scoparmi. " E dicendo questo, con un balzo fu sopra di me, seduta a cavalcioni sul mio petto. Avevo ancora gli slip, ma stranamente a lei importava armeggiare con le dita sul suo clitoride ed era un sinuoso ondeggiare del suo corpo che poco alla volta si avvicinava alla mia bocca. Non ci pensai due volte e in men che non si dica la mia lingua era lì, che esplorava quella dolce caverna, cogliendone tutti gli umori che essa produceva , inghiottendoli per ricominciare in questa opera di immenso reciproco piacere.
"Dammelo zio...lo voglio" cercando di allungare una mano dietro di lei per tirare via i miei slip.
"Ancora non è il momento - le dissi - mettendola supina e posizionandomi con la testa davanti alla sua fica bollente. " voglio fartelo desiderare il più a lungo che posso.....devi gemere dal piacere" e dicendo così rituffai la testa tra le sue cosce, mentre le mani scorrevano lungo i suoi seni schiacciandone dolcemente i capezzoli giù duri come il legno; la lingua esplorava le parti più profonde della fica e la bocca risucchiava quegli umori ancora più dolci del miele. Poi, ogni tanto alternavo risalite lungo il suo corpo, fermandomi col cazzo dalle parti della sua vulva, ma senza penetrarla, e con la bocca attaccata alla sua nel momento in cui la mia lingua penetrava all'interno di essa sino a raggiungere la gola e a depositarne lì i suoi stessi sapori.
Lei gemeva, continuando a supplicarmi di darglielo. " Ti prego zio, mettimelo dentro...sfondami...non ce la faccio più...scopami forte, fammi male" e fu in quel momento che il mio uccello penetrò dentro di lei. Mi muovevo lentamente, facendo scorrere il cazzo dolcemente e piano sino a raggiungere il contatto con i testicoli, per poi risalire sino a quasi farlo uscire ....e poi ancora dentro....dolcemente...e ad ogni affondo era un gemito prolungato.
"Ti piace tesoro"? - Sei venuta più di una volta o sbaglio?"
"Non le ho contate zio, ma saranno state mille volte......"
"Dove vuoi che venga? quì nella fica o....."?
" In bocca, zio, lo voglio succhiare tutto"....e mentre i suoi movimenti forsennati e carichi di maialaggine erano accompagnati a ritmo da suoni improbabili di piacere la inondai di tanto, tantissimo sperma.

Nella trasmissione del giorno seguente Sabrina uscì dal gioco, ma ci spettava di diritto un altro pernottamento. Non era più necessario fingere o crearsi inutili problemi. Sapevamo già cosa ci aspettava da lì ad un paio di ore.
Decidemmo di mangiare in una pizzeria attigua all'hotel, proprio per non perdere tempo prezioso. Durante la cena Sabrina mi tempestò di domande che, - disse lei - in altre circostanze non mi avrebbe mai fatto. Una di queste riguardava il mio passato di amante dedito alle situazioni eccessivamente piccanti alle quali sottoponevo le mie occasionali amiche. Le spiegai che una delle peculiarità che dovevano avere le mie amiche era la porcaggine.
"Posso chiederti una cosa, zio?" " Con la zia non hai mai provato a fare di queste cose? Si rifiutava, vero?"
In effetti non mi andava di confidarle cose che in un lontano passato, ci aveva visti protagonisti di qualche situazione.
Rise e quella risata mi diede quasi il diritto di chiederle se anche lei si sentiva maialona dentro e sino a che punto si sarebbe spinta .
" insieme a te, spero?"
"Certamente" io ti farei da maestro e tu saresti la mia allieva preferita.
"Dimmi la verità, zio, hai in mente qualcosa per stasera"?
"Potrebbe essere di sì, ma solo se tu rispondi sinceramente ad una mia domanda : " Ti imbarazza se io e te scopiamo davanti ad un'altra persona?"
"Mmhh ....non saprei.....piuttosto dimmi tu,...le tue amiche si imbarazzavano?"
"Assolutamente no" risposi io
"Vuoi provare qualcosa stasera?" chiese mia nipote, inumidendosi le labbra
"vedremo se la cosa riuscirà...dipende molto da te" le risposi dandole un pizzicottino su un capezzolo.

Tornando in Hotel e passando dalla reception per farci dare la chiave della camera, feci notare a Sabrina il ragazzo addetto al bar. "Ti piacerebbe se fosse lui?" e continuando senza aspettare la sua risposta " è giovane, avrà una ventina d'anni, è molto carino , e forse non è italiano....allora?"
"Cosa vuoi che ti dica zio, il gioco lo gestisci tu e di te mi fido"
Il tono della voce di mia nipote era tipico di chi comincia ad eccitarsi ad un'idea. Le vennero anche due colpettini di tosse nervosa.
Decisi di passare dal bar e ordinare due amari. Ci mettemmo a dialogare con quel ragazzo; era tunisino, aveva 27 anni ed era un ingegnere. Si arrabattava a fare quel lavoro per necessità. Mentre parlavamo io e Sabrina stavamo seduti sugli sgabelloni; mia nipote metteva in risalto sia una generosa scollatura che la nudità di una coscia che accarezzavo facendone passare la mano su e giù, e di tutto questo Marc (era questo il nome del ragazzo) era involontario testimone. I suoi occhi non si scostavano dalle bellezze di mia nipote e devo dire, anche lei ci metteva del suo, passando spesso la lingua tra le sue labbra.
Quando pensai che fosse arrivato il momento, chiesi a sabrina di andare in camera perchè avevo una voglia matta di fare l'amore con lei e rivolgendomi al ragazzo gli chiesi se da lì a 10 minuti poteva farci avere in camera una bottiglia di acqua. Gli raccomandai che fosse lui a portarcela e cingendo Sabrina per i fianchi ci incamminammo verso la nostra camera.

Non sentii mia nipote che mi chiedeva cosa avessi in mente.... come avrei gestito la cosa....per tutta risposta le chiesi di spogliarsi totalmente e di infilarsi a letto; la stessa cosa feci io, non prima di lasciare socchiusa la porta della camera.
Mi ero messo sdraiato e Sabrina mi stava facendo un magnifico pompino quando bussò Marc e non passò un attimo che si aprì la porta e ce lo vedemmo davanti col vassoio in mano. Con molta naturalezza chiesi a Marc di poggiare il vassoio sul tavolo e chiesi a mia nipote di continuare a spompinarmi.
"Ti imbarazza questo, Marc?"
Era rosso paonazzo, ma si capiva che era eccitatissimo.
"Ti piacerebbe assistere alla nostra scopata?"
Ancora nessuna risposta, se non un breve, impercettibile cenno del capo per volere dire di sì.
" Bene" - gli dissi, " Marc, tu sarai un ragazzo educato e rispettoso, almeno mi auguro, se ti va mettiti ritto ai piedi del letto e...se ti fa piacere...puoi masturbarti" e rivolgendomi a mia nipote le feci " sei pronta tesoro"?
Feci mettere Sabrina a pecorina con la testa rivolta verso il nostro amico che dopo 2 secondi si era abbassato i pantaloni mettendo in evidenza un arnese di tutto rispetto; la tenevo per i fianchi e ogni affondo che facevo nella sua fica la costringevano ad avanzare di qualche centimetro; anche Marc si dava da fare col suo cazzone, lo maneggiava sapientemente per non venire; i miei colpi nella fica di Sabrina l'avevano "inspiegabilmente" fatta arrivare a pochi centimetri dal cazzo del nostro amico, sino a quando Sabrina finì di avanzare; scostai lateralmente la testa e vidi...vidi....la bocca di mia nipote che aveva ingoiato totalmente quel grosso cazzo tunisino.
"Brava tesoro di zio" le dissi contento, vedo che hai appreso benissimo la lezione., e rivolgendomi a Marc " Marc, non venirgli in bocca, sborriamo sulle sue tette, ti va?" e al cenno di sì con la testa da parte del ragazzo, venimmo insieme coprendole le tette e il viso dal nostro sperma.

L'indomani accompagnai Sabrina a Fiumicino; da parte mia, baciandola lungamente in bocca le seppi dire semplicemente brava e...grazie!; da parte sua invece, dopo avermi ricambiato un lungo slinguamento mi disse " secondo te arrecherei disturbo se mi auto invito a casa tua per le vacanze di pasqua?"
Arrivederci, cara, dolcissima nipotina, quando ti rivedrò saprò stupirti ancora di più di quanto non lo abbia fatto in questi giorni.





di
scritto il
2018-12-28
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