L'amica della mia fidanzatina

di
genere
etero

Questa è una storia vera e ancora adesso che sono adulto mi ci faccio molte seghe.
Ero solo uno studentello di prima superiore, ero un mezzo selvaggio e mi comportavo da uomo vissuto anche se in realtà ero solo un pischello, a quell'epoca stavo con una ragazzina a cui piacevo molto, lei invece mi era abbastanza indifferente.
Però lei si faceva convincere facilmente a fare cose che altre non facevano a me andava bene.
Si era già fatta inculare un paio di volte e mi faceva i pompini anche se non voleva che le sborrassi in bocca. Io ovviamente non le dicevo che stavo per venire 😊 e lei poi correva a sputare.
Per il suo compleanno mi venne l'idea di fargli una collanina d'oro ma prima di dargliela volevo fargli lo scherzo di incartargli delle riviste porno e vedere che faccia avrebbe fatto appena avrebbe aperto il suo "regalo"
Silvia aveva un amica che mi faceva impazzire: Alessia. Bassina ma con delle tette sode grosse e sode, avevae i capelli castano chiaro lisci fino alle orecchie con la riga nel mezzo, la faccia piena di lentigini e l'apparecchio ai denti (questo associato alle lentigini la facevano sembrare una di quelle attricette porno su cui all'epoca mi facevo tante di quelle seghe che me lo scorticavo.
Ma il suo forte era il culo, aveva due chiappe sodissime e belle sporgenti a forma di mandolino.
Sua madre era un mezzo troione piuttosto brutta ma si diceva che cornificava il marito. La madre le permetteva di mettersi quello che voleva e così lei vestiva sempre maglioncini scollati e gonne cortissime a pieghette senza calze o jeans strettissimi e tutto il set della perfetta arrizzacazzo
Lei con me rideva sempre e io gli stavo davvero simpatico, ogni scusa era buona per starmi vicino e stuzzicarmi. Mi chiamava stronzetto e poi scappava oppure mi dava i pizzicotti al culo e quando la raggiungeva si chinava e diceva:"scusa scusa scusa pago pegno non lo faccio più. Io le tiravo i capelli e le dicevo :"ti faccio male... smettila.." E le facevo giurare di non farlo più. Sembrava che le piacesse farsi fare male
Io non la guardavo nemmeno perchè stava con un ragazzo a cui era morto il fratello e io a quell'età non mi sarei mai azzardato a fare un torto ad un ragazzo così sfortunato.
Il pomeriggio come sempre andai a fare due "vasche in una via dove tutti i ragazzi si ritrovavano ogni giorno. Dopo poco incontrai Alessia da sola. Le dissi dello scherzo che avrei fatto alla sua amica e la trovò molto divertente, poi aggiunse "così magari impara qualcosa"
Quel così impara qualcosa e offrìrsi di venire con me a comprare le riviste mi fecero scattare un campanello, mi sembravano cose che avrebbero fatto incazzare sia Silvia sia Marco.
Però alla fine accettai e insieme andammo da uno che conosco che pur di vendere e fare soldi avrebbe venduto anche a un neonato. Il giornalaio ci fece entrare e ci mettemmo a scegliere. Silvia era interessatissima e mi diceva:"guarda questa che roba","mamma mia guarda qui", "compra questo" praticamente scelse lei. Mettemmo tutto nel sacchetto nero pagai e uscimmo.
Comprammo la carta ragalo lo scotch e andammo a sederci davanti ad un palazzo in una vietta laterale dove andavamo a fumare di nascosto.
Appena seduti Silvia tirò fuori un giornaletto e cominciò a sfogliarlo.
Si guardava quelle ragazze con i cazzi in bocca e nel culo e diceva di continuo"guarda questa come ciuccia, guarda che cazzo ha questo nero. Guarda questa con la sborra in faccia"
Io facevo finta di niente ma avevo un palo al posto del cazzo,lei già mi faceva arrapare poi vederla sfogliare i giornaletti così infoiata mentre mi guardava con uno sguardo strano.
Poi disse:
"beate loro.
Io a Marco sono mesi che gli chiedo di mettermelo nel culo ma figurati, quel coglione non se lo fa nemmeno succhiare, dice che sono cose che si fanno dopo sposati.. figurati..
a me mi ci vuole uno come te fai quello che deve fare un ragazzo.
Guarda che la Giulia mi racconta tutto di quello che le fai: i pompini,le inculate, che le sborri in bocca e in culo.
Quando me lo racconta io mi ci faccio i ditalini"
Io avevo il cazzo come il marmo, lei mi guardava con uno sguardo da vera troia, si vedeva che quei giornaletti la avevano fatta eccitare
"io a vedere queste cose sono già tutta bagnata. Vuoi sentire?""
Il mio cuore fece da 0 a 100. Non capivo.. ero talmente un pischello che non capivo se diceva sul serio o no,avevo paura che lo venisse a sapere la amia ragazza.
Gli dissi:"davvero?"
Lei mi disse vieni dentro il palazzo giù nelle cantine.
Scendemmo nell'androne e ci sedemmo nei due scalini che portavano nelle cantine. Li ci mettemmo a sfogliare i giornaletti. Lei li guardava e con una mano mi accarezzava il pacco.
Mi disse:"giura che non lo dici a nessuno" io giurai.
Buttò a terra il giornale e mi sbottonò i jeans poi si abbassò e si mise con la faccia a mordermi il cazzo e ad annusare attraverso le mutande. Annusava e mi diceva :"questo odore mi fa impazzire"Poi finalmente me lo tirò fuori e cominciò a ciucciarmelo con una voglia pazzesca, ansimava.
Con una mano si sbottonò i pantaloni e si mise una mano dentro le mutande. Dopo poco io non ressi e gli dissi "sto per venire" lei si staccò e guardandomi con uno sguardo aggressivo mi disse :"sborrami in bocca, voglio assaggiarla"
Dopo due secondi le stavo schizzando in bocca e lei cominciò a sditalinarsi fortissimo fino a godere anche lei.
Si tirò su e giocherellando con lo sperma in bocca ingoiò tutto e disse :"è buonissima, era tanto che lo volevo"
Continua
scritto il
2019-01-02
8 . 2 K
visite
1
voti
valutazione
2
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.