Intro

di
genere
dominazione

Mi chiamo Marco vivo nel centro di Roma.Come ogni sabato sera mi reco in discoteca con i miei amici,dopo un ora che ballo vedo una ragazza che inizia a fissarmi le vado incontro si presenta si chiama Jennifer,un fisico mozzafiato un seno bello grosso e con un fisico molto atletico.iniziamo a ballare e a strusciarsi dopo quasi un ora di flert mi invita a uscire per fumare una sigaretta,appena usciti ci saltiamo addosso e iniziamo a limonare e a toccarci,lì propongo di andare a casa mia e da lì iniziano i miei "problemi". Appena entrati iniziamo a strapparci i vestiti di dosso si butta subito sul mio cazzo e mentre lo succhia mi prende le palle e inizia a stringermele con forza si stacca mi guarda fisso negli occhi e mi dice che se vuole che molli la presa devo fare tutto quello che mi dice. Dal dolor lancinante la prego di smetterla e di lasciare la presa.lei strinse ancora più forte avevo le lacrime agli occhi e con un filo di voce le dissi che accettavo l'accordo imposto da lei. mollo un po' la presa e mi chiese se avevo qualcosa perché voleva legarmi gli indicai l'armadio dove tengo le cravatte mi fece andare dicendomi di seguirla sempre stringendomi le palle e mi disse che se avessi provato a fare qualsiasi cosa avrebbe stretto ancora più forte la seguì senza fare un fiato mi prese 5 cravatte mi riporto dal letto e mi legó le caviglie e i polsi al letto e con una mi legó le palle erano talmente strette che mi manco la circolazione. Poi si tolse il perizoma e me lo mise in bocca era intriso dai suoi umori.prese lo smartphone dalla borsa e inviò un messaggio lo ripone e mi riprese il cazzo e iniziò a farmi un pompino come non mai dopo mezz'ora che si dava da fare sentii il campanello suonare. Si alzò e andò ad aprire la porta era una sua amica anche lei molto alta e con un fisico mozzafiato ma un po' troppo muscolo si chiamava Chiara. Le lascio delle borse e poi se ne andò , Jennifer svolto e tirò fuori una scatola di strisce depilatorie anche se non ne avevo molto bisogno mi tolse tutti i pochi peli che avevo poi iniziò a truccarmi mi mise dei seni in silicone e prima di vestirmi tirò fuori un plug anale di medie dimensioni e me lo infiló. Poi mi spiegò che andassi sarei andato via con lei che per il prossimo periodo verrò chiamato cagna e che se non rispondo mi ci saranno delle punizioni molto brutali e che ogni volta che mi rivolgo a lei e alla sua amica dovrò chiamarle padrona, detto questo mi slegó le caviglie e mi infiló una gonna molto provocante e poi mi spiegò i polsi e mi mise un top in un momento di distrazione cerco di scappare ma con un movimento rapido mi trovai steso a terra senza scomporsi si abbassò mi tolse il plug con tale forza da farmi male e mi ficcò un dildo più grosso senza lubrificarlo questo però era con la vibrazione a distanza mi disse che se avessi provato a fare una cosa del genere di nuovo mi avrebbe sfondato il culo a suon di pugni.mi rialzai e lei accese la vibrazione del plug al massimo e mi dice di seguirla io ubbidiendo la seguì dicendole si padrona salimmo in macchina mi incappucció il tempo sembrava eterno dopo circa due ore di viaggio scendemmo e quando mi tolse il cappuccio mi ritrovai dentro a un cortile immenso sentivo parlare venni presentato alle altre padrone e poi mi mise in un box per cani legato a una catena e con due ciotole una con del acque e l'altra con del cibo. Il giorno dopo non vidi nessuno quasi fino al l'ora di pranzo che Jessica mi porto del cibo e del acqua però prima di sfamarmi mi iniziò a spiegare le regole tu sarai la nostra cagna siamo dieci padrone quando uscirai di qui dovrai camminare solo su 4zampe se proverai ad alzarti brutalmente torturato quindi rispetta le regole e i nostri ordini se no sai cosa ti succederà,mi diede da mangiare e mi disse che per oggi sarei stato tranquillo da domani si iniziava.
scritto il
2019-01-27
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