Mia nipote Sandra 2

di
genere
dominazione

Il telefono vibra sulla scrivania, sono le nove del mattino, il numero che vedo sullo schermo non lo conosco, rispondo:
“ Si?”
“ zio... sei tu?”
“ Si Sandra... dimmi “
“ Ecco, sono in un bar non volevo parlare da casa o dal cellulare, io ci ho pensato tutta la notte... mi vergogno, se le foto le vede la mamma le viene un colpo. Io faccio quello che vuoi, ma le devi tenere segrete quelle foto... non le deve vedere nessuno... ti prego zio , faccio tutto quello che vuoi tu ... tutto davvero, ma non le deve vedere nessuno, me lo prometti ?”
Aveva funzionato, la sera prima avevo pensato di mandarle un MMS al suo cellulare con un paio di scatti significativi, ma poi ho preferito vedere come reagiva senza pressione.
Non era solo la paura della diffusione delle foto a spingerla...le era piaciuto. Essere oggetto di attenzioni sessuali per lei era una novità, aveva goduto e probabilmente vedeva in questo ricatto la possibilità di godere ancora.
“ Va bene, Sandra mi fa piacere che tu abbia deciso per questa soluzione, puoi venire in studio domani alle 18.00? Sai ho voglia di godere del tuo corpo.”
“ ... io .. si...va bene .”
Non riesco a lavorare, passo la giornata riguardando i suoi file, ne voglio ancora, voglio ancora lei e le foto.
Alle diciotto è sulla porta :
“ Ero qui fuori da un poco, ma non volevo disturbare.”
Addirittura in anticipo:
“ Entra pure non c’è nessuno.”
Chiudo a chiave la porta e le dico:
“ Prima di cominciare,vorrei essere sicuro che sei convinta. “
“ Zio sono convinta, non voglio che qualcuno veda quelle foto, faccio tutto quello che vuoi... proprio tutto.”
“ Vediamo subito, facciamo qualche altra foto per il mio archivio, senza essere legata questa volta”
deglutisce:
“ Tutta nuda? ”
“ Certo tutta nuda! “
Si dirige dietro il paravento e io preparo un’ illuminazione dura, da cronaca, voglio avere il massimo dettaglio e la voglio imbarazzare.
Esce dal paravento, si copre pudicamente con un braccio le tette e con una mano il pube. E’ scalza, con gli occhiali, i capelli che avrebbero bisogno di una messa in piega, ma mi eccita, da morire.
“ Non coprirti Sandra, ti voglio vedere e fotografare tutta!”
In mezzo al fondo continuo con i fari che la illuminano, distende le braccia lungo i fianchi.
“ Brava ora alza le braccia e allarga un poco le gambe “
Mi avvicino e la guardo: il pelo sotto le ascelle e sul pube, le gambe non depilate, mi guarda di sfuggita ogni tanto, il seno sodo con i capezzoli che già sono sull’attenti, faccio qualche scatto, mi inginocchio e la fotografo fra le gambe.
“ C’è troppo pelo non la vedo bene, apri di più le gambe e allargala con le dita. “
Esegue, tremando un poco, la vagina è bagnata i peli attorno sono fradici
“ Caspita Sandra sei proprio bagnata, mettiti a quattro zampe che voglio vedere anche il buco del culetto “
Si gira, si inginocchia, appoggia il petto sul pavimento, inarca la schiena e con le mani allarga le natiche quanto può per offrirsi al mio sguardo.
Fotografo, ho la gola secca, la sua fica gonfia e aperta sembra dilatarsi a tempo con il suo battito cardiaco.
Appoggio la macchina e allungo la mano, con un dito percorro il solco delle natiche, mi soffermo sul buchetto, scendo ancora e infilo il dito nella grotta pulsante.
Lei non si muove, emette solo un gemito che mi accende ancora di più.
Percorro i contorni della vulva: grandi e piccole labbra, il clitoride è gonfio sporge un poco.
“ Stamane ho fatto un set con della frutta, devo avere anche una banana, resta così. “
La trovo subito non è grande, ed è leggermente incurvata, torno e lei non si è mossa, è sensuale così aperta e in offerta.
Mi avvicino e vedo fra le sue gambe, sul pavimento, gocce d’umore viscoso.
Mio Dio, credo che abbia più voglia di me.
Passo la banana sulla vulva per lubrificarla e poi la appoggio all’imboccatura della vagina.
Non la muovo, con un rantolo Sandra spinge indietro e si penetra, spinge il bacino fino a quando tocca le mie dita .
“ Zio ... scusa, ... non dovevo muovermi vero? “
“ Va bene Sandra non ti preoccupare, ci penso io adesso.”
Faccio entrare e uscire la banana una decina di volte, poi mi fermo con solo la parte finale che sporge dalla fica.
Fotografo il particolare, lo scatto inquadra parte della schiena incurvata, la parte alta delle cosce, le mani che allargano forte le chiappe con al centro il buchetto con qualche pelo nero attorrno e la gialla banana che sporge da un folto intrico di peli così zuppi da aderire alla buccia, le grandi labbra sono così dilatate e larghe che non toccano il frutto.
Geme e trema ne vuole ancora, prendo ciò che esce e comincio a ruotarlo, la curvatura forzerà le pareti interne, risponde subito con ansimi e tremiti continuo per un poco, poi lentamente la sfilo.
“ no... no... zio dai, rimettila ...” il bacino sporge indietro, cerca di toccare di nuovo quel frutto proibito.
“ Aspetta Sandra, pazienza.”
Appoggio la banana al buchetto superiore e lei subito spinge per aprirlo, io spingo per entrare e la banana scompare rapidamente , la trattengo per il picciolo, la sfilo piano e la rispingo dentro, lei emette dei piccoli lamenti.
“ Sandra quando hai avuto il tuo ciclo? “
“ oooh... zio io... mmm.... dieci giorni fa credo...”
Correrò il rischio.
“ Hai un buco vuoto, ora te lo riempio ! ”
Mi tolgo pantaloni e mutande, mi inginocchio di nuovo dietro a lei e appoggio la cappella alla vulva, sfilo la banana e infilo il membro, inverto l’operazione, lentamente fuori e dentro, lei ora respira forte e mugola, lo faccio ancora e ancora, poi...
sfilo il pene e quando comincio a spingere la banana lo riinfilo facendoli penetrare contemporaneamente, la pressione dentro aumenta alla grande, lei caccia un piccolo urlo, comincio ad aumentare il ritmo lei è schiacciata sul pavimento continua a tenere le chiappe allargate con le mani, la penetro doppiamente ancora, ancora , ancora...
Urla ora, un urlo liberatorio, gode, viene come un torrente in piena, quasi mi strappa dalle dita la banana, la succhia dentro con gli spasmi, dura un eternità o almeno a me sembra, poi finalmente ansimando si placa.
Cede sulle ginocchia, sto fermo: il frutto e il mio cazzo si sfilano dai buchi caldi, si rovescia su un fianco e mi guarda, gli occhi sono liquidi, le gote in fiamme, respira forte, è ancora lontana dalla terra.
Abbassa lo sgurdo e lo vede
“ Zio... Dio come è grosso... l’avevo davvero dentro? “
Già non l’ha mai visto era sempre di schiena.
“ Cara, è assolutamente nella media, anzi forse sotto la media e sì era dentro la tua fichetta. “
“ E adesso cosa devo fare per ... per insomma... per farti godere ? ”
“ Tranquilla ora sei troppo provata, finisco da solo a mano, stendi bene le braccia sopra la testa, schiudi bene le gambe così che possa guardarti... “
Esegue subito, alza le braccia, porta le gambe aperte in alto, ai fianchi del corpo, perchè io possa vedere bene la sua fica, la guardo.
Mi eccita da pazzi: il pelo sotto le ascelle, le tette gonfie, ha un rossore diffuso sul corpo merito dell’orgasmo, la vulva fradicia, le gambe aperte.
Lo impugno e mi masturbo, lei mi guarda affascinata, mi avvicino e presto schizzo più e più volte sul suo corpo, miro alle tette e alla faccia e lei riceve il seme caldo.
L’ ho sporcata tutta: il seme cola dagli occhiali, dalla guancia, è sui capelli.
Le tette sono attraversate da uno schizzo enorme e c’è una pozzetta di seme sul petto sotto il collo.
Non si muove
“ Zio... non mi fai le foto così ? ”.
scritto il
2011-06-08
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