Dall'Osteopata

di
genere
tradimenti

Dopo dieci giorni di dolori allucinanti causati dalla sciatalgia appena passato il dolore presi appuntamento dal mio Osteopata di fiducia.
Claudio, il suo nome, lo conosco da molto tempo, sui 40 alto circa 1,90mt. fisico palestrato, da sempre un grande sportivo.
Da tanti almeno una volta all’anno prendevo appuntamento con lui per la solita seduta di osteopatia.
Io sono Elena, una donna di trent’anni, alta 1,65 con occhi da cerbiatta, denti bianchissimi, terza di seno e culetto a mandolino, non sono una di quelle che si notano subito, però nonostante questo ho sempre avuto tanti corteggiatori, almeno fino al giorno del mio matrimonio con quello stronzo di mio marito.
Stronzo, perché sistematicamente mi tradisce, e nonostante io lo sappia , continuo ad amarlo alla follia.
Il giorno della visita dall’osteopata indossai della lingerie abbastanza casta, niente pizzi e perizoma per non sembrare volgare e fuori luogo.
Arrivata e sbrigati i convenevoli di rito, Claudio mi fece spogliare fino a rimanere in mutandine e reggiseno, per poi invitarmi a sdraiare sul lettino professionale.
Una volta sdraiata, le sue mani robuste iniziarono a lavorare e sapevano cosa fare;
facendo leva ora sulle spalle, ora sui miei glutei, cercava di mandare in trazione le vertebre in modo da liberare il nervo sciatico e non essendo la prima volta riuscivo a facilitare il suo lavoro non opponendo nessuna resistenza.
Non sentivo dolore ma solo sollievo.
Non pensavo certo di essere mezza nuda tra le mani di un uomo così attraente.
Lui continuava silenziosamente e sapientemente il suo lavoro, ora mi tirava nel senso dell’altezza, ora mi comprimeva le ginocchia sul petto, insomma era un continuo stretching su tutto il corpo ma focalizzato alla fascia lombare.
La sua professionalità non discutibile mi portò ben presto a dimenticarmi che ce l’avevo praticamente addosso.
In alcune posizioni doveva mettermi le mani tra le cosce per alzarle o per tirarle, tanto che riuscivo a sentire le sue dita sfiorarmi la vagina. Oppure quando premeva sulla fascia lombare, con i pollici mi separava le natiche come se fossero un ‘albicocca. ( chiaramente con le mutande).
Quella seduta così intensa iniziò a parmi strana, ma forse era soltanto la mia impressione, senonché tra un cambio di posizione ed un altro, me lo ritrovai con il cazzo a pochi centimetri dalla mia bocca, tanto vicino da sentirne l’odore. Una vampata di caldo invase tutto il mio corpo dalla testa ai piedi, sentii il mio viso farsi incandescente.
Lui non sembrò accorgersi del mio turbamento e continuava a sfiorarmi con le sue mani in ogni parte del corpo così tanto che non riusciva più a trattenere l’enorme erezione che aveva sotto la tuta.
A quella vista chiusi gli occhi, ma non riuscii a trattenere il mio liquido che nel frattempo mi stava lubrificando la vagina. Speravo soltanto che non si bagnassero le mutandine a dimostrazione del mio stato di eccitazione.
Cosa che forse riuscii a nascondere per poco, perché con le sue mani che continuavano a sfiorarmi, le mie parti intime erano diventate un lago di umori.
Claudio dovette accorgersene perché le sue mani più che quelle di un terapeuta ormai sembravano le mani di un massaggiatore a luci rosse, ora con maggior pressione ora con più delicatezza operavano sempre intorno alla mia fica ed al mio culetto. Se mai non lo fossi stata, ora ero più che mai nelle sue mani.
Le quali quando scendevano si insinuavano tra la mia pelle e le mutandine, risalivano fino a massaggiarmi il collo e poi scendevano di nuovo fino ad accarezzarmi i peli del pube. Mi rimaneva sempre più difficile controllare il mio corpo ed il mio respiro e così senza che lui mi dicesse niente mi girai a pancia in giù.
Lui sembrò apprezzare molto il mio gesto e le sue mani si concentravano sempre più sul mio sedere, le sue dita si infilavano sotto il leggero tessuto fino ad inumidirsi con il mio liquido, per risalire dolcemente lungo la schiena, improvvisamente con un movimento esperto sganciarono il reggiseno per continuare ad accarezzarmi senza nessun ostacolo.
Ormai gli lasciavo fare tutto in attesa soltanto di essere scopata.
Spudoratamente allungai la mano per cercare il suo pacco, lo trovai ed era durissimo ma ancora dentro la tuta.
Claudio a quel tocco avvicinò la bocca al mio orecchio e mi sussurrò: Aspettami un minuto.
Nell’attesa lasciai scivolare il reggiseno rimanendo però in mutande perché volevo che me le togliesse lui con le sue mani caldissime. Lo sentii arrivarmi alle spalle, ed a sorpresa mi passò una sciarpa intorno al viso e mi bendò gli occhi baciandomi sul collo. Con quella fascia sugli occhi mi lasciai andare ancora di più.
Percorse tutta la mia schiena a piccoli baci, fino a fermarsi alla fascia lombare che tanto mi aveva fatto soffrire in quei giorni, dove si soffermò a lungo quasi a ringraziarla per quell’incontro e per farmi aumentare l’eccitazione, poi lasciò scivolare le mani fino a sfilarmi le mutandine. Finalmente ero completamente nuda e per la prima volta tra le mani di un uomo diverso da mio marito per niente imbarazzata, anzi, aspettavo soltanto che mi aprisse le grandi labbra con la lingua per poi infilarmela nella vagina. Invece le separò con le dita e poi ci si tuffò con la lingua. Ero talmente bagnata che invece di essere lubrificata avevo bisogno di essere asciugata... Claudio sapeva il fatto suo perché mentre mi leccava le piccole labbra e mi stimolava il clitoride, con un dito mi massaggiava il foro del sedere ma senza essere invadente. Quando iniziai a gemere, tolse le sue attenzioni dal mio posteriore e mi si presentò davanti, portato il livello del lettino all’altezza giusta mise a contatto il suo membro eretto con le mie labbra.
Alzai la testa e lo abbracciai con le mani come si fa con un calice di vino rosso, lo toccavo quasi a prenderne le misure per poi portarlo alla bocca ed iniziare a leccarlo e succhiarlo. Non avevo bisogno di fare un granché per far godere un uomo con la bocca, ho un mio metodo, lo massaggio piano piano e lo succhio delicatamente ma con sapienza. Dopo un po’ Claudio lo estrasse dalla mia bocca e presa la mia testa tra le sue mani mi infila la lingua in bocca cercando la mia. Ricambiai quel bacio con una generosità unica che quasi mi portò all’orgasmo.
Claudio si staccò e tornò ad accarezzare il mio sedere, giocava sapientemente con le dita con il clitoride e con l’interno della vagina, smise soltanto per allargarmi le gambe in modo da poter avvicinare la sua cappella alla mia fica che con pochissimi colpi e senza fatica si fece conquistare. Mentre entrava ed usciva dentro di me con le dita di una mano stimolava il clitoride accertandosi che fosse sempre ben lubrificato.
Era una vita che desideravo questo, vorrei che questo momento non finisse mai! Sentii dire.
Per tutta risposta inarcai la schiena per sentirlo meglio, era grosso come piaceva a me ed ora quel cazzo lo volevo sentire quanto più fosse possibile.
A quel mio movimento reagì aprendomi bene le natiche ed infilandomi il pollice nel buco del culo che non fece nessuna resistenza. Erano anni che mio marito mi inculava, ed il suo (ed il mio) gioco preferito era di scoparmi e contemporaneamente incularmi con un vibratore.
Claudio accortosi di quanto fosse “rotto”, mi riempì il buco di saliva e ci infilò tutto il pollice, facendo avanti e dietro. Improvvisamente ebbi un orgasmo incontrollato, lui si dovette sentire più rilassato perché dopo aver aspettato che io mi riprendessi iniziò a scoparmi con più veemenza, fino a prendermi tra le sue braccia e sedutosi sul ”mio” lettino , mi stringeva a se mentre mi impalava.
In quella posizione, con il suo cazzo che mi arrivava allo stomaco, le nostre lingue che si cercavano, le sue dita nel sedere ed il pensiero che quello stronzo di mio marito potesse scopare le sue troie in quel modo mi portarono ben presto al secondo orgasmo.
Con le braccia che circondavano il suo collo, lo abbracciai forte forte , assaporando ancora per qualche minuto quel bastone dentro di me. Ma ben presto Claudio tornò a muoversi dentro di me e dopo un po’ presa da non so cosa di mia iniziativa guidai quel cazzo instancabile fino all’imbocco del mio secondo canale.
Ora mi stavo facendo sfondare come una vera troia, come quelle troie che lo fanno con mio marito. Provocato dal mio gesto ed eccitato come una bestia, sentii che Claudio stava per esplodere. Allora mi sono sfilata da quel bastone , liberata dalla benda e messi i piedi a terra , curvando la testa, l’ho fatto godere segandolo. Una serie di fiotti caldi mi arrivarono in gola, sul viso e sugli occhi. Ma niente fu sprecato perché con l’aiuto delle dita portai tutto all’interno della mia bocca e ne ingoiai ogni goccia, mentre il suo respiro affannoso continuava a soddisfarmi.
Quando riprese a respirare normalmente, mi ricomposi sporca come ero per andare in bagno, dove mi sciacquai soltanto il viso e le mani avendo fretta di tornare a casa.
Arrivata a casa tra l’indecisione se fare la doccia o no, decisi di lasciarmi addosso quel pomeriggio di sesso.
Preparai una bella cenetta ed aspettai eccitatissima mio marito indossando un vestitino molto sexy che copriva la mia la migliore lingerie.
Entrato in casa quel porco di mio marito, al mio abbigliamento reagì con uno sguardo interrogativo e torbido, si rifugiò in bagno e ne uscì tutto profumato.
Iniziai a chiedermi se non avessi fatto una fesseria a non farmi una doccia, ma da come mi stava addosso mio marito, mi portò a pensare di aver preso la decisione migliore.
Non osò saltarmi addosso subito, ma da come mi parlava, sorrideva e mi stava vicino, si vedeva che non vedeva l’ora di farlo.
Appena finito di cenare iniziò a baciarmi sul collo e a mettermi le mani tra le gambe, mi fu impossibile non notare il suo sguardo incredulo quando constatò di quanto fossi bagnata. Di solito ci mettevo un po’ ad eccitarmi e quando ci provava doveva darsi da fare per “riscaldarmi”. Il fatto lo eccitò tanto che quasi mi strappò le mutande per iniziare a leccarmi la vagina e subito dopo il buco del culo, su cui si soffermò parecchio.
Non so se si sarà accorto o no che qualcun altro me l’ aveva riempito di sperma, ma so che dopo un po’ ha preso ad incularmi quasi con forza arrivando ben presto a riempirmelo con la sua di sborra.
E’ passato un anno, mio marito continua a scoparmi come se mi avesse appena conosciuta, mi riempie di carinerie , di regali e mi fa sentire la donna più importante del mondo.
Dall’osteopata non sono più tornata e quando mi è capitato di incontrarlo ho sempre sfoggiato uno sguardo di come se niente fosse accaduto.
Amo ancora di più mio marito e non ho più intenzione di tradirlo, a meno che…!!!
scritto il
2019-01-31
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