Il collaboratore I
di
Teda26
genere
etero
Quando è capitato mai avrei pensato che le cose sarebbero finite così.
Mentre lo vedo davanti a me, alto, possente, muscoloso, i ricordi di quella sera riaffiorano nella mia mente.
-Anna! Anna!
-Si?
-Bene, come ti dicevo, questo è il tuo nuovo collaboratore, Mauro Toro.- dice il mio capo, nonchè mio marito.
-Anna, è così?
-Piacere.
-Piacere mio- dice con tono seducente e sguardo ammicante.
Il mio, di sguardo, invece, lo implora. Ti prego, taci, ti prego.
In fondo era stata una cosa da niente, una-sera-e-basta.
L'avevo incontrato in un bar quando mio marito Luigi era fuori città.
Le mie amiche mi avevano dato buca, era triste e sola. Il suo corpo così virile mi aveva immediatamente calamitata, e tra una chiacchiera e l'altra, e un bichiere e l'altro, siamo finiti a casa sua.
Mi ha ordinato perentoriamente di spogliarmi. Mi ha guardata con sguardo famelico mentre lasciavo cadere a terra lentamente la giacca, poi il vestito, il reggiseno, e le mutandine. Poi mi ha tirata a lui. Ha iniziato a succhiarmi e strizzarmi i capezzoli. Mi ha baciata con passione e poi mi ha spinta verso il letto. Luigi queste cose non le fa mai, ho pensato. È sceso lasciandomi baci umidi sulla pancia verso la mia vulva, completamente in fiamme, e ha iniziato a leccarla. Stavo impazzendo, ma con grande forza di volontà non mi sono lasciata andare subito e gli ho strappato di dosso la camicia. Si è spogliato del tutto. Gli ho preso il membro tra le mani. Enorme, come mi aspettavo. L'ho succhiato e poi gli ho fatto una sega con le mie tette.
-voglio averti dentro
Gli ho detto prima che venisse.
Mi ha fatta sedere sopra di lui. Ho iniziato a cavalcarlo. Ogni parte del mio corpo stava vibrando di piacere. I suoi muscoli imperlati di sudore erano a contatto con i miei seni turgidi.
Mi ha messo una mano sulla bocca per impedirmi di urlare. Ma non è stato facile evitarlo quando ho raggiunto il culmine mentre lui mi sborrava in pancia. Ed è stato solo l'inizio di una lunga serie.
Così guardo attonita l'uomo con cui ho tradito mio marito, a cui non ho smesso di pensare un secondo da quel giorno, e con cui ora dovrò lavorare fianco a fianco.
Cazzo.
Mentre lo vedo davanti a me, alto, possente, muscoloso, i ricordi di quella sera riaffiorano nella mia mente.
-Anna! Anna!
-Si?
-Bene, come ti dicevo, questo è il tuo nuovo collaboratore, Mauro Toro.- dice il mio capo, nonchè mio marito.
-Anna, è così?
-Piacere.
-Piacere mio- dice con tono seducente e sguardo ammicante.
Il mio, di sguardo, invece, lo implora. Ti prego, taci, ti prego.
In fondo era stata una cosa da niente, una-sera-e-basta.
L'avevo incontrato in un bar quando mio marito Luigi era fuori città.
Le mie amiche mi avevano dato buca, era triste e sola. Il suo corpo così virile mi aveva immediatamente calamitata, e tra una chiacchiera e l'altra, e un bichiere e l'altro, siamo finiti a casa sua.
Mi ha ordinato perentoriamente di spogliarmi. Mi ha guardata con sguardo famelico mentre lasciavo cadere a terra lentamente la giacca, poi il vestito, il reggiseno, e le mutandine. Poi mi ha tirata a lui. Ha iniziato a succhiarmi e strizzarmi i capezzoli. Mi ha baciata con passione e poi mi ha spinta verso il letto. Luigi queste cose non le fa mai, ho pensato. È sceso lasciandomi baci umidi sulla pancia verso la mia vulva, completamente in fiamme, e ha iniziato a leccarla. Stavo impazzendo, ma con grande forza di volontà non mi sono lasciata andare subito e gli ho strappato di dosso la camicia. Si è spogliato del tutto. Gli ho preso il membro tra le mani. Enorme, come mi aspettavo. L'ho succhiato e poi gli ho fatto una sega con le mie tette.
-voglio averti dentro
Gli ho detto prima che venisse.
Mi ha fatta sedere sopra di lui. Ho iniziato a cavalcarlo. Ogni parte del mio corpo stava vibrando di piacere. I suoi muscoli imperlati di sudore erano a contatto con i miei seni turgidi.
Mi ha messo una mano sulla bocca per impedirmi di urlare. Ma non è stato facile evitarlo quando ho raggiunto il culmine mentre lui mi sborrava in pancia. Ed è stato solo l'inizio di una lunga serie.
Così guardo attonita l'uomo con cui ho tradito mio marito, a cui non ho smesso di pensare un secondo da quel giorno, e con cui ora dovrò lavorare fianco a fianco.
Cazzo.
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