Calda notte tra ragazze
di
DolcePiacere
genere
saffico
Era una calda notte di agosto quando ebbi la mia prima esperienza con un'altra donna. Sono castana, occhi marroni, alta e con un bel sedere, il mio seno è un'abbondante quarta e devo dire che mi piace da matti. Convivevo con delle ragazze a causa dell'università molto costosa non potevo permettermi un appartamento tutto mio. Le ragazze erano della mia università e vivevamo molto a stretto contatto, si chiamavano rispettivamente Camilla e Chiara.
Camilla era davvero una bella ragazza, occhi azzurri capelli castano chiaro, un corpo sinuoso e una terza abbondante di seno che di solito esibiva molto orgogliosamente passenggiando per l'appartamento solo in reggiseno e mutande. In quelle occasioni mi ritrovavo così eccitata a guardare la sua figura che poi andavo in camera a toccarmi.
Chiara invece aveva gli occhi verdi e linghi capelli neri, anche lei niente male, aveva delle belle gambe e anche il suo seno non era niente male da quello che potevo vedere, al contrario di Camilla lei tendeva a non mostrarsi molto mettendo vestiti un pò larghi per nascondere le sue forme.
Non ero mai stata con una donna, però ne avevo sempre avuto il desiderio segreto di poter provare questa esperienza e da quando convivevo con quelle due ragazze non passavo una notte senza far sogni erotici e svegliarmi nel mezzo della notte sudata e bagnata.
E una di quelle notti il mio più grande desiderio si avverò, faceva così caldo che il letto sembrava fatto di carboni ardenti, come al solito mi ero svegliata completamente eccitata, non potendo resistere lentamente feci scivolare una mano lungo la mia pancia fino ad arrivare alla vulva completamente bagnata dagli umori lasciati dal mio sogno, con le dita scivolai lentamente tra le grandi e piccole labbra, iniziai a penetrarmi con due dita, mugugnai di piacere e intanto con l'altra mano mi stuzzicai i capezzoli inturgiditi. Aumentai il ritmo e alla fine mi ritrovai tremante e un pò appagata dal mio lavoretto. Ero però mandida di sudore e di certo non volevo dormire così, presi allora la decisione di farmi una bella doccia, ma anche là dovetti soddisfarmi da sola, infatti avevo iniziato a pensare se Camilla mi avesse trovato nella doccia nuda mentre magari mi masturbavo e quando ci pensai non potei non toccarmi, stimolai il clitoride e presi anche il soffione della doccia e lo portai alla mia passera per aumentare il piacere con il getto dell'acqua. Sentire l'acqua calda battere così forte sulla mia vagina mi fece venire quasi subito e non riuscii a trattenere del tutto il grido di piacere che aveva conseguito l'orgasmo.
Dopo avevo indossato la solita camicetta senza reggiseno e i pantaloncini sformati senza mutandine uscii dal bagno sentendo una frescura molto piacevole tanto che i miei capezzoli si rizzarono al freddo e provai un brivido di piacere, pensai che quella notte ero proprio insaziabile. Avevo proprio bisogno di una bella scopata, il difficile era trovare qualcuno, subito il pensiero corse alle mie coinquiline, emisi un gemito al solo pensarci e la mia vagina si inumidì ancora.
Andai in cucina con l'intento di bermi qualcosa, mi versai del latte anche se avevo voglia di qualcosa di più forte, ma avrebbe solo aumentato la mia calura. Stavo bevendo quando entrò Camilla nell'apartamento, quella sera era uscita con delle vecchie compagne del liceo e pareva un pò sbronza.
-Fiorella... ancora sveglia?- mi domandò.
-Si... pensavo fossi già rientrata...-
Camilla scosse le spalle e in quel momento vidi come era vestita, era stretta in un corpetto che le premeva i prosperosi seni e come se non bastasse la gonna aveva un profondo spacco in cui si intravedevano le gambe sode. Avevo la bocca asciutta, come poteva andare in giro vestita così? Era troppo sexy, una tentazione. Se prima la mia passera era solo leggermente eccitata adesso era completamente bagnata.
-Sbagliavi...-
Sentivo addosso lo sguardo attento di Camilla, passava tra le mie gambe e il mio seno che cercavo di nascondere per colpa di quei maledetti capezzoli traditori.
-Ma dovevi vestirti proprio così per andare solo con delle amiche del liceo?- dissi un pò scontrosa.
Lei rise maliziosa.
-Perchè tu?- si avvicinò a me, quando mi arrivò davanti mi sussurrò all'orecchio. -Lo vedo che sei senza reggiseno... non dovresti andare in giro così! A meno che tu non voglia che qualcuno lo noti...- detto questo iniziò a mordicchiarmi l'orecchio.
Quel gesto mi eccitò a tal punto che avevo iniziato a gemere leggermente. Non potevo crederci... Camilla mi stava seducendo! Forse era davvero sbronza, ma sinceramente non me ne importava, finalmente potevo godermi un pò di piacere con lei. La mia coinquilina iniziò ad accarezzarmi le braccia mentre spostava la bocca sul mio collo. Io di certo non restavo con le mani in mano, iniziai a toccare la sua schiena facendole lunghe carezze fino ad arrivare a quel culo da favola che aveva. Strinsi le natiche ricevetti un mugolio da Camilla in risposta, sorridendo maliziosa continuai a lavorarmi quel culetto mentre lei in tutta risposta mi baciò. Facemmo lottare le nostre lingue esplorando le rispettive bocche, poi lei iniziò a succhiare la mia. Quando finimmo di limonare Camilla mi sollevò sul ripiano della cucina lì vicino.
-Che vuoi fare?- chiese affannata.
Lei mi guardò sorridendo serafica.
-Non ti preoccupare... penso proprio ti piacerà- disse maliziosa.
Avevo completamente perso la testa, ero convinta che quello era uno dei tanto sogni erotici che facevo, ma quella era la realtà pura e semplice. Il mio seno era all'altezza del suo viso e lei lo guardava con molto interesse tanto che per tutta risposta i miei capezzoli si indurirono subito, iniziò ad accarezzarmi i fianchi, lentamente sollevava la camicetta. Era una tortura, le mie tette non vedevano l'ora di essere toccate e lei lo sapeva, ma faceva apposta per vedermi ansimare.
Stava finalmente arrivando alle coppe e si fermò sfilando le mani, stavo protestando ma lei iniziò a slacciarmi la camicia completamente ma non l'aprì. Iniziò a passare un dito sullo sterno arrivando all'ombelico e ritornare su, poi finalmente mi sfilò la camicetta.
-Oh Fiorella... hai delle tette fantastiche... mi viene voglia di succhiarle-
-Fallo allora!- esclamai eccitata.
Non se lo fece ripetere, iniziò a leccarmi un capezzolo mentre stimolava l'altro con la mano. Sospiravo, ero in paradiso, iniziò anche a succhiare, non ce la fecevo più, muovevo il bacino in cerca di soddisfazione, ma non facevo altro che tormentarmi ancora di più.
Notando il mio movimento Camilla fece scivolare la sua mano libera lungo la mia gamba e massaggiò l'interno coscia. Ero completamente fradicia, avevo bagnato i pantaloncini e il ripiano della cucina, non avevo mai provate certe sensazioni, era un tormento e insieme un piacere immenso, non vedevo l'ora di sentire le sue dite dentro la mia vagina.
-Oh ti prego... non resisto più...- la supplicai tra un gemito e l'altro.
Sorrise sul mio capezzolo e esaudì le mie preghiere. Toccò le grandi labbra sopra la stoffa dei pantaloncini, sospirai mentre accarezzava lentamente la mia passera completametne bagnata. Si staccò dal mio seno per sussurarmi nell'orecchio.
-Come sei bagnata Fiorella... e non hai neanche le mutandine, lo sapevo... sei troppo eccitante-
-N-non smettere Ah!-
Le sue parole oltre che i gesti, non facevano altro che eccitarmi ancora di più, finalmente Camilla spostò i pantaloncini tocandomi direttamente.
-Sei scivolosa... mmm fai bagnare pure me...-
Infilò due dita e le mosse velocemente mentre con l'altra mano tintillava il mio capezzolo e coninuò a leccarmi l'aureola.
-Oh si... si... Camilla oh si-
Non riuscivo a smorzare le urla, gemevo senza ritegno, non mi importava che tutto il vicinato mi sentisse, anzi mi eccitava pensare che stessero ad ascoltare. L'orgasmo arrivò fulmineo e venni sulla mano di Camilla e un pò anche sul ripiano. Ansimavo e la guardai leccarsi la mano con i miei umori, ma non la pulì del tutto me ne spalmò un pò sulle mie tette e le leccò. Quel gesto inaspettato mi eccitò ancora.
-Mmm questo mi fa venire voglia di assaggiarti meglio- detto questo iniziò a scendere dal mio capezzolo passò alla pancia, leccò un attimmo l'ombelico e mi sfugì un gemito sorpreso. Finalmente arrivò alla mia passera, diede all'iniziò lunghe leccate, senza penetrare le grandi labbra, ma solo sentire la sua lingua sulla mia fica quasi mi portò all'orgasmo. Si dedicò poi al mio clitorite duro e teso, leccandolo succhiandolo e mordendolo leggermente, io mi incarcavo e gemevo, dio se sapeva farci con la bocca quella ragazza. Mi presi i seni tra le mani stuzzicandomi i capezzoli mentre lei infilava due dita dentro la mia vagina sempre torturando il mio clitorire sensibile.
-Si si ooooh si si... vengo aah aaah, più forte, più forte- ormai ogni inibizione era scomparsa mi dimenavo come una pazza con le mie tette tra le mani e la lingua di Camilla in mezzo alle mie cosce. Godevo, godevo e godevo... non avrei mai pensato di provare un piacere così forte seppur avessi sempre desiderato farmi leccare da una donna.
Le venni in faccia e guardandomi vogliosa negli occhi si lecco i baffi e con le dita impregnati dei miei umori se le passo sul petto ancora stretto nel corsetto.
-Sai di buono Fiorella...- disse roca.
Io accaldata e appagata come non mai, le sorrisi e scesi dal ripiano con gambe un pò tremanti, era stato davvero fantastico e non era certo finito qui.
-Adesso tocca a te godere...- affermai avvicinandomi a lei.
-Mmm non vedo l'ora...-
Presi la sua mano e la portai in camera mia, lasciando la porta socchiusa senza pensare di chiuderla del tutto, ero troppo presa dallo spogliarmi del tutto. Mi leccai le labbra pensando che Camilla adesso era tutta per me... dio era trp eccitante! Si sedette sul letto incrociando le gambe e lasciandomi vedere la sua coscia soda, mi fissava affamata e vogliosa. Completamente nuda mi misi a calvacioni su di lei e la feci sdraiare.
Le sue tette sembravano non vedere l'ora di liberarsi dal corpetto e anchio non vedevo l'ora di succhiare quei capezzoli tanto sognati, ma non volevo andare di fretta, volevo farla penare un pò come aveva fatto con me. Lentamente mossi il bacino, quasi simulando il movimento di una penetrazione e intanto le leccavo e mordicchiavo il collo e lei prese a strigermi le natiche gemendo. Le chiusi poi la bocca con la mia succhiandole il labbro inferiore mentre continuavo a muovermi, le piaceva molto e anche a me che già stillavo umori dalla vagina.
-Ti piace eh?- dissi sulle sue labbra aumentando l'andatura.
-Oh si... mmm- mugugnò premendo le mie natiche
Ridacchiai sollevandomi un poco, era arrivato il momento di lavorarmi quelle tette fantastiche. Lei doveva aver intuito i miei pensieri perchè presa a inarcarsi e quasi sbattermi in faccia il suo seno prosperoso. Iniziai a stuzzicare la pelle vicino al corpetto leccandola e succhiandola lasciandomi dietro marchi rossi. Iniziati lentamente a slacciare l'indumento costrittore, anche se era davvero eccitante vedere quelle tette schiacciate dal corsetto, slacciato abbastanza lo abbassai mettendo finalmente in mostra quei seni prosperosi, al movimento iniziarono a sballottarsi quel movimento mi eccitò andoca di più e iniziai a leccare l'aureola sentento che il capezzolo era duro come il marmo.
Lo succhiai entusiasta di sentire quel piccolo sassolino tra le labbra, la cosa sembrava gradire a Camilla che cominciò ad ansimare. Leppai quel seno guardandola negli occhi poi mi staccai e le palpai tutte e due le tette stringendo un poco i capezzoli e godetti nel vederla inarcarsi colta dal piacere dei miei tocchi.
Il mio movimento di bacino continuava e dovetti rallentare prima che potesse in qualche modo raggungere l'orgasmo prima di averla almeno toccata per bene. Poi iniziai a far toccare le nostre tette ormai prive di qualsiasi ostacolo, sfregai i miei capezzoli contro i suoi sosprirai, era davvero piacevole sentire quelle piccole gemme turgine sulle mie. Ero impaziente di poter toccare la sua passera che immaginavo già ben lubrificata, tolsi del tutto il corpetto e iniziai a togliere pure la gonna, mi sorprese vederla senza niente che comprisse quella fichetta tutta lucida. La guardai malziosa.
-Nemmeno tu con le mutandine... che bambina cattiva...- dissi sensuale muovendo le mani lungo le sue gambe.
-Mai quanto te...- mi rispose lei leccandosi le labbra.
La sua frase mi lasciò perplessa, ma non ci badai molto, volevo solo tuffarmi in mezzo a tutti quei umori che stava facendo la sua passera. Prima la tocchai, sentii le dita affondare senza difficoltà tra le pieghe della sua vagina tanto era bagnata. La penetrai con tre dita e godette tanto che il suo piacere si riversò sulla mia mano e anche sulle lenzuola. Leccai le dita come prima aveva fatto lei e trovai la cosa molto eccitante, aveva davvero un buon sapore.
-Ne voglio ancora...- mugugnai senza vergogna.
Mi misi tra le sue gambe e iniziai a lavorarmi la sua fichetta. Non avevo mai leccato un'altra donna prima e sentire quel sapore mi faceva venire la voglia di non staccarmi più da quell'anfratto. Poi mi presi cura del piccolo clitoride indurito e in cerca di soddisfazione. Lo avvolgevo con la mia lungua ruvida e sentivo i gridi di Camilla che aveva iniziato a stuzzicarsi i seni come avevo fatto io. Succhiai e mordetti leggermente quel piccolo fiore bagnato e sentire le grida di piacere della mia compagna non facevano altro che incitarmi a fare sempre di più, la penetrai ancora con le dita, avanti e indietro mentre succhiavo, l'orgasmo di Camilla mi eslose in faccia e un pò mi arrivò sui seni. Mi alzai in ginocchio e iniziai a splarmi i suoi umori sulle tette leccandomi le labbra gustandomi il suo nettare. Lo spettacolo di me che i suoi umori sul seno eccittò ancora Camilla che cominciò a leccarmi i capezzoli pulendomi del tutto. Finito il lavoretto mi diede un bacio stampo.
Leggermente mi ricordai quello che prima aveva detto sul fatto che anchio ero una bambina cattiva. Volevo una spiegazione, glielo chiesi e la rispsota mi lasciò esterefatta e ancora più eccitata.
-Be facevo apposta ad andare in giro in intimo... sai mi sei piaciuta fin dalla prima volta che ti ho visto... poi vedevo che sparivi quando facevo così e ti sentivo attraverso la porta che mugugnavi... una volta hai pure lasciato la porta aperta e ti ho vista mentre ti masturbavi, avrei voluto tanto venire lì da te e farti godere io- poi prese in mano le mie tette. - e queste mio dio le adoro... le succhierei all'infinito...- per sottolineare questo prese in bocca il capezzolo eccitato.
-Mmm si non smettere...- dissi fioca, ormai avevo provato quell'esperienza e non vedevo l'ora di ripeterla e la mia passera era d'accordo con me.
Ma Camilla si staccò e disse che purtroppo doveva andare, il giorno dopo doveva svegliarsi presto. Mi lasciò tra le lenzuola di quel letto ancora umide dei suoi umori.
Camilla era davvero una bella ragazza, occhi azzurri capelli castano chiaro, un corpo sinuoso e una terza abbondante di seno che di solito esibiva molto orgogliosamente passenggiando per l'appartamento solo in reggiseno e mutande. In quelle occasioni mi ritrovavo così eccitata a guardare la sua figura che poi andavo in camera a toccarmi.
Chiara invece aveva gli occhi verdi e linghi capelli neri, anche lei niente male, aveva delle belle gambe e anche il suo seno non era niente male da quello che potevo vedere, al contrario di Camilla lei tendeva a non mostrarsi molto mettendo vestiti un pò larghi per nascondere le sue forme.
Non ero mai stata con una donna, però ne avevo sempre avuto il desiderio segreto di poter provare questa esperienza e da quando convivevo con quelle due ragazze non passavo una notte senza far sogni erotici e svegliarmi nel mezzo della notte sudata e bagnata.
E una di quelle notti il mio più grande desiderio si avverò, faceva così caldo che il letto sembrava fatto di carboni ardenti, come al solito mi ero svegliata completamente eccitata, non potendo resistere lentamente feci scivolare una mano lungo la mia pancia fino ad arrivare alla vulva completamente bagnata dagli umori lasciati dal mio sogno, con le dita scivolai lentamente tra le grandi e piccole labbra, iniziai a penetrarmi con due dita, mugugnai di piacere e intanto con l'altra mano mi stuzzicai i capezzoli inturgiditi. Aumentai il ritmo e alla fine mi ritrovai tremante e un pò appagata dal mio lavoretto. Ero però mandida di sudore e di certo non volevo dormire così, presi allora la decisione di farmi una bella doccia, ma anche là dovetti soddisfarmi da sola, infatti avevo iniziato a pensare se Camilla mi avesse trovato nella doccia nuda mentre magari mi masturbavo e quando ci pensai non potei non toccarmi, stimolai il clitoride e presi anche il soffione della doccia e lo portai alla mia passera per aumentare il piacere con il getto dell'acqua. Sentire l'acqua calda battere così forte sulla mia vagina mi fece venire quasi subito e non riuscii a trattenere del tutto il grido di piacere che aveva conseguito l'orgasmo.
Dopo avevo indossato la solita camicetta senza reggiseno e i pantaloncini sformati senza mutandine uscii dal bagno sentendo una frescura molto piacevole tanto che i miei capezzoli si rizzarono al freddo e provai un brivido di piacere, pensai che quella notte ero proprio insaziabile. Avevo proprio bisogno di una bella scopata, il difficile era trovare qualcuno, subito il pensiero corse alle mie coinquiline, emisi un gemito al solo pensarci e la mia vagina si inumidì ancora.
Andai in cucina con l'intento di bermi qualcosa, mi versai del latte anche se avevo voglia di qualcosa di più forte, ma avrebbe solo aumentato la mia calura. Stavo bevendo quando entrò Camilla nell'apartamento, quella sera era uscita con delle vecchie compagne del liceo e pareva un pò sbronza.
-Fiorella... ancora sveglia?- mi domandò.
-Si... pensavo fossi già rientrata...-
Camilla scosse le spalle e in quel momento vidi come era vestita, era stretta in un corpetto che le premeva i prosperosi seni e come se non bastasse la gonna aveva un profondo spacco in cui si intravedevano le gambe sode. Avevo la bocca asciutta, come poteva andare in giro vestita così? Era troppo sexy, una tentazione. Se prima la mia passera era solo leggermente eccitata adesso era completamente bagnata.
-Sbagliavi...-
Sentivo addosso lo sguardo attento di Camilla, passava tra le mie gambe e il mio seno che cercavo di nascondere per colpa di quei maledetti capezzoli traditori.
-Ma dovevi vestirti proprio così per andare solo con delle amiche del liceo?- dissi un pò scontrosa.
Lei rise maliziosa.
-Perchè tu?- si avvicinò a me, quando mi arrivò davanti mi sussurrò all'orecchio. -Lo vedo che sei senza reggiseno... non dovresti andare in giro così! A meno che tu non voglia che qualcuno lo noti...- detto questo iniziò a mordicchiarmi l'orecchio.
Quel gesto mi eccitò a tal punto che avevo iniziato a gemere leggermente. Non potevo crederci... Camilla mi stava seducendo! Forse era davvero sbronza, ma sinceramente non me ne importava, finalmente potevo godermi un pò di piacere con lei. La mia coinquilina iniziò ad accarezzarmi le braccia mentre spostava la bocca sul mio collo. Io di certo non restavo con le mani in mano, iniziai a toccare la sua schiena facendole lunghe carezze fino ad arrivare a quel culo da favola che aveva. Strinsi le natiche ricevetti un mugolio da Camilla in risposta, sorridendo maliziosa continuai a lavorarmi quel culetto mentre lei in tutta risposta mi baciò. Facemmo lottare le nostre lingue esplorando le rispettive bocche, poi lei iniziò a succhiare la mia. Quando finimmo di limonare Camilla mi sollevò sul ripiano della cucina lì vicino.
-Che vuoi fare?- chiese affannata.
Lei mi guardò sorridendo serafica.
-Non ti preoccupare... penso proprio ti piacerà- disse maliziosa.
Avevo completamente perso la testa, ero convinta che quello era uno dei tanto sogni erotici che facevo, ma quella era la realtà pura e semplice. Il mio seno era all'altezza del suo viso e lei lo guardava con molto interesse tanto che per tutta risposta i miei capezzoli si indurirono subito, iniziò ad accarezzarmi i fianchi, lentamente sollevava la camicetta. Era una tortura, le mie tette non vedevano l'ora di essere toccate e lei lo sapeva, ma faceva apposta per vedermi ansimare.
Stava finalmente arrivando alle coppe e si fermò sfilando le mani, stavo protestando ma lei iniziò a slacciarmi la camicia completamente ma non l'aprì. Iniziò a passare un dito sullo sterno arrivando all'ombelico e ritornare su, poi finalmente mi sfilò la camicetta.
-Oh Fiorella... hai delle tette fantastiche... mi viene voglia di succhiarle-
-Fallo allora!- esclamai eccitata.
Non se lo fece ripetere, iniziò a leccarmi un capezzolo mentre stimolava l'altro con la mano. Sospiravo, ero in paradiso, iniziò anche a succhiare, non ce la fecevo più, muovevo il bacino in cerca di soddisfazione, ma non facevo altro che tormentarmi ancora di più.
Notando il mio movimento Camilla fece scivolare la sua mano libera lungo la mia gamba e massaggiò l'interno coscia. Ero completamente fradicia, avevo bagnato i pantaloncini e il ripiano della cucina, non avevo mai provate certe sensazioni, era un tormento e insieme un piacere immenso, non vedevo l'ora di sentire le sue dite dentro la mia vagina.
-Oh ti prego... non resisto più...- la supplicai tra un gemito e l'altro.
Sorrise sul mio capezzolo e esaudì le mie preghiere. Toccò le grandi labbra sopra la stoffa dei pantaloncini, sospirai mentre accarezzava lentamente la mia passera completametne bagnata. Si staccò dal mio seno per sussurarmi nell'orecchio.
-Come sei bagnata Fiorella... e non hai neanche le mutandine, lo sapevo... sei troppo eccitante-
-N-non smettere Ah!-
Le sue parole oltre che i gesti, non facevano altro che eccitarmi ancora di più, finalmente Camilla spostò i pantaloncini tocandomi direttamente.
-Sei scivolosa... mmm fai bagnare pure me...-
Infilò due dita e le mosse velocemente mentre con l'altra mano tintillava il mio capezzolo e coninuò a leccarmi l'aureola.
-Oh si... si... Camilla oh si-
Non riuscivo a smorzare le urla, gemevo senza ritegno, non mi importava che tutto il vicinato mi sentisse, anzi mi eccitava pensare che stessero ad ascoltare. L'orgasmo arrivò fulmineo e venni sulla mano di Camilla e un pò anche sul ripiano. Ansimavo e la guardai leccarsi la mano con i miei umori, ma non la pulì del tutto me ne spalmò un pò sulle mie tette e le leccò. Quel gesto inaspettato mi eccitò ancora.
-Mmm questo mi fa venire voglia di assaggiarti meglio- detto questo iniziò a scendere dal mio capezzolo passò alla pancia, leccò un attimmo l'ombelico e mi sfugì un gemito sorpreso. Finalmente arrivò alla mia passera, diede all'iniziò lunghe leccate, senza penetrare le grandi labbra, ma solo sentire la sua lingua sulla mia fica quasi mi portò all'orgasmo. Si dedicò poi al mio clitorite duro e teso, leccandolo succhiandolo e mordendolo leggermente, io mi incarcavo e gemevo, dio se sapeva farci con la bocca quella ragazza. Mi presi i seni tra le mani stuzzicandomi i capezzoli mentre lei infilava due dita dentro la mia vagina sempre torturando il mio clitorire sensibile.
-Si si ooooh si si... vengo aah aaah, più forte, più forte- ormai ogni inibizione era scomparsa mi dimenavo come una pazza con le mie tette tra le mani e la lingua di Camilla in mezzo alle mie cosce. Godevo, godevo e godevo... non avrei mai pensato di provare un piacere così forte seppur avessi sempre desiderato farmi leccare da una donna.
Le venni in faccia e guardandomi vogliosa negli occhi si lecco i baffi e con le dita impregnati dei miei umori se le passo sul petto ancora stretto nel corsetto.
-Sai di buono Fiorella...- disse roca.
Io accaldata e appagata come non mai, le sorrisi e scesi dal ripiano con gambe un pò tremanti, era stato davvero fantastico e non era certo finito qui.
-Adesso tocca a te godere...- affermai avvicinandomi a lei.
-Mmm non vedo l'ora...-
Presi la sua mano e la portai in camera mia, lasciando la porta socchiusa senza pensare di chiuderla del tutto, ero troppo presa dallo spogliarmi del tutto. Mi leccai le labbra pensando che Camilla adesso era tutta per me... dio era trp eccitante! Si sedette sul letto incrociando le gambe e lasciandomi vedere la sua coscia soda, mi fissava affamata e vogliosa. Completamente nuda mi misi a calvacioni su di lei e la feci sdraiare.
Le sue tette sembravano non vedere l'ora di liberarsi dal corpetto e anchio non vedevo l'ora di succhiare quei capezzoli tanto sognati, ma non volevo andare di fretta, volevo farla penare un pò come aveva fatto con me. Lentamente mossi il bacino, quasi simulando il movimento di una penetrazione e intanto le leccavo e mordicchiavo il collo e lei prese a strigermi le natiche gemendo. Le chiusi poi la bocca con la mia succhiandole il labbro inferiore mentre continuavo a muovermi, le piaceva molto e anche a me che già stillavo umori dalla vagina.
-Ti piace eh?- dissi sulle sue labbra aumentando l'andatura.
-Oh si... mmm- mugugnò premendo le mie natiche
Ridacchiai sollevandomi un poco, era arrivato il momento di lavorarmi quelle tette fantastiche. Lei doveva aver intuito i miei pensieri perchè presa a inarcarsi e quasi sbattermi in faccia il suo seno prosperoso. Iniziai a stuzzicare la pelle vicino al corpetto leccandola e succhiandola lasciandomi dietro marchi rossi. Iniziati lentamente a slacciare l'indumento costrittore, anche se era davvero eccitante vedere quelle tette schiacciate dal corsetto, slacciato abbastanza lo abbassai mettendo finalmente in mostra quei seni prosperosi, al movimento iniziarono a sballottarsi quel movimento mi eccitò andoca di più e iniziai a leccare l'aureola sentento che il capezzolo era duro come il marmo.
Lo succhiai entusiasta di sentire quel piccolo sassolino tra le labbra, la cosa sembrava gradire a Camilla che cominciò ad ansimare. Leppai quel seno guardandola negli occhi poi mi staccai e le palpai tutte e due le tette stringendo un poco i capezzoli e godetti nel vederla inarcarsi colta dal piacere dei miei tocchi.
Il mio movimento di bacino continuava e dovetti rallentare prima che potesse in qualche modo raggungere l'orgasmo prima di averla almeno toccata per bene. Poi iniziai a far toccare le nostre tette ormai prive di qualsiasi ostacolo, sfregai i miei capezzoli contro i suoi sosprirai, era davvero piacevole sentire quelle piccole gemme turgine sulle mie. Ero impaziente di poter toccare la sua passera che immaginavo già ben lubrificata, tolsi del tutto il corpetto e iniziai a togliere pure la gonna, mi sorprese vederla senza niente che comprisse quella fichetta tutta lucida. La guardai malziosa.
-Nemmeno tu con le mutandine... che bambina cattiva...- dissi sensuale muovendo le mani lungo le sue gambe.
-Mai quanto te...- mi rispose lei leccandosi le labbra.
La sua frase mi lasciò perplessa, ma non ci badai molto, volevo solo tuffarmi in mezzo a tutti quei umori che stava facendo la sua passera. Prima la tocchai, sentii le dita affondare senza difficoltà tra le pieghe della sua vagina tanto era bagnata. La penetrai con tre dita e godette tanto che il suo piacere si riversò sulla mia mano e anche sulle lenzuola. Leccai le dita come prima aveva fatto lei e trovai la cosa molto eccitante, aveva davvero un buon sapore.
-Ne voglio ancora...- mugugnai senza vergogna.
Mi misi tra le sue gambe e iniziai a lavorarmi la sua fichetta. Non avevo mai leccato un'altra donna prima e sentire quel sapore mi faceva venire la voglia di non staccarmi più da quell'anfratto. Poi mi presi cura del piccolo clitoride indurito e in cerca di soddisfazione. Lo avvolgevo con la mia lungua ruvida e sentivo i gridi di Camilla che aveva iniziato a stuzzicarsi i seni come avevo fatto io. Succhiai e mordetti leggermente quel piccolo fiore bagnato e sentire le grida di piacere della mia compagna non facevano altro che incitarmi a fare sempre di più, la penetrai ancora con le dita, avanti e indietro mentre succhiavo, l'orgasmo di Camilla mi eslose in faccia e un pò mi arrivò sui seni. Mi alzai in ginocchio e iniziai a splarmi i suoi umori sulle tette leccandomi le labbra gustandomi il suo nettare. Lo spettacolo di me che i suoi umori sul seno eccittò ancora Camilla che cominciò a leccarmi i capezzoli pulendomi del tutto. Finito il lavoretto mi diede un bacio stampo.
Leggermente mi ricordai quello che prima aveva detto sul fatto che anchio ero una bambina cattiva. Volevo una spiegazione, glielo chiesi e la rispsota mi lasciò esterefatta e ancora più eccitata.
-Be facevo apposta ad andare in giro in intimo... sai mi sei piaciuta fin dalla prima volta che ti ho visto... poi vedevo che sparivi quando facevo così e ti sentivo attraverso la porta che mugugnavi... una volta hai pure lasciato la porta aperta e ti ho vista mentre ti masturbavi, avrei voluto tanto venire lì da te e farti godere io- poi prese in mano le mie tette. - e queste mio dio le adoro... le succhierei all'infinito...- per sottolineare questo prese in bocca il capezzolo eccitato.
-Mmm si non smettere...- dissi fioca, ormai avevo provato quell'esperienza e non vedevo l'ora di ripeterla e la mia passera era d'accordo con me.
Ma Camilla si staccò e disse che purtroppo doveva andare, il giorno dopo doveva svegliarsi presto. Mi lasciò tra le lenzuola di quel letto ancora umide dei suoi umori.
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