Il mio cucciolo parte 3

di
genere
dominazione

Era la terza volta che mi sarei rivista con il mio cucciolo. Quel giorno però non arrivò in orario; lui non aveva ancora la patente e quindi veniva in autobus. Aspettai una decina di minuti e poi provai a scrivergli ma non ricevendo risposte iniziai a preoccuparmi. Dopo mezz'ora finalmente sentii il suono del citofono, era lui. Arrivato in casa si scusó: -scusa mamma, ho perso l'autobus e ho dovuto aspettare quello dopo.
-ma non potevi avvisarmi?
-mi dispiace, non ci ho pensato.
Lui era tutto rosso e imbarazzato ed io pensai che avrei potuto usare questa mancanza per punirlo: in effetti era una cosa che aspettavo di fare.
Così gli dissi di spogliarsi completamente, intanto io andai a sedermi sul divano e quando lui fu totalmente nudo gli indicai di venire da me
-ora vieni qui che ti sculaccio
Lui con l'aria un po' spaventata si avvicinò e seguendo le mie indicazioni si sdraió con il bacino sulle mie gambe. Iniziai a muovere la mano sul suo sedere, morbido e liscio, poi cominciai a dare delle leggere sculacciate. Ogni tanto ne tiravo una un po' più forte e lui sobbalzava leggermente. Dopo un buon quarto d'ora smisi e gli chiesi: -ora hai capito la lezione?
-si mamma.
-bravo cucciolo, ora fai felice la mamma andando a giocare coi suoi piedini.
Lo feci accucciare su un estremo del divano e gli appoggiai i piedi sul viso. Lui iniziò a baciare e leccare, alternando anche con massaggi, intanto accesi la televisione e passai una mezz'oretta a guardarla. Poi gli dissi di venire a sdraiarsi vicino a me e lo abbracciai portando la sua testa in mezzo al mio seno. Nel frattempo muovevo la mano tra i suoi capelli. Passammo più di un'ora così ed entrambi ci eravamo addormentati. Quando mi svegliai, lo feci risvegliare con un bacio sulla guancia. Lui aprì gli occhi e mi guardò con aria confusa, come se non si ricordasse di essersi addormentato, poi mi chiese se desideravo qualcosa. Gli dissi di andarmi a preparare un tè e lui ubbidiente ci andò. Una volta pronto, passò il resto del tempo accucciato ai miei piedi, mentre io bevevo e arrivata l'ora della sua partenza, lo salutai sempre con un bacio sulla fronte e una carezza sulla guancia.
scritto il
2019-05-01
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