Le misure Contano cap. 5

di
genere
dominazione


Confesso che vissi un periodo che trovo difficile definire, se prima dell’accaduto ero attanagliato dai dubbi, sia sulle reazioni della mia adorata mogliettina, sia sulla mia possibile reazione, una cosa è immaginare ben altra assistere e toccare con mano la propria inadeguatezza, ora vivevo in uno stato di quasi perenne eccitazione con un unico timore, quello di poter perdere Giada.
Durante la nostra trasferta le telefonavo tutte le sere avevo bisogno di sentirla, mi gratificava ascoltarla mentre diceva che mi amava e che l’avventura avuta con Marco era stata tanto piacevole quanto inattesa, dietro le mie esortazioni lei intuiva le mie paure e le fugava, arrivò persino a dirmi che se non fossi stato d’accordo non ci sarebbe stato più alcun seguito.
Fui quasi tentato di prenderla in parola per scacciare quella paura latente, questione di un attimo e mi sentii meschino ed egoista, rivivevo gli attimi trascorsi, la sua vitalità e la straripante femminilità, era impossibile non provare piacere nel vedere il suo appagamento i suoi orgasmi, non l’avevo mai vista e sentita tanto femmina come in quell’occasione e poco importava se non ero io a darle quelle forti sensazioni, ero io a permetterlo.
L’ammirazione per il mio collega si era accresciuta, lui era un vero uomo, lui riusciva a sfiancarla mettendo in risalto tutte le potenzialità della mia magnifica metà e nello stesso tempo ci dominava, sia io che Giada trovavamo gratificante esaudire le sue richieste e ne provavamo un immenso piacere.
Marco mi confessò che mia moglie gli piaceva davvero moltissimo e che la trovava molto elastica e stretta, mi disse che voleva intensificare la sua conoscenza e se ero d’accordo l’avrebbe resa una puttana come mai avrei potuto neppure sognare. Non so per quale ragione né quale fosse la molla che mi spinse a dirlo ma gli ribattei: “se davvero lo vuoi io non porrò alcun limite, se non quello del rispetto delle volontà di Giada, ma pretendo un rapporto esclusivo, basta con le altre coppie e donne, dovrai avere solo lei”.
Mi guardò perplesso “credo sarebbe un peccato mortale togliere a tua moglie così tanto piacere, hai visto che splendida donna è e quanto le piace fare sesso?, saresti davvero capace di farlo?”
Ed io di rimando “ sono disposto ad accettare tutto solo a quella condizione, altrimenti potremo divertirci insieme qualche volta o trovare qualcun altro, non penserai di essere l’unico superdotato al mondo e come hai ben detto tu Giada è una splendida donna, sono sicuro che potrebbe avere qualsiasi uomo desideri”.
Uhm, ci devo pensare, non sono mai stato monogamo e il sesso mi piace davvero tanto, tu sei sicuro che non ti opporrai a nulla?, lei sarà tua moglie ma la mia donna. Abbassando gli occhi, risposi di sì, ovviamente Giada doveva essere d’accordo.
La sera dopo Marco disse che voleva telefonare a mia moglie, feci il numero e gli passai il telefono, lui mentre prendeva il ricevitore si spogliò, dopo i soliti convenevoli arrivò al dunque, le spiegò quello che ci eravamo detti il giorno prima e che lui aveva intenzione di accettare ma voleva sapere il suo parere. Mise il telefono in viva voce e mentre lei, ancora frastornata dagli avvenimenti, diceva che in linea di massima non aveva obiezioni, se io ero d’accordo, lui mi prese per la nuca, con forza portò la mia bocca vicino al suo enorme palo.
Continuava tranquillamente la conversazione, sarò un padrone ancora più implacabile, perché quello a cui rinuncio è molto e quindi voi dovrete soddisfare tutte le mie voglie, che sono molte, mentre ti parlo il tuo bravo maritino mi sta facendo una pompa e lo userò come svuota coglioni ogni volta che lo desidero, nel frattempo tu spogliati e comincia a masturbarti, pensa alla scena.
Mia moglie eseguì prontamente i suoi ordini perché dopo poco cominciai a sentirla ansimare: “ siete due porci mi avete fatto eccitare, sono tutta un lago, mi sto ficcando tutto il vibratore dentro, come vorrei essere al posto di Luca ed avere quel bel bastone a portata di mano, te lo prosciugherei”.
Marco volle che si mettesse anche il plug nel culo: “ quanto prima vorrò vedere chi di voi due è più bravo con la bocca”. Giada dall’altra parte era sempre più calda, sentivo la sua partecipazione: “ho tutte e due i buchi pieni, le tette mi stanno per scoppiare, ho voglia di sborra”.
“Sei una troia fantastica, tra due giorni torniamo, visto che ti piace tanto essere piena, ho un amico che fa al caso nostro, preparati, perché ti faremo godere come non mai”.
Immaginai la mia mogliettina a sandwic tra i due stalloni, il cazzo mi divenne ancora più duro e senza toccarlo venni, continuai comunque a segare e pompare il nostro padrone.
Marco pretese che lei, tra un gemito e l’altro, dicesse che era la sua troia e che non si sarebbe opposta a nessuna delle sue richieste. Sentirla dire quelle cose mi faceva male, provavo come un buco allo stomaco e nello stesso tempo mi eccitava da morire, mi ritrovai duro.
“Sono la tua troia, la tua puttana, farò tutto ciò che vuoi basta che tu mi scopi sempre con il tuo meraviglioso bastone, guarda come sono puttana per te, ho il culo e le fica piena e mi sto strizzando un capezzolo, amore, beato te che hai la fortuna di poterglielo succhiare”.
A quel punto Marco disse: “ sì magnifica, sarò solo tuo, ho deciso di farti tre regali, il primo te l’ho già detto, appena torniamo ti faccio provare una doppia da brivido, il secondo, eviterò di incularmi Luca ora, lo farò davanti a te, in modo che tu possa assistere e confortarlo e il terzo, …. Ho deciso che ti riempirò in tutti sensi, così proverai la gioia della maternità e daremo un marmocchio al cornuto”. Non so se fu lo stesso per mia moglie ma a quest’ultima cosa sia io che lei avemmo un orgasmo straordinario, mentre il mio cazzo pulsava ed eiaculavo il bastone di Marco divenne ancora più turgido e grosso, mi preparai, cominciai ad ingoiare, lui urlava a Giada qualcosa ma non capivo cosa dicesse, ero troppo impegnato a mandar giù per non soffocare ricevendo quella notevolissima dose di sborra.
Ebbi solo modo, finito di ingoiare tutto, di capire che mia moglie ci ringraziava, le era piaciuto fare sesso al telefono: “tornate presto che vi desidero, tutti e due, amore te la sei fatta una bella bevuta eh?”
Ed io: “ lo sai bene quanta ne fa, ciao amore dormi bene”. Click
Segue...
di
scritto il
2019-06-03
5 . 2 K
visite
1
voti
valutazione
1
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Le misure Contano cap. 3
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.