In visita dallo zio e dai suoi amici porci

di
genere
gay

A ottobre avevo delle ferie e sono andato a far visita a un mio zio che abita in una cascina dell'entroterra laziale perchè erano circa 20 anni che non ci vedevano. I miei genitori l'avevano emarginato e non volevano che neanch'io lo vedessi perchè dicevano che era un vecchio porco e per di più pederasta. Ma la cosa mi stuzzicava, così il 20 ottobre andai a trovarlo. Quando lo vidi non mi fece un buon effetto... aveva settant'anni circa ma non li portava bene, la cascina era mal tenuta e in casa il disordine regnava ovunque. Lui mi fece accomodare e si disse stupito della mia visita. Mi chiese subito se lavoravo, se scopavo con donne... e io gli dissi di sì... ma feci un sorrisetto. Lui disse che da giovane gli piaceva la fica, poi quando era rimasto vedovo, si era convertito all'omosessualità attiva, con l'aiuto di alcuni suoi compagni. Solo che - diceva, con aria depressa - ho ancora la voglia... ma non mi tira più". Dissi che volevo fermarmi da lui qualche giorno e ne fu contento. Mi preparò un'ottima cena e bevemmo del vino che faceva lui, molto forte. Dopo cena mi venne un caldo incredibile, la stufa a legna scaldava da matti e quell'uomo mi incuriosiva. Lui si sedette sul divano davanti alla tv e io mi misi accanto a lui. Improvvisamente sentii la sua mano sulla mia patta. "Zio che fai?" dissi io facendo finta di stupirmi. E lui: "L'ho capito sai che sei un frocetto..." "Oh zio... come hai fatto???! feci io fingendo inbarazzo. "Perchè ho la mia mano sul tuo cazzetto e non me la togli!" "Ok, ok... hai capito tutto... cosa vuoi che faccia?" "Voglio vederti nudo", disse. Non me lo feci ripetere due volte. Mi misi davanti a lui sul tappeto e lentamente mi sfilai maglione, jeans maglietta e calzini. "Che bella fighetta che sei... non hai neanche un pelo!" esclamò. "Togliti le mutande, dai!" Mi voltai di schiena e mi calai le mutandine lentamente, piegandomi col sedere verso di lui. Lui avvicinò la mano callosa e mi palpò. "Mamma mia che culetto delizioso, liscio e sodo come quello di una bella puttanella...mi fai salire il sangue alla testa!!!" A questo punto mi inginocchiai davanti a lui e dissi: "Voglio vedere se è vero che ce l'hai mollo." Lui mi guardò perplesso ma poi si lasciò fare. Gli calai pantaloni e boxer e vidi quel verme mollo in mezzo a peli bianchi: non faceva sperare nulla di buono. Presi a menarglielo ma non dava alcun segno. "T'ho deluso eh? Se sei venuto qui per scopare hai sbagliato indirizzo!" "Ok" dissi mentre mi rivestivo "domani mattina riparto". Lui mi guardò e disse: "Veramente un frocetto come te che gli piacciono i vecchi non si trova tutti i giorni... se vuoi ho degli amici che il cazzo gli tira ancora!" "Va bè, ne parliamo domani" e mi ritirai nella stanza che mi aveva preparato.
L'indomani mattina andai a fare un giro per il paese ma notai che non c'era molto da vedere. Tornato alla cascina mio zio mi aveva preparato un bel pranzetto, mentre mangiavamo mi disse: "Stamane ho visto Luigi, un amico di 65 anni che c'ha la moglie che non gliela dà più, gli ho detto di te... " "E allora?" "L'ho invitato oggi alle quattro qui in cascina, che ne dici?" "Mmm... per me va bene" dissi, e bevvi un altro bicchiere di vino. "Sai, a questo piacciono i tipi effemminati, mi capisci, vero?" "Si" risposi "nel troller ho anche indumenti femminili, spero solo che almeno lui abbia il cazzo duro!". "Tranquillo" disse lo zio "quello è sempre arrapato nonostante l'età". Alle 16 bussarono alla porta. Entrò Luigi, un omaccione anziano ma ben piantato. Lo zio l'aveva fatto accomodare sul divano e gli stava versando da bere. Lo zio mi chiamò ed entrai nella sala con una vestaglietta rossa trasparente, un corpetto nero in vita, mutandine nere di pizzo, e ai piedi dei sandali rossi con tacco 14. Mi ero anche messo un po' di rossetto e del mascara sulle ciglia. Come mi vide fece un balzo. "Ma questo è tuo nipote o tua nipote?" "E' un maschietto" disse lo zio sogghignando... "ma non sembra eh?" Luigi si alzò dal divano e si mise davanti a me... io gli arrivavo dal mento! Mi prese subito fra le braccia e cominciò a strofinarsi le guancie sulle mie... intanto con le mani mi tastava il culo. "Ti voglio.. ora!" disse lui tutto eccitato. Lo portai in camera da letto. Si spogliò subito nudo, era grosso, con una bella pancia, pelosissimo e un cazzo niente male. Seduto sul letto mi mise subito l'uccello davanti alla bocca dicendomi: "Dai tesoro, fammi vedere come lo succhi" Anch'io avevo voglia e cominciai a pomparlo forte, arrivando poco dopo a prenderglielo tutto in gola... lui mugolava già ma si vedeva che era resistente. Quando presi a ciucciargli le palle gli scappò un "Che puttana maiala che sei..." Poi mi fece alzare, mi tolse la vestaglietta rossa e mi abbassò le mutandine. Mi fece girare a 90 gradi sul letto e mi prese le chiappette fra le grosse mani. Mi sentii sciogliere quando m'infilò la lingua nell'ano, leccandomi con molta saliva. Poi si staccò, capii che si stava infilando il preservativo, e disse "lo vuoi sentire il mio uccello nel culetto, tesoro?" "Ohh siii dissi... sono tua...." Un secondo dopo sentivo la cappella calda che s'insinuava nel mio ano bagnato e ora i colpi decisi del suo cazzo dentro di me. "Bella... bella.... bella troietta" mugolava lui mentre mi fotteva. "Ohhh finalmente qualcuno che mi chiava" pensai... e mentre pensavo mi accorsi che dalla porta semichiusa c'ero lo zio che ci guardava e si toccava. Ad un certo punto Luigi mi fece girare e mi mise supino sul letto a cosce aperte. Me lo inforcò di nuovo nel culetto e ora potevo vedere la sua faccia paonazza mentre mi chiavava. Dopo altri 10 minuti di scopata capii che stava per venire, allora gli dissi se voleva sborrarmi in faccia. Lui annuì, staccò il cazzo dal mio culetto e si mise a gambe divaricate sopra il mio viso. Appena sfilato il preservativo una pioggia di sborra mi arrivò sulla faccia e lui godette come un maiale. "M'hai fatto godere tanto, sai?" disse lui mentre s'asciugava l'uccello con un kleenex. E io, con lo sperma che mi colava dal viso: "Ho visto!" Poi andai in bagno a lavarmi ma intravidi nella sala che Luigi stava dando a mio zio 10 euro. Quando se ne andò andai dallo zio e lui mi disse "Sei stato bravo a far la zoccola!" Io gli risposi "Ok, ma cosa sono quei soldi che ti ha dato?" "Oh, era un semplice prestito che gli avevo fatto".
Il giorno dopo lo zio mi disse che c'era un certo Tore che voleva provarmi, ma non mi voleva vestito da donna. Alle 17 arrivò a casa. Come lo vidi restai un po' deluso... aveva circa 60 anni ma era basso, asciutto, naso lungo, baffetti, bruttino, tipo Lee Van Cliff. Ma ormai non potevo tirarmi indietro. Andammo in camera e ci spogliammo nudi. Come si girò non potei trattenere un "Porca...!!!" Aveva un uccello ancora mollo lungo fino a metà coscia! "Ti piace la mia minchia, eh?" disse lui tradendo un'inflessione siciliana. "Siii!!!" esclamai io avvicinadomi. Mi fece inginocchiare e sbattendomi l'uccello sul viso mi disse "Allora suca!!!" Lo succhiai con avidità, sentendolo crescere nella mia bocca, ma non riuscivo a ingoiarlo perchè era lungo sui 25 cm!!! Ogni tanto me lo toglieva di bocca, me lo sbatteva sul viso e poi di nuovo "suuuca!" Mi dava dei colpi in gola da paura, la saliva mi colava sul petto ma lui non si fermava... così mi staccai io un attimo per prendere fiato ma lui si arrabbiò, mi tirò uno schiaffo e uno sputo, poi di nuovo in gola. Per fortuna ad un certo punto disse "Basta, ora t'inculo!". Salì sul letto e si mise con le spalle appoggiate alla spalliera con i cuscini, le gambe divaricate e il cazzo duro e dritto come un campanile. "Vieni bottana, siediti sopra la mia minchia!" Salii anch'io sul letto che stava davanti all'armadio con uno specchio. "Girati con la faccia verso lo specchio, voglio vedere bene come ti entra nel culo" disse Tore. "E il preservativo?" dissi io. "Che me ne fotte a me del preservativo? Dai poche storie, fatti inculare se no ti meno" Ero preoccupato ma intanto eccitato da morire, così ubbidii e mi posizionai a cosce aperte col culetto sulla sua cappella. Mi sentii afferrare stretto ai fianchi e poi traaaa... il suo cazzo affondò nel mio culetto per metà. Poi lui mi prese forte intorno al petto tirandomi indietro su di lui e cominciò a fottermi come una bestia. Da sotto mi dava forti colpi che mi facevano sobbalzare e sentivo davvero male, al punto che cominciai a gridare. Le urla attirarono mio zio che aprì la porta e mi vide mentre il suo amico mi svangava il culo. "Che roba!!!" fece lui rimanendo allibito. Il siciliano vedendolo sorrise e disse: "Hai visto come ti fotto il nipotino, eh?" e dicendo questo riprese a chiavarmi con una foga inaudita per uno della sua età. Nonostante ciò non riuscivo a prenderlo tutto dentro e Tore sembrava irritarsi. Mio zio però ebbe un'idea. Gli disse che avevo bisogno di un lubrificante, perchè se no il cazzo non m'entrava tutto. Allora andò in cucina, tornò con della margarina (perchè il burro costa) e la diede al siciliano. Questi mi fece ora mettere a pecora e si spalmò sull'uccello una bella quantità di margarina. Mi allargò le chiappe con le dita e disse "Guarda che buco rosso che c'hai... ma questo è niente!" M'inforcò di nuovo la cappella e traaa nel culo. Ora però scivolava meglio e, a parte il bruciore, non faceva più fatica. Tore mi sbatteva da paura e ogni tanto lo estraeva per vedere il mio buco aperto. Ma non si fermava, nonostante fossimo sudati fradici. Io non capivo più nulla, sentivo quel serpente caldo muoversi nell'intestino e quasi piangevo. Ad un certo punto sentii un cic ciac sulle mie chiappette e capii che me l'aveva buttato tutto in culo. Ora il ritmo era rallentato, Tore sembrava soddisfatto della sua opera. Poi lo tirò fuori, mi fece mettere con le chiappe davanti allo specchio e allargandomele disse: "T'ho sfondato il culo... sei contento, ah?" Quindi mi prese forte per il braccio e mi trascinò in terra, dicendomi: "Forza, adesso fammi sborrare, se no t'inculo di nuovo!" Ero stanchissimo ma ormai non potevo tirarmi indietro così glielo ripresi in bocca, per fortuna era caldissimo e dopo poche ciucciate mi scaricò in bocca tutta la sborra calda. Tore si rivestì e andò nella sala dove l'attendeva lo zio. Anche qui vidi che lo zio riceveva 10 euro, poi gli allungò altri 5.
Andai in bagno a lavarmi e tornai dallo zio. "Allora cosa sono quei soldi???" "E va bene, sono solo un compenso per la goduta" disse lo zio" "La goduta? Tu m'hai fatto rompere il culo per 10 euro!" "No, veramente sono 15" disse lo zio, e poi non ti piace fare la zoccola?" "Sì, ma mi consideri proprio una zoccola da 4 soldi!" Allora lo zio disse: "Se vuoi guadagnare qualcosa devi fare di più..." "Di più cosa?" chiesi io mentre mi bevevo un bicchiere di gazzosa per digerire la sborra di prima. "Bè... dovresti farti sculacciare, umiliare, farti fottere da due o tre insieme..." "Se è solo per questo" dissi "organizza pure che io non mi tiro indietro".
Fu così che dopo 2 giorni si presentarono su invito dello zio nella sua cascina due tizi robusti, sulla 60ina, che dall'odore si capiva che dovevano essere allevatori di bestiame. Come mi videro dissero subito: "senti giovane, ci devi svuotare le palle, ci siamo capiti?" Andammo nella stanza da letto e ci spogliammo subito completamente nudi. Per fortuna si capiva che si erano lavati di fresco, anche se l'odore di selvatico non gli era andato via. Si misero entrambi supini con le cosce alzate offrendomi i loro culi e i loro cazzi senza ritegno. "Dai frocetto... facci sentire la tua lingua!" disse Enzo, quello pelato. Così mi accucciai su di lui e presi a leccargli l'uccello (ancora mollo), le palle e poi giù... l'ano. "Così, si, leccami bene il buco del culo... dai" disse il maiale menandosi il cazzo. Poi vidi l'altro, Beppe, che si masturbava e mi faceva cenno di spostarmi su di lui. Dapprima lo spompinai, poi anche lui volle il servizietto nell'ano. Leccavo senza posa da un culo all'altro, e da un cazzo all'altro. Stavo esaurendo la saliva quando Enzo si girò su di me e prese a palparmi il culetto. Nel frattempo io ora spompinavo forte Beppe che aveva già il cazzo durissimo. Improvvisamente sentii una sculacciata sulle chiappe, poi un'altra, poi un'altra ancora più forte e sentii Enzo che diceva: "Bestia che culetto sodo che c'hai... ora te lo faccio!" Allora mi fece mettere a pecora mentre con la bocca continuavo a spompinare Beppe e lo vidi che si spalmava sul cazzo della vaselina o roba simile. Di preservativi manco a parlarne. M'inforcò senza fatica e cominciò a fottermi con foga, stringendomi forte le chiappe con le dita, fino a farmi davvero male. Intanto Beppe mi teneva la testa bassa sul suo cazzo, senza farmi quasi respirare. Dopo 10 minuti Beppe disse: "Ehi, Enzo, fammi trombare anche a me sto frocetto!" Così cambiarono ruoli, ora c'era Beppe che mi inculava mentre Enzo si faceva spompinare. Dopo altro tempo Beppe si stccò dal mio culo con un mugolato... si mise di nuovo supino sul etto a gambe alzate e mi disse "Presto... leccami il culo che sto per venire!" Così misi la mia lingua nel suo sfintere e dopo pochi secondi mi sentii innaffiare da uno spruzzo di sperma che mi arrivò sulla fronte per colarmi sul viso. Poi mi sentii afferrare da Enzo che mi ficcò con forza il suo uccello in bocca e mi riempì di sborra calda fino a farmi tossire. A questo punto entrò mio zio che diede ai due maiali degli asciugamani per lavarsi mentre a me disse: "Come sei bello con tutta quella sborra in faccia!"
Altri paesani di mio zio vollero conoscermi per fare sesso con me. Cercai di soddisfarli tutti, poi decisi che era venuto il momento di partire. Ma l'ultimo giorno lo zio mi disse che c'erano Tore e un suo amico che mi volevano scopare "alla grande" un'ultima volta. Dopo cena bussarono alla porta ed entrarono i miei amanti. Andammo nella camera da letto e ci spogliammo nudi. Tore lo conoscevo già per la sua "minchia" notevole ma anche il suo amico Lino, un 50enne barbuto, aveva un bel cazzo affusolato. Mi fecero subito spompinare come una troia, affondandomi i loro cazzi in gola fino a farmi sbavare. Poi, una volta messomi a pecora, mi spalmarono della vaselina e presero a incularmi con foga. Pensavo che di lì a poco i due mi avrebbero sborrato addosso, invece... Tore si mise supino sul letto e mi volle sopra di lui col viso rivolto al suo. Mi infilò senza problemi ancora il suo cazzone nel culetto e riprese a fottermi. Improvvisamente Tore si fermò e da dietro sentii che Lino mi stava frugando con le dita nell'ano (in quel momento già occupato!) Poi sentii un'altra cappella farsi largo dentro il mio ano dilatato e.... oddio!!! Mi stavano facendo una DOPPIA PENETRAZIONE ANALE! Urlai "Noooo... mi sfondate!" Ma Tore mi guardò negli occhi e disse: "SIII puttana... ti mettiamo DUE CAZZI IN CULO!!!" E una volta imboccati presero a fottermi senza ritegno... Mi schiacciavano col peso fra di loro e mi sentivo riempire il culo come mai mi era successo. Non potei fare a meno di mugolare e poi di urlare quando i loro colpi mi sconquassavano l'intestino. Le mie grida attirarono anche mio zio che entrò e mi vide coi due cazzi nel culo.... e esclamò: "Porca mignotta che roba! Sapevo che eri una vacca ma non fino a questo punto!"
E dopo alcuni secondi i due montoni, come se fossero sincronizzati, mi schizzarono nel culo mezzo litro di sborra calda... Una volta staccati, mi lasciarono lì sul letto distrutto e mi salutarono con "Ciao zozzona...ora puoi dire di essere veramente una gran troia rottainculo!!!"
di
scritto il
2019-06-07
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