In realtà vorrei solo guardarti

di
genere
masturbazione

in realtà vorrei solo guardarti.
dall'acqua
mentre tu, sui gradini della piscina, ti tocchi
seduta appena fuori dall'acqua, sul gradino di marmo.
ti tocchi
e mi scopi con gli occhi
ti eccita un casino.
- non essere impaziente -
all'inizio è strano, sei un po' titubante
poi ci inizi a prendere gusto
una mano sul seno
bagnato
l'indice passa sul capezzolo, il pollice lo aggira.
è solo un attimo:
la mano scivola come fosse la mia tra fianco e addominali
lenta e leggera.
arriva al pube e subito si lancia sulla coscia
- scegli tu quale -
le gambe naturalmente si aprono, asimmetriche, seguendo il piacere della carezza.
Dalla parte opposta il costume viene teso e lascia un pertugio dove vorrei tuffarmi
ma è solo un po' di bianco.
La tua mano aperta si ferma sull'inguine, la stringe.
Inizi a prenderci gusto: le gambe si iniziano a muovere da sole,
per cercare la giusta angolazione
- concentrati -
dalla posizione di prima, due dita sfiorano il bordo del costume e scontradocisi appena passano al di sotto,
non più di quanto era stato scoperto prima.
la schiena si inarca un po', un movimento di bacino appena percettibile dà inizio al crescendo
contrazione e rilassamento
avanti e indietro
invisibile, ma l'appena percettibile sfregamento con la mano ti inizia a disinibire:
il tuo sguardo cambia
le due dita si fanno più decise, ma sempre leggere.
si insinuano dritte verso il monte
e indietro
vanno di nuovo avanti
fanno un movimento verso il basso,
leggero
ma le gambe lo sentono.
l'ondeggiare del bacino si fa percettibile e più ritmato, ma sempre lento:
quando le dita scorrono giù per il monte fa un movimento più marcato
e di nuovo indietro
e poi sempre più giù
il medio giunge fino a dove deve arrivare
all'inizio
e lì (ora è solo lui a toccare) inizia a danzare intorno
a ritmo costante, modificando solo l'intensità e la direzione della pressione,
la superficie di contatto.
Io mi avvicino,
faccio un piccolo balzo in avanti:
vedo solo il tuo piacere e immagino solo quella danza.
Mi fermo.
Voglio continuare a guardare.
La situazione è piuttosto calda ormai.
Il medio continua a intermittenza mentre la tua mano per intera,
dall'alto ma entrando sempre dal lato del costume, accarezza più pelle che può
scende più giù, stringe le labbra ormai bagnate tra il palmo e l'inizio delle dita
il medio si spinge più in profondità, toccando con la base il clitoride
si insinua parallelo tra l'apertura:
un piccolo sospiro
il movimento del bacino incalza, l'altra mano stringe il seno dal suo lato
prima forte
poi quasi a sorreggerlo
il pezzo di sotto del costume inizia ad essere scomodo
lo sposti di lato,
facendomi guardare
e riprendendo il lavoro di prima.
Io mi avvicino senza farlo notare
ma sto a distanza.
Ormai sei tutta rossa, il sole è quasi calato e il pavimento non scotta più
vorresti sdraiarti ma il tuo sguardo rimarca i movimenti ai miei occhi.
Le gambe non si muovono più, sono concentrate anche loro
la mano si ferma, si fa rigida
e il bacino, con mira infallibile, ci si struscia sopra
esattamente dove vuole che la tua fica venga toccata.
Con un gesto deciso sciogli il costume dal lato,
ti da intralcio.
Ti inarchi indietro, l'altra mano prende possesso del seno opposto
medio e pollice stringono il capezzolo, un po' di qua e un po' di là
sposti il bacino in avanti sul gradino, per avere più gioco
inizi ad ansimare, e i movimenti si fanno corti e veloci
sei distratta da tutto quel piacere, sei praticamente stesa:
se guardassi vedresti il cielo ma non lo vedi
di certo non vedi che io sono ad un passo ormai
sono ad un passo e mi godo quella vista
aspetto ancora un attimo prima di attaccare:
le mie mani afferrano le caviglie (le braccia speculari alle tue gambe)
risalgono fino alle cosce,
le stringono, le posseggono, ti sollevano le gambe.
la tua mano è impazzita:
egoista, insieme al bacino, va avanti impazzita.
con una mano raggiungo la tua
per riprendere la danza del medio di prima, ma col pollice, mentre le tue dita ferme
entrano ed escono:
è solo il bacino a fare tutto il lavoro.
Voglio partecipare anche io.
E a te quello non basta.
Allora delego la danza alla mia lingua e tengo ancora una coscia premuta indietro,
la gamba sollevata con una mano.
L'altra, liberata, affianca la tua.
La tua mano libera mi stringe i capelli dirigendomi
e la mia mano ti penetra insieme alla tua che ti scopi
appena sotto alla mia lingua che circonda e colpisce il clitoride
eseguendo gli ordini della tua mano.
c'è traffico, c'è caldo, c'è profumo, c'è contatto.
La tua mano mi spinge forte, il bacino è una barca durante la tempesta
le nostre dita vengono risucchiate e sputate
tu gemi e soffochi gli urli, per allungare quel momento
lì sotto è l'inferno del piacere e io ci sono immerso
senza volerlo provo ad alzare la testa, per prendere respiro
ma la tua mano mi stringe come mai prima
tutto il corpo si tende e prepara
dimentico che devo respirare aria e respiro la pelle bagnata e profumata
lecco più velocemente e vorticosamente che posso
le mie dita entrano dentro di te e non vogliono più uscire
e tengo anche le tue dentro
mentre col pollice premo da fuori dove siamo noi dentro
il tuo bacino sussulta fortissimo e collassa sulle nostre mani. le cosce mi stringono la testa.
c'è una pozza sul gradino della piscina, ma non ha la forma dei piedi
di
scritto il
2019-06-27
2 . 3 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.