Piccola e troia
di
Amoreproibito
genere
dominazione
Guardo con attenzione il corpo di quella ragazzina minuta dai lunghi capelli ricci.
Mia sorride piena di imbarazzo e abbassa lo sguardo non appena lo incrocia con il mio.
Si stringe i lembi del vestitino che le ho regalato cercando di abbassarlo.
È in piedi proprio davanti a me e si comporta come una bambina, le gambe le tremano mentre non fa che mordersi in continuazione le labbra.
"Mia vieni qui" le ordino con autorità.
Obbedisce avvicinandosi, so che ha paura, lo percepisco, ma non posso fare a meno di notare il fatto che abbia stretto molto le gambe.
So per certo che troverò le sue mutandine fradice, perché per quanto non lo voglia ammettere lei ama diventare il mio oggetto.
"Balla per me."
"Edoardo io..."
"Ho detto balla"ripeto a voce più alta.
"Si signore..."
Muove leggermente i fianchi in modo inpacciato e nonostante tutto è insolitamente carina, ma non appena si lascia un po' andare inizia a far ancheggiare il suo sedere in maniera impeccabile.
Il completino rosa cipria che le ho preso la fascia alla perfezione e non fa che alzarsi ongi volta che si muove.
Dire che mi sta facendo perdere la testa è dire poco.
Mi piace tutto di lei, il viso delicato, la sua apparente innocenza e il modo in cui si sottomette a me è molto appagante.
Mette le mani tra i capelli e gioca con la sua femminilità, alza ancora di più la gonna del completino facendomi intravedere le autoreggenti nere.
"Sei proprio una porca" mi lascio sfuggire mentre mi sbottono i pantaloni.
Le sue guance avvampano. Quanto mi piace giocare con lei.
Mi alzo in piedi e mi avvicino al suo corpo desideroso di possederla al più presto.
Sto cercando di controllarmi, ma come posso farlo quando lei mi provoca così.
La prendo per i fianchi facendo aderire il mio corpo al suo, il suo seno abbondante è premuto contro il mio petto tonico e la sua audacia sfuma in imbarazzo.
Mia è inesperta, sia sul sesso in generale, sia sul mondo del Bdsm, non è passato troppo tempo da quando l'ho presa per la prima volta e il ricordo di lei che mi supplica di farla venire è ancora vivido nella mia mente.
La spingo fino al tavolo della cucina per poi farla sedere sopra a gambe aperte, in modo rude le alzo il completo fin sopra la vita e con foga le tolgo le mutandine nere.
Lei sussulta sorpresa, ma non osa muoversi, le tocco l'intimità ormai fradicia e sorrido compiaciuto.
Le spingo dentro due dita mentre con l'altra mano le abbasso la spallina, le scopro il seno per poi affondarci i denti.
Un mugugnio di dolore le lascia le labbra, ma non mi basta voglio sentirla urlare. Spingo le mie dita con più prepotenza facendola ansimare come le peggio cagne, proprio come piace a me e dopo le mordo il capezzolo sinistro fin quando non sento il suo urlo di dolore.
Le pareti del suo sesso si stringono tra le dita e una certa soddisfazione fa si che la mia erezione tocchi il cielo.
La mia piccola puttanella è prossima a venire e proprio nel momento in cui sta per avere a un orgasmo mi interrompo.
Mi lecco indice e medio ripulendoli da i suoi umori deliziosi.
Ricevo uno sguardo confuso e pieno di insoddisfazione che non dura allungo perché non perdo tempo, la penetro con una spinta decisa facendola gemere rumorosamente.
È la seconda volta che lo fa e so che devo andarci piano per questo non faccio troppo caso ai suoi gesti.
Infatti sento le sue unghie graffiarmi la schiena e i suoi denti affondano nella mia spalla cercando sollievo.
Mi muovo con decisione non troppo attento a non farle male, non è un questo modo che voglio vederla piangere, però trovo difficile riuscire a controllarmi ora come ora.
"Mi fai male" si lamenta lei.
La sento stringersi ancora di più intorno al mio cazzo e nonostante la sensazione non mi dispiaccia le infimo di rilassarsi.
Provo a continuare, ma lei inizia a piangere per via del dolore così decido di provare un approccio diverso.
Esco da lei e la prendo in braccio, lei mi stringe il collo tra le braccia e nasconde il viso nel mio petto, la porto in camera mia e infine l'appoggio sul letto.
"Adesso devi fidarti di me, va bene?"
Le asciugo le lacrime e le sfioro le labbra con le dita.
"ok.."
Le accarezzo l'addome facendole venire la pelle d'oca e le inizio a baciare la coscia.
Il suo corpo da prima teso si rilassa inevitabilmente e fa si che io possa concentrarmi meglio sul farla abituare alle mie dimensioni.
Le mordo piano l'interno coscia ed ecco la mia piccola troia bagnarsi di nuovo per me.
Ansima come una pazza quando le stimolo il clitoride con la lingua; gioco con la sua intimità finché dopo qualche minuto provo di nuovo a penetrarla.
Questa volta si lascia guidare e asseconda i miei movimenti, muove il bacino avanti e indietro e inizia a godere presa dal piacere più assoluto.
Viene dopo pochi minuti rendendo la situazione più scivolosa e facile per me.
Mi godo il momento stringendo tra le mani il suo seno e affondando ripetutamente il mio membro tra le sue pieghe.
Le metto le mani in torno alla gola stringendola leggermente, lei è completamente in estasi, grida il mio nome e sembra dannatamente eccitata dalla stretta delle mie mani in torno al suo collo.
Cambiamo posizione e questa volta la faccio saltare sopra di me, si regge alle mie spalle larghe mentre si muove impacciata.
La cosa che appaga di più la mia mente è sapere che il primo ad averla anche solo sfiorata sia stato proprio io. Non è esperta e la cosa mi piace davvero molto perché così posso plasmarla a mio completo piacimento.
Non mi da fastidio vederla saltere su e giù perché so per certo che l'unico a gestire la situazione, anzi per meglio dire a dominarla, sono esclusivamente io.
Accompango i suoi movimenti sorreggendola e stringendole i fianchi.
Prima che lei venga di nuovo la faccio mettere al posto suo, ovvero testa premuta sul materasso e culo ben alzato. Mi abbasso visto che nonostante lei sia in ginocchio sul mio letto risulta lo stesso ancora troppo bassa.
La sbatto fino a sfinirla stringendole le braccia dietro la schiena. I suoi gemiti riempiono la stanza, urla il mio nome prima di venire ancora, ma sento che ormai anch'io sono al mio limite.
Mi scosto da lei la prendo per i capelli la butto a terra e le faccio a aprire la bocca, mi masturbo qualche istante, poi le vengo in bocca e lei da brava ragazza ingoia tutto senza esitare.
Mia sorride piena di imbarazzo e abbassa lo sguardo non appena lo incrocia con il mio.
Si stringe i lembi del vestitino che le ho regalato cercando di abbassarlo.
È in piedi proprio davanti a me e si comporta come una bambina, le gambe le tremano mentre non fa che mordersi in continuazione le labbra.
"Mia vieni qui" le ordino con autorità.
Obbedisce avvicinandosi, so che ha paura, lo percepisco, ma non posso fare a meno di notare il fatto che abbia stretto molto le gambe.
So per certo che troverò le sue mutandine fradice, perché per quanto non lo voglia ammettere lei ama diventare il mio oggetto.
"Balla per me."
"Edoardo io..."
"Ho detto balla"ripeto a voce più alta.
"Si signore..."
Muove leggermente i fianchi in modo inpacciato e nonostante tutto è insolitamente carina, ma non appena si lascia un po' andare inizia a far ancheggiare il suo sedere in maniera impeccabile.
Il completino rosa cipria che le ho preso la fascia alla perfezione e non fa che alzarsi ongi volta che si muove.
Dire che mi sta facendo perdere la testa è dire poco.
Mi piace tutto di lei, il viso delicato, la sua apparente innocenza e il modo in cui si sottomette a me è molto appagante.
Mette le mani tra i capelli e gioca con la sua femminilità, alza ancora di più la gonna del completino facendomi intravedere le autoreggenti nere.
"Sei proprio una porca" mi lascio sfuggire mentre mi sbottono i pantaloni.
Le sue guance avvampano. Quanto mi piace giocare con lei.
Mi alzo in piedi e mi avvicino al suo corpo desideroso di possederla al più presto.
Sto cercando di controllarmi, ma come posso farlo quando lei mi provoca così.
La prendo per i fianchi facendo aderire il mio corpo al suo, il suo seno abbondante è premuto contro il mio petto tonico e la sua audacia sfuma in imbarazzo.
Mia è inesperta, sia sul sesso in generale, sia sul mondo del Bdsm, non è passato troppo tempo da quando l'ho presa per la prima volta e il ricordo di lei che mi supplica di farla venire è ancora vivido nella mia mente.
La spingo fino al tavolo della cucina per poi farla sedere sopra a gambe aperte, in modo rude le alzo il completo fin sopra la vita e con foga le tolgo le mutandine nere.
Lei sussulta sorpresa, ma non osa muoversi, le tocco l'intimità ormai fradicia e sorrido compiaciuto.
Le spingo dentro due dita mentre con l'altra mano le abbasso la spallina, le scopro il seno per poi affondarci i denti.
Un mugugnio di dolore le lascia le labbra, ma non mi basta voglio sentirla urlare. Spingo le mie dita con più prepotenza facendola ansimare come le peggio cagne, proprio come piace a me e dopo le mordo il capezzolo sinistro fin quando non sento il suo urlo di dolore.
Le pareti del suo sesso si stringono tra le dita e una certa soddisfazione fa si che la mia erezione tocchi il cielo.
La mia piccola puttanella è prossima a venire e proprio nel momento in cui sta per avere a un orgasmo mi interrompo.
Mi lecco indice e medio ripulendoli da i suoi umori deliziosi.
Ricevo uno sguardo confuso e pieno di insoddisfazione che non dura allungo perché non perdo tempo, la penetro con una spinta decisa facendola gemere rumorosamente.
È la seconda volta che lo fa e so che devo andarci piano per questo non faccio troppo caso ai suoi gesti.
Infatti sento le sue unghie graffiarmi la schiena e i suoi denti affondano nella mia spalla cercando sollievo.
Mi muovo con decisione non troppo attento a non farle male, non è un questo modo che voglio vederla piangere, però trovo difficile riuscire a controllarmi ora come ora.
"Mi fai male" si lamenta lei.
La sento stringersi ancora di più intorno al mio cazzo e nonostante la sensazione non mi dispiaccia le infimo di rilassarsi.
Provo a continuare, ma lei inizia a piangere per via del dolore così decido di provare un approccio diverso.
Esco da lei e la prendo in braccio, lei mi stringe il collo tra le braccia e nasconde il viso nel mio petto, la porto in camera mia e infine l'appoggio sul letto.
"Adesso devi fidarti di me, va bene?"
Le asciugo le lacrime e le sfioro le labbra con le dita.
"ok.."
Le accarezzo l'addome facendole venire la pelle d'oca e le inizio a baciare la coscia.
Il suo corpo da prima teso si rilassa inevitabilmente e fa si che io possa concentrarmi meglio sul farla abituare alle mie dimensioni.
Le mordo piano l'interno coscia ed ecco la mia piccola troia bagnarsi di nuovo per me.
Ansima come una pazza quando le stimolo il clitoride con la lingua; gioco con la sua intimità finché dopo qualche minuto provo di nuovo a penetrarla.
Questa volta si lascia guidare e asseconda i miei movimenti, muove il bacino avanti e indietro e inizia a godere presa dal piacere più assoluto.
Viene dopo pochi minuti rendendo la situazione più scivolosa e facile per me.
Mi godo il momento stringendo tra le mani il suo seno e affondando ripetutamente il mio membro tra le sue pieghe.
Le metto le mani in torno alla gola stringendola leggermente, lei è completamente in estasi, grida il mio nome e sembra dannatamente eccitata dalla stretta delle mie mani in torno al suo collo.
Cambiamo posizione e questa volta la faccio saltare sopra di me, si regge alle mie spalle larghe mentre si muove impacciata.
La cosa che appaga di più la mia mente è sapere che il primo ad averla anche solo sfiorata sia stato proprio io. Non è esperta e la cosa mi piace davvero molto perché così posso plasmarla a mio completo piacimento.
Non mi da fastidio vederla saltere su e giù perché so per certo che l'unico a gestire la situazione, anzi per meglio dire a dominarla, sono esclusivamente io.
Accompango i suoi movimenti sorreggendola e stringendole i fianchi.
Prima che lei venga di nuovo la faccio mettere al posto suo, ovvero testa premuta sul materasso e culo ben alzato. Mi abbasso visto che nonostante lei sia in ginocchio sul mio letto risulta lo stesso ancora troppo bassa.
La sbatto fino a sfinirla stringendole le braccia dietro la schiena. I suoi gemiti riempiono la stanza, urla il mio nome prima di venire ancora, ma sento che ormai anch'io sono al mio limite.
Mi scosto da lei la prendo per i capelli la butto a terra e le faccio a aprire la bocca, mi masturbo qualche istante, poi le vengo in bocca e lei da brava ragazza ingoia tutto senza esitare.
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