Festa di compleanno
di
Alessio Serperi
genere
tradimenti
Quello che vi sto per raccontare non è frutto della mia fantasia ma è un fatto realmente accaduto che ha cambiato la mia vita profondamente.
Dopo un periodo in cui mi rifiutavo di pensare a quello che mi era capitato mi sono deciso, facendomi forza e coraggio, che dovevo raccontarlo a qualcuno, forse per esorcizzare quello che mi era successo o forse solo per avere una vostra opinione.
Tutto è iniziato per gioco e credo che nello stesso modo sia anche finito.
Una sera mia moglie tornò a casa dicendomi che il suo capo aveva organizzato una festa di compleanno a casa sua e che lei era stata invitata.
"Andrai sola o posso accompagnarti ?" Glielo chiesi solo per capire come arei dovuto organizzarmi.
"Mi ha detto che posso portare anche mio marito, anzi a dire il vero ha insistito moltissimo su questa cosa. Immagino voglia conoscerti e scambiare due parole con te."
Non nascondo che non mi piace frequentare i colleghi al di fuori del mio lavoro, ho sempre separato il lavoro dal divertimento, ma non potevo certo rifiutare un invito del capo di mia moglie, era controproducente. Mi trovavo in quella situazione al quale è difficile dire di no, se non addirittura impossibile.
Dunque mi preparai.
La sera stessa arrivammo davanti casa del suo capo, viveva in una bella villa in campagna. Devo dire che ne rimasi colpito, era molto grande, aveva probabilmente tre piani, più mansarda. Quando entrammo mi accorsi subito che era arredata con gusto ed era molto moderna. Circondata da un immenso giardino che sembrava un parco, con una meravigliosa piscina che dava sul retro della casa.
Lui ci accolse sorridente, sulla quarantina, indossava giacca e cravatta, dei jeans che gli davano quel tocco di casual, forse fungevano da palliativo nel tentativo di metterci a nostro agio.
Brillante nella parlata, un vero padrone di casa, ci mostrò subito la sua dimora con una certa spavalderia, e ci fece accomodare nella stanza degli ospiti.
Con mia perplessità mi accorsi che eravamo i primi ad essere arrivati.
"Ma è giusta l'ora Marina? Strano che non sia arrivato ancora nessuno" le chiesi io un po' disorientato.
"No non vi preoccupate", rispose il padrone di casa mentre con fare tranquillo si avvicinava al bar disposto ad angolo della stanza.
"Siete i primi, ho deliberatamente chiesto a Marina di venire prima, dunque mi sono permesso di dare a voi un orario diciamo di privilegio". Nel mentre ci preparò due cocktail e c'è li porse non prima di aver incastrato uno spicchio di limone sul bordo dei bicchieri.
"Grazie, davvero gentile" risposi io.
"Mi assento solo cinque minuti, vogliate scusarmi. Intanto se volete vi metto su un po' di musica. In questa stanza l'effetto acustico è fantastico, godetevelo." Detto questo sparì e ci lasciò soli. Io e mia moglie ne approfittammo per fare apprezzamenti sulla sua dimora.
Nel frattempo ci gustavamo i nostri drink in attesa dell'arrivo degli ospiti.
Non mi capita spesso di uscire e trovarmi a parlare solo con mia moglie, se ci pensate non è usuale, normalmente ti trovi a parlare con qualche amico che frequentiamo nelle nostre compagnie ma di rado mi ritrovo ad osservare mia moglie e a scambiare due parole insieme.
La guardavo e notavo che a trentacinque anni lei era ancora uno spettacolo di donna, bionda, bella, indossava un vestito davvero elegante, era color salmone, con rifiniture in pizzo sulle spalle, spacco laterale che le faceva intravedere le sue belle gambe che terminavano con dei tacchi a spillo neri.
Ogni tanto mentre parlava faceva un gesto particolare, lo stesso che mi spinse a conoscerla dieci anni prima, avvicinava i gomiti strizzando i seni a tal punto che traboccavano quasi fuori mostrando parte dei capezzoli.
Non gliel' ho mai detto ma era impossibile non guardargliele, so che lei non lo faceva di certo di proposito erano sode e grosse e ovviamente era diffide per lei tenerle a bada.
"Che fai Marco mi guardi le tette?" Scoppiò a ridere.
Di riflesso sorrisi anch'io e quasi mi rovesciai il cocktail sui pantaloni.
"Ben ti sta sporcaccione" mi disse ridacchiando ancor di più
"Ti piacciono, vuoi vederle bene ?"
Rimasi di stucco, non era da lei fare la stupida in pubblico o a casa di qualcuno.
"Ma che dici, dai siamo a casa del tuo capo, non vorrai che ci veda." Le risposi io guardandomi intorno nella speranza che il padrone di casa non fosse ritornato.
Ma lei si avvicinò e mi diede un bacio sul collo molto provocatorio, poi senza pensarci due volte strizzò le tette fino a far uscire fuori i capezzoli, che con con mia incredulità mi accorsi essere turgidi.
"Marina sei matta, dai prometto che a casa riprendiamo il discorso, ma adesso ricomponiti un attimo. Non ti sarai mica ubriacata con mezzo bicchiere di questa roba rosa" le dissi io scocciato.
"A proposto davvero buona questa bevanda, ma che cos'è brandy?" Chiese lei sorseggiandone ancora.
"Non so cosa sia ma credo che tu non ne debba abusare più", cercai di toglierle il bicchiere dalla mano destra, ma lei non si fece prendere.
"È no caro mio questo non te lo do, se vuoi posso darti qualcos'altro", mi prese la mano sinistra e se la infilo tra le cosce passando attraverso lo spacco della gonna.
Sentii che la mutandina era bagnata, era eccitata, non volevo crederci.
Io posai il bicchiere e le presi le braccia cercando di farla tornare in se.
"Marina che ti succede non ti ho mai visto in questo stato, per favore torna in te prima che arrivi il tuo capo altrimenti siamo nella merda."
Non feci nemmeno in tempo a dirlo che lei si alzò dallo sgabello del bar e si sfilò davanti a me le mutandine e me le lancio centrandomi proprio in pieno viso.
A quel punto pensai che dovevamo andare via prima che andasse di fuori del tutto e potesse commettere qualcosa di irreparabile che avrebbe potuto generare delle conseguenze serie per il prosegue del suo rapporto di lavoro.
Ma proprio mentre mi accingevo a portarla verso l'uscita il suo capo fece rientro nella stanza.
"Ragazzi scusate se vi ho fatto attendere, ma mentre ero in bagno mi hanno chiamato Gerardi e De Marchi e mi hanno riferito che sono impossibilitati a venire alla festa questa sera."
"O davvero in peccato" dissi io.
"Credo allora che sia meglio anche per noi tornare a casa, magari verremo un altro volta .."
"Ma che dice Marco non vi preoccupate, la festa va avanti con o senza di loro. Venite con me dai ." Mi mise una mano sulla spalla e mi spinse verso il bar.
Lui si avvicinò allo stereo traffico qualche secondo, poi la musica dance anni novanta riempì la sala è mia moglie si lanciò a ballare da sola sulla pista lascandomi solo al bancone con il suo capo.
"La lasci che si diverta" mi disse tendendomi il polso ancorato al bancone del bar.
"Credo che il cocktail le abbia fatto male, perché così non l'avevo mai vista. Mi scuso ma credo che sia il caso di andare a casa ora".
"Ma che sta dicendo, non si preoccupi si sta solo divertendo, dopo una giornata di lavoro ci sta", mi disse lui sogghignando.
Ero imbarazzato e mi sentivo un po' fuori luogo ma allo stesso tempo mi sentivo forte e carico come non mai e francamente on riuscivo a comprendere perché mi sentivo così ebbro. Guardavo mia moglie ballare era seducente, desideravo andare a casa e scoparmela.
Non potevo spiegarmelo ma il desiderio di lei cresceva a dismisura e con esso anche il mio cazzo, lo sentivo gonfiarsi dentro i pantaloni fini a farmi quasi male.
"Tutto bene Marco?" Mi chiese lui.
"Si, tutto bene ma cosa ci ha messo in questi bicchieri Antonio?"
"A sua moglie ho messo un eccitante molto potente, davvero una chicca che ho trovato in uno dei miei viaggi in Thailandia, mentre a lei Marco ho messo uno dei miei preferiti che le assicuro glielo farà drizzare come non mai. Vedrà che a fine serata mi ringrazierà".
Ero incredulo, sul momento pensai che mi stesse prendendo per il culo, ma poi guardandolo in faccia capii che era tutto vero, perché non rideva ma mi guardava fisso come se fosse in attesa di una mia risposta.
"Mi sta dicendo che ci ha drogati?"
"Ma che dice, sono solo un po' di rilassanti, non esageri, su si tranquillizzi che le spiego tutto per benino".
Avrei voluto alzarmi prendere mia moglie e uscire subito da quella casa ma non ci riuscivo ero come inchiodato su quella sedia da una forza sconosciuta con il pene in erezione che cominciava davvero a farmi male.
"Perché ci sta facendo questo?" Gli chiesi al limite della rabbia.
"La verità è che sono uno che non ama i rifiuti, non mi piace ricevere dei no come risposta".
"E questo cosa c'entra" chiesi io stupito.
"C'entra eccome, ho fatto mille avance a sua moglie e non c'è stato modo di portarmela a letto, neanche facendole intendere che le avrei dato una possibilità di carriera, uno stipendio nettamente più alto. Ma lei no, imperterrita desidera solo farsi scopare da suo marito."
"Ma che diavolo sta dicendo?" Non volevo credere a quello che stava uscendo dalla sua bocca .
"Dico che sono arrivato al limite massimo di sopportazione, e ho deciso di farle una proposta davvero unica nel suo genere. E le chiedo di pensarci bene prima di rispondermi".
Capii dal suo sguardo che non mentiva.
"Che genere di proposta vuole farmi?"
Nel frattempo mia moglie era intenta a ballare in mezzo alla stanza visibilmente eccitata, si alzava su e giù la gonna mostrando buona parte delle sue cosce, sembrava completamente assente. La cosa diventò preoccupante quando iniziò a fingere di avere un orgasmo .
"Non trova che sia davvero magnifica?" Disse lui ammirandola.
Poi aggiunse: "Dove eravamo rimasti.. A sì alla proposta che ho da farle".
Bevve il suo drink tutto di un fiato poi lo posò con forza sul bancone del bar e mi fissò negli occhi.
"Non riesco più a dormire o sempre in mente sua moglie Marco. Non fraintenda non ne sono innamorato, io non mi innamoro mai. E non lo dico per vantarmi ma è la verità. Ma non riesco a togliermi dalla testa Marina. Ogni sera me la sogno. Sogno di scoparmela selvaggiamente. Guardi che curve che fianchi che culo, ma come fare a resistere ad una creatura così. Lei è davvero un uomo fortunato Marco."
Io ero immobilizzato.
"Questa è la mia proposta, se lei Marco è d'accordo potremmo scoparcela insieme questa notte e con quello che le ho dato potrà andare avanti almeno per due ore abbondanti."
Non so spiegarmelo avrei voluto spaccargli il muso, ma invece ero immobile con il cazzo che mi tirava nei pantaloni. L'idea di fare un ménage a tre con mia moglie e il suo capo mi stava prendendo.
"In cambio del suo favore io le darò un aumento di stipendio, molto cospicuo parlo di almeno 5 mila euro netti al mese è un avanzamento di carriera immediato. Sua moglie domani mattina sarà direttore vendite del settore USA, il più fruttuoso della nostra azienda."
trafficò tra gli armadietti del cucina.Ero esterrefatto, eccitato è spaventato dalle conseguenze.
"Domani mattina appena si ricorderà dell'accaduto mi chiederà il divorzio e probabilmente si licenzierà dalla sua azienda. Direi che è troppo pericoloso".
"Non si preoccupi domani mattina sua moglie non ricorderà nulla, ho già utilizzato questa droga eccitante, l'effetto dura almeno cinque ore, di totale eccitaIone e delirio della libido, dopo quando tutto svanisce, il soggetto non rammenta più nulla, ricorderà di essere venuta qui alla festa dopo di che lei le dirà che si è sentita male e la accompagnata a casa. Si sveglierà nel suo letto ignara dell'accaduto."
Ero confuso, incapace di mettere a fuoco i pensieri, annebbiato dal desiderio di fare quell'esperienza.
"Se le dicessi di sì non è per me ma per lei, so quanto ci tiene al suo lavoro. Lo faccio solo per lei."
Antonio mi diede una pacca sulla spalla e aggiunse "Bravo lo faccia anche per lei, non se ne pentirà, nulla sarà mai paragonabile a questa esperienza mi creda."
Intanto mia moglie era rimasta al centro della sala sola a ballare, io mi alzai e la raggiunsi, mentre il suo capo aveva cambiato la musica passando da una dance ad un lento.
Marina era serena e sexy allo stesso tempo, non mi diede nemmeno il tempo di avvicinarmi, mi mise una mano sul pacco e me lo strinse con veemenza.
"Che duro, che grosso, ma come mai sei così eccitato caro. Fammi un po vedere."
Si alzò la gonna lasciando intravedere la sua bella figa rasata al punto giusto, mostrandomi un perfetto triangolino di pelo.
"Ti piace vero, la vuoi?" Poi scoppio a ridere.
Si chinò e mi sbottonò la patta dei pantaloni, facendomelo saltare fuori.
"Waw guarda che roba che hai , che voglia che mi fa'".
Iniziò a succhiarmelo lentamente per poi accelerare sempre più, era un lenta tortura vi posso assicurare.
Mi girai per vedere cosa faceva il suo capo ed era lì seduto a l bancone che mi sorrideva.
Si alzò in piedi e si abbassò i calzoni mostrandomi il suo cazzo in erezione.
Ero al quando sconcertato c'è lo aveva grosso e dritto e terminava con una grande cappella.
Iniziò a segarsi piano mentre con un a mano mi faceva cenno di portarla lì da lui.
Io alzai mia moglie e le feci cenno di seguirmi.
"Dove mi vuoi portare caro ?"
"Pensavo di farti divertire questa sera se ne hai intenzione".
"O si certo che no ho" mi disse lei togliendosi il vestito e rimanendo solo con un bellissimo bra di pizzo che le stringeva i grossi seni, ed i tacchi che le rendevano le gambe anche più belle e affusolate di quanto non le aveva già.
Mi tolsi i pantaloni, calze e scarpe e la presi per mano accompagnandola al bancone.
Il suo capo era seduto e nascondeva la sua erezione, lei si sedette affianco a lui e gli fece un sorriso.
"O salve capo che cosa ci fa lei qui?"
Lui le fece un sorriso si alzò e le mise la lingua in bocca avidamente.
Rimase scioccato volevo intervenire, ma lui mi fece un segno con la mano come a dirmi aspetta e vedrai.
Lei rimase avvinghiata a lui e gli succhiava le labbra in preda all'eccitazione.
Lui le mise una mano in mezzo alle cosce e la sollevò mettendosela sopra le sue ginocchia.
"O ma che fai così non vale" disse lei sussultando.
Mia moglie era davvero eccitata è strano a dirlo anche io non riuscivo a smettere di segarmi.
Poi lei si staccò dalla sua bocca e si guardò in giro come in cerca di qualcosa, incontro il mio sguardo e sorrise.
"Ma che bella sorpresa mi hai fatto, una serata a tre e da tanto che la desideravo."
Poi abbassò lo sguardo e vide il cazzo di Giorgio che era dritto davanti a lei e poggiava sul suo ombelico.
"Ma quanto è grosso, guarda che roba" con la mano lo preso e lo massaggio ammirandolo come fosse un opera d'arte.
Poi lui la sollevò delicatamente e glielo inseri piano fino a farlo entrare tutto.
Lei era ebbra di goduria.
"O che bello, sto sognando era da tanto che volevo farmi scopare da te, ti prego continua."
Lui cominciò a farla muovere fino a farle prendere il ritmo giusto e lei si dimenava su e giù quasi stesse correndo a una maratona.
Lui le mise le mani sul culo stringendole entrambe la chiappe mentre lei non smetteva di muoversi e urlare di piacere.
Poi lui si alzò in piedi mantenendola sempre avvinghiata a se.
"Ti prego non smettere", diceva lei mentre io ero incredulo di fronte a questa assurda visione.
Lui si incamminò sulle scale tenendola in braccio e muovendosi ritmicamente dentro e fuori, mentre io li seguivo fino al piano di sopra.
Antonio entrò in una stanza enorme con al centro un letto a due piazze, la poggiò delicatamente su di esso e le allargò le gambe continuando a muoversi su e giù.
A quel punto io intervenni vedendo mia moglie iper eccitata glielo misi davanti agli occhi e lei avidamente comincio a succhiarmelo.
"Ma che state facendo? Mi state scopando in due? Disse lei come incredula.
"Certo ma sappiamo che è una cosa che desideravi da tanto?" Disse Antonio mentre la continuava a penetrare con dei colpi davvero potenti.
"Caro me lo dovevi dire almeno mi sarei preparata".
Si staccò da lui e si mise in ginocchio davanti a noi è sempre davanti ai miei occhi increduli iniziò a succhiarlo prima a me e poi ad Antonio.
Era eccitata come non l'avevo mai vista prima e anche io del resto non riuscivo a smettere.
"C'è l'hai davvero duro Marco, non pensavo ti piacessero le cose a tre, sennò te l'avrei proposta da un po"
"Non mi avevi detto che volevi scoparti il tuo capo." Risposi io mentre lei me lo succhiava avidamente e con una mano glielo segava.
"Sono andata in piscina con lui due mesi fa e glielo ho visto duro in immersione, si era tolto lo slip per farmelo vedere. Da quel giorno sogno di scoparmelo,"
Non potevo credere a ciò che avevo visto.
"E io lo so che me lo avevi adocchiato bella Troia" risponde Antonio.
"Ma come ti permetti" risposi io scocciato.
"Non ti preoccupare caro, le parolacce mi eccitano, lo sai."
Al che lui la prese e la alzò in piedi la portò con la faccia davanti all'armadio e le allargò le gambe.
Glielo pose sula fessura delle sue belle chiappe grosse e sode, gli diede due colpi sopra, lei emise dei versi di goduria.
C'è lo aveva dritto e durissimo. Era bello grosso non posso negare e quando decise di inserirglielo dietro lei ebbe dei sussulti, quasi volesse scappare.
Poi iniziò a cavalcarla, mentre io stavo seduto sul letto a masturbarmi.
Andò avanti almeno dieci minuti fino a quando l'ho tirò fuori schizzando sulla sua schiena, mentre lei urlava di piacere.
Io non potevo credere a quanto tutto ciò fosse eccitante, era sesso senza tabù, senza regole, puro sesso selvaggio, dove tutti godevano.
Lei si avvinghiò su di me spingendomi sul letto si mise in ginocchio e iniziò a succhiarmelo scappellandomelo velocemente.
Ero più tranquillo ora che Antonio era venuto, potevo godermela, era tutta mia.
Ma propio sul più bello Antonio intervenne, e con mio stupore le mise il suo cazzo davanti agli occhi, lei si staccò dal mio e si avvinghiò sul suo grosso pene.
Lo muoveva su e giù con due mani mentre lui sembrava in estasi, io ero scocciato e mi avvicinai a lei riponendole il mio di cazzo davanti alle sue labbra.
Fu un momento di piacere incredibile, passava da un cazzo all'altro rendendoci partecipi di un gioco inebriante.
Quasi ingoiò completamente il cazzo di Antonio, glielo vidi uscire dalla bocca schizzando verso l'alto come l'asta di una bandiera.
Lui le salto sopra le strappo il Bra e gli infilo il suo grosso affare tra i seni muovendosi su e giù.
Devo dire che Antonio scopava come un vero animale, e mia moglie era iper eccitata, le vedevo i capezzoli grossi e turgidi come non mai.
Lui glieli strizzava, glieli stropicciava e lei urlava di piacere.
Ce l'aveva così lungo che le attraversava i seni fino a toccare le sue labbra che non tardarono ad agguantarlo .
Io mi accodai dietro di lui aprii le cosce di Marina e glielo posi con meno impeto di Antonio, ma in completa eccitazione.
Lui si alzò in piedi e costrinse Marina a seguirlo in bagno.
Entrarono nella doccia mentre io stavo fuori a masturbarmi.
La girò verso il muro della doccia e cominciò a schiaffeggiarle il culo, dapprima piano per poi aumentare . Lei cercò di girarsi per fargli capire che esagerava, ma lui il a schiaffeggiò ancora più forte sul culo sule cosce e per finire anche in faccia.
Stavo per intervenire ma lei mi fece cenno di rimanere li a masturbarmi.
Lui glielo inseri da dietro, e io potevo vedere la sua grossa cappella uscire dalla parte davanti, da sotto strofinava per intero la sua figa fino a raggiungere quasi l'ombelico di mia moglie.
Lei era in estasi urlava come un ossessa.
"Sto impazzendo, non ho mai goduto così, ti prego scopami con violenza, mi fa impazzire".
Lui la sollevava da dietro con le braccia faceva leva sotto le sue e con le mani si era aggrappato ai suoi seni.
Le dava colpi violenti da alzarla di peso.
Ero eccitato, mi avvicinai a Marina e vedendola così eccitata eiaculai propio sulla sua fuga bagnata ed eccitata, mentre Antonio continuava a far scorrere e strofinare il suo grosso cazzo sotto la fessura del culo di Marina.
Come risposta anche lui sborrò con tale violenza che ne fui colpo in parte anche io.
Lei urlava letteralmente mentre gli guardava il cazzo uscire da sotto.
"Mi stai facendo impazzire, come godo, oddio come godo, non riesco a fermarmi, mi fai impazzire questo cazzo duro Haaaaaa! Haaaa sto venendo. Godo come una troia". Io non potevo credere, tutto sembrava assurdo, non avrei mai immaginato tanto impeto sessuale da parte di Marina.
Orami eravamo tutti presi in questo gioco perverso, e l'eccitazione aveva prevaricato ogni forma di pudore.
Pensai che ormai eravamo alla fine, sia io che Antonio eravamo svuotati, ma mi sbagliavo eccome se mi sbagliavo.
Uscimmo dalla doccia e senza neanche asciugarci tornammo in camera da letto, lui la spinse sul letto con forza, le mise la lingua in bocca, lei non rifiutò io mi unii a loro e la schiaffeggiai e le leccai il culo mentre lei lo limonava selvaggiamente.
La porta si aprì e con mio stupore ne spuntò un uomo alto nero, muscoloso, nudo e con un pene davvero esagerato.
"Chi cazzo è questo?" Esclamai io spaventato.
"Tranquillo è un mio caro amico, si chiama Azul, a lui piace chiudere la serata in bellezza diciamo", precisò Antonio.
"Non credo sia il caso" gli risposi io alzandomi e spingendo lontano da Marina.
"Perché non lasci decidere a lei", disse Antonio.
Mia moglie appena lo vide ebbe un sussulto, si infilò una mano nella figa, strofinandosi e mentre lo fissava stropicciava le labbra in preda ad una convulsa eccitazione.
"Chi è questo adone? Che addominali e che pettorali, sembra scolpito nell'ebano."
MI spostò letteralmente è si precipitò verso Azul, si prostrò ai suoi piedi e gli presi il cazzo in mano portandolo alla bocca.
Ce lo aveva talmente grosso che lo dovette prendere con due mani per scappellarlo.
Incominciò a succhiarlo avidamente, lo vedevo indurirsi nella sua bocca, era a dir poco impressionante.
Si fermò per respirare e poi giù a testa bassa a succhiarglielo.
Antonio era seduto a bordo letto e si masturbava, mentre io non sapevo che fare, stavo per prenderla e portarla via da lì, ma Antonio mi fermò.
"Ancora il tempo non è scaduto, manca un ora a mezzanotte, se decidi di andartene il nostro contratto non vale più."
Mi fermai ormai ci eravamo spinti oltre, era impossibile ritornare indietro, sarebbe stato assurdo farlo ora.
"Ok ma appena lui finisce me la porta via" risposi io.
Antonio fece un cenno con la testa poi si alzò e con il pene ancora eretto si mise affianco a azul dando a Marina la possibilità di un seconda scelta.
Penso che non dimenticherò mai quella notte finché vivrò, quel tizio nero se la scopò in modi che non avevo mai visto prima, facendola impazzire di goduria, era sesso puro, senza vergogna.
Se la scopò in piedi, e nel pieno dell'eccitazione i capezzoli di Marina sgorgarono dei fiotti di latte.
Lui le mise il suo pene tra i seni e le venne copiosamente ricoprendola su tutta la gola.
Anche noi ci unimmo, con una mano masturbava Antonio e con l'altra me, mentre Azul da dietro le strizzava i seni facendole uscire le ultime gocce di latte.
Poi ho dei ricordi vaghi , ero drogato, so che la portai nella doccia, ci ripulimmo e l'accompagnai in un altra stanza.
Li crollò sul letto, io la rivestii mi feci accompagnare da Antonio verso la macchina, la sdraiammo nel sedile posteriore.
"Non smetterò mai di ringraziarti", mi disse lui molto sereno.
Io ero ancora sconvolto, tutto mi sembrava un sogno assurdo dal quale da lì a poco mi sarei svegliato.
Una volta a casa, la misi a letto, e mi sdraiai accanto a lei.
Credo di aver dormito per almeno dieci ore, quando mi svegliai era sabato ed erano le undici passate.
Lei non era affianco a me.
Mi alzai e scesi in cucina, stava preparando il caffè.
"Tutto bene?" Le chiesi io sperando che non ricordasse nulla dell'accaduto.
"Si abbastanza, ho solo fatto dei sogni strani questa notte, sembravano così reali e sono ancora un po' turbata".
"Che tipo di sogni hai fatto?"
"Mi vergogno a dirtelo, ma sono davvero così scioccata che devo farlo, tanto è solo un sogno senza senso".
"Be puoi raccontarmelo non credo che sognare sia un reato", le risposi sorseggiando il mio caffè.
"Ho sognato di fare un ménage a tre con il mio capo e te"
"Cosa?", ma che dici.
"Ma si dai è solo uno stupido sogno, solo che sembrava vero".
"Forse vuol dire che desideri il tuo capo? " le chiesi io scocciato.
"Ma che dici caro, non mi interessa, io amo solo te." Mi sorrise.
"Si ami me ma desideri un altro" aggiunsi io.
"Nel sogno ero come drogata, non riuscivo a domare i miei istinti, dunque non era amore, era sesso e basta."
Io rimasi a guardarla cercando di mascherare le mie emozioni, che a distanza di ore erano rimaste un misto di eccitazione ed incredulità per l'accaduto.
"Sai che non mi ricordo della serata di ieri ho come un vuoto, ma cosa è successo.."
"Hai bevuto e sei stata male",la interruppi io.
"Ti ho portato a casa subito, hai vomitato fuori da casa di Antonio, poi ti sei addormentata in macchina e io ti ho portata a letto".
"Ah, e tu hai per caso abusato di me mentre dormivo ieri sera ?" Mi chiese con una sguardo serio.
"Ma che stai dicendo, come potrei?"
"Allora non riesco a spiegarmi come mai ho la mia passerina tutta arrossata" mi guardò sorseggiando il caffè, poi sorrise e fece un cenno con le spalle come a dire ma che importa.
Giusto per informarvi il suo capo ha davvero mantenuto il patto.
Circa due settimane dopo Marina è stata nominata direttore capo vendite USA.
Sono passati quasi dieci mesi da quella sera è ancora oggi pensò che sia stata una cosa ai confini dell'assurdo, forse non era da fare, dovevo rifiutare e così oggi sarei con la coscienza a posto.
Ma se l'avessi fatto non avrei mai potuto provare la pazzia del piacere assoluto del puro sesso che ognuno di noi forse inconsciamente aspira.
Dopo un periodo in cui mi rifiutavo di pensare a quello che mi era capitato mi sono deciso, facendomi forza e coraggio, che dovevo raccontarlo a qualcuno, forse per esorcizzare quello che mi era successo o forse solo per avere una vostra opinione.
Tutto è iniziato per gioco e credo che nello stesso modo sia anche finito.
Una sera mia moglie tornò a casa dicendomi che il suo capo aveva organizzato una festa di compleanno a casa sua e che lei era stata invitata.
"Andrai sola o posso accompagnarti ?" Glielo chiesi solo per capire come arei dovuto organizzarmi.
"Mi ha detto che posso portare anche mio marito, anzi a dire il vero ha insistito moltissimo su questa cosa. Immagino voglia conoscerti e scambiare due parole con te."
Non nascondo che non mi piace frequentare i colleghi al di fuori del mio lavoro, ho sempre separato il lavoro dal divertimento, ma non potevo certo rifiutare un invito del capo di mia moglie, era controproducente. Mi trovavo in quella situazione al quale è difficile dire di no, se non addirittura impossibile.
Dunque mi preparai.
La sera stessa arrivammo davanti casa del suo capo, viveva in una bella villa in campagna. Devo dire che ne rimasi colpito, era molto grande, aveva probabilmente tre piani, più mansarda. Quando entrammo mi accorsi subito che era arredata con gusto ed era molto moderna. Circondata da un immenso giardino che sembrava un parco, con una meravigliosa piscina che dava sul retro della casa.
Lui ci accolse sorridente, sulla quarantina, indossava giacca e cravatta, dei jeans che gli davano quel tocco di casual, forse fungevano da palliativo nel tentativo di metterci a nostro agio.
Brillante nella parlata, un vero padrone di casa, ci mostrò subito la sua dimora con una certa spavalderia, e ci fece accomodare nella stanza degli ospiti.
Con mia perplessità mi accorsi che eravamo i primi ad essere arrivati.
"Ma è giusta l'ora Marina? Strano che non sia arrivato ancora nessuno" le chiesi io un po' disorientato.
"No non vi preoccupate", rispose il padrone di casa mentre con fare tranquillo si avvicinava al bar disposto ad angolo della stanza.
"Siete i primi, ho deliberatamente chiesto a Marina di venire prima, dunque mi sono permesso di dare a voi un orario diciamo di privilegio". Nel mentre ci preparò due cocktail e c'è li porse non prima di aver incastrato uno spicchio di limone sul bordo dei bicchieri.
"Grazie, davvero gentile" risposi io.
"Mi assento solo cinque minuti, vogliate scusarmi. Intanto se volete vi metto su un po' di musica. In questa stanza l'effetto acustico è fantastico, godetevelo." Detto questo sparì e ci lasciò soli. Io e mia moglie ne approfittammo per fare apprezzamenti sulla sua dimora.
Nel frattempo ci gustavamo i nostri drink in attesa dell'arrivo degli ospiti.
Non mi capita spesso di uscire e trovarmi a parlare solo con mia moglie, se ci pensate non è usuale, normalmente ti trovi a parlare con qualche amico che frequentiamo nelle nostre compagnie ma di rado mi ritrovo ad osservare mia moglie e a scambiare due parole insieme.
La guardavo e notavo che a trentacinque anni lei era ancora uno spettacolo di donna, bionda, bella, indossava un vestito davvero elegante, era color salmone, con rifiniture in pizzo sulle spalle, spacco laterale che le faceva intravedere le sue belle gambe che terminavano con dei tacchi a spillo neri.
Ogni tanto mentre parlava faceva un gesto particolare, lo stesso che mi spinse a conoscerla dieci anni prima, avvicinava i gomiti strizzando i seni a tal punto che traboccavano quasi fuori mostrando parte dei capezzoli.
Non gliel' ho mai detto ma era impossibile non guardargliele, so che lei non lo faceva di certo di proposito erano sode e grosse e ovviamente era diffide per lei tenerle a bada.
"Che fai Marco mi guardi le tette?" Scoppiò a ridere.
Di riflesso sorrisi anch'io e quasi mi rovesciai il cocktail sui pantaloni.
"Ben ti sta sporcaccione" mi disse ridacchiando ancor di più
"Ti piacciono, vuoi vederle bene ?"
Rimasi di stucco, non era da lei fare la stupida in pubblico o a casa di qualcuno.
"Ma che dici, dai siamo a casa del tuo capo, non vorrai che ci veda." Le risposi io guardandomi intorno nella speranza che il padrone di casa non fosse ritornato.
Ma lei si avvicinò e mi diede un bacio sul collo molto provocatorio, poi senza pensarci due volte strizzò le tette fino a far uscire fuori i capezzoli, che con con mia incredulità mi accorsi essere turgidi.
"Marina sei matta, dai prometto che a casa riprendiamo il discorso, ma adesso ricomponiti un attimo. Non ti sarai mica ubriacata con mezzo bicchiere di questa roba rosa" le dissi io scocciato.
"A proposto davvero buona questa bevanda, ma che cos'è brandy?" Chiese lei sorseggiandone ancora.
"Non so cosa sia ma credo che tu non ne debba abusare più", cercai di toglierle il bicchiere dalla mano destra, ma lei non si fece prendere.
"È no caro mio questo non te lo do, se vuoi posso darti qualcos'altro", mi prese la mano sinistra e se la infilo tra le cosce passando attraverso lo spacco della gonna.
Sentii che la mutandina era bagnata, era eccitata, non volevo crederci.
Io posai il bicchiere e le presi le braccia cercando di farla tornare in se.
"Marina che ti succede non ti ho mai visto in questo stato, per favore torna in te prima che arrivi il tuo capo altrimenti siamo nella merda."
Non feci nemmeno in tempo a dirlo che lei si alzò dallo sgabello del bar e si sfilò davanti a me le mutandine e me le lancio centrandomi proprio in pieno viso.
A quel punto pensai che dovevamo andare via prima che andasse di fuori del tutto e potesse commettere qualcosa di irreparabile che avrebbe potuto generare delle conseguenze serie per il prosegue del suo rapporto di lavoro.
Ma proprio mentre mi accingevo a portarla verso l'uscita il suo capo fece rientro nella stanza.
"Ragazzi scusate se vi ho fatto attendere, ma mentre ero in bagno mi hanno chiamato Gerardi e De Marchi e mi hanno riferito che sono impossibilitati a venire alla festa questa sera."
"O davvero in peccato" dissi io.
"Credo allora che sia meglio anche per noi tornare a casa, magari verremo un altro volta .."
"Ma che dice Marco non vi preoccupate, la festa va avanti con o senza di loro. Venite con me dai ." Mi mise una mano sulla spalla e mi spinse verso il bar.
Lui si avvicinò allo stereo traffico qualche secondo, poi la musica dance anni novanta riempì la sala è mia moglie si lanciò a ballare da sola sulla pista lascandomi solo al bancone con il suo capo.
"La lasci che si diverta" mi disse tendendomi il polso ancorato al bancone del bar.
"Credo che il cocktail le abbia fatto male, perché così non l'avevo mai vista. Mi scuso ma credo che sia il caso di andare a casa ora".
"Ma che sta dicendo, non si preoccupi si sta solo divertendo, dopo una giornata di lavoro ci sta", mi disse lui sogghignando.
Ero imbarazzato e mi sentivo un po' fuori luogo ma allo stesso tempo mi sentivo forte e carico come non mai e francamente on riuscivo a comprendere perché mi sentivo così ebbro. Guardavo mia moglie ballare era seducente, desideravo andare a casa e scoparmela.
Non potevo spiegarmelo ma il desiderio di lei cresceva a dismisura e con esso anche il mio cazzo, lo sentivo gonfiarsi dentro i pantaloni fini a farmi quasi male.
"Tutto bene Marco?" Mi chiese lui.
"Si, tutto bene ma cosa ci ha messo in questi bicchieri Antonio?"
"A sua moglie ho messo un eccitante molto potente, davvero una chicca che ho trovato in uno dei miei viaggi in Thailandia, mentre a lei Marco ho messo uno dei miei preferiti che le assicuro glielo farà drizzare come non mai. Vedrà che a fine serata mi ringrazierà".
Ero incredulo, sul momento pensai che mi stesse prendendo per il culo, ma poi guardandolo in faccia capii che era tutto vero, perché non rideva ma mi guardava fisso come se fosse in attesa di una mia risposta.
"Mi sta dicendo che ci ha drogati?"
"Ma che dice, sono solo un po' di rilassanti, non esageri, su si tranquillizzi che le spiego tutto per benino".
Avrei voluto alzarmi prendere mia moglie e uscire subito da quella casa ma non ci riuscivo ero come inchiodato su quella sedia da una forza sconosciuta con il pene in erezione che cominciava davvero a farmi male.
"Perché ci sta facendo questo?" Gli chiesi al limite della rabbia.
"La verità è che sono uno che non ama i rifiuti, non mi piace ricevere dei no come risposta".
"E questo cosa c'entra" chiesi io stupito.
"C'entra eccome, ho fatto mille avance a sua moglie e non c'è stato modo di portarmela a letto, neanche facendole intendere che le avrei dato una possibilità di carriera, uno stipendio nettamente più alto. Ma lei no, imperterrita desidera solo farsi scopare da suo marito."
"Ma che diavolo sta dicendo?" Non volevo credere a quello che stava uscendo dalla sua bocca .
"Dico che sono arrivato al limite massimo di sopportazione, e ho deciso di farle una proposta davvero unica nel suo genere. E le chiedo di pensarci bene prima di rispondermi".
Capii dal suo sguardo che non mentiva.
"Che genere di proposta vuole farmi?"
Nel frattempo mia moglie era intenta a ballare in mezzo alla stanza visibilmente eccitata, si alzava su e giù la gonna mostrando buona parte delle sue cosce, sembrava completamente assente. La cosa diventò preoccupante quando iniziò a fingere di avere un orgasmo .
"Non trova che sia davvero magnifica?" Disse lui ammirandola.
Poi aggiunse: "Dove eravamo rimasti.. A sì alla proposta che ho da farle".
Bevve il suo drink tutto di un fiato poi lo posò con forza sul bancone del bar e mi fissò negli occhi.
"Non riesco più a dormire o sempre in mente sua moglie Marco. Non fraintenda non ne sono innamorato, io non mi innamoro mai. E non lo dico per vantarmi ma è la verità. Ma non riesco a togliermi dalla testa Marina. Ogni sera me la sogno. Sogno di scoparmela selvaggiamente. Guardi che curve che fianchi che culo, ma come fare a resistere ad una creatura così. Lei è davvero un uomo fortunato Marco."
Io ero immobilizzato.
"Questa è la mia proposta, se lei Marco è d'accordo potremmo scoparcela insieme questa notte e con quello che le ho dato potrà andare avanti almeno per due ore abbondanti."
Non so spiegarmelo avrei voluto spaccargli il muso, ma invece ero immobile con il cazzo che mi tirava nei pantaloni. L'idea di fare un ménage a tre con mia moglie e il suo capo mi stava prendendo.
"In cambio del suo favore io le darò un aumento di stipendio, molto cospicuo parlo di almeno 5 mila euro netti al mese è un avanzamento di carriera immediato. Sua moglie domani mattina sarà direttore vendite del settore USA, il più fruttuoso della nostra azienda."
trafficò tra gli armadietti del cucina.Ero esterrefatto, eccitato è spaventato dalle conseguenze.
"Domani mattina appena si ricorderà dell'accaduto mi chiederà il divorzio e probabilmente si licenzierà dalla sua azienda. Direi che è troppo pericoloso".
"Non si preoccupi domani mattina sua moglie non ricorderà nulla, ho già utilizzato questa droga eccitante, l'effetto dura almeno cinque ore, di totale eccitaIone e delirio della libido, dopo quando tutto svanisce, il soggetto non rammenta più nulla, ricorderà di essere venuta qui alla festa dopo di che lei le dirà che si è sentita male e la accompagnata a casa. Si sveglierà nel suo letto ignara dell'accaduto."
Ero confuso, incapace di mettere a fuoco i pensieri, annebbiato dal desiderio di fare quell'esperienza.
"Se le dicessi di sì non è per me ma per lei, so quanto ci tiene al suo lavoro. Lo faccio solo per lei."
Antonio mi diede una pacca sulla spalla e aggiunse "Bravo lo faccia anche per lei, non se ne pentirà, nulla sarà mai paragonabile a questa esperienza mi creda."
Intanto mia moglie era rimasta al centro della sala sola a ballare, io mi alzai e la raggiunsi, mentre il suo capo aveva cambiato la musica passando da una dance ad un lento.
Marina era serena e sexy allo stesso tempo, non mi diede nemmeno il tempo di avvicinarmi, mi mise una mano sul pacco e me lo strinse con veemenza.
"Che duro, che grosso, ma come mai sei così eccitato caro. Fammi un po vedere."
Si alzò la gonna lasciando intravedere la sua bella figa rasata al punto giusto, mostrandomi un perfetto triangolino di pelo.
"Ti piace vero, la vuoi?" Poi scoppio a ridere.
Si chinò e mi sbottonò la patta dei pantaloni, facendomelo saltare fuori.
"Waw guarda che roba che hai , che voglia che mi fa'".
Iniziò a succhiarmelo lentamente per poi accelerare sempre più, era un lenta tortura vi posso assicurare.
Mi girai per vedere cosa faceva il suo capo ed era lì seduto a l bancone che mi sorrideva.
Si alzò in piedi e si abbassò i calzoni mostrandomi il suo cazzo in erezione.
Ero al quando sconcertato c'è lo aveva grosso e dritto e terminava con una grande cappella.
Iniziò a segarsi piano mentre con un a mano mi faceva cenno di portarla lì da lui.
Io alzai mia moglie e le feci cenno di seguirmi.
"Dove mi vuoi portare caro ?"
"Pensavo di farti divertire questa sera se ne hai intenzione".
"O si certo che no ho" mi disse lei togliendosi il vestito e rimanendo solo con un bellissimo bra di pizzo che le stringeva i grossi seni, ed i tacchi che le rendevano le gambe anche più belle e affusolate di quanto non le aveva già.
Mi tolsi i pantaloni, calze e scarpe e la presi per mano accompagnandola al bancone.
Il suo capo era seduto e nascondeva la sua erezione, lei si sedette affianco a lui e gli fece un sorriso.
"O salve capo che cosa ci fa lei qui?"
Lui le fece un sorriso si alzò e le mise la lingua in bocca avidamente.
Rimase scioccato volevo intervenire, ma lui mi fece un segno con la mano come a dirmi aspetta e vedrai.
Lei rimase avvinghiata a lui e gli succhiava le labbra in preda all'eccitazione.
Lui le mise una mano in mezzo alle cosce e la sollevò mettendosela sopra le sue ginocchia.
"O ma che fai così non vale" disse lei sussultando.
Mia moglie era davvero eccitata è strano a dirlo anche io non riuscivo a smettere di segarmi.
Poi lei si staccò dalla sua bocca e si guardò in giro come in cerca di qualcosa, incontro il mio sguardo e sorrise.
"Ma che bella sorpresa mi hai fatto, una serata a tre e da tanto che la desideravo."
Poi abbassò lo sguardo e vide il cazzo di Giorgio che era dritto davanti a lei e poggiava sul suo ombelico.
"Ma quanto è grosso, guarda che roba" con la mano lo preso e lo massaggio ammirandolo come fosse un opera d'arte.
Poi lui la sollevò delicatamente e glielo inseri piano fino a farlo entrare tutto.
Lei era ebbra di goduria.
"O che bello, sto sognando era da tanto che volevo farmi scopare da te, ti prego continua."
Lui cominciò a farla muovere fino a farle prendere il ritmo giusto e lei si dimenava su e giù quasi stesse correndo a una maratona.
Lui le mise le mani sul culo stringendole entrambe la chiappe mentre lei non smetteva di muoversi e urlare di piacere.
Poi lui si alzò in piedi mantenendola sempre avvinghiata a se.
"Ti prego non smettere", diceva lei mentre io ero incredulo di fronte a questa assurda visione.
Lui si incamminò sulle scale tenendola in braccio e muovendosi ritmicamente dentro e fuori, mentre io li seguivo fino al piano di sopra.
Antonio entrò in una stanza enorme con al centro un letto a due piazze, la poggiò delicatamente su di esso e le allargò le gambe continuando a muoversi su e giù.
A quel punto io intervenni vedendo mia moglie iper eccitata glielo misi davanti agli occhi e lei avidamente comincio a succhiarmelo.
"Ma che state facendo? Mi state scopando in due? Disse lei come incredula.
"Certo ma sappiamo che è una cosa che desideravi da tanto?" Disse Antonio mentre la continuava a penetrare con dei colpi davvero potenti.
"Caro me lo dovevi dire almeno mi sarei preparata".
Si staccò da lui e si mise in ginocchio davanti a noi è sempre davanti ai miei occhi increduli iniziò a succhiarlo prima a me e poi ad Antonio.
Era eccitata come non l'avevo mai vista prima e anche io del resto non riuscivo a smettere.
"C'è l'hai davvero duro Marco, non pensavo ti piacessero le cose a tre, sennò te l'avrei proposta da un po"
"Non mi avevi detto che volevi scoparti il tuo capo." Risposi io mentre lei me lo succhiava avidamente e con una mano glielo segava.
"Sono andata in piscina con lui due mesi fa e glielo ho visto duro in immersione, si era tolto lo slip per farmelo vedere. Da quel giorno sogno di scoparmelo,"
Non potevo credere a ciò che avevo visto.
"E io lo so che me lo avevi adocchiato bella Troia" risponde Antonio.
"Ma come ti permetti" risposi io scocciato.
"Non ti preoccupare caro, le parolacce mi eccitano, lo sai."
Al che lui la prese e la alzò in piedi la portò con la faccia davanti all'armadio e le allargò le gambe.
Glielo pose sula fessura delle sue belle chiappe grosse e sode, gli diede due colpi sopra, lei emise dei versi di goduria.
C'è lo aveva dritto e durissimo. Era bello grosso non posso negare e quando decise di inserirglielo dietro lei ebbe dei sussulti, quasi volesse scappare.
Poi iniziò a cavalcarla, mentre io stavo seduto sul letto a masturbarmi.
Andò avanti almeno dieci minuti fino a quando l'ho tirò fuori schizzando sulla sua schiena, mentre lei urlava di piacere.
Io non potevo credere a quanto tutto ciò fosse eccitante, era sesso senza tabù, senza regole, puro sesso selvaggio, dove tutti godevano.
Lei si avvinghiò su di me spingendomi sul letto si mise in ginocchio e iniziò a succhiarmelo scappellandomelo velocemente.
Ero più tranquillo ora che Antonio era venuto, potevo godermela, era tutta mia.
Ma propio sul più bello Antonio intervenne, e con mio stupore le mise il suo cazzo davanti agli occhi, lei si staccò dal mio e si avvinghiò sul suo grosso pene.
Lo muoveva su e giù con due mani mentre lui sembrava in estasi, io ero scocciato e mi avvicinai a lei riponendole il mio di cazzo davanti alle sue labbra.
Fu un momento di piacere incredibile, passava da un cazzo all'altro rendendoci partecipi di un gioco inebriante.
Quasi ingoiò completamente il cazzo di Antonio, glielo vidi uscire dalla bocca schizzando verso l'alto come l'asta di una bandiera.
Lui le salto sopra le strappo il Bra e gli infilo il suo grosso affare tra i seni muovendosi su e giù.
Devo dire che Antonio scopava come un vero animale, e mia moglie era iper eccitata, le vedevo i capezzoli grossi e turgidi come non mai.
Lui glieli strizzava, glieli stropicciava e lei urlava di piacere.
Ce l'aveva così lungo che le attraversava i seni fino a toccare le sue labbra che non tardarono ad agguantarlo .
Io mi accodai dietro di lui aprii le cosce di Marina e glielo posi con meno impeto di Antonio, ma in completa eccitazione.
Lui si alzò in piedi e costrinse Marina a seguirlo in bagno.
Entrarono nella doccia mentre io stavo fuori a masturbarmi.
La girò verso il muro della doccia e cominciò a schiaffeggiarle il culo, dapprima piano per poi aumentare . Lei cercò di girarsi per fargli capire che esagerava, ma lui il a schiaffeggiò ancora più forte sul culo sule cosce e per finire anche in faccia.
Stavo per intervenire ma lei mi fece cenno di rimanere li a masturbarmi.
Lui glielo inseri da dietro, e io potevo vedere la sua grossa cappella uscire dalla parte davanti, da sotto strofinava per intero la sua figa fino a raggiungere quasi l'ombelico di mia moglie.
Lei era in estasi urlava come un ossessa.
"Sto impazzendo, non ho mai goduto così, ti prego scopami con violenza, mi fa impazzire".
Lui la sollevava da dietro con le braccia faceva leva sotto le sue e con le mani si era aggrappato ai suoi seni.
Le dava colpi violenti da alzarla di peso.
Ero eccitato, mi avvicinai a Marina e vedendola così eccitata eiaculai propio sulla sua fuga bagnata ed eccitata, mentre Antonio continuava a far scorrere e strofinare il suo grosso cazzo sotto la fessura del culo di Marina.
Come risposta anche lui sborrò con tale violenza che ne fui colpo in parte anche io.
Lei urlava letteralmente mentre gli guardava il cazzo uscire da sotto.
"Mi stai facendo impazzire, come godo, oddio come godo, non riesco a fermarmi, mi fai impazzire questo cazzo duro Haaaaaa! Haaaa sto venendo. Godo come una troia". Io non potevo credere, tutto sembrava assurdo, non avrei mai immaginato tanto impeto sessuale da parte di Marina.
Orami eravamo tutti presi in questo gioco perverso, e l'eccitazione aveva prevaricato ogni forma di pudore.
Pensai che ormai eravamo alla fine, sia io che Antonio eravamo svuotati, ma mi sbagliavo eccome se mi sbagliavo.
Uscimmo dalla doccia e senza neanche asciugarci tornammo in camera da letto, lui la spinse sul letto con forza, le mise la lingua in bocca, lei non rifiutò io mi unii a loro e la schiaffeggiai e le leccai il culo mentre lei lo limonava selvaggiamente.
La porta si aprì e con mio stupore ne spuntò un uomo alto nero, muscoloso, nudo e con un pene davvero esagerato.
"Chi cazzo è questo?" Esclamai io spaventato.
"Tranquillo è un mio caro amico, si chiama Azul, a lui piace chiudere la serata in bellezza diciamo", precisò Antonio.
"Non credo sia il caso" gli risposi io alzandomi e spingendo lontano da Marina.
"Perché non lasci decidere a lei", disse Antonio.
Mia moglie appena lo vide ebbe un sussulto, si infilò una mano nella figa, strofinandosi e mentre lo fissava stropicciava le labbra in preda ad una convulsa eccitazione.
"Chi è questo adone? Che addominali e che pettorali, sembra scolpito nell'ebano."
MI spostò letteralmente è si precipitò verso Azul, si prostrò ai suoi piedi e gli presi il cazzo in mano portandolo alla bocca.
Ce lo aveva talmente grosso che lo dovette prendere con due mani per scappellarlo.
Incominciò a succhiarlo avidamente, lo vedevo indurirsi nella sua bocca, era a dir poco impressionante.
Si fermò per respirare e poi giù a testa bassa a succhiarglielo.
Antonio era seduto a bordo letto e si masturbava, mentre io non sapevo che fare, stavo per prenderla e portarla via da lì, ma Antonio mi fermò.
"Ancora il tempo non è scaduto, manca un ora a mezzanotte, se decidi di andartene il nostro contratto non vale più."
Mi fermai ormai ci eravamo spinti oltre, era impossibile ritornare indietro, sarebbe stato assurdo farlo ora.
"Ok ma appena lui finisce me la porta via" risposi io.
Antonio fece un cenno con la testa poi si alzò e con il pene ancora eretto si mise affianco a azul dando a Marina la possibilità di un seconda scelta.
Penso che non dimenticherò mai quella notte finché vivrò, quel tizio nero se la scopò in modi che non avevo mai visto prima, facendola impazzire di goduria, era sesso puro, senza vergogna.
Se la scopò in piedi, e nel pieno dell'eccitazione i capezzoli di Marina sgorgarono dei fiotti di latte.
Lui le mise il suo pene tra i seni e le venne copiosamente ricoprendola su tutta la gola.
Anche noi ci unimmo, con una mano masturbava Antonio e con l'altra me, mentre Azul da dietro le strizzava i seni facendole uscire le ultime gocce di latte.
Poi ho dei ricordi vaghi , ero drogato, so che la portai nella doccia, ci ripulimmo e l'accompagnai in un altra stanza.
Li crollò sul letto, io la rivestii mi feci accompagnare da Antonio verso la macchina, la sdraiammo nel sedile posteriore.
"Non smetterò mai di ringraziarti", mi disse lui molto sereno.
Io ero ancora sconvolto, tutto mi sembrava un sogno assurdo dal quale da lì a poco mi sarei svegliato.
Una volta a casa, la misi a letto, e mi sdraiai accanto a lei.
Credo di aver dormito per almeno dieci ore, quando mi svegliai era sabato ed erano le undici passate.
Lei non era affianco a me.
Mi alzai e scesi in cucina, stava preparando il caffè.
"Tutto bene?" Le chiesi io sperando che non ricordasse nulla dell'accaduto.
"Si abbastanza, ho solo fatto dei sogni strani questa notte, sembravano così reali e sono ancora un po' turbata".
"Che tipo di sogni hai fatto?"
"Mi vergogno a dirtelo, ma sono davvero così scioccata che devo farlo, tanto è solo un sogno senza senso".
"Be puoi raccontarmelo non credo che sognare sia un reato", le risposi sorseggiando il mio caffè.
"Ho sognato di fare un ménage a tre con il mio capo e te"
"Cosa?", ma che dici.
"Ma si dai è solo uno stupido sogno, solo che sembrava vero".
"Forse vuol dire che desideri il tuo capo? " le chiesi io scocciato.
"Ma che dici caro, non mi interessa, io amo solo te." Mi sorrise.
"Si ami me ma desideri un altro" aggiunsi io.
"Nel sogno ero come drogata, non riuscivo a domare i miei istinti, dunque non era amore, era sesso e basta."
Io rimasi a guardarla cercando di mascherare le mie emozioni, che a distanza di ore erano rimaste un misto di eccitazione ed incredulità per l'accaduto.
"Sai che non mi ricordo della serata di ieri ho come un vuoto, ma cosa è successo.."
"Hai bevuto e sei stata male",la interruppi io.
"Ti ho portato a casa subito, hai vomitato fuori da casa di Antonio, poi ti sei addormentata in macchina e io ti ho portata a letto".
"Ah, e tu hai per caso abusato di me mentre dormivo ieri sera ?" Mi chiese con una sguardo serio.
"Ma che stai dicendo, come potrei?"
"Allora non riesco a spiegarmi come mai ho la mia passerina tutta arrossata" mi guardò sorseggiando il caffè, poi sorrise e fece un cenno con le spalle come a dire ma che importa.
Giusto per informarvi il suo capo ha davvero mantenuto il patto.
Circa due settimane dopo Marina è stata nominata direttore capo vendite USA.
Sono passati quasi dieci mesi da quella sera è ancora oggi pensò che sia stata una cosa ai confini dell'assurdo, forse non era da fare, dovevo rifiutare e così oggi sarei con la coscienza a posto.
Ma se l'avessi fatto non avrei mai potuto provare la pazzia del piacere assoluto del puro sesso che ognuno di noi forse inconsciamente aspira.
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