Silvia Santana trans

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Finalmente Silvia Santana, una delle trans più giovani e belle d'Italia, giunse nella mia città.
Le telefonai, e quando rispose mi vennero i brividi. La mia voce si fece fioca, ed il mio bacino istintivamente si inarcò, immaginando di essere posseduto da lei.
"Silvia, mi ricevi? Sono pazzo di te…" al che lei rise di gusto.
Da tempo mi toccavo sul suo video promozionale e sulle sue foto hot. Finalmente il sogno si fece realtà.
Mi aprì la porta Silvia, una giovane trans di carnagione bianca, dai capelli lisci e biondi, ornati da un cappellino bianco. Era incredibilmente in topless, mostrando dei grossi capezzoli, indossava minigonna di jeans e delle scarpette da ginnastica bianche. Aveva un piercing all'ombelico e due grossi orecchini a cerchio. Mi sorrise, mostrandomi il suo apparecchio.
Mi tirò dentro l'appartamento e mi bacio violentemente in bocca, con la lingua. Ero già suo. Consegnatole il regalino, mi invitò a spogliarmi e a raggiungerla nel suo letto.
Io invece, dopo essermi denudato (prima di lei, in segno di sottomissione), le tolsi le scarpe, ed iniziai ad annusare avidamente i suoi calzini bianchi. Tolsi delicatamente anche questi, ed iniziai ad adorare i suoi meravigliosi piedi, compreso il tatuaggio sulla caviglia sinistra. Anche le unghia dei suoi piedi, come quelle delle sue mani, erano tinte di rosso. L'odore fra le dita dei suoi piedi mi fece perdere ogni inibizione. Succhiai avidamente i piedi di Silvia. Nel frattempo lei, baciando la mia bocca e sputandoci dentro ogni tanto, aveva iniziato a testare il mio culo.
"Complimenti, è bello largo!" esclamò, accarezzando il mio ano col suo dito medio.
"Scopami, ti prego, sono la tua troia!" la implorai. Tirò fuori il suo arnese, parecchio doppio e lungo una ventina di centimetri. Era già in tiro, pronto per scopare la mia bocca. Mi tolse il respiro nasale con la mano destra, fottendo la mia bocca con suo delizioso pene sudamericano. Ero in estasi. La mia bocca ormai era impregnata del suo piscio... All'improvviso mi liberò, mi sputò in faccia e mi intimò di posizionarmi a pecora...
"Adesso ti faccio vedere io...". Il tempo di indossare il profilattico e già iniziò ad incularmi. Non ebbe bisogno di allargare troppo con le dita il mio ano, già perforato in passato. "Ti scopo, troietta..." Mi cavalcava alla grande. Sentivo il suo arnese nel mio intestino...

Cambiammo posizione. Mi sdraiai a pancia in su, facendomi scopare da lei sopra di me. Mentre mi penetrava, mi baciava e sputava nella mia bocca. Nettare di una Dea...

"Grazie, Padrona Silvia, violentami..." Non aveva pietà del mio ano. Mi scopava ad un ritmo impressionante.

Dopo una buona mezz'ora, liberò il mio culo sodomizzato per venire nella mia bocca. Il suo sperma era divino, ed inondò persino le mie narici ed i miei occhi.
"Ti prego, pisciami in bocca..."
Mi trascino a calci nel suo bagno. Mi fece sdraiare nella sua vasca... In piedi, nuda, divina, inondò di urina il mio viso e la mia bocca. Bevvi il più possibile quel nettare... Posizionò quindi il suo culo sulla mia bocca e, dopo averla rinfrescata con un sonoro e puzzolente peto,inondò il mio viso anche della sua merda.
Finalmente potei venire anch'io, stimolato dalla sua mano severa ed autoritaria.
Sfondato e battezzato.
Nessuna inibizione è possibile al cospetto di Silvia Santana trans.
scritto il
2019-08-15
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