Estate Galeotta - parte 1
di
malpant11
genere
gay
Quella sera eravamo proprio tornati stanchi dal mare. Tutto il giorno a nuotare, guardare i fondali con l maschera in cerca di qualche pesce, un granchio, quel guscio di riccio di mare che nessun altro turista aveva ancora visto.. Fatta una lunga doccia usciamo dalla nostra casetta e ci avviamo verso Canneto, il centro più vicino alla nostra casetta, per mangiarci una pizza, voglia di cucinare pari a 0! Beh, eravamo in vacanza, quattro baldi giovani in cerca di relax ma anche qualcosa di più.. Si sa che le isole non offrono certo divertimento giovanile, ma se ti danno l’alloggio gratis, ne approfitti, no?!
Decidiamo per La Locandiera, uno dei locali che ci hanno consigliato la mattina in paese con un’ottima cucina di pesce ma che sforna una delle migliori pizze dell’isola. Ci fanno accomodare in questo giardino semi chiuso con un grande ulivo al centro. Alla fine decidiamo tutti per la pizza, le nostre tasche alla fin fine sono sempre quelle di quattro giovani studenti squattrinati..
La cameriera, una giovane isolana, prende l’ordinazione e poco dopo ci porta la nostra bella birra da mezzo. Di gente ce n’è ancora poca, la stagione deve ancora cominciare veramente, così le pizze arrivano poco dopo. Non ci serve la ragazza, ma un altro cameriere del locale. La prima a Giovanni, la seconda a Michele la terza a Simone, la quarta a me. Uno scambio di sguardi veloci e se ne va. Bah, non ci faccio molto caso.
Finiamo la pizza ed ecco che torna il cameriere a toglierci i piatti e subito dopo torna a chiederci se desideriamo qualcos’altro, beh, un digestivo ci sta no? Ci facciamo portare un amaro vulcano, tipico delle eolie. Dopo un poco torna e ci domanda se ci è piaciuto e ci chiede se abbiamo già assaggiato la Malvasia di Lipari. Che ignoranti, andiamo su un’isola e non sappiamo nemmeno cosa ci sia di tipico! Si gira e ci porta questa bottiglia senza farsi vedere dal padrone > che delizia!
Ormai la gente se n’è andata quasi tutta e nel giardino siamo rimasti soltanto noi. Ci alziamo e ringraziamo il cameriere per averci fatto assaggiare il vino e ci chiede come mai dei ragazzi, in questa stagione, vengono nell’isola.. Gli spieghiamo il motivo e ci presentiamo. Questo giovane liparese si chiamava Antonio, basso, morettino, capelli corti, la barba rasata da poco, con un sorriso ammaliante e un paio di occhi che ti conquistano subito.. Senza nessuna malizia gli chiedo se ci lascia il suo numero tanto per avere un contatto tra i ragazzi sull’isola così da sapere se c’è qualche festa in giro..
Ci scambiamo il numero e ci salutiamo. Mi passa davanti e faccio caso a che bel culo che gli fanno quei jeans, >
La cosa però finisce la e torniamo a casa stanchi morti..
Una bella dormita fino al pomeriggio, spiaggia e poi decidiamo di uscire, alla fine è sempre venerdì sera.. domandiamo consiglio a Antonio ed usciamo.
Torniamo presto alla fine non c’è gente in giro…
La giornata successiva la passiamo in gommone noleggiato e tornati a casa sono tutti stanchi morti… che ragazzi! Iniziamo a giocare a carte come i vecchi.. Io però avrei avuto voglia di uscire e decido di chiedere ad Antonio che fa la sera, al max sarei uscito da solo se gli altri non avessero avuto voglia..
Iniziamo a scriverci del più e del meno e arriviamo a fare discorsi un po’ più maliziosi..
mi chiede
Non ci potevo credere! Beh, qualche battuta che fosse gay l’avevamo pur fatta e mano a mano scrivendo ci l’avevo capito. Ma non mi sarei mai aspettato di conoscere qualche ragazzo in un’isoletta sperduta della Sicilia! Anzi, i primi giorni c’avevo pure provato con delle ragazze!
A dirla tutta, non è che abbia molta esperienza con gli uomini.. Ho avuto qualche fidanzata e pure qualche storia importante, ma ho deciso di approfondire il mio lato omo solo da poco tempo.. Un paio di esperienze le avevo pur fatte, ma principalmente per sesso e senza continuarle..
Esco dalla stanza in giardino e ci chiamiamo. Dopo averci scambiato lo stupore per la situazione imprevista, mi spiega che mi aveva da subito notato e che aveva fatto qualche pensiero su di me, ma che non sperava che fossi anche io gay.. > Rimaniamo d’accordo per trovarci il giorno dopo al mare, da soli se possibile o anche in compagnia di Giovanni, Michele e Simone
Avevo già pensato come fare per trovarmi con lui da solo: sti tre dormivano sempre e non uscivano molto volentieri la mattina per andare in spiaggia, piuttosto si buttavano nella piscina del residence.
Mi sveglio, faccio colazione e quando si svegliano gli altri li avviso che non avevo voglia di rimanere in piscina, ma che preferivo scoprire qualche nuova spiaggia dell’isola
> evvai!
Prendo la macchina e vado direttamente al luogo d’incontro che avevamo deciso
Mentre lo aspetto mille pensieri mi si accavallano in testa… cosa succederà? Cosa farò? Se lo sapessero gli altri.. ahahah!! Fanculo anche a loro! Ma si, andrà tutto bene… basta essere nervoso su dai, che sarà mai!
Di solito sono un tipo tranquillo, tutto sommato timido e riservato… in queste situazioni tendo a sentirmi a disagio.. ma chi se ne fotte va!!
Eccolo, è arrivato in scooter. Si ferma. Mi sorride. Mi fa cenno di seguirlo. Ed io mi affretto in macchina…
Dopo dieci minuti accostiamo e parcheggiamo sul bordo della strada, scendo dalla macchina e cominciamo a salutarci a distanza, parlando del più e del meno tanto per sciogliere un po’ l’imbarazzo che abbiamo.
Mi fa strada tra le rocce, su un sentiero, chiamiamolo così, che certamente non sarei stato capace di trovare da solo.
Il percorso finiva in un avvallamento tra gli scogli, coperto dalla vista della gente e, soprattutto, dalla strada: nessuno poteva vederci.
Distendiamo l’asciugamano, uno vicino all’altro, ci spogliamo e ci sediamo vicini, uno all’altro. Sia io che lui indossavamo uno slippino nero, il mio un poco più piccolino del suo.. gli esaltava il sedere…
Lui comincia a parlarmi. Io gli rispondo, un po’ a disagio, come sempre in queste situazioni. Continuiamo a guardarci, a spogliarci con gli occhi… Leggevo la voglia che aveva di me in quegli occhi, piccoli, profondi, solari… Quella voglia che sentivo crescere anche io.
> mi dice
Ci alziamo e ci avviciniamo al bordo degli scogli
Mentre mi spiega, mi avvicino a lui per veder meglio. Ci guardiamo negli occhi. Un fulmine.. e ci baciamo
Un piccolo, dolce ma appassionato bacio.
Lo guardo e gli sorrido. Lui mi sorride.
>
Ed io mi tuffo.
Sebbene sia un abile nuotatore, non mi piace tuffarmi nell’acqua profonda.. esco subito con la testa
Lui mi segue subito dopo, va sott’acqua ed esce davanti a me.. ci baciamo di nuovo, un bacio salato, ma molto dolce..
Nuotiamo un po’ e poi risaliamo, sale lui, abile tra gli scogli, io lo seguo, ben più impacciato..
Mi fermo davanti a lui e lo ribacio.. ci stringiamo l’uno con l’altro.. ci strusciamo… siamo eccitati e lo sentiamo.. lo abbraccio e faccio scivolare le mie mani verso il suo sedere… lui fa lo stesso con me.. che culo, piccolo e sodo come immaginavo quella sera!!!
Ci dirigiamo verso gli accappatoi, ci sediamo e continuiamo a baciarci.. il suo cazzo sta cominciando ad uscire dal costumino che indossava.. il mio che premeva sul tessuto, voglioso di uscire..
Mi slego il costume, poi appoggio la mia mano sul suo.. il cazzo duro che fremeva dall’eccitazione..
Lui mi prende con decisione, mi distende, mi guarda con occhi da pazzo e scende, dopo avermi baciato, leccandomi il petto, il capezzolo giù fino al costume.. li fa uscire la mia cappella, vogliosa della sua lingua..
Inizia a leccarmi il mio cazzo tenendomi disteso, lo prende in bocca ed inizia a succhiare.. che goduria..
Afferra, sicuro, il costume e me lo sfila in un sol colpo.. si mette in mezzo alle mie gambe e continua a leccarmi mentre io godo..
Mi appoggio sui gomiti e mentre lui succhia ed io godo, con le dita dei piedi scopro il suo cazzo ed inizio a giocarci.. gli piace ed io continuo.
Lo fermo, lo guardo, lo bacio: sa di me..
Ora è il mio turno, mi avvicino, mi abbasso verso il suo costume e lecco, con dolcezza la sua cappella, ormai fuoriuscita dal costume con tutta la verga, e che verga! Mmmmmmmmmm
Lo accarezzo.. ci gioco un po’ schiacciandolo verso il basso così che ondeggi un po’ su e giù sfiorandogli la cappella..
Gli prendo le palle tra le mani, belle, grosse, depilate e ci gioco un po’ con la lingua..
Risalgo l’asta continuando a leccare e mi soffermo alla base del glande continuando a massaggiargli le palle..
Scendo e risalgo veloce ma dolce, un’altra volta su e giù poi lo prendo in bocca.. il suo sapore mi riempie i sensi..
Continuo a succhiarlo, su e giù, mi aiuto con entrambe le mani, una sempre alle palle, l’altra a segarlo su e giù, girando un po’…
Ogni tanto lo guardo, che sorriso.. porco e soddisfatto.. mi fa eccitare ancora di più..
Con le mani gli prendo le natiche, il suo culo, piccolo ma sodo le riempie.. mi avvicino al buchetto ed inizio a toccarlo mentre continuo a spompinarlo sempre di più.. gli piace..
Mi prende e mi stende per terra.
Mi succhia ancora leccando su e giù, pompandomi, segandomi, succhiandomi le palle, scende al buchetto e mi lecca continuando la sega.
>
Con la lingua è fantastico, sale e scende dal buchetto alle palle e poi mi penetra con la sua lingua… spaziale!!
Mi si avvicina con il suo cazzone, retto, enormemente cresciuto e si appoggia un po’, si struscia al mio buchetto, gemendo .. poi si allontana.
Io mi alzo, lo distendo lo risego, lo risucchio e poi gli lecco il buco anche io e ci gioco un po’ con le dita.. si, entro con una, la lecco, rientro
Il mio cazzo freme..
Prendo un preservativo dalla borsa
Lo apro, lo metto e ci sputo un po’…
Mi avvicino al suo buco e un poco alla volta lui mi fa spazio dentro di se.
Piano piano io inizio su e giù, fino in fondo .
> geme
Edio continuo su e giù
Cambiamo posizione, lui si mette a pecora lo prendo da dietro, rientro in un sol colpo, zaff
>
mi sorride, divertito.
Ritorna a leccarmi e a giocarci con le dita mi penetra..
Prendo un altro preservativo e lo indossa, ci sputa sopra e si avvicina
Lentamente prova a penetrarmi
Io soffro e lui lo vede..
Non riesco a rilassarmi…
Fa alcuni tentativi ma poi molla, toglie il preservativo, torno a succhiarlo poi lo sego rimanendo con la lingua sull’asta e dopo poco viene anche lui.
Ci distendiamo, ci guardiamo e sorridiamo..
Sporchi di sudore e sperma, ci ributtiamo in acqua.
Saliamo e ci baciamo ancora, ci rivestiamo con la nostra calma, scherzando, continuando a parlare.
Arriva un pescatore
>
Prendiamo la nostra roba e ci dirigiamo alla strada, su, per il sentiero nascosto ai più.
Uno sguardo alla strada, un bacio fugace e via, lui a casa, io pure
Che mattinata fantastica! Me la ricorderò tutta la vita..
Decidiamo per La Locandiera, uno dei locali che ci hanno consigliato la mattina in paese con un’ottima cucina di pesce ma che sforna una delle migliori pizze dell’isola. Ci fanno accomodare in questo giardino semi chiuso con un grande ulivo al centro. Alla fine decidiamo tutti per la pizza, le nostre tasche alla fin fine sono sempre quelle di quattro giovani studenti squattrinati..
La cameriera, una giovane isolana, prende l’ordinazione e poco dopo ci porta la nostra bella birra da mezzo. Di gente ce n’è ancora poca, la stagione deve ancora cominciare veramente, così le pizze arrivano poco dopo. Non ci serve la ragazza, ma un altro cameriere del locale. La prima a Giovanni, la seconda a Michele la terza a Simone, la quarta a me. Uno scambio di sguardi veloci e se ne va. Bah, non ci faccio molto caso.
Finiamo la pizza ed ecco che torna il cameriere a toglierci i piatti e subito dopo torna a chiederci se desideriamo qualcos’altro, beh, un digestivo ci sta no? Ci facciamo portare un amaro vulcano, tipico delle eolie. Dopo un poco torna e ci domanda se ci è piaciuto e ci chiede se abbiamo già assaggiato la Malvasia di Lipari. Che ignoranti, andiamo su un’isola e non sappiamo nemmeno cosa ci sia di tipico! Si gira e ci porta questa bottiglia senza farsi vedere dal padrone > che delizia!
Ormai la gente se n’è andata quasi tutta e nel giardino siamo rimasti soltanto noi. Ci alziamo e ringraziamo il cameriere per averci fatto assaggiare il vino e ci chiede come mai dei ragazzi, in questa stagione, vengono nell’isola.. Gli spieghiamo il motivo e ci presentiamo. Questo giovane liparese si chiamava Antonio, basso, morettino, capelli corti, la barba rasata da poco, con un sorriso ammaliante e un paio di occhi che ti conquistano subito.. Senza nessuna malizia gli chiedo se ci lascia il suo numero tanto per avere un contatto tra i ragazzi sull’isola così da sapere se c’è qualche festa in giro..
Ci scambiamo il numero e ci salutiamo. Mi passa davanti e faccio caso a che bel culo che gli fanno quei jeans, >
La cosa però finisce la e torniamo a casa stanchi morti..
Una bella dormita fino al pomeriggio, spiaggia e poi decidiamo di uscire, alla fine è sempre venerdì sera.. domandiamo consiglio a Antonio ed usciamo.
Torniamo presto alla fine non c’è gente in giro…
La giornata successiva la passiamo in gommone noleggiato e tornati a casa sono tutti stanchi morti… che ragazzi! Iniziamo a giocare a carte come i vecchi.. Io però avrei avuto voglia di uscire e decido di chiedere ad Antonio che fa la sera, al max sarei uscito da solo se gli altri non avessero avuto voglia..
Iniziamo a scriverci del più e del meno e arriviamo a fare discorsi un po’ più maliziosi..
mi chiede
Non ci potevo credere! Beh, qualche battuta che fosse gay l’avevamo pur fatta e mano a mano scrivendo ci l’avevo capito. Ma non mi sarei mai aspettato di conoscere qualche ragazzo in un’isoletta sperduta della Sicilia! Anzi, i primi giorni c’avevo pure provato con delle ragazze!
A dirla tutta, non è che abbia molta esperienza con gli uomini.. Ho avuto qualche fidanzata e pure qualche storia importante, ma ho deciso di approfondire il mio lato omo solo da poco tempo.. Un paio di esperienze le avevo pur fatte, ma principalmente per sesso e senza continuarle..
Esco dalla stanza in giardino e ci chiamiamo. Dopo averci scambiato lo stupore per la situazione imprevista, mi spiega che mi aveva da subito notato e che aveva fatto qualche pensiero su di me, ma che non sperava che fossi anche io gay.. > Rimaniamo d’accordo per trovarci il giorno dopo al mare, da soli se possibile o anche in compagnia di Giovanni, Michele e Simone
Avevo già pensato come fare per trovarmi con lui da solo: sti tre dormivano sempre e non uscivano molto volentieri la mattina per andare in spiaggia, piuttosto si buttavano nella piscina del residence.
Mi sveglio, faccio colazione e quando si svegliano gli altri li avviso che non avevo voglia di rimanere in piscina, ma che preferivo scoprire qualche nuova spiaggia dell’isola
> evvai!
Prendo la macchina e vado direttamente al luogo d’incontro che avevamo deciso
Mentre lo aspetto mille pensieri mi si accavallano in testa… cosa succederà? Cosa farò? Se lo sapessero gli altri.. ahahah!! Fanculo anche a loro! Ma si, andrà tutto bene… basta essere nervoso su dai, che sarà mai!
Di solito sono un tipo tranquillo, tutto sommato timido e riservato… in queste situazioni tendo a sentirmi a disagio.. ma chi se ne fotte va!!
Eccolo, è arrivato in scooter. Si ferma. Mi sorride. Mi fa cenno di seguirlo. Ed io mi affretto in macchina…
Dopo dieci minuti accostiamo e parcheggiamo sul bordo della strada, scendo dalla macchina e cominciamo a salutarci a distanza, parlando del più e del meno tanto per sciogliere un po’ l’imbarazzo che abbiamo.
Mi fa strada tra le rocce, su un sentiero, chiamiamolo così, che certamente non sarei stato capace di trovare da solo.
Il percorso finiva in un avvallamento tra gli scogli, coperto dalla vista della gente e, soprattutto, dalla strada: nessuno poteva vederci.
Distendiamo l’asciugamano, uno vicino all’altro, ci spogliamo e ci sediamo vicini, uno all’altro. Sia io che lui indossavamo uno slippino nero, il mio un poco più piccolino del suo.. gli esaltava il sedere…
Lui comincia a parlarmi. Io gli rispondo, un po’ a disagio, come sempre in queste situazioni. Continuiamo a guardarci, a spogliarci con gli occhi… Leggevo la voglia che aveva di me in quegli occhi, piccoli, profondi, solari… Quella voglia che sentivo crescere anche io.
> mi dice
Ci alziamo e ci avviciniamo al bordo degli scogli
Mentre mi spiega, mi avvicino a lui per veder meglio. Ci guardiamo negli occhi. Un fulmine.. e ci baciamo
Un piccolo, dolce ma appassionato bacio.
Lo guardo e gli sorrido. Lui mi sorride.
>
Ed io mi tuffo.
Sebbene sia un abile nuotatore, non mi piace tuffarmi nell’acqua profonda.. esco subito con la testa
Lui mi segue subito dopo, va sott’acqua ed esce davanti a me.. ci baciamo di nuovo, un bacio salato, ma molto dolce..
Nuotiamo un po’ e poi risaliamo, sale lui, abile tra gli scogli, io lo seguo, ben più impacciato..
Mi fermo davanti a lui e lo ribacio.. ci stringiamo l’uno con l’altro.. ci strusciamo… siamo eccitati e lo sentiamo.. lo abbraccio e faccio scivolare le mie mani verso il suo sedere… lui fa lo stesso con me.. che culo, piccolo e sodo come immaginavo quella sera!!!
Ci dirigiamo verso gli accappatoi, ci sediamo e continuiamo a baciarci.. il suo cazzo sta cominciando ad uscire dal costumino che indossava.. il mio che premeva sul tessuto, voglioso di uscire..
Mi slego il costume, poi appoggio la mia mano sul suo.. il cazzo duro che fremeva dall’eccitazione..
Lui mi prende con decisione, mi distende, mi guarda con occhi da pazzo e scende, dopo avermi baciato, leccandomi il petto, il capezzolo giù fino al costume.. li fa uscire la mia cappella, vogliosa della sua lingua..
Inizia a leccarmi il mio cazzo tenendomi disteso, lo prende in bocca ed inizia a succhiare.. che goduria..
Afferra, sicuro, il costume e me lo sfila in un sol colpo.. si mette in mezzo alle mie gambe e continua a leccarmi mentre io godo..
Mi appoggio sui gomiti e mentre lui succhia ed io godo, con le dita dei piedi scopro il suo cazzo ed inizio a giocarci.. gli piace ed io continuo.
Lo fermo, lo guardo, lo bacio: sa di me..
Ora è il mio turno, mi avvicino, mi abbasso verso il suo costume e lecco, con dolcezza la sua cappella, ormai fuoriuscita dal costume con tutta la verga, e che verga! Mmmmmmmmmm
Lo accarezzo.. ci gioco un po’ schiacciandolo verso il basso così che ondeggi un po’ su e giù sfiorandogli la cappella..
Gli prendo le palle tra le mani, belle, grosse, depilate e ci gioco un po’ con la lingua..
Risalgo l’asta continuando a leccare e mi soffermo alla base del glande continuando a massaggiargli le palle..
Scendo e risalgo veloce ma dolce, un’altra volta su e giù poi lo prendo in bocca.. il suo sapore mi riempie i sensi..
Continuo a succhiarlo, su e giù, mi aiuto con entrambe le mani, una sempre alle palle, l’altra a segarlo su e giù, girando un po’…
Ogni tanto lo guardo, che sorriso.. porco e soddisfatto.. mi fa eccitare ancora di più..
Con le mani gli prendo le natiche, il suo culo, piccolo ma sodo le riempie.. mi avvicino al buchetto ed inizio a toccarlo mentre continuo a spompinarlo sempre di più.. gli piace..
Mi prende e mi stende per terra.
Mi succhia ancora leccando su e giù, pompandomi, segandomi, succhiandomi le palle, scende al buchetto e mi lecca continuando la sega.
>
Con la lingua è fantastico, sale e scende dal buchetto alle palle e poi mi penetra con la sua lingua… spaziale!!
Mi si avvicina con il suo cazzone, retto, enormemente cresciuto e si appoggia un po’, si struscia al mio buchetto, gemendo .. poi si allontana.
Io mi alzo, lo distendo lo risego, lo risucchio e poi gli lecco il buco anche io e ci gioco un po’ con le dita.. si, entro con una, la lecco, rientro
Il mio cazzo freme..
Prendo un preservativo dalla borsa
Lo apro, lo metto e ci sputo un po’…
Mi avvicino al suo buco e un poco alla volta lui mi fa spazio dentro di se.
Piano piano io inizio su e giù, fino in fondo .
> geme
Edio continuo su e giù
Cambiamo posizione, lui si mette a pecora lo prendo da dietro, rientro in un sol colpo, zaff
>
mi sorride, divertito.
Ritorna a leccarmi e a giocarci con le dita mi penetra..
Prendo un altro preservativo e lo indossa, ci sputa sopra e si avvicina
Lentamente prova a penetrarmi
Io soffro e lui lo vede..
Non riesco a rilassarmi…
Fa alcuni tentativi ma poi molla, toglie il preservativo, torno a succhiarlo poi lo sego rimanendo con la lingua sull’asta e dopo poco viene anche lui.
Ci distendiamo, ci guardiamo e sorridiamo..
Sporchi di sudore e sperma, ci ributtiamo in acqua.
Saliamo e ci baciamo ancora, ci rivestiamo con la nostra calma, scherzando, continuando a parlare.
Arriva un pescatore
>
Prendiamo la nostra roba e ci dirigiamo alla strada, su, per il sentiero nascosto ai più.
Uno sguardo alla strada, un bacio fugace e via, lui a casa, io pure
Che mattinata fantastica! Me la ricorderò tutta la vita..
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