Imbarazzantemente eccitante, 3a parte
di
Ammiratore
genere
esibizionismo
Tclak - Tclak - Tclak - Tclak...
Laura accarezza la PIUMA bianca screziata di rosso, che fa capolino dalla cerniera della sua borsetta.
Tclak - Tclak - Tclak....
Fa un certo effetto sentire i propri tacchi sulla pietra del marciapiede, sull'acciaio della scala mobile, sulla gomma del vagone del metrò...
Specialmente quando non sei abituata ad attrarre l'attenzione e, anzi, sei solita provare imbarazzo, per un senso di pudicizia che ti trascini dai tempi della scuola delle suore, quando un uomo ti ammira con desiderio.
Laura si sente osservata e in effetti nota gli sguardi fugaci degli uomini, che si soffermano per brevi istanti sulle gambe elegantemente portate, in quel blend di sensazioni che mescolano il piacere di guardare al risveglio dell'udito:
Tclak - Tclak - Tclak....
Il suo treno è arrivato, le porte si spalancano e il fiume umano si riversa sulle rampe, sulle scale mobili, affretta il passo verso gli ascensori.
Laura vi si mescola; lei, con quella camicetta bianca stretta in vita, la minigonna non troppo corta ma con quello spacco vertiginoso, che mostra la coscia per poi nasconderla ad ogni "Tclak" del passo che avanza.
Eccola tra la fiumana di gente nella parte più alta, più vicina alla superficie, laddove il sottopasso della metro diventa un groviglio di negozi e vetrine.
Solo una breve scala la separa da "Misterioso".
Indugia, si ferma.
Guarda l'orologio: 7 minuti di anticipo.
E mentre prende lo smartphone dalla borsetta, le sue dita sfiorano ancora quella piuma bianca con screziature rosse e Laura si sorprende nel gesto istintivo di mordersi dolcemente il labbro inferiore.
Non porta rossetto e sente l'umido della lingua sulle labbra...
Orologio: meno 6 minuti.
"Sembra un'eternità... forse dovrei nascondere questa piuma e buttarla via, scappare lontano e dimenticare..."
Pensa Laura.
Ma poi torna alla sua app sullo smartphone, nessun nuovo messaggio... niente di niente...!!!
"Eh... mancano 6 minuti, perché mai dovrebbe scrivermi adesso?"...
Dice a se stessa...
...E intanto i minuti sono diventati 5...
Il punto dove Laura si farà trovare è all'angolo che la piazza fa con Via T.... .
"Dai salgo..."
Pensa Laura.
Ma la piuma la nasconde: non vuole essere già riconosciuta... magari lui è già lì.
Scala mobile... ombra... e poi, in un attimo, sole abbagliante: Laura indossa i suoi occhiali scuri.
L'orologio dice che sono i cinquantasei: mancano 4 minuti e l'angolo della piazza è lì... a un minuto soltanto.
Il cuore batte all'impazzata, Laura lo sente pulsare nelle tempie, nel collo, e là... nella sua intimità che si contrae e pulsa....
"Basta! Sono qui per questo!"
Dice a mezza voce.
E ora, tra i tanti volti che non conoscono il perché malizioso di quel gesto, Laura ferma il suo andare svelto....
...fruga nella borsa...
...ne estrae una piuma, bianca con striature rosse....
...guarda il suo orologio...
i cinquantasette....
Il passo di Laura riprende, la piuma nella mano sinistra, esposta a chi sa cosa significa.
Ma questa volta il suo avanzare è lento, quasi a voler impiegare tre minuti esatti, da lì all'angolo della piazza, mentre l'ultimo caldo sole d'estate le bacia la pelle delle sue gambe, slanciate dall'avanzare sui tacchi....
Tclak .... Tclak ...... Tclak ......
(prosegue)
Laura accarezza la PIUMA bianca screziata di rosso, che fa capolino dalla cerniera della sua borsetta.
Tclak - Tclak - Tclak....
Fa un certo effetto sentire i propri tacchi sulla pietra del marciapiede, sull'acciaio della scala mobile, sulla gomma del vagone del metrò...
Specialmente quando non sei abituata ad attrarre l'attenzione e, anzi, sei solita provare imbarazzo, per un senso di pudicizia che ti trascini dai tempi della scuola delle suore, quando un uomo ti ammira con desiderio.
Laura si sente osservata e in effetti nota gli sguardi fugaci degli uomini, che si soffermano per brevi istanti sulle gambe elegantemente portate, in quel blend di sensazioni che mescolano il piacere di guardare al risveglio dell'udito:
Tclak - Tclak - Tclak....
Il suo treno è arrivato, le porte si spalancano e il fiume umano si riversa sulle rampe, sulle scale mobili, affretta il passo verso gli ascensori.
Laura vi si mescola; lei, con quella camicetta bianca stretta in vita, la minigonna non troppo corta ma con quello spacco vertiginoso, che mostra la coscia per poi nasconderla ad ogni "Tclak" del passo che avanza.
Eccola tra la fiumana di gente nella parte più alta, più vicina alla superficie, laddove il sottopasso della metro diventa un groviglio di negozi e vetrine.
Solo una breve scala la separa da "Misterioso".
Indugia, si ferma.
Guarda l'orologio: 7 minuti di anticipo.
E mentre prende lo smartphone dalla borsetta, le sue dita sfiorano ancora quella piuma bianca con screziature rosse e Laura si sorprende nel gesto istintivo di mordersi dolcemente il labbro inferiore.
Non porta rossetto e sente l'umido della lingua sulle labbra...
Orologio: meno 6 minuti.
"Sembra un'eternità... forse dovrei nascondere questa piuma e buttarla via, scappare lontano e dimenticare..."
Pensa Laura.
Ma poi torna alla sua app sullo smartphone, nessun nuovo messaggio... niente di niente...!!!
"Eh... mancano 6 minuti, perché mai dovrebbe scrivermi adesso?"...
Dice a se stessa...
...E intanto i minuti sono diventati 5...
Il punto dove Laura si farà trovare è all'angolo che la piazza fa con Via T.... .
"Dai salgo..."
Pensa Laura.
Ma la piuma la nasconde: non vuole essere già riconosciuta... magari lui è già lì.
Scala mobile... ombra... e poi, in un attimo, sole abbagliante: Laura indossa i suoi occhiali scuri.
L'orologio dice che sono i cinquantasei: mancano 4 minuti e l'angolo della piazza è lì... a un minuto soltanto.
Il cuore batte all'impazzata, Laura lo sente pulsare nelle tempie, nel collo, e là... nella sua intimità che si contrae e pulsa....
"Basta! Sono qui per questo!"
Dice a mezza voce.
E ora, tra i tanti volti che non conoscono il perché malizioso di quel gesto, Laura ferma il suo andare svelto....
...fruga nella borsa...
...ne estrae una piuma, bianca con striature rosse....
...guarda il suo orologio...
i cinquantasette....
Il passo di Laura riprende, la piuma nella mano sinistra, esposta a chi sa cosa significa.
Ma questa volta il suo avanzare è lento, quasi a voler impiegare tre minuti esatti, da lì all'angolo della piazza, mentre l'ultimo caldo sole d'estate le bacia la pelle delle sue gambe, slanciate dall'avanzare sui tacchi....
Tclak .... Tclak ...... Tclak ......
(prosegue)
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