Daniela e Marco - Episodio 6 - Uomo
di
milleracconti
genere
dominazione
La notte passò lenta e pensierosa per Marco .
Quello che era successo la sera prima e la situazione che si stava delineando era parecchio umiliante.
Era il caso di accettare queste umiliazioni e continuare ?
Decise dopo una notte di riflessione e poco sonno di darsi ancora qualche giorno , anche perché la sua situazione economica era davvero disperata.
Daniela invece stremata e felice per quello che era successo dormì profondamente , si svegliò pochi minuti prima dell'arrivo di Marco e decise di aspettarlo sotto le coperte
Al risveglio Marco eseguì tutti gli ordini descritti da Daniela la sera prima.
Preparata la colazione bussò alla porta come gli era stato ordinato e Daniela lo autorizzò ad entrare.
Senza fiatare lei prese il vassoio ed iniziò a mangiare la colazione.
Poi si accese una sigaretta ed iniziò a fumarla guardandolo. Si sentiva padrona della situazione e questo la eccitava.
Nonostante la serata precedente sentiva gli ormoni a mille , la presenza di un uomo in casa così sottomesso ai suoi voleri l'eccitava tremendamente: doveva assolutamente abbassarli.
" Dopo ieri sera non capisco se stai pensando a cosa mi faresti, o a cosa ti faresti fare" disse lei finito di fumare.
" Di certo il tuo cazzo è sveglio stamattina.." notò lei sorridendo
Poi si alzò, si voltò, aprì la finestra e, rivolgendosi a lui gli disse: "Vieni a sederti qui", indicando il muro sotto il davanzale della finestra
Lui obbedii e si accucciò sotto il davanzale, spalle al muro: da fuori nessuno poteva vederlo.
Daniela lo bendò e poi si sfilò la vestaglia e poi gli slip, rimanendo solo con il reggiseno.
Vestita dalla cintola in su, si accese un'altra sigaretta si affacciò alla finestra e si mise a fumare con calma. Il davanzale le arrivava all'ombelico, quindi se qualcuno l'avesse guardata, da fuori, non avrebbe avuto l'impressione che fosse completamente nuda sotto.
"Ora ti inginocchi sotto di me, e lecchi. Datti da fare".
Parlava con calma, ma anche con decisione.
Lei prese le mani di lui, le mise sui suoi fianchi e spinse la testa di lui in mezzo alle sue gambe. Lui capì il segnale ed iniziò a leccarla, da
sotto.
"Non togliermi le mani dai fianchi, devo essere certa che non ti tocchi e non ti masturbi".
Buttava fuori boccate di fumo, aspirando con calma, mentre lui cercava mi darsi da fare sotto di lei, mettendo passione nella stimolazione orale che le dava su tutta la sua zona genitale.
Lei cercò di rilassarsi e lasciar fare a lui.
"Ora ascoltami ed impara come mi piace .Devi alternare: tieni un po' la lingua irrigidita, poi per un altro po' tienila morbida, e così via. Più su, lecca più su, ora piano,piano per un po', poi accelera sempre più veloce, e con la lingua morbida. Vai veloce,Adesso".
All'improvviso, dopo aver finito la sigaretta, lei spinse il busto all'indietro,ma rimanendo con i piedi ben piantati a terra e con le cosce attorno alle
spalle di Marco, per chiudere di scatto la finestra. Smise di parlare.
L'erezione di Marco era tremenda, ma cercò di concentrarsi su quello che stava facendo ,le afferrò le natiche ed iniziò a spingere la lingua verso l'interno di lei,continuando a leccare.
Daniela con la mano destra spinse la testa di Marco ancora più verso di lei.
Lui leccava, sempre con più passione.
Il respiro sempre più affannoso di Daniela segnalò che lei stava venendo in bocca di Marco senza alcun ritegno. Un urlo liberatorio accompagnò l'orgasmo.
Per Marco fu una gratificazione, quel suo lunghissimo e poderoso orgasmo; una sublime gratificazione per il suo impegno e la sua dedizione.
Lui rimase appoggiato spalle al muro, sotto il davanzale, Daniela era ancora in piedi sopra di lui e lo guardava, sudata, accaldata,le tremavano un po' le gambe.
"Ho bisogno di stendermi", disse prendendolo per mano, "seguimi, e non toccarti il pisello, è mio."
Lui bendato si alzò ed eseguì l'ordine in totale silenzio.
Lei lo esaminò si avvicinò ai capezzoli del ragazzo.
Ci passò le dita sopra e li leccò dolcemente, prima il sinistro poi il destro, poi si girò a guardare il suo pene che era ormai reattivo , l'effetto delle medicine era ormai svanito .
Decise di provocarlo ancora ,si slacciò il reggiseno, rimase completamente nuda
Poi per la prima volta decise di farsi vedere nuda e lo sbendò.
"Te lo sei meritato" esclamò.
Lui rimase fermo , impietrito ma anche soddisfatto. Finalmente poteva vederla
"Vediamo se riesco ad eccitarti ancora di più...", disse con un aria da furbetta
Accostò il capezzolo sinistro lentamente alla sua bocca. "Resta con la braccia allargate, e non toccarti o ti lego. Succhia qua..."
Lui obbedii, prendendo il suo capezzolo tra le labbra e succhiandolo all'inizio in modo molto cauto , quasi timoroso
"Più forte, molto più forte" le disse lei incitandolo. Lui , capii che lei si stava nuovamente eccitando
"Dai", urlò lei, "Succhia forte, Fai l'uomo , cazzo.", e nel dirlo muoveva un po' il busto, in modo da fargli oscillare il seno sulla faccia.
"I denti Voglio sentire i tuoi denti, Stringimelo tra i denti"
Lui Mordicchiò il capezzolo, non forte, per non farle male, ma lei incitava: "Più forte"
Era eccitata di nuovo,si sentiva nuovamente con gli ormoni a 1000, all'improvviso si scostò, e si stese accanto a lui.
Era a pancia in su, distesa, di nuovo accaldata.Spalancò le gambe
"Allora? Mi sono messa in posizione, vieni subito a leccarmela , non vorrai farmi aspettare vero?"
Marco obbedii. Si alzò a sedere sul letto, per poi cadere tra le sue gambe; era la prima volta che vedeva la figa della sua nuova padrona,e riprese a
leccarla dolcemente. Lei mugolava, le piaceva, e non smetteva di farglielo notare: "Mi piace,continua. E tieni a freno gli ormoni guai a te se vieni"
"Più forte, Non ti fermare".
Lui leccava a velocità variabile, seguendo le sue indicazioni, e ascoltando quel che diceva: "Lecca più su. Ora più giù.". Daniela muoveva il bacino, e lui
assecondava i movimenti,continuando a darsi da fare con la lingua. "Vai così adesso, continua così. Mettimi le mani sui seni, e accarezzameli, mentre me la lecchi"
Lui obbediva ai suoi ordini,lei ancora non riusciva a stare zitta: "Stuzzicami i capezzoli, e lecca più dentro, più in profondità, fammi sentire la lingua che sale su."
Ma a lei non bastava... voleva di più quella mattina.
Lo afferrò tirandolo indietro per i capelli
"Tra poco ti scopo, ma non devi venire. Vedi tu come fare, ma non devi venire. Sì che ti scopo, ora ti scopo!" disse lei alzandosi.
Marco temette lo strapon. Invece lei prese un preservativo e gli disse di stendersi a pancia in su
Lo aprì con i denti e lo infilò sul cazzo di Marco.
Gli salì addosso, si mise a cavallo sopra di lui,penetrandosi fino in fondo ed iniziò a cavalcarlo.
Erano mesi che non sentiva dentro di se il cazzo di un uomo
Iniziò a muovere il bacino avanti e indietro,velocemente.
"Sì. Ti scopo. Non devi venire ,devo venire io.Spingi in alto il bacino e fammi divertire"
Lui continuò ad obbedirle, lei gli infilò le unghie nel petto,crogiolandosi sia nel piacere sessuale sia in quello mentale di dominarlo: "Ah ma come sei docile. Così devi essere,docile Docile e da usare"
Daniela affondò di più le unghie nel suo petto, ed accelerò i movimenti del suo bacino. Marco dovette stringere i denti e respirare profondamente per
frenare il suo orgasmo che stava montando fortissimo.
Riuscì giusto in tempo: Daniela esplose in un orgasmo lunghissimo che Marco intuii anche dalle piacevolissime contrazioni vaginali lungo il suo pene.
Si era accasciata su di lui, ansimava veloce. Si riprese dall'ansimare dopo un minuto circa, durante il quale Marco dovette concentrarsi e
contenersi per non venire, nonostante lei non si muovesse. Si tolse da sopra di lui, lo guardò con un lampo negli occhi, una faccia furba.
"Sei stato davvero bravo ma ..ora mi devi fare un ultimo regalo..."
Gli sfilò il preservativo , prese del liquido lubrificante ed iniziò a masturbarlo.
Lui era oramai troppo teso per poter resistere ancora, per potersi ancora controllare. Ora era lui mugolare forte, sentii le sue membra
irrigidirsi per l'orgasmo che montava, lei gli disse: "Forza,Me lo devi. Voglio vedere come vieni per la tua padrona. Ho voglia di vedere
i tuoi schizzi."
Esplose subito in un orgasmo , lunghissimo , che a lui sembrò interminabile. Era sfinito.
"Wow .. vedo che ti faccio proprio effetto" disse lei compiaciuta.
"Non ti abituare troppo ... solo che mi divertiva vedere il tuo sperma schizzare per me. Poi insomma, te lo sei guadagnato" le disse ridendo.
Si stese accanto a lui, a pancia in giù, sfinita e gli disse: "Avanti dai, grattami la schiena. Adesso ti elencherò cosa ti aspetta. Sistemerai la mia camera , cambierai le lenzuola laverai e pulirai tutto mentre io mi preparo.
Poi metteremo a dormire il tuo cazzetto mentre io passerò la giornata in giro. Oggi è sabato e mi dedico a me stessa. Tu farai i mestieri e la lavatrice , laverai tutti i vetri di casa ed i pavimenti.
Tornerò per le 17 e ti voglio trovare profumato e lavato. Anche perché .. sarà una lunga serata ..le disse lei alzandosi e lasciandolo li ad ammirare il suo fondoschiena mentre si allontanava ..
Quello che era successo la sera prima e la situazione che si stava delineando era parecchio umiliante.
Era il caso di accettare queste umiliazioni e continuare ?
Decise dopo una notte di riflessione e poco sonno di darsi ancora qualche giorno , anche perché la sua situazione economica era davvero disperata.
Daniela invece stremata e felice per quello che era successo dormì profondamente , si svegliò pochi minuti prima dell'arrivo di Marco e decise di aspettarlo sotto le coperte
Al risveglio Marco eseguì tutti gli ordini descritti da Daniela la sera prima.
Preparata la colazione bussò alla porta come gli era stato ordinato e Daniela lo autorizzò ad entrare.
Senza fiatare lei prese il vassoio ed iniziò a mangiare la colazione.
Poi si accese una sigaretta ed iniziò a fumarla guardandolo. Si sentiva padrona della situazione e questo la eccitava.
Nonostante la serata precedente sentiva gli ormoni a mille , la presenza di un uomo in casa così sottomesso ai suoi voleri l'eccitava tremendamente: doveva assolutamente abbassarli.
" Dopo ieri sera non capisco se stai pensando a cosa mi faresti, o a cosa ti faresti fare" disse lei finito di fumare.
" Di certo il tuo cazzo è sveglio stamattina.." notò lei sorridendo
Poi si alzò, si voltò, aprì la finestra e, rivolgendosi a lui gli disse: "Vieni a sederti qui", indicando il muro sotto il davanzale della finestra
Lui obbedii e si accucciò sotto il davanzale, spalle al muro: da fuori nessuno poteva vederlo.
Daniela lo bendò e poi si sfilò la vestaglia e poi gli slip, rimanendo solo con il reggiseno.
Vestita dalla cintola in su, si accese un'altra sigaretta si affacciò alla finestra e si mise a fumare con calma. Il davanzale le arrivava all'ombelico, quindi se qualcuno l'avesse guardata, da fuori, non avrebbe avuto l'impressione che fosse completamente nuda sotto.
"Ora ti inginocchi sotto di me, e lecchi. Datti da fare".
Parlava con calma, ma anche con decisione.
Lei prese le mani di lui, le mise sui suoi fianchi e spinse la testa di lui in mezzo alle sue gambe. Lui capì il segnale ed iniziò a leccarla, da
sotto.
"Non togliermi le mani dai fianchi, devo essere certa che non ti tocchi e non ti masturbi".
Buttava fuori boccate di fumo, aspirando con calma, mentre lui cercava mi darsi da fare sotto di lei, mettendo passione nella stimolazione orale che le dava su tutta la sua zona genitale.
Lei cercò di rilassarsi e lasciar fare a lui.
"Ora ascoltami ed impara come mi piace .Devi alternare: tieni un po' la lingua irrigidita, poi per un altro po' tienila morbida, e così via. Più su, lecca più su, ora piano,piano per un po', poi accelera sempre più veloce, e con la lingua morbida. Vai veloce,Adesso".
All'improvviso, dopo aver finito la sigaretta, lei spinse il busto all'indietro,ma rimanendo con i piedi ben piantati a terra e con le cosce attorno alle
spalle di Marco, per chiudere di scatto la finestra. Smise di parlare.
L'erezione di Marco era tremenda, ma cercò di concentrarsi su quello che stava facendo ,le afferrò le natiche ed iniziò a spingere la lingua verso l'interno di lei,continuando a leccare.
Daniela con la mano destra spinse la testa di Marco ancora più verso di lei.
Lui leccava, sempre con più passione.
Il respiro sempre più affannoso di Daniela segnalò che lei stava venendo in bocca di Marco senza alcun ritegno. Un urlo liberatorio accompagnò l'orgasmo.
Per Marco fu una gratificazione, quel suo lunghissimo e poderoso orgasmo; una sublime gratificazione per il suo impegno e la sua dedizione.
Lui rimase appoggiato spalle al muro, sotto il davanzale, Daniela era ancora in piedi sopra di lui e lo guardava, sudata, accaldata,le tremavano un po' le gambe.
"Ho bisogno di stendermi", disse prendendolo per mano, "seguimi, e non toccarti il pisello, è mio."
Lui bendato si alzò ed eseguì l'ordine in totale silenzio.
Lei lo esaminò si avvicinò ai capezzoli del ragazzo.
Ci passò le dita sopra e li leccò dolcemente, prima il sinistro poi il destro, poi si girò a guardare il suo pene che era ormai reattivo , l'effetto delle medicine era ormai svanito .
Decise di provocarlo ancora ,si slacciò il reggiseno, rimase completamente nuda
Poi per la prima volta decise di farsi vedere nuda e lo sbendò.
"Te lo sei meritato" esclamò.
Lui rimase fermo , impietrito ma anche soddisfatto. Finalmente poteva vederla
"Vediamo se riesco ad eccitarti ancora di più...", disse con un aria da furbetta
Accostò il capezzolo sinistro lentamente alla sua bocca. "Resta con la braccia allargate, e non toccarti o ti lego. Succhia qua..."
Lui obbedii, prendendo il suo capezzolo tra le labbra e succhiandolo all'inizio in modo molto cauto , quasi timoroso
"Più forte, molto più forte" le disse lei incitandolo. Lui , capii che lei si stava nuovamente eccitando
"Dai", urlò lei, "Succhia forte, Fai l'uomo , cazzo.", e nel dirlo muoveva un po' il busto, in modo da fargli oscillare il seno sulla faccia.
"I denti Voglio sentire i tuoi denti, Stringimelo tra i denti"
Lui Mordicchiò il capezzolo, non forte, per non farle male, ma lei incitava: "Più forte"
Era eccitata di nuovo,si sentiva nuovamente con gli ormoni a 1000, all'improvviso si scostò, e si stese accanto a lui.
Era a pancia in su, distesa, di nuovo accaldata.Spalancò le gambe
"Allora? Mi sono messa in posizione, vieni subito a leccarmela , non vorrai farmi aspettare vero?"
Marco obbedii. Si alzò a sedere sul letto, per poi cadere tra le sue gambe; era la prima volta che vedeva la figa della sua nuova padrona,e riprese a
leccarla dolcemente. Lei mugolava, le piaceva, e non smetteva di farglielo notare: "Mi piace,continua. E tieni a freno gli ormoni guai a te se vieni"
"Più forte, Non ti fermare".
Lui leccava a velocità variabile, seguendo le sue indicazioni, e ascoltando quel che diceva: "Lecca più su. Ora più giù.". Daniela muoveva il bacino, e lui
assecondava i movimenti,continuando a darsi da fare con la lingua. "Vai così adesso, continua così. Mettimi le mani sui seni, e accarezzameli, mentre me la lecchi"
Lui obbediva ai suoi ordini,lei ancora non riusciva a stare zitta: "Stuzzicami i capezzoli, e lecca più dentro, più in profondità, fammi sentire la lingua che sale su."
Ma a lei non bastava... voleva di più quella mattina.
Lo afferrò tirandolo indietro per i capelli
"Tra poco ti scopo, ma non devi venire. Vedi tu come fare, ma non devi venire. Sì che ti scopo, ora ti scopo!" disse lei alzandosi.
Marco temette lo strapon. Invece lei prese un preservativo e gli disse di stendersi a pancia in su
Lo aprì con i denti e lo infilò sul cazzo di Marco.
Gli salì addosso, si mise a cavallo sopra di lui,penetrandosi fino in fondo ed iniziò a cavalcarlo.
Erano mesi che non sentiva dentro di se il cazzo di un uomo
Iniziò a muovere il bacino avanti e indietro,velocemente.
"Sì. Ti scopo. Non devi venire ,devo venire io.Spingi in alto il bacino e fammi divertire"
Lui continuò ad obbedirle, lei gli infilò le unghie nel petto,crogiolandosi sia nel piacere sessuale sia in quello mentale di dominarlo: "Ah ma come sei docile. Così devi essere,docile Docile e da usare"
Daniela affondò di più le unghie nel suo petto, ed accelerò i movimenti del suo bacino. Marco dovette stringere i denti e respirare profondamente per
frenare il suo orgasmo che stava montando fortissimo.
Riuscì giusto in tempo: Daniela esplose in un orgasmo lunghissimo che Marco intuii anche dalle piacevolissime contrazioni vaginali lungo il suo pene.
Si era accasciata su di lui, ansimava veloce. Si riprese dall'ansimare dopo un minuto circa, durante il quale Marco dovette concentrarsi e
contenersi per non venire, nonostante lei non si muovesse. Si tolse da sopra di lui, lo guardò con un lampo negli occhi, una faccia furba.
"Sei stato davvero bravo ma ..ora mi devi fare un ultimo regalo..."
Gli sfilò il preservativo , prese del liquido lubrificante ed iniziò a masturbarlo.
Lui era oramai troppo teso per poter resistere ancora, per potersi ancora controllare. Ora era lui mugolare forte, sentii le sue membra
irrigidirsi per l'orgasmo che montava, lei gli disse: "Forza,Me lo devi. Voglio vedere come vieni per la tua padrona. Ho voglia di vedere
i tuoi schizzi."
Esplose subito in un orgasmo , lunghissimo , che a lui sembrò interminabile. Era sfinito.
"Wow .. vedo che ti faccio proprio effetto" disse lei compiaciuta.
"Non ti abituare troppo ... solo che mi divertiva vedere il tuo sperma schizzare per me. Poi insomma, te lo sei guadagnato" le disse ridendo.
Si stese accanto a lui, a pancia in giù, sfinita e gli disse: "Avanti dai, grattami la schiena. Adesso ti elencherò cosa ti aspetta. Sistemerai la mia camera , cambierai le lenzuola laverai e pulirai tutto mentre io mi preparo.
Poi metteremo a dormire il tuo cazzetto mentre io passerò la giornata in giro. Oggi è sabato e mi dedico a me stessa. Tu farai i mestieri e la lavatrice , laverai tutti i vetri di casa ed i pavimenti.
Tornerò per le 17 e ti voglio trovare profumato e lavato. Anche perché .. sarà una lunga serata ..le disse lei alzandosi e lasciandolo li ad ammirare il suo fondoschiena mentre si allontanava ..
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