Garanzie corporali

di
genere
dominazione

Era davvero un piccolo negozio elegante, una splendita perla nel pieno centro della città e un po tutti lo conoscevano.
Julia aveva ereditato dai suoi l'attività, e la conduceva con una giovane dipendente.
Era davvero una ragazza splendida, capelli lunghi neri lisci che arrivavano al seno non eccessivo ma sodo, gli occhi di un impressionante verde mare sotto due sottili ciglia affusolate.
Il fisico era slanciato con due splendide gambe affusolate ed un culo da brasiliana, ancora più in evidenza per via dei tacchi alti che non si faceva mai mancare.
Non di rado alcuni venivano nel negozio più per vedere lei che per acquistare, era raffinata come la merce esclusiva che vendeva.

La clientela storica veniva per amicizia con i genitori, venuti a mancare quelli molti non si erano più presentati.
Le cose non andavano bene e i debiti si accumulavano, assieme al dispiacere di dover riconoscere di non essere riuscita a portare avanti una attività alla quale era legata per ricordi ed orgoglio.
Fu così che all'uscita da una banca che chiedeva il rientro immediato di 60.000 euro ha ripensato a una frase che le aveva detto a suo tempo l'amica Francy. 'Se un giorno ti trovi con l'acqua alla gola, ho una soluzione ... non te la auguro, ma almeno é un soluzione'.

Oramai era disposta a giocarsi il tutto per tutto.
Con l'indirizzo in mano si é presentata nella via indicata, entra da una porticina che si vedeva chiaramente essere l'ingresso di un locale di lusso.
Tutto dava l'aria di nuovo, elegante e pulito, pavimento bianco, pareti in laccato bianco con finiture in oro, non si capiva bene cosa vendessero, fuori stava scritto 'Markus', nella stanza stava un tavolino di cristallo, una giovane segretaria bionda con la coda di cavallo, elegantissima, tre manichini con abiti di altissima moda (e altrettanto altissimo prezzo).
Nella stanza spoglia si notava un cartello, 'dalle 11 alle 12 presentazione capi più esclusivi su prenotazione'.

Si presenta chiedendo del titolare, la signorina l'ha squadrata dall'alto al basso con un sorrisino ironico, 'un attimo prego'.
L'ha fatta entrare in una seconda stanza, un signore di mezza età vestito tutto di bianco (elegante ma di quell'eleganza che sembra più una spavalderia) le si avvicina con sguardo stupito, non si apettava una ragazza così bella.
'Buongiorno, cosa posso fare per lei?'.
Julia spiega con gli occhi bassi la sua situazione e il fatto che una amica le aveva proposto una soluzione che sapeva essere umiliante ma non aveva alternative.
'Carissima, lei é molto bella, sicuramente risolveremo oggi stesso', lei sà le regole del gioco, oggi le dò una valutazione e la cifra, lei mi firma un contratto di cessione del negozio a prezzo stracciato, in due anni mi ripaga la cifra con il 20% di interessi.
Se ripaga tutto strappiamo il contratto, se non ce la fà a pagare in resto delle rate le mettiamo noi, ma lei ogni mese darà il suo corpo come nostra merce che gestiremo a piacere, alla fine non avrà alcun debito e tornerà proprietaria del suo negozio.

'Accetta?', 'non sono in condizioni di dire di no' rispose, 'bene, chiamo mia moglie, di solito la stima la facciamo assieme', la moglie si presenta con seno gigantesco, vestito pulito, zeppe il plexiglass, trucco pesante, insomma sembrava una zoccola, anche se a modo suo pulita e curata e giovanile.
Si avvicina sgraziata e con un sorrisino le dice, 'signorina si spogli'.
Julia era sempre stata un po pudica, ed era tentennante e questo cresceva l'eccitazione di chi capiva che era una nuova esperienza.
'Tutto?', 'può tenere solo le scarpe con i tacchi alti'.
La donna gira attorno allo splendido corpo nudo, l'accarezza, 'ha un gran bel culo', le infila un dito nella passera che era ben depilata, e poi dopo esserelo messo in bocca lo infila nel buco dietro.
Lo sguardo di Julia era un misto di stupore e vergogna.
'E' vergine dietro vero?', 'Sì' rispose con gli occhi bassi, 'bene veda di non darlo via perché la stima ne tiene conto'.
'Venga', si siede a gambe aperte sulla scrivania alzando la gonna, sotto non aveva mutande ma una passera pelosa, non curata e anche relativamente 'odorosa', venga, lei sa che la mia opinione é determinante per la sua stima.
Giocandosi il tutto per tutto la ragazza si é abbassata e ha cominciato a leccare timidamente mentre la donna le spingeva la testa con le mani.
Il marito intanto aveva un manganello che era cresciuto in modo considerevole, senza tanti complimenti aveva cominciato a scoparla da dietro, la moglie diceva, 'ora mio marito le verrà in faccia', più lo fa venire e più verrà valutato il prestito.
Julia avrebbe voluto piangere ma si consolava pensando, 'meglio essere così che una zoccola come te'.
Sfilato l'uccello la signora l'aveva fatta abbassare e le teneva la testa ferma tra le coscie mentre il marito l'imbrattava di una fiumana di sperma.
'Si rivesta pure ma mi raccomando non si pulisca, l'incasso prevede questa procedura'.
'Ok dice il marito', passi a ritirare 90.000 euro in contanti dalla segretaria (per Julia questa frase fu un colpo al cuore).
Dopo aver timidamente spiato che non ci fossero persone nell'ingresso uscì dalla stanza con la faccia imbrattata di sperma, la signorina 'vedo con piacere che il padrone ha gradito, venga', e comincia a darle le banconote una ad una.
'Ora si può pulire, complimenti'.
Julia finalmente felice esce dal negozio, mentre dentro marito moglie e la signorina (che era poi la figlia), si guardavano in faccia con un largo sorriso, 'tornerà tornerà'...

Passano i mesi, dopo la prima senzazione liberatoria i soldi tornarono a scarseggiare.
Julia tornava a sentirsi disperata, cominciava a chiedere prestiti per coprire il mutuo usuraio, ma alla fine ha dovuto accettare lo squallido patto.
Si ripresenta nel negozietto, la signorina che non aspettava altro, sfoggiava un sorrisone ironico e strafottente.
Aveva capito perchè era lì e senza chiedere nulla, attenda le chiamo 'il capo'.
'Questo mese non ce la faccio a pagare', non si preoccupi signorina, risolveremo altrimenti.
Ogni giorno dalle 10:30 alle 12:00 verrà qui in negozio entrando dal retro per essere 'esposta'.
Una sera sì e un no circa faremo di lei quello che riterremo necessario, ci vediamo domani.
Con gli occhi bassi per la vergogna se ne uscì da dove era entrata, sapeva che i soldi non erano un regalo ma temeva di aver sottovalutato le conseguenze.

La mattina dopo puntuale venne fatta accomodare in un strana stanza, c'erano una ventina di persone, tutti nudi, c'erano uomini e donne anche piacenti ma indubbiamente meno appariscenti di lei.
Carissimi vi presento il nostro nuovo modello di punta, tutti cercavano di farla sentire a suo agio e questo la consolava.
Tra i tanti spiccava un omone scuro che sarà stato un metro e novanta, ma non erano quelle le dimensioni che impressionavano quanto quelle del suo membro, in eccitazione doveva essere grosso quanto un polso di uomo. Era anche molto lungo, almeno 30 cm.
Toro, questo era il suo soprannome, non sembrava altrettanto socievole, 'ciao, hai voglia di assaggiare il mio pisello?' lei girò lo sguardo fingendo indifferenza.

Sul lato destro e sul sinistro della stanza, c'era una strana fila di armadi, sembrava una cassettiera posta su un fianco.
Incredibile il suo stupore quando capì il concetto di 'esposizione'.
Ogni 'cassetto' era dotato di carrucole e cinghie di pelle, in pratica ciascuno degli 'esposti' veniva tirato dalle caviglie e dai polsi e rimaneva appeso nudo come una specie di X nel suo 'cassetto'.
Alla fine tutti gli armadi erano chiusi, dentro si poteva conversare ma l'accensione di una spia avvertiva della presenza di un cliente e quindi si doveva tacere.
Insomma era una boutique del sesso in tutto e per tutto, ci sapeva fare il pappone!.

Quella mattina il cliente non si era presentato, il capo mentre facevano scendere tutti dall'espositore, Si avvicina a Julia, questa sera mia figlia dà una festa veda di venire con questi vestiti (e nulla di diverso) alle 21 a casa nostra.
Alla sera si era vestita (per modo di dire).
Era un abito in rete e le tette uscivano da due buchi, il pube era totalmente scoperto.
Poi c'erano i tacchi alti a completare l'aspetto da zoccola.
Arrivata alla casa, il padrone era andato ad aprirle la porta. 'Bene ottimo, apprezzo la puntualità e ha seguito le regole per l'abbigliamento, brava'.
La stanza conteneva poco più di una ventina di giovani maschi e femmine, esterefatti per quella visione.
Questa strafiga é qui per voi, per tutta la sera farà pompini e leccherà tutti quelli che vorranno.
Vietato scoparla o incularla (Junia che si sentiva moralmente distrutta si consolò un po).
In quel momento capì che la figlia era l'impiegata dell'ingresso.
Questa si fece leccare da subito, chiamava ad uno ad uno i suoi amici, metteva il loro uccello nella bocca di Julia masturbandosi selvaggiamente, in particolare quando questi venivano si assicurava centrassero l'obbiettivo.
I suoi genitori da un ballatoio si godevano la scena della figlia gaudente, scopando davanti a tutti.
Alla sera Julia era stremata da un quindicina di pompini e aveva addosso il seme di tutti, si sentiva ferita nell'orgoglio ma aveva indubbiamente animato la festa.

La mattina dopo una signora anziana aveva fatto aprire il suo espositore, 'splendida' aveva sussurrato.
La prendo, 'mi raccomando' disse il venditore, niente segni di bruciatura od altro, soprattutto non inculatela, per il suo culo ho già un compratore.
Julia trasalì al pensiero, non aveva ancora digerito il passaggio da venditrice a merce.
La sera seguente venne messa in un pacco regalo, con il solito vestito da porca.
Alla festa di compleanno di un ricco rampollo, quello era il regalo della nonna.
Scopare con quel ragazzotto anche carino non era stato un problema, in quel caso si era lasciata andare ed aveva anche avuto qualche orgasmo (nello stupore di lui).
La serata sarebbe stata piacevole, non fosse stato per il fatto che la nonna (che in realtà li aveva spiati tutto il tempo con una telecamerina dell'impianto d'allarme), alla fine l'ha chiamata in disparte per un bel lavaggio vagninale a base di lingua per godere fino in fondo i soldi spesi.

Dopo qualche giorno si presenta in negozio un facoltoso uomo d'affari, 'carissimo ho qui la cosa particolare che mi ha chiesto', é molto costosa ma come sa 'la qualità si paga', 'so che posso contare su di lei'.
Guardi, questo é il nostro modello di punta, mostra ovviamente Julia il cliente passa la mano sulla vulva che l' 'espositore' rendeva ben visibile ed accessibile.
'Senta che bel culo stretto, domani alla sua festa tutti ne godranno lo sverginamento'.
'Markus sapevo di poter contare su di te', tu sai che i miei ospiti vogliono qualcosa di estremo, 'guarda!' in quel momento apre l'espositore di 'Toro', 'la faremo aprire da lui!'.
Toro che la vedeva mostrava un sorriso di cattiveria mentre lei aveva dipinto in volto il terrore, il suo culo sfondato davanti a tutti da quell'energumeno, con il rischio poi che qualche suo cliente facoltoso la riconoscesse, sarebbe stata la sua morte pubblica.
'Per favore mi faccia vedere questo capolavoro eretto' chiede il cliente, 'chiamata la figlia dall'ingresso' questa si presenta e senza tanti preliminari (Toro se lo portava a casa non di rado) succhia il fallo gigantesco che ora era in piena tensione, Julia capì con terrore che l'indomani sera sarebbe praticamente stato come farsi penetrare da un braccio.

Stava per suonare il campanello che chiudeva la giornata, davanti al locale si parcheggia un vistoso Ferrari e ne esce un conte piuttosto conosciuto giovane bello e brizzolato, molto elegante, entra e chiede a Markus qualcuna per una serata dell'indomani a teatro.
Mostra il campionario delle donne, per fare bella figura, 'guardi abbiamo anche un nuovo modello di punta, ma per domani sera é già ceduto', aperto l'espositore é stato un fulmine, la conosceva, peraltro l'aveva vista nel suo negozio portato da una sua vecchia fiamma ed era rimasto affascinato.
La sua ragazza di allora se ne era accorta e quindi con una scusa lo aveva trasinato fuori precipitosamente.
Poi lui aveva dimenticato, ora la vedeva lì, a sua disposizione, il suo era un guardarla dal basso all'alto totalmente diverso.
'La voglio per domani', 'non posso, domani sarà a una festa estremamente importante', 'quanto', 'mi perdoni lei é un ottimo cliente ma deve capire, é già stata affittata', 'le offro il doppio'.
Quando si parlava di soldi a Markus dell'etica non interessava più nulla, 'essia, sono 20.000 euro'.
Domani venga alla villa vestita come desidera, non da zoccola come chi solito la veste lei.

Julia era fuori di sè dalla gioia, non speva cosa l'aspettasse ma soprattutto ancora non sapeva per quanto tempo avrebbe salvato il suo culo da quell'energumeno, poi era incazzata non aveva mai immaginato che il suo corpo potesse essere venduto a cifre del genere.
La notte dopo il teatro finì a lume di candela, 'come hai fatto a finire da quel porco?', e lei raccontò utta la storia, compreso il culo salvo per miracolo, lui la salutò con un bacio lasciandola stupefatta.

Il giorno dopo Markus le disse di andare subito alla villa.
Il debito era stato ripagato, Markus aveva dovuto digerire (senza soffrire visto che era stato ricoperto di soldi) la sparizione del proprio modello di punta.
Il negozietto di Julia era tornato ad animarsi, gli amici del conte facevano la fila a venire ad acquistare.
Julia era felice.

Alla sera si rincontrava con il conte, a questo punto si é offerta a lui come non mai.
Poi una sera si era girata, aveva aperto il culo e aveva detto 'è tuo, te lo devo', lui rispose 'non mi devi nulla', ma lei disse 'lo voglio dare a te, godiamoci insieme questo momento, ti amo'.
E quella notte il seme la riempì e ne fu fiera. Era di nuovo padrona di se stessa.
Come in tutte le favole un giorno si sarebbero sposati e avrebbero vissuto felici e contenti.
scritto il
2011-08-01
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