Cronache di Rossella terza parte
di
Omero
genere
dominazione
Cronache di Rossella III
Una volta che Rossella aveva superato la soglia degli spogliatoi, quel ragazzo gentile e timido che lei conosceva si era trasformato.
Aveva bloccato la porta dall'interno, infilando una sedia rotta tra i maniglioni dell'uscita, le aveva messo le mani addosso e senza alcuna delicatezza le aveva sfilato la maglia, tolto il reggiseno (quasi strappandoglielo di dosso) e aveva iniziato a mungerla come si fa come una vacca.
Rossella era rimasta impietrita, non aveva saputo reagire e si era lasciata manipolare dal ragazzo a suo piacimento.
Senza opporre resistenza aveva lasciato che lui le facesse cambiare più volte posizione mentre le stringeva energicamente i seni per poi passare a succhiare i grossi capezzoli forse turgidi a causa della temperatura rigida.
Anche quando Santo le aveva messo mano alla cintura dei jeans, Rossella non aveva saputo opporsi e si era fatta sbottonare e abbassare i pantaloni.
Santo le aveva messo le mani nella figa e l'aveva toccata selvaggiamente trovando la figa della giovane fradicia, forse perché la ragazza, in uno stato di terribile imbarazzo, era accaldata, cosa tra l'altro evidenziata dalle sue gote paonazze.
Solo quando il ragazzo le aveva chiesto di scoparla, Rossella si era opposta energicamente e in maniera altrettanto risoluta si era rifiutata di prendere il membro del ragazzo in bocca.
Rossella non aveva potuto fare niente per sottrarsi alla volontà di Santo quando questi stringendole il polso aveva portato la sua mano a stringere il suo pene.
Rossella non ne ha mai visto uno prima, nemmeno quello dei fratelli.
Toccava quella carne calda maldestramente senza procurare alcun piacere al ragazzo che a quel punto aveva perso la pazienza.
Poi Santo, quasi gridando, le aveva detto: "ora vacca abbassati i jeans che ti sfondo il culo".
Rossella era ormai alla sua totale mercé e si era fatta rigirare su se stessa, aveva acconsentito che Santo le abbassasse il jeans alle caviglie e sospinta da lui si era piegata facendosi mettere a pecorina.
Poi Santo le aveva aveva allargato i glutei e le aveva sputato sulla rosellina scura ed in un colpo solo le aveva spinto in fondo nel culo tutto il cazzo.
Rossella non aveva proferito parola ma poco dopo, sentendosi un po' la Lulù del romanzo che aveva letto, aveva iniziato e godere di quella penetrazione giungendo contemporaneamente a Santo ad un devastante orgasmo che le aveva fatto piegare le gambe sino a crollare in terra.
A quel punto da dentro le docce erano spuntati quattro ragazzi battendo le mani e manifestando la loro approvazione riguardo allo spettacolo a cui avevano assistito.
Rossella aveva alzato lo sguardo e il mondo le era crollato addosso.
Una volta che Rossella aveva superato la soglia degli spogliatoi, quel ragazzo gentile e timido che lei conosceva si era trasformato.
Aveva bloccato la porta dall'interno, infilando una sedia rotta tra i maniglioni dell'uscita, le aveva messo le mani addosso e senza alcuna delicatezza le aveva sfilato la maglia, tolto il reggiseno (quasi strappandoglielo di dosso) e aveva iniziato a mungerla come si fa come una vacca.
Rossella era rimasta impietrita, non aveva saputo reagire e si era lasciata manipolare dal ragazzo a suo piacimento.
Senza opporre resistenza aveva lasciato che lui le facesse cambiare più volte posizione mentre le stringeva energicamente i seni per poi passare a succhiare i grossi capezzoli forse turgidi a causa della temperatura rigida.
Anche quando Santo le aveva messo mano alla cintura dei jeans, Rossella non aveva saputo opporsi e si era fatta sbottonare e abbassare i pantaloni.
Santo le aveva messo le mani nella figa e l'aveva toccata selvaggiamente trovando la figa della giovane fradicia, forse perché la ragazza, in uno stato di terribile imbarazzo, era accaldata, cosa tra l'altro evidenziata dalle sue gote paonazze.
Solo quando il ragazzo le aveva chiesto di scoparla, Rossella si era opposta energicamente e in maniera altrettanto risoluta si era rifiutata di prendere il membro del ragazzo in bocca.
Rossella non aveva potuto fare niente per sottrarsi alla volontà di Santo quando questi stringendole il polso aveva portato la sua mano a stringere il suo pene.
Rossella non ne ha mai visto uno prima, nemmeno quello dei fratelli.
Toccava quella carne calda maldestramente senza procurare alcun piacere al ragazzo che a quel punto aveva perso la pazienza.
Poi Santo, quasi gridando, le aveva detto: "ora vacca abbassati i jeans che ti sfondo il culo".
Rossella era ormai alla sua totale mercé e si era fatta rigirare su se stessa, aveva acconsentito che Santo le abbassasse il jeans alle caviglie e sospinta da lui si era piegata facendosi mettere a pecorina.
Poi Santo le aveva aveva allargato i glutei e le aveva sputato sulla rosellina scura ed in un colpo solo le aveva spinto in fondo nel culo tutto il cazzo.
Rossella non aveva proferito parola ma poco dopo, sentendosi un po' la Lulù del romanzo che aveva letto, aveva iniziato e godere di quella penetrazione giungendo contemporaneamente a Santo ad un devastante orgasmo che le aveva fatto piegare le gambe sino a crollare in terra.
A quel punto da dentro le docce erano spuntati quattro ragazzi battendo le mani e manifestando la loro approvazione riguardo allo spettacolo a cui avevano assistito.
Rossella aveva alzato lo sguardo e il mondo le era crollato addosso.
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