Confessioni di una mamma pericolosa. Capitolo 2
di
Monica True Love
genere
incesti
Innanzi tutto grazie a quanti mi hanno scritto, siete davvero stati tutti molto carini, soprattutto le donne. Mi scuso con quanti non sono riuscita ad avere uno scambio di opinioni per il tempo che per me è sempre pochissimo ma proverò a rispondere. Conto comunque di continuare a scrivere qui e ad aggiornarvi.
"Va tutto bene li dentro?!"
Mi si gela il sangue nelle vene. Luca continua a pompare e a tenermi stretta ancorato alle mie natiche. Allungo una mano per allontanarlo sfiornadogli il ventre lucido e scolpito.
"Mmmh..." Non riesco a parlare. Le parole si bloccano e non superano le labbra.
"Cara è tutto ok?!" Claudio continua a bussare alla porta tentando di aprire abbassando più e più volte la maniglia a vuoto.
"Si..."finalmente mi riprendo ma sono ancora preda degli spasmi.
"Va tutto bene amore, oddio..." in quel momento vengo un'altra volta, un orgasmo violentissimo, di nuovo. Rimango a bocca aperta, sembra impossibile perché lo sento ancora rigido dentro di me. Dura tantissimo e non riesco a smettere di toccarmi tra le gambe.
"Che state facendo?!"
Mi prendo qualche secondo perchè ancora godo. "Nulla, mmmh...Luca mi sta, mi stava facendo un massaggio...ho la schiena a pezzi e..."
"Ah ok ok, credevo fossi caduta o ti fossi fatta male. Ho sentito un urlo! Aprite però, perché hai chiuso a chiave?!"
"Ecco." Sento mio figlio affondare ancora e strizzarmi i glutei fino a farmi male. Lo sento abbassarsi sopra di me e baciarmi il collo. Mi mordo le labbra per non urlare fino a che finalmente non lo sento scivolare via. Mi metto in piedi in un nano secondo, tiro su mutandine e pantaloncino quindi cerco di riprendermi un attimo facendo dei respiri profondi. Luca si allaccia finalmente l'accappatoio. Lo guardo disgustata ed incredula.
Vado verso la porta, apro e mi trovò davanti Claudio. Senza neanche guardarlo, lo bacio su una guancia. “Ciao tesoro!”
Filo via con la maestria e l’abilità di un gatto lasciandolo davanti a nostro figlio.
Arrivata in camera da letto scoppio a piangere e a singhiozzare. In quel momento ho paura che possa capire tutto. Mi tocco e sento un mare di sperma colarmi lungo le cosce. Mi eccito tremendamente nonostante l’ansia e l'arrabbiatura.
Per tutto il resto della giornata, evito di guardare in faccia mio figlioccio Luca e sento uno stato d'ansia che mi preoccupa. Un senso di colpa immenso nei confronti di mio marito, una cosa che mi porto dietro per una settimana abbondante fino a che non comincio a sentire di nuovo una certa tranquillità.
Le cose cominciavano ad andare meglio. Io e Luca, soprattutto dopo il consiglio di una mia carissima amica psicologa, avevamo parlato molto sia via whatsapp che di persona e avevamo concluso che questa cosa che era capitata non doveva cambiare il nostro rapporto. Io non potevo smettere tutto d'un tratto di vederlo come un figlio e lui di vedere me come una mamma, figura che ero sempre stata per lui, anche se non era un legame di sangue ad unirci.
Tutto sembrava tornato alla normalità, fino a che un giorno non rimanemmo a casa da soli...
CONTINUA
monica.d1965@protonmail.com
"Va tutto bene li dentro?!"
Mi si gela il sangue nelle vene. Luca continua a pompare e a tenermi stretta ancorato alle mie natiche. Allungo una mano per allontanarlo sfiornadogli il ventre lucido e scolpito.
"Mmmh..." Non riesco a parlare. Le parole si bloccano e non superano le labbra.
"Cara è tutto ok?!" Claudio continua a bussare alla porta tentando di aprire abbassando più e più volte la maniglia a vuoto.
"Si..."finalmente mi riprendo ma sono ancora preda degli spasmi.
"Va tutto bene amore, oddio..." in quel momento vengo un'altra volta, un orgasmo violentissimo, di nuovo. Rimango a bocca aperta, sembra impossibile perché lo sento ancora rigido dentro di me. Dura tantissimo e non riesco a smettere di toccarmi tra le gambe.
"Che state facendo?!"
Mi prendo qualche secondo perchè ancora godo. "Nulla, mmmh...Luca mi sta, mi stava facendo un massaggio...ho la schiena a pezzi e..."
"Ah ok ok, credevo fossi caduta o ti fossi fatta male. Ho sentito un urlo! Aprite però, perché hai chiuso a chiave?!"
"Ecco." Sento mio figlio affondare ancora e strizzarmi i glutei fino a farmi male. Lo sento abbassarsi sopra di me e baciarmi il collo. Mi mordo le labbra per non urlare fino a che finalmente non lo sento scivolare via. Mi metto in piedi in un nano secondo, tiro su mutandine e pantaloncino quindi cerco di riprendermi un attimo facendo dei respiri profondi. Luca si allaccia finalmente l'accappatoio. Lo guardo disgustata ed incredula.
Vado verso la porta, apro e mi trovò davanti Claudio. Senza neanche guardarlo, lo bacio su una guancia. “Ciao tesoro!”
Filo via con la maestria e l’abilità di un gatto lasciandolo davanti a nostro figlio.
Arrivata in camera da letto scoppio a piangere e a singhiozzare. In quel momento ho paura che possa capire tutto. Mi tocco e sento un mare di sperma colarmi lungo le cosce. Mi eccito tremendamente nonostante l’ansia e l'arrabbiatura.
Per tutto il resto della giornata, evito di guardare in faccia mio figlioccio Luca e sento uno stato d'ansia che mi preoccupa. Un senso di colpa immenso nei confronti di mio marito, una cosa che mi porto dietro per una settimana abbondante fino a che non comincio a sentire di nuovo una certa tranquillità.
Le cose cominciavano ad andare meglio. Io e Luca, soprattutto dopo il consiglio di una mia carissima amica psicologa, avevamo parlato molto sia via whatsapp che di persona e avevamo concluso che questa cosa che era capitata non doveva cambiare il nostro rapporto. Io non potevo smettere tutto d'un tratto di vederlo come un figlio e lui di vedere me come una mamma, figura che ero sempre stata per lui, anche se non era un legame di sangue ad unirci.
Tutto sembrava tornato alla normalità, fino a che un giorno non rimanemmo a casa da soli...
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